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Li Ucci Festival a Cutrofiano
Tredicesima edizione dedicata a Luigi Chiriatti. Dal 3 al 9 settembre, arte, cultura suoni tra folk, world music e tradizione. Concerti, mostre, presentazioni, performance teatrali, il “Riconoscimento Cultura d’onore”, una bicicletta e le degustazioni a km0 con gli Assaggiucci.

A Cutrofiano torna Li Ucci Festival: tredicesima edizione della manifestazione dedicata a Luigi Chiriatti. Scomparso pochi mesi fa, il musicista (Canzoniere Grecanico Salentino, Canzoniere di Terra d’Otranto e Aramirè), studioso, scrittore, editore (l’esperienza di Kurumuny nasce nel 2002), dal 2015 direttore scientifico dell’Istituto “Diego Carpitella” e direttore artistico del festival “La Notte della Taranta”, è stato una delle figure più importanti del mondo culturale pugliese con la sua instancabile attività di ricerca e divulgazione nel campo delle tradizioni popolari del Salento.
Chiriatti sarà ricordato con u𝗇a mostra fotografica e con una testimonianza quotidiana degli amici Antonio Castrignanò, Fernando Bevilacqua, Tonio Bandello, Maurizio Nocera, Raffaele Gorgoni e, nella serata finale che ospiterà anche una estemporanea di pittura di Antonio Melegari.
«Ci sembrava doveroso dedicare questa edizione a chi è stato da sempre vicino al nostro Festival con suggerimenti, consigli, proposte, idee sempre utili per tracciare linee guida che si son mostrate fondamentali per il futuro di questa manifestazione», sottolinea il direttore artistico.
Nato nel 2011, a un anno dalla scomparsa di Uccio Aloisi, con l’intento di ricordare lo storico gruppo “Gli Ucci” di Cutrofiano e tutti i grandi cantori del Salento che hanno saputo tramandare grazie alla loro cultura orale i canti e le tradizioni del territorio, il festival è cresciuto, ampliando la sua visione e arricchendo il suo programma, coinvolgendo nuove generazioni di musicisti, cantori e artisti capaci di tramandare il patrimonio popolare salentino e trasformandosi in un contenitore di arte, cultura, musica, enogastronomia e turismo. La ricca settimana del festival si concluderà in Piazza Municipio con la consegna del premio “Cultura d’onore” a Salvatore Matteo e il live dell’Orchestra di Piazza Vittorio, esperienza fondata a Roma nel 2002 che promuove la ricerca e l’integrazione di repertori musicali diversi per dare vita a un nuovo “suono del mondo” (venerdì 8, in collaborazione con I Concerti del Chiostro di Galatina) e con il Concerto-evento alla Rimesa (sabato 9) con “Sax in organik world” di Alessio Colì e l’esibizione de Li Ucci Orkestra, progetto nato nel 2013 e formato da musicisti, uniti dalla voglia di costruire in note e in musica gli insegnamenti e la tradizione lasciata dai cantori salentini.
Il programma del festival prenderà il via domenica 3 settembre con una lunga giornata con “Li Ucci in bicicletta”, le degustazioni degli “AssaggiUcci”, due repliche della performance teatrale “Pupe di pane”, la presentazione delle nuove Cartoline di Cutrofiano, l’inaugurazione del percorso di Rosoni all’uncinetto e i concerti di Bevano Est e Cardisanti.
Lunedì 4 dalle 21 nel Mercato della Cultura, progetto vincitore del bando Luoghi Comuni, sarà inaugurata la mostra fotografica “Il ricercatore” dedicata a Luigi Chiriatti con la partecipazione di Antonio Castrignanò e sarà presentato il volume “Canzoniere. 101 canti della tradizione popolare del Salento. Testi, melodie e accordi”, curato dallo stesso Chiriatti con Rocco Nigro e Giuseppe Spedicato, appena uscito per Kurumuny. Martedì 5 settembre si parte alle 17,30 dall’anfiteatro del Parco Verde, in collaborazione con l’associazione Ulia te Cantu, per un laboratorio di danza pizzica-pizzica tenuto da Cristina Frassanito e Sara Albano. Dalle 21 in Piazza Cavallotti spazio alla musica con l’esperienza siciliana dei Canterini della Riviera Jonica Melino Romolo e il progetto salentino Viaggio Popolare.
