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Scorrano accende la festa
L’attesissima ricorrenza dal 4 al 9 luglio con le famose luminarie di Santa Domenica
La tradizione si fonda sull’evento dell’apparizione sulle mura di Santa Domenica per liberare il paese dal flagello della peste. La Santa di Tropea, durante un’epidemia di peste che stava falcidiando la popolazione, appare in sogno ad un’anziana donna sulle mura della città, su Porta Terra, e le comunica di aver deciso di diventare la protettrice di Scorrano. Come segno di questa sua benevolenza avrebbe liberato il paese dalla peste. All’anziana donna la Santa chiede di comunicare questo sogno all’arciprete e come testimonianza della veridicità di questa volontà predice che gli ammalati colpiti dal morbo sarebbero stati salvati e, una volta guariti, avrebbero dovuto far conoscere questo evento straordinario al resto del paese accendendo delle lampade ad olio sulle finestre, come segno dell’avvenuta guarigione. In poco tempo tutto il paese brillò di luci sulle finestre e la peste fu debellata. Da allora, tutti gli anni, durante il novenario in preparazione alla festa gli scorranesi, per riconoscenza, accendono delle lucerne sulle finestre in ricordo delle lampade ad olio accese per volere della Santa (da quando esiste la luce elettrica vengono accese delle lampadine).
Altra leggenda è quella del Piede di Santa Domenica. I magliesi, non riuscendo ad ottenere miracoli e ad essere esauditi nelle preghiere dal loro protettore San Nicola ed invidiosi dei loro vicini, chiesero il simulacro di Santa Domenica. Gli scorranesi acconsentirono ma, durante il tragitto dell’allora Scorrano – Maglie (la attuale via vecchia “e Majie”, la strada per Maglie e per Botrugno), la statua della Santa cominciò a farsi sempre più pesante e, in prossimità del confine tra i due paesi, piantò i piedi per terra e non si mosse più. A quel punto i magliesi, scoraggiati, riportarono indietro la statua mentre gli scorranesi, che per un momento avevano mostrato debolezza nell’attaccamento alla loro patrona, la serrarono nello stipo e non la fecero uscire più. Dopo che fu invertito il percorso, tutti si accorsero che su uno spuntone di roccia affiorante sulla strada era rimasta visibile l’impronta del piede della Santa.
“Molta importanza è data alla Processione”, ci racconta il presidente del Comitato Festa, Salvatore De Luca, “ad ogni incrocio la Santa viene salutata da mortaretti e batterie e fuochi d’artificio. Si conclude con la consegna da parte del sindaco, delle chiavi alla Santa, nei pressi di porta terra. L’amore e la venerazione per la Santa”, aggiunge, “hanno portato sin dai tempi antichi a festeggiamenti grandiosi realizzando delle vere e proprie architetture di luci, capolavori delle ditte locali che da generazioni producono luminarie. I festeggiamenti proseguono con grandiose gare pirotecniche anche in questo caso con la maestria di ditte del luogo”. L’Associazione che si occupa dell’organizzazione, come spiega il presidente De Luca, “è composta da circa 35 persone; il presidente ha la funzione di coordinare il gruppo e di curare i rapporti con il sindaco e il parroco, affinché la festa abbia un’ ottima riuscita. Per me”, racconta, “questa è la prima esperienza che sto affrontando con entusiasmo ed umiltà; insieme ai tutti i collaboratori non lesiniamo impegno per la buona riuscita della festa, sfruttando anche l’ottimo lavoro svolto dai comitati precedenti”. De Luca ricordando che, come da tradizione, “tutti coloro che arriveranno nel nostro paese saranno accolti con calore e cortesia” ci tiene a sottolineare come “quest’ anno il centro storico illuminato ospiterà l’evento “M’illumini di gusto”, vetrina della gastronomia e dell’artigianato salentino. Gli espositori”, anticipa, “saranno circa 400, mentre si prevede che nei giorni di festa Scorrano registrerà almeno centomila presenze”. “M’illumini di gusto”, importante iniziativa di promozione turistica e marketing territoriale, si svolgerà dal 4 al 9 luglio ed ospiterà alcune tra le aziende agroalimentari più rinomate del Salento. Per l’occasione sarà allestito un vero e proprio laboratorio artigianale in cui i maestri aderenti all’Associazione Pasticceri Salentini ammalieranno il pubblico con la preparazione in diretta del pasticciotto salentino, prodotto tipico del territorio inserito nell’elenco Ministeriale dei prodotti tipici nazionali ed emblema della nostra storia pasticcera.
