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Specchia, Fantasia d’Opera al Tramonto
La bellezza della musica a quella del paesaggio mozzafiato al calar del sole di uno dei borghi più belli d’Italia. Domenica 15 sul terrazzo del Castello Risolo

La rassegna Borgo in Scena dell’Accademia d’arte Thymós prosegue con un appuntamento magico e romantico dedicato all’opera lirica.
Fantasia d’Opera al Tramonto unisce la bellezza della musica a quella del paesaggio mozzafiato al calar del sole di uno dei borghi più belli d’Italia.
Durante il concerto si avrà la possibilità di gustare un cocktail e immergersi in un’atmosfera raffinata e sognante.
L’appuntamento è per domenica 15 giugno, dalle 20, sul terrazzo del Castello Risolo di Specchia in piazza del popolo.
Ingresso gratuito: si consiglia di prenotare il proprio posto inviando un messaggio al 3278283047 (posti limitati)
Sul palco: Simona Gubello (Soprano), Vincenza De Rinaldis (Mezzosoprano), Federico Buttazzo (Tenore),
Giorgio Schipa (Baritono). Al pianoforte Vanessa Sotgiu.
Appuntamento con l’Opera, puntuali, al tramonto.
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Appuntamenti
“San Sebastiano – Pop Illustrations”: a Racale l’arte…si attraversa
Domani l’inaugurazione: il centro storico si trasformerà in un vero e proprio archivio urbano di immagini

Il Comune di Racale annuncia l’inaugurazione della mostra “San Sebastiano – Pop Illustrations”, che si terrà venerdì 13 giugno 2025, alle ore 19:00, in Piazza San Sebastiano, in occasione delle festività dedicate al Santo Patrono.
Il centro storico di Racale si trasformerà in un vero e proprio archivio urbano di immagini, uno spazio in cui l’arte non si contempla soltanto, ma si attraversa.
Con il progetto “AAD – Attach And Detach: San Sebastiano tra devozione, arte e identità visiva”, prende vita un intervento di arte pubblica su carta: un’azione di risemantizzazione dello spazio urbano, che intreccia iconografia sacra, riflessione contemporanea e memoria collettiva.
Un’iniziativa innovativa che trasforma il cuore della città in un museo a cielo aperto, grazie a una mostra site-specific di illustrazioni pop dedicate a San Sebastiano, figura emblematica di bellezza vulnerabile e resistenza silenziosa.
Le opere – realizzate da 15 illustratori provenienti da tutta Italia – saranno affisse sulle porte delle case abbandonate del centro storico, offrendo una pluralità di visioni: dal surreale al concettuale, dal simbolico al decorativo. Ogni porta diventa pagina, ogni illustrazione una soglia tra passato e presente, capace di dialogare con la città e i suoi abitanti.
Porte chiuse da anni tornano a parlarsi e a parlare, diventando cornici urbane per immagini che chiedono ascolto e rinnovano il legame tra bellezza e cura. In questo gesto, c’è la volontà di restituire dignità a spazi dimenticati, trasformandoli in varchi simbolici da cui far passare nuove narrazioni.
Ogni opera è un atto critico, poetico e visivo. Laura Stocco interpreta il martirio come fioritura spirituale, Massimo Pasca lo veste di ironia e memoria locale, Emanuela Carnevale lo dissolve in cielo e nuvole, Gianvito Turi lo trasforma in ulivo, Francesca Gastone lo ricompone in una piastrella giocosa e scomponibile, Pierluigi Longo lo rappresenta come un Narciso riflesso nell’acqua.
Il racconto di San Sebastiano – così come quello di Racale – si frammenta in dettagli, linguaggi e segni che invitano a riflettere sull’identità, la resistenza e il rapporto tra immagine e spazio pubblico.
Il progetto, ideato e curato dal sociologo e scrittore Walter Spennato, direttore artistico e grafico dell’iniziativa, nasce come gesto collettivo contro la frammentazione del nostro tempo. Un invito a riscoprire il valore della comunità attraverso un linguaggio visivo che unisce sacralità, intimità, ironia e partecipazione.