Mercoledì 6, alle 21, nell’atrio di Palazzo Filomarini spazio allo spettacolo Sdegnu con storie, cantate e ballate, sulla danza scherma. Dalle 22, infine, in Piazza Cavallotti i suoni antichi dei Bottari di Macerata Campania.
Giovedì 7, alle 20,30, nell’atrio di Palazzo Filomarini la proiezione di “Santu Paula de Giurdignanu” di Fernando Bevilacqua insieme a Maurizio Nocera e dalle 21 in Piazza Cavallotti i concerti di Voci di Terra Nostra e Mundial.
Nel centro storico, in collaborazione con il comitato Festa di San Rocco di Torrepaduli, saranno allestiti i Rosoni all’uncinetto che formeranno un vero e proprio cielo appeso. L’immagine del festival che rappresenta “il colore della vita” con un mix tra texture e forme che si sposano con la danza, è a cura del graphic designer Totò De Lorenzis. Li Ucci Festival è realizzato in sinergia con il Comune di Cutrofiano e in collaborazione con Regione Puglia, Provincia di Lecce, Camera di Commercio di Lecce, Istituto Diego Carpitella, Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, Puglia Promozione e altri partner pubblici e privati. Ingresso libero. Info e programma www.liuccifestival.it – 3776954833.
Antonio Melegari
L’Orchestra di Piazza Vittorio – Foto Monica Ramaccioni
Li Ucci Festival – Foto di Giulio Rugge
IL PROGRAMMA COMPLETO
Li Ucci Festival prenderà il via domenica 3 settembre con una lunga giornata. Dalle 9 da Piazza Municipio partirà “Li Ucci in bicicletta“, tradizionale percorso tra cultura e natura tra le campagne di Cutrofiano, promosso in collaborazione con la Pro Loco, con la degustazione degli “AssaggiUcci”, una prima replica di “Pupe di pane” e un aperitivo finale nella Macelleria Michele Fuso. In serata dalle 20 nell’atrio di Palazzo Filomarini una seconda replica della performance teatrale sul pane e le sue storie prodotta da AMA – Accademia Mediterranea dell’Attore diretta da Franco Ungaro, che rientra nel progetto “Pupe e Cuddhure” finanziato dal dipartimento Sviluppo Economico della Regione Puglia. Pupe di pane riesce a evocare un’epoca lontana, un passato ancestrale, una comunità povera e coesa, per certi versi matriarcale, che viveva in funzione dei propri rituali essenziali e vitali. Si impasta e si canta, si parla e si racconta, viene evocato il tempo della guerra e il valore simbolico, quasi magico, attribuito a questi dolcetti fatti con l’impasto del pane (le “pupe di pane”, appunto), rituale a cui s’affidava valenza di buon auspicio prima della Pasqua. Recupero memoriale della parte genuina di un passato che sembra poter ancora oggi insegnare un’idea diversa (e sana) di essere comunità. Cinque giovani e bravissime interpreti fanno delle loro mani e delle loro voci strumenti di una rievocazione che prende forma nei gesti mimati intorno alla matthrabbanca, il tavolo per la preparazione del pane; che prende i suoni del dialetto e del canto, i colori della gioia e della malinconia di ricordi legati a quell’alimento dal valore ancestralmente umano. Le donne sono l’immagine di un altro tempo in cui il sapore e il profumo del pane erano lavoro, fatica, famiglia, condivisione. E con la condivisione di pezzi di pane si conclude la breve performance, un cammeo di cura e dedizione». Durante la serata saranno inoltre presentate le nuove Cartoline di Cutrofiano con gli scatti tra artigianato, enogastronomia e territorio di Fabrizio Lecce e Paolo Laku. Nel centro storico, inoltre, in collaborazione con il comitato Festa di San Rocco di Torrepaduli, saranno allestiti i Rosoni all’uncinetto che formeranno un vero e proprio cielo appeso. Dalle 21 in Piazza Cavallotti, infine, la musica e la ceramica tra Salento ed Emilia Romagna con i concerti di Bevano Est, band nata nel 1991 che richiama un’area di servizio sull’autostrada, un non-luogo dove si sfiorano pezzi di mondo di ogni genere, e Cardisanti, con un concerto speciale in ricordo del compianto Giuseppe Cesari, tra i fondatori del gruppo salentino, scomparso pochi mesi fa. Durante le esibizioni si alterneranno al lavoro due maestri ceramisti per un gemellaggio tra arte e cultura dei due territori, con la danza tradizionale coordinata da Romolo Crudo.
