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Uova di cioccolato? A Specchia impari a farle

Con le mani in pasta già dall’età di otto anni, Zippo impara l’arte dolciaria a bottega

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Hai mai preparato un uovo di cioccolato? Hai sempre avuto la voglia di realizzare dolci per sorprendere i tuoi amici? Ami realizzare torte, biscotti per la tua festa? Avresti mai immaginato di poter realizzare tu stesso un uovo di cioccolato? Con l’arrivo della Pasqua, presso la pasticceria Le Mille Voglie, nel borgo di Specchia, partono i corsi per tutti gli amanti della pasticceria. I corsi saranno dedicati sia ai dilettanti che ai professionisti.


Nell’ambito dei corsi in pasticceria firmati Le Mille Voglie Academy by Giuseppe Zippo si svolgeranno gli stage: “Il tuo uovo di cioccolato artigianale”, due giornate dedicate a scoprire tutte le tipologie di cioccolato, i processi di lavorazione e tutto ciò che concerne il mondo del cioccolato e come decorare un uovo.


Il primo stage, la “Realizzazione”, sarà proposto dal Maestro Giuseppe Zippo e si svolgerà lunedì 8 aprile, dalle 16 alle 20, e comprenderà: nozioni sulle tipologie di cioccolato, nozioni teoriche sul cioccolato, nozioni sul temperaggio e realizzazione pratica dell’uovo.


Il secondo stage, sarà proposto da Zippo con Federica Bello, si svolgerà martedì 9 aprile (sempre dalle 16 alle 20) e sarà dedicato alla “Decorazione” e comprenderà: decorazione dell’uovo in pasta di zucchero e confezionamento. I partecipanti agli stage (otto per ogni evento formativo), avranno la possibilità di portare con loro la sorpresa che inseriranno all’interno dell’uovo da loro stessi realizzati.


Il maestro pasticcere Giuseppe Zippo, recentemente è stato premiato per i suoi meriti professionali dal presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva, in occasione della cerimonia di riconoscimento agli chef e agli ex studenti degli istituti alberghieri salentini.


Lo scorso mese, Zippo è stato protagonista degli “Incontri di gusto – La cottura perfetta” ed unico pasticciere pugliese invitato in occasione del Sigep, il 40° Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè, dove ha dimostrato come si prepara il “Mustazzolo salentino” e “Le Zeppole di San Giuseppe”. A dicembre si è classificato al terzo posto per la categoria Gelaterie e Pasticcerie per il Premio Barawards 2018. Nel luglio 2018, “Le Mille Voglie” si è classificata tra le 10 migliori gelaterie italiane, tra le 800 in gara, nel concorso indetto da Gastronauta.

Con le mani in pasta già dall’età di otto anni, Zippo impara l’arte dolciaria a bottega. Dopo il diploma con ottimi voti all’alberghiero di Santa Cesarea Terme, parte in Egitto per un corso di formazione presso Domina Coral Bay a Sharm El Sheik. Si trasferisce a Firenze presso la Pasticceria Nannini.


Carico di esperienza, ma con la sua terra sempre nel cuore, torna a Specchia dove, coronando il suo sogno, decide di acquistare la pasticceria dove aveva mosso i suoi primi passi. A 19 anni, insieme a Federica, allora fidanzata e ora moglie e collaboratrice avvia la sua attività. Nel 2014 investe in un nuovo locale, a due passi dal centro storico di Specchia (l’attuale Le Mille Voglie).


Sempre con il ricordo nel cuore di mamma Pina, volata in cielo troppo presto, ha continuato a impegnarsi, scegliendo sempre materie prime di altissima qualità e confrontandosi con i più importanti maestri di fama nazionale ed internazionale. Così, nel 2016, a Milano, ha ricevuto dalla giuria presieduta dal Maestro Iginio Massari, il prestigioso titolo di Miglior Panettone Artigianale d’Italia.


Con un dolce ispirato al suo Salento, nato dal felice incontro di quali fichi, mandorle e olive dolci, “Perla Nera”, conquista a Rimini, nel 2017, il titolo di Miglior Dolce Debic Italian Style.


Zippo, la scorsa estate ha ricevuto il Premio “Specula” dall’Associazione “Eugenia Ravasco”, riconoscimento attribuito annualmente ad una personalità locale che si sia distinta nel campo della cultura dello sport, dell’imprenditoria o dello spettacolo.


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Archivi della Memoria orale: tra tracce e narrazioni

Nel pomeriggio al Centro di Documentazione delle Musiche Popolari di Palazzo Marchesale a Melpignano, un convegno che invita a scoprire il valore profondo degli archivi e il loro ruolo nel custodire l’identità di un territorio

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Un viaggio nel cuore pulsante della memoria del Mezzogiorno, tra storie, voci e visioni che continuano a trasformare il presente.

Questo pomeriggio, alle ore 17,30, il Palazzo Marchesale di Melpignano, che ospita il Centro di Documentazione delle Musiche Popolari, apre le sue porte a “Archivi della Memoria orale: tracce e narrazioni”, un convegno che invita a scoprire il valore profondo degli archivi e il loro ruolo nel custodire l’identità di un territorio.

Un’occasione unica per esplorare il prezioso Fondo Luigi Chiriatti e confrontarsi sulle sfide – umane, culturali e tecnologiche – che accompagnano la gestione degli archivi orali.

Dopo i saluti della sindaca Valentina Avantaggiato interverranno voci autorevoli del panorama archivistico e culturale nazionale.

Donato Pasculli, Direttore dell’Archivio di Stato di Lecce, offrirà una riflessione sul ruolo dell’archivistica pubblica nella tutela della memoria collettiva. Manuela Iannetti, direttrice di Archivissima, il più importante festival italiano dedicato agli archivi, porterà l’esperienza del racconto culturale attraverso nuovi linguaggi.

Giovanni Chiriatti, editore e anima di Kurumuny Edizioni, racconterà la visione che ha guidato la costruzione del Fondo Chiriatti.

Massimiliano Morabito, etnomusicologo e musicista, condividerà esperienze sul campo e prospettive di ricerca dopo aver dedicato un volume alla figura di Alan Lomax.

Chiara Marola, giornalista, musicista e direttrice del festival Scalero, offrirà uno sguardo interdisciplinare sul rapporto tra voce, territorio e contemporaneità.

A moderare, la giornalista Giorgia Salicandro, da anni impegnata nella divulgazione culturale nel Salento.

Il convegno rappresenta il secondo