Il programma della festa prevede sabato 4 luglio, in Piazza Emanuele II, alle 22,30, il concerto della U2 Tribute Band, Zen Garden.
Domenica 5, giorno di vigilia, alle 22,30, lo spettacolo piromusicale a cura della ditta Mega Francesco di Scorrano.
Lunedì 6, il giorno della festa, Sante Messe alle 7, alle 8 e alle 19 (con panegirico). La caratteristica Processione, invece, prenderà il via alle ore 9. Alle 12,30, consegna delle chiavi a Santa Domenica e spettacolo pirotecnico della ditta Mega Francesco di Scorrano; alle 17,30, gara pirotecnica diurna, trofeo Santa Domenica Memorial Francesco Mega.
Mercoledì 8, la Santa Messa Vespertina e riposizione della Statua di Santa Domenica; alle 22, Crifiu in concerto.
Le favolose luminarie sono opera di: “Mariano Luminarie” di Scorrano; “Santoro Luminarie” di Alessano; “Marianolight” di Corigliano D’Otranto; “L.C.D.C. – Luminarie Cesario De Cagna” di Maglie. Le spettacolari accensioni saranno effettuate nei giorni 5, 6, 7, 8, 9 luglio a partire dalle ore 21.
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Archivi della Memoria orale: tra tracce e narrazioni
Nel pomeriggio al Centro di Documentazione delle Musiche Popolari di Palazzo Marchesale a Melpignano, un convegno che invita a scoprire il valore profondo degli archivi e il loro ruolo nel custodire l’identità di un territorio
Un viaggio nel cuore pulsante della memoria del Mezzogiorno, tra storie, voci e visioni che continuano a trasformare il presente.
Questo pomeriggio, alle ore 17,30, il Palazzo Marchesale di Melpignano, che ospita il Centro di Documentazione delle Musiche Popolari, apre le sue porte a “Archivi della Memoria orale: tracce e narrazioni”, un convegno che invita a scoprire il valore profondo degli archivi e il loro ruolo nel custodire l’identità di un territorio.
Un’occasione unica per esplorare il prezioso Fondo Luigi Chiriatti e confrontarsi sulle sfide – umane, culturali e tecnologiche – che accompagnano la gestione degli archivi orali.
Dopo i saluti della sindaca Valentina Avantaggiato interverranno voci autorevoli del panorama archivistico e culturale nazionale.
Donato Pasculli, Direttore dell’Archivio di Stato di Lecce, offrirà una riflessione sul ruolo dell’archivistica pubblica nella tutela della memoria collettiva. Manuela Iannetti, direttrice di Archivissima, il più importante festival italiano dedicato agli archivi, porterà l’esperienza del racconto culturale attraverso nuovi linguaggi.
Giovanni Chiriatti, editore e anima di Kurumuny Edizioni, racconterà la visione che ha guidato la costruzione del Fondo Chiriatti.
Massimiliano Morabito, etnomusicologo e musicista, condividerà esperienze sul campo e prospettive di ricerca dopo aver dedicato un volume alla figura di Alan Lomax.
Chiara Marola, giornalista, musicista e direttrice del festival Scalero, offrirà uno sguardo interdisciplinare sul rapporto tra voce, territorio e contemporaneità.
A moderare, la giornalista Giorgia Salicandro, da anni impegnata nella divulgazione culturale nel Salento.
Il convegno rappresenta il secondo appuntamento del programma di attività nato attorno al Centro di Documentazione Musiche Popolari, inaugurato il 22 ottobre: un progetto visionario con cui Melpignano dà voce ai patrimoni materiali e immateriali del territorio. Grazie ai fondi PNRR (M1C3 – Investimento 2.1, Attrattività dei Borghi – Linea B), l’Amministrazione ha potuto acquisire e rendere pubblico l’immenso Archivio di Luigi Chiriatti, frutto di oltre cinquant’anni di ricerca e oggi consultabile sul portale centrodocumentazionemelpignano.it.
Più di 4 terabyte di registrazioni, fotografie, interviste e documenti etnografici, organizzati in otto grandi aree tematiche grazie al lavoro specialistico di Emanuela Candido (Imago Cooperativa Sociale di Lecce) e catalogati sulla piattaforma Archiui.
Ma il Centro è molto più di un archivio: è un luogo che si attraversa, uno spazio che vibra. Due installazioni immersive, nate da un progetto sostenuto dalla Regione Puglia e firmate dall’artista internazionale Massimiliano Siccardi e dall’architetta salentina Raffaela Zizzari, trasformano documenti e luoghi storici in esperienze emozionanti.