Lunedì 4 settembre dalle 21, la seconda serata sarà ospitata dal Mercato della Cultura. Il progetto coordinato dall’APS Sud Ethnic e vincitore, dopo la candidatura del Comune di Cutrofiano, del bando Luoghi Comuni, iniziativa della Regione Puglia promossa dalle Politiche Giovanili e dall’ARTI – Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione, finanziata dal “Patto per la Puglia” (Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020) e “Fondo Nazionale per le Politiche Giovanili”, ha trasformato l’ex Mercato Coperto di via Milite Ignoto in uno spazio che “offre” prodotti, strumenti e occasioni per allargare e migliorare l’offerta culturale. Sarà inaugurata la mostra fotografica “Il ricercatore” dedicata, come tutta questa edizione del Festival a Luigi Chiriatti. Si parte con un ricordo a cura del musicista, cantante e compositore Antonio Castrignanò. In chiusura la presentazione del volume “Canzoniere. 101 canti della tradizione popolare del Salento. Testi, melodie e accordi”, curato dallo stesso Chiriatti con Rocco Nigro e Giuseppe Spedicato, appena uscito per Kurumuny. Il variegato panorama sonoro della tradizione popolare salentina – spaziando dalla pizzica ai canti alla stisa, dagli stornelli al repertorio griko, sacro e profano, dai canti di lavoro e lotta contadina a quelli d’amore e di dispetto – reca traccia delle molte stratificazioni di un territorio naturalmente esposto a farsi ponte nel Mediterraneo, crocevia di genti e culture. Il Canzoniere offre la traduzione accurata, in note e parole, delle registrazioni originali dei ricercatori che a partire dagli anni Cinquanta del Novecento hanno raccolto, dalla viva voce delle cantrici e dei cantori, i materiali della musica popolare salentina, prima che i radicali cambiamenti della modernità la modificassero inesorabilmente sotto il profilo materiale, sociale, culturale. Affrontando le sfide complesse della codificazione scritta di una tradizione orale, questo libro, costruito sulla falsariga delle raccolte dedicate al cantautorato italiano e straniero, intende offrire un agile strumento di lettura, di semplice interpretazione e fruizione, a quanti, per diverse ragioni, vogliano accostarsi al repertorio sonoro tradizionale del Salento; testimoniando la memoria di un territorio e di un popolo che – con le parole di Luigi Chiriatti – a partire dalla fatica e dal dolore di vivere, ha saputo trasformare una cultura della sofferenza nella consapevolezza e affermazione di sé.