Durante l’inaugurazione saranno presenti anche alcuni degli artisti coinvolti nel progetto, tra cui Efrem Barrotta, Laurenji Bloom, Alessandra De Cristofaro, Pierpaolo Gaballo, Massimo Pasca e Gianvito Turi, che accompagneranno il pubblico in un incontro diretto con le opere e lo spirito dell’iniziativa.
“Il Comune di Racale”, si legge nella nota diffusa a riguardo, “sostiene con orgoglio e convinzione questo progetto, che valorizza l’arte, la bellezza e lo spazio urbano come luoghi di incontro, cura e riflessione. Un sentito ringraziamento a Walter Spennato, per la sua visione e creatività, e a RacaleCam APS, partner fondamentale dell’iniziativa”.
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La Fontana Antica di Gallipoli Luogo del Cuore FAI
In attesa della proclamazione dei vincitori di domani freme la Città Bella che si aspetta una conferma anche nel nuovo censimento

Nella mattina di domani giugno il FAI – Fondo Ambiente Italiano svelerà la classifica finale del XII censimento I Luoghi del Cuore, rivelando i nomi (e i numeri) di quelli che avranno raggiunto le prime posizioni, con l’assegnazione di 70mila, 60mila e 50mila euro ai primi 3 luoghi classificati, da destinare al recupero.
La proclamazione dei vincitori avverrà con una cerimonia in programma a Milano (che si potrà seguire in diretta streaming sul sito del FAI).
Sulla scia dell’entusiasmo della precedente edizione, che ha visto vincitrice la Chiesa di San Pietro dei Samari di Gallipoli, sita nel Parco naturale regionale Isola S. Andrea – Litorale Punta Pizzo, questo censimento, svoltosi da settembre 2024 ad aprile 2025, ha visto la partecipazione del Salento intero con la proposta di decine di diversi “Luoghi del Cuore”, di cui ben sette siti in comuni facenti parte della Delegazione FAI del Salento Jonico (Galatone, Gallipoli, Matino, Nardò, Neviano, Sannicola, Ugento).
Tra questi la Fontana antica di Gallipoli, al primo posto nella classifica nazionale al momento della chiusura del censimento.
Ora si attende solo l’aggiornamento con il risultato definitivo che terrà conto anche dei voti cartacei non ancora conteggiati.
In occasione dell’annuncio della classifica finale, la Delegazione FAI del Salento Jonico e il Comitato promotore della Fontana antica di Gallipoli hanno programmato a Gallipoli, sempre per domani, a partire dalle ore 10,30, la trasmissione della diretta streaming da Milano su maxischermo in piazza Aldo Moro, ai piedi della Fontana Antica di Gallipoli.
Alla cerimonia FAI a Milano sarà fisicamente presente, per il Comitato Fontana antica di Gallipoli, la presidente Stefania D’Amato.
All’appuntamento in piazza a Gallipoli, invece, saranno presenti rappresentanze istituzionali del territorio leccese e pugliese in generale, istituti scolastici, associazioni territoriali e rappresentanti dei diversi comitati spontanei dei “Luoghi del Cuore” dei comuni del Salento Jonico.
Previsti momenti artistici, coreografie e testimonianze di supporters.
Chi prenoterà la propria presenza tramite messaggio whatsapp al 3201434663 riceverà un cappellino arancione (colore istituzionale del FAI) da indossare per colorare la piazza.
LA FONTANA ANTICA DI GALLIPOLI
Per molti anni è stata considerata la più antica di Italia, con epoca di costruzione datata all’incirca al III secolo a.C., ma numerosi studi sembrano datarla presumibilmente in età rinascimentale. In origine posta in zona “Fontanelle”, presso quelle che erano una volta le terme gallipolitane, fu poi spostata fino all’attuale collocazione a ridosso dell’ingresso dell’isola del centro storico della citta.