Una è dedicata all’Archivio Chiriatti; l’altra, site-specific, restituisce voce alle scritte dei detenuti delle antiche prigioni di Melpignano, trasformando un luogo di dolore in un potente esercizio di memoria condivisa. Il Centro diventa così una soglia: un ponte tra passato e futuro, un laboratorio in cui comunità, culture e narrazioni continuano a rigenerarsi.
Come ricorda la sindaca Avantaggiato: «Un archivio non è solo conservazione, è un corpo vivo che costruisce futuro». Melpignano dà a studiosi, appassionati e viaggiatori curiosi l’opportunità di ascoltare la voce dei suoi archivi.
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Fam(m)i d’Amore
Due facce della stessa medaglia: anoressia e bulimia. Da un’idea di Vincenza De Rinaldis, “Borgo in Scena” presenta la prima assoluta. Domani, dalle 19, all’auditorium del Museo Castromediano di Lecce
Due giovani donne, si incontrano in uno spazio sospeso tra realtà e memoria.
Ognuna racconta la propria storia, il proprio rapporto con il cibo e con lo specchio, la propria “fame” d’amore e di riconoscimento.
Una cerca il controllo negando il cibo, l’altra tenta di riempire un vuoto interiore attraverso di esso: due facce della stessa medaglia — anoressia e bulimia.
Attraverso parole, gesti e immagini evocative, le due protagoniste danno voce a un disagio profondo ma anche alla possibilità di cambiamento.
Nel dialogo emergono la fragilità dell’adolescenza, la ricerca d’identità, il bisogno di ascolto e la speranza che nasce quando si impara a guardarsi con occhi nuovi.
Lo spettacolo, a cura della compagnia Finibus Terrae Teatro, in programma domani, venerdì 12 dicembre (sipario alle 19) presso l’auditorium del Museo Castromediano di Lecce, non si limita a raccontare il dolore, ma apre alla consapevolezza e alla rinascita: l’amore più importante, quello che salva, è l’amore per sé stessi.
Drammaturgia di Francesca Danese; in scena Vincenza De Rinaldis e Francesca Danese; regia di Fabio Rubino.
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Racale accende l’Albero della Sicurezza
Dall’inizio del 2025, ogni 6 ore muore un lavoratore. Sabato 13 dicembre l’inaugurazione dell’installazione artistica con caschi da cantiere per sensibilizzare bambini, ragazzi e adulti sulla tematica degli infortuni sul lavoro
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Un messaggio di speranza e un monito potente contro la piaga degli infortuni e delle morti sul lavoro.
Sabato 13 dicembre, in piazza San Sebastiano, a Racale, l’inaugurazione dell’Albero della Sicurezza, un’installazione artistica unica nel suo genere per fare memoria delle vittime del lavoro e per mantenere i riflettori puntati sull’orrendo dramma.
Lo dimostrano i dati: dall’inizio del 2025, ogni 6 ore (e qualche minuto) muore un lavoratore.
Da gennaio a settembre le morti sul lavoro in Italia sono state 784, con 575 in occasione di lavoro e 209 in itinere.
L’opera è stata ideata e realizzata dal Maestro Francesco Sbolzani, il quale ha utilizzato decine di caschi da cantiere per comporre un albero che, pur celebrando le festività, alza il velo su un tema di stretta attualità e di cruciale importanza sociale: la sicurezza nei luoghi di lavoro.
L’evento, patrocinato dal Comune di Racale è promosso e organizzato congiuntamente dalle Associazioni di Azione Cattolica delle Parrocchie di Racale e dal MLAC (Movimento Lavoratori di Azione Cattolica) della Diocesi di Nardò-Gallipoli, in una significativa sinergia con l’associazione ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) di Lecce.
L’installazione artistica intende stimolare una riflessione profonda sul valore della vita e sul diritto inalienabile di ogni lavoratore a svolgere le proprie mansioni in un ambiente sicuro e protetto.
L’inaugurazione si terrà, dunque, in piazza San Sebastiano, presso gli spazi esterni della Parrocchia di S. Giorgio Martire, a partire dalle ore 19,30, e sarà preceduta da un breve momento di confronto e di riflessione sul tema della sicurezza.
Interverranno Rino Stefani, esperto di medicina del Lavoro e Alberto Stefani, specializzato in Sicurezza sul Lavoro, condividendo alcune esperienze e prospettive.
Inoltre, in preparazione all’evento e per approfondire la discussione, è stato diffuso online un breve questionario anonimo i cui risultati saranno spunto di analisi durante la serata.
L’invito a partecipare da parte degli organizzatori è particolarmente rivolto ai lavoratori, alle aziende e alle istituzioni del territorio
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