Martedì 5 settembre si parte alle 17,30 dall’Anfiteatro del Parco Verde, in collaborazione con l’associazione Ulia te Cantu, per un laboratorio di danza pizzica-pizzica tenuto da Cristina Frassanito e Sara Albano. Dalle 20 in Piazza Cavallotti, dopo un ricordo di Luigi Chiriatti a cura del fotografo Fernando Bevilacqua, spazio alla musica con l’esperienza siciliana dei Canterini della Riviera Jonica Melino Romolo e il progetto Viaggio Popolare dei salentini Davide Donno e Giuseppe Anglano. Fondato da Melino Romolo nel 1965 a Roccalumera, una cittadina della provincia di Messina, il gruppo folklorico “Canterini della Riviera Jonica” ha avuto e continua ad avere come scopo principale della sua attività, quello di divulgare in Italia ed all’estero la cultura siciliana, attraverso un’attenta ricerca delle musiche, dei canti e delle danze popolari, di cui si accompagna una riproposta del repertorio il più possibile vera ed autentica nella misura in cui ciò è consentito dalle esigenze della scena. Il repertorio comprende canti d’amore, di lavoro, carnascialeschi, canti di carrettiere, numeri con strumenti tipici siciliani e danze. Fra le danze possiamo annoverare la tipica tarantella siciliana con diverse espressioni come ad esempio “lu chiovu”, “la fasola”, “u ballittu”, “la controdanza” e “la quadriglia”. Traspare dalle esibizioni del gruppo, l’intento di porgere agli spettatori in forma semplice ed autentica, l’anima del popolo siciliano nei suoi molteplici aspetti e nei momenti più significativi del ciclo della vita. I costumi che i canterini indossano sono del primo ‘800 e venivano portati dai pastori dei monti Peloritani nei giorni di festa. Il Viaggio Popolare ripercorre invece le origini e le tradizioni del Salento: canti e cunti d’amore, di lavoro e protesta, ma anche travolgenti pizziche.
Mercoledì 6 settembre alle 21 nell’atrio di Palazzo Filomarini, dopo un ricordo di Chiriatti a cura di Tonio Bandello, spazio allo spettacolo Sdegnu con storie, cantate e ballate, sulla danza scherma. Una storia d’amore, anzi il sogno di un amore mancato, in un tempo vissuto tra i vicoli di un Sud popolato con lentezza dagli animali da fatica e motori ancora sconosciuti. La storia di un giovane ragazzo, che crescendo troppo in fretta alla ricerca della propria strada, paga a caro prezzo per gli errori commessi. La storia per la libertà in nome dell’amore, spesso recluso e obbligato dalla povertà. La storia di una terra che è inno alla vita, di una terra che balla, che sfida. Dalle 22, infine, in Piazza Cavallotti i suoni antichi dei Bottari di Macerata Campania. Il gruppo nasce nel 1999, con il nome “Le ombre colorate”, nell’ambito dei festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate, verso il quale i fondatori nutrono una profonda venerazione che sfocia, ogni anno, nell’allestimento di un carro allegorico con il quale portare avanti la centenaria tradizione di Macerata Campania, piccolo comune della provincia di Caserta. Tino, botte, falce, zampogna, corde e tamburi sono gli elementi che rendono frizzante ed energico il loro spettacolo. La formazione vanta la partecipazione in numerosi eventi nazionali ed internazionali. Un viaggio virtuale attraverso le regioni del Sud Italia tra musica popolare e classico napoletano di tarantelle e tammurriate.
Giovedì 7 settembre, alle 20,30, nell’atrio di Palazzo Filomarini, dopo la testimonianza di Maurizio Nocera su Luigi Chiriatti, si terrà la proiezione di “Santu Paulu de Giurdignanu“, documentario sul fenomeno del tarantismo realizzato dal fotografo e regista Fernando Bevilacqua nel 1995. Dalle 22 in Piazza Cavallotti la serata ospiterà Voci di Terra Nostra, formazione tutta salentina che porta in scenda canti di lavoro, stornelli e pizzica con gli strumenti della tradizione popolare, e Mundial, progetto del cantautore Carmine Tundo, del chitarrista Roberto Mangialardo e del batterista Alberto Manco, tre musicisti salentini sono da sempre attivi nel circuito indipendente musicale italiano che collaborano in diversi progetti, tra i quali La Municipàl e Diego Rivera. A due anni dall’esordio discografico “Scercule”, a giugno è uscito infatti “Culacchi” sempre per la label indipendente Discographia Clandestina. Questo progetto nasce dalla necessità di sperimentare un percorso sonoro che dalle radici della musica pugliese arriva fino alle nuove frontiere dell’elettronica moderna, capace di destare subito curiosità raccogliendo consensi su consensi grazie a un’attività live serrata ed esplosiva. Mundial è un laboratorio sonoro e visivo, un ponte tra passato e futuro, che recupera le storie e le filastrocche recitate dai nostri nonni e le inserisce in un contesto sperimentale, fondato su un sound creato partendo dai campionamenti dei suoni del paesaggio pugliese, editati e trasformati in pattern ritmici. “Culacchi” è un antico termine dialettale salentino che indica le storielle che si tramandavano in antichità da padre a figlio, da adulto a bambino. Storielle che rappresentavano l’unica forma di intrattenimento prima dell’arrivo della TV e della modernità. “In questo lavoro abbiamo recuperato alcune di queste brevi storie, dopo una lunga ricerca condotta tra le persone anziane del nostro territorio, le abbiamo registrate e le abbiamo inserire in un costrutto sonoro moderno, che si basa sul campionamento di suoni della natura e della tradizione, sposati con l’elettronica moderna, strumenti percussivi e drum machine”, spiegano i tre musicisti.