La fontana, originariamente dotata di una sola facciata, nel 1765 fu arricchita ad opera del Comune dalla realizzazione di una seconda facciata. La facciata originale, che guarda a scirocco, è suddivisa in tre parti da quattro cariatidi che sorreggono l’architrave con un ricco decoro che riporta scene delle “Fatiche di Ercole”.
Nei bassorilievi, sotto l’architrave, sono scolpite scene che rappresentano le tre metamorfosi delle mitologiche Dirce, Salmace e Biblide che vennero trasformate in fonti perenni.
Su questo capolavoro d’arte sono, poi, ben visibili delle scritte latine.
Nella parte sottostante della fontana, infine, sono presenti tre vasche sorrette da altrettanti putti.
Contenevano l’acqua che sgorgava da fori praticati nelle statue e che convogliava nel vascone sottostante, che fungeva in passato da abbeveratoio per gli animali.
Da questo abbeveratoio, in un passato più recente, attorno agli anni Cinquanta, veniva prelevata l’acqua con il riempimento di alcune botticelle, poi cedute alle famiglie che, numerose, non avevano in casa l’acqua corrente.
Queste botticelle venivano deposte su un carretto trainato da un asino che più volte al giorno percorreva il ponte di pietra per raggiungere la città vecchia, meta della “vendita” dell’acqua.
Al di là comunque delle sue origini, la Fontana di Gallipoli rimane un’opera d’arte tutta da ammirare e, soprattutto, da proteggere.
Periodicamente vengono eseguiti lavori di restauro, ma sarebbe bene proteggerla definitivamente dalle intemperie e dall’usura del tempo, oltre che da atti di vandalismo, sempre possibili.
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Francesco Mandoi ad Ugento
Giovedì 12 giugno, dalle 18,30, presso la ex Chiesa di Santa Filomena, l’ex Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo presenterà il suo libro “Né eroe né guerriero. Ricordi e sfide di un magistrato”

Francesco Mandoi, ex magistrato salentino, di origine galatonese, già Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo presso la Direzione Nazionale Antimafia, sarà ad Ugento per presentare il suo libro “Né eroe né guerriero. Ricordi e sfide di un magistrato” (Besa editrice)
Appuntamento giovedì 12 giugno, a partire dalle 18,30, presso la ex Chiesa di Santa Filomena.
L’evento, organizzato dal Sistema dei Beni Culturali di Ugento, sarà introdotto dai saluti istituzionali del sindaco di Ugento Salvatore Chiga a cui seguirà il dialogo tra l’autore e la nostra Sefora Cucci che modererà l’incontro.
Il testo mette in luce gli eventi fin dai primi passi da giovane Pubblico Ministero a Brindisi, agli anni memorabili del primo maxiprocesso alla mafia salentina, accompagnati dalle difficoltà di una vita improvvisamente “blindata”, alle insidie di un contesto territoriale e sociale che rifiutava di accettare il fatto che anche nel tranquillo Salento operasse una mafia sempre più spregiudicata e violenta.
E ancora, dagli anni di servizio alla Direzione Nazionale Antimafia, alla grande esperienza acquisita nell’individuare e contrastare i collegamenti tra la mafia italiana e le organizzazioni criminali straniere.
Un libro che racconta le vicende connesse alla sua professione e alla sua vita mettendo in luce un pezzo di storia criminale del Salento.
Non solo autobiografismo dunque, ma anche il racconto di un contesto sociale, di lotta alla criminalità e di vicende umane.
L’appuntamento sarà inoltre, un’occasione di confronto su temi di attualità quali la lotta alla criminalità organizzata, la legalità, la magistratura e la sicurezza.
* Sul prossimo numero dell’edizione cartacea de “il Gallo” in distribuzione nel fine settimana (e in seguito anche online su questo sito), l’approfondita intervista a Francesco Mandoi a cura di Sefora Cucci.
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