Venerdì 8 settembre, dalle 21, in Piazza Municipio dopo la consegna del premio “Riconoscimento Cultura d’onore” a Salvatore Matteo, storico direttore della Biblioteca Comunale e del Museo della Ceramica di Cutrofiano ed esperto di storia locale, e il ricordo testimonianza a Luigi Chiriatti del giornalista e scrittore Raffaele Gorgoni, appuntamento da non perdere, in collaborazione con i Concerti del Chiostro, con l’Orchestra di Piazza Vittorio. La formazione, ideata e creata da Mario Tronco e Agostino Ferrente, nasce nel 2002 sulla spinta di artisti, intellettuali e operatori culturali con la volontà di valorizzare l’omonima Piazza dell’Esquilino di Roma, per antonomasia il rione multietnico della città, che nei suoi 20 anni di attività si è esibita in giro per l’Italia e all’estero. Da allora l’Orchestra rappresenta una realtà unica che trova la sua ragion d’essere nella commistione dei linguaggi testuali e musicali, nella ferma consapevolezza che mischiare culture produca bellezza. Una scommessa che cerca di tenere assieme continenti diversi, con le loro culture, i loro suoni e la loro storia, e proprio in questo sforzo trova il suo momento di maggiore attualità. In oltre vent’anni di attività, circa 100 musicisti provenienti da aree geografiche e da ambiti musicali molto diversi tra loro si sono incontrati realizzando progetti creativi e professionali che spesso hanno costituito per loro opportunità di riscatto sociale. L’Orchestra promuove la ricerca e l’integrazione di repertori musicali diversi per dare vita ad un nuovo “suono del mondo”: ha infatti al suo attivo importanti produzioni come “Il Flauto Magico secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio”, prodotto dal Festival Les Nuits de Fourvière de Lyon e da Romaeuropa Festival, e rappresentato in più di 150 città in Italia e nel mondo tra cui Parigi, Lione, Atene, Barcellona, Mannheim, Londra, Bahrain, Helsinki, Aix en Provence, Amsterdam e Rotterdam; “Il Giro del Mondo in 80 minuti”, spettacolo autobiografico e prima autoproduzione dell’Orchestra, che ha esordito nel marzo 2013 al Teatro Olimpico di Roma. Il 2015, invece, ha segnato il debutto di due nuove produzioni originali: Carmen secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio per l’inaugurazione della stagione 2015/2016 dell’Accademia Filarmonica Romana, e Credo, oratorio sui temi del dialogo interculturale e interreligioso. A Giugno 2017 ha debuttato in Francia una nuova produzione operistica, il Don Giovanni secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio. Ha all’attivo 5 dischi e quasi 1500 concerti in tutto il mondo: New York, San Francisco, Santa Cruz, Los Angeles, Londra, Parigi, La Rochelle, Lione, Barcellona, Melbourne, Lisbona, Oporto, Colonia, Hannover, Francoforte, Wuppertal, Vienna, Locarno, Lugano, Istanbul, Toronto, Buenos Aires, Algeri, Tunisi, Hammamet, Dakar, Mulhouse, Bruxelles, Lussemburgo, Oslo, Helsinki, Stoccolma, Bahrain, Tirana, Sarajevo. L’Orchestra di Piazza Vittorio è anche un film, un diario che ne racconta la genesi attraverso la regia di Agostino Ferrente. Premiato in molti festival internazionali, primo docu-musical italiano ad essere proiettato nelle sale cinematografiche europee, statunitensi e sudamericane, ha conquistato la critica e scaldato i cuori del pubblico in tutto il mondo. Prima proiezione ufficiale: evento speciale di chiusura al Festival di Locarno 2006.
Sabato 9 settembre, dalle 21, in Piazza Municipio si celebrerà il gran finale della tredicesima edizione de Li Ucci Festival. Il Concerto-evento alla Rimesa (antico nome della piazza centrale del comune salentino) si aprirà con “Sax in organik world”. Il nuovo progetto del sassofonista, arrangiatore e compositore Alessio Colì è ispirato alla deep e organic music miscelata con suoni provenienti dalle melodie e sonorità della musica folk africana, asiatica ed europea. Il sassofonista si esibisce dal vivo solo assieme ai suoi sax, ewi, synth con sequenze ritmiche, melodiche e voci degli antichi cantori. In chiusura l’attesa esibizione de Li Ucci Orkestra, progetto nato nel 2013 e formato da musicisti, uniti dalla voglia di costruire in note e in musica gli insegnamenti e la tradizione lasciata dai cantori salentini. Con una concezione più di band che di orchestra, senza un vero e proprio maestro, l’Orkestra propone infatti un repertorio che è caratterizzato dai brani che Gli Ucci portavano in giro nelle piazze e nelle feste in masseria. A suonare questi pezzi però non è più un gruppo di pochi elementi, ma una band di musica popolare allargata a più di venti persone tra musicisti, cantanti e danzatori. Gli strumenti della tradizione popolare (chitarre, tamburelli, fisarmonica) incontrano quelli della banda (basso tuba, tromba, trombone, flauto traverso, sax) per un sound inedito e potente. Insieme a Li Ucci Orkestra le voci ospiti di Alessia Tondo, Alessandra Caiulo, Lina Bandello, Ilaria Costantino, Michela Sicuro, Carla Petrachi, Marina Leuzzi, Luigi Mengoli, Vincenzo Mancini, Giorgio D’Aria, Edoardo Zimba, Mino Cavallino, Tony “Taranta”, Matteo Gaballo, Alessandro Botrugno, Davide Donno, Giovanni Palma, Giacomo Filippo Casciaro, Luigi Marra, Luigi Nuzzo, Rocco Borlizzi, Antonio Polimeno e la danza di Sara Albano, Cristina Frassanito, Laura Boccadamo, Veronica Calati, Claudio Longo, Andrea Caracuta.
IL FESTIVAL
Li Ucci Festival nasce nel 2011, a un anno dalla scomparsa di Uccio Aloisi, con l’intento di ricordare tutti i grandi cantori del Salento che hanno saputo tramandare grazie alla loro cultura orale i canti e le tradizioni del nostro territorio. Un’attenzione particolare è rivolta, da qui il nome del festival, allo storico gruppo “Gli Ucci” di Cutrofiano, ai suoi cantori e a tutti i musicisti che negli anni hanno ruotato intorno a questi custodi degli “stornelli”, dei canti d’amore e di lavoro. Anno dopo anno il festival è, però, cresciuto, ampliando la sua visione e arricchendo il suo programma, coinvolgendo nuove generazioni di musicisti, cantori e artisti capaci di tramandare il patrimonio popolare salentino e trasformandosi in un contenitore di arte, cultura, musica, enogastronomia e turismo a 360° legando al marchio Li Ucci Festival anche diverse attività durante tutto l’anno. Con Li Ucci Festival, a settembre vive e partecipa un intero paese, dal centro alle periferie e dalle campagne al centro urbano.
Appuntamenti
Ugento, Storie di donne del ‘900
Giovedì 23 ottobre, nella Chiesa di San Lorenzo, i canti alla stisa del Coro di Ugento. A seguire Ornella Ricchiuto, autrice del volume “Donne in Terra d’Otranto. Per un’antropologia delle voci”

Ci sono voci che non si spengono mai, sospese nell’aria tra case bianche e muretti a secco, tra il respiro del mare e quello della terra.
Sono le voci delle donne del Sud, con mani forti e parole misurate, che hanno cucito la trama sociale, culturale ed economica a cavallo tra il XX e il XXI secolo.
Giovedì 23 ottobre, a Ugento, quelle voci torneranno a risuonare con “Storie di donne del ’900”, un progetto dedicato alla memoria, al canto e alla dignità femminile del Mezzogiorno.
La serata si aprirà alle ore 18,30 nella Chiesa di San Lorenzo con i canti alla stisa eseguiti dal Coro di Ugento.
Dopo il canto, il pubblico si muoverà in corteo verso l’antica dimora rurale “Il Giardino del Priore” e, alle ore 19, Francesco Pacella, presidente della Pro Loco di Ugento e Marine APS, darà il benvenuto e introdurrà la serata.
Seguirà l’intervento di Ornella Ricchiuto, autrice del volume “Donne in Terra d’Otranto. Per un’antropologia delle voci” (Liquilab Editore) e dottoranda di Ricerca in Scienze del Patrimonio Culturale presso l’Università del Salento.
L’opera nasce da una ricerca antropologica e visuale che indaga la condizione femminile del Novecento attraverso la raccolta di venti storie di vita nell’area meridionale della Puglia.
Racconti che profumano di pane, di terra e di mare; che parlano di lavoro, di partenze e di ritorni, di dignità e di emancipazione. Ogni voce è un frammento di terra, ogni racconto un gesto d’amore verso la vita. Sono memorie che, come fili sul telaio, si intrecciano per ricomporre la microstoria dei paesi del Mezzogiorno.
“Prima, nnu cumpare l’à chiamatu in Svizzera… Poi è vinutu e n’imu sposati. [U] ’61! Sì. Gennaio, gennaio. Sì, 25 gennaio. A cquai m’aggiu spusata… Qui sono… staci nchianava ddhu borgu, a piedi! Tannu alla mpede se scia. Sì, simu vinute de retu u burgu e simu nchianate alla nchianata. Cquai ede cu vai alla cattedrale alla mpede. A cquai nc’ede u compare ca me ccompagnava e tutti i parenti di dietro, facívane a trascina…” (estratto dalla Storia di vita di Vincenza Troisio, tratta dal volume “Donne in Terra d’Otranto. Per un’antropologia delle voci”).
Queste parole ci riportano a un passato ancora vivo, tessuto di comunità e di memorie condivise che diventano eredità collettiva.
La presentazione sarà accompagnata dalle letture di Patrizia Ponzetta e Samuele Bramato, e vedrà la partecipazione dei Ciceroni e Custodi di Comunità.
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Appuntamenti
Patù e Morciano, corsi di formazione
Domani la presentazione presso la sala Consiliare di Patù. Si tratta di due corsi indipendenti e totalmente gratuiti dedicati a imprese, professionisti e studenti universitari

I Comuni di Patù e di Morciano di Leuca invitano alla presentazione di due nuovi corsi di formazione dedicati alla valorizzazione del territorio e allo sviluppo delle competenze professionali.
I due percorsi formativi gratuiti con posti limitati saranno presentati domani, martedì 21 ottobre, alle ore 18, presso la Sala Consiliare di Patù.
Il primo, promosso e organizzato dall’Università del Salento, è intitolato “Valorizzazione economica del patrimonio culturale locale” e prenderà avvio nelle prossime settimane.
Il secondo, curato dalla scuola di formazione ASCLA, sarà erogato in lingua inglese con il titolo “English for Tourism – Language, Culture & Business Skills” e inizierà nel gennaio 2026.
Entrambi i corsi si rivolgono alle imprese che operano o intendono operare nei settori della ricettività alberghiera ed extra-alberghiera, dei servizi culturali e creativi, dell’intermediazione turistica e dell’organizzazione di eventi e fiere.
Non è previsto alcun limite di età per l’iscrizione e, al termine di ciascun percorso, sarà rilasciato un attestato di partecipazione.
L’incontro si aprirà con i saluti del sindaco di Patù Gabriele Abaterusso e di quello di Morciano di Leuca Lorenzo Ricchiuti.
Durante l’incontro, i corsi verranno illustrati nel dettaglio dal professor Pierluca Di Cagno dell’Università del Salento e da Benedetta Negro di ASCLA.
In quella sede sarà inoltre possibile effettuare direttamente l’iscrizione.
In particolare, il corso universitario mira a trasferire conoscenze e metodologie di livello accademico per arricchire il patrimonio culturale e professionale degli imprenditori locali, con un’attenzione specifica alla valorizzazione economica del patrimonio culturale, materiale e immateriale dei Comuni di Patù e Morciano di Leuca.
Le iscrizioni al corso dell’Università del Salento sono aperte fino al 25 ottobre e possono essere effettuate seguendo le indicazioni disponibili al seguente link: https://www.dse.unisalento.it/-/apertura-iscrizioni-al-corso-di-formazione-valorizzazione-economica-del-patrimonio-culturale-locale-
Al termine del corso, il Dipartimento di Scienze dell’Economia dell’Università del Salento rilascerà un attestato di partecipazione. Per gli studenti iscritti ai corsi di laurea dello stesso Dipartimento è inoltre previsto il riconoscimento di 2 CFU come crediti formativi opzionali.
L’iniziativa è promossa dal Dipartimento di Scienze dell’Economia dell’Università del Salento e da ASCLA – Ente di Formazione, nell’ambito del progetto “Storie Meridiane”, sostenuto dai Comuni di Patù e Morciano di Leuca e finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU e dal Ministero della Cultura, nell’ambito della misura M1C3I2.1 “Attrattività dei Borghi”.
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Cutrofiano, una serata in ricordo di Uccio Aloisi
A 15 anni dalla scomparsa del cantore salentino, omaggio a un uomo che con la sua voce ha trasformato il canto popolare in patrimonio condiviso e ha reso il suo piccolo paese in una vera casa della memoria

Al Mercato della Cultura di Cutrofiano, la quindicesima edizione de Li Ucci Festival, ideata e promossa da Sud Ethnic Aps con la direzione artistica di Antonio Melegari, in sinergia con il Comune di Cutrofiano e in collaborazione con altri partner pubblici e privati, ospita una serata in ricordo di Uccio Aloisi, nel quindicesimo anniversario della sua scomparsa e nella sua città natale.
Appuntamento domani, martedì 21 ottobre (ore 21 | ingresso libero).
Il 21 ottobre 2010 moriva infatti il cantore di Cutrofiano, tra i personaggi più carismatici, conosciuti e apprezzati della tradizione musicale salentina.
Sul palco l’Uccio Aloisi gruppu, che lo ha accompagnato nel Salento e in Italia, segue ancora oggi il suo repertorio e il suo stile, per un tributo che diventa rito collettivo.
Un omaggio a un uomo che con la sua voce ha trasformato il canto popolare in patrimonio condiviso e ha reso il suo piccolo paese in una vera casa della memoria.
Uccio Aloisi ha calcato palchi importanti collaborando con artisti italiani e internazionali come Buena Vista Social Club, Massimo Ranieri, Mauro Pagani, Stewart Copeland, Giuliano Sangiorgi e tanti altri.
Nel 2005 è stato uno dei personaggi principali del film documentario Craj di Davide Marengo.
Ma Aloisi non era soltanto un solista: nel suo “canto lungo” c’era l’eco di un’intera comunità, il respiro corale di un territorio che nella musica ha sempre trovato identità.
Nel 2011, per tenere viva la memoria non solo di Uccio e del gruppo Gli Ucci, ma di tutti i cantori capaci di tramandare saperi, tradizioni e storie, nacque Li Ucci Festival.
Quest’anno la rassegna ha celebrato l’importante traguardo con una settimana di concerti, laboratori, incontri, mostre e degustazioni, chiusa dal pranzo sociale AssaggiUcci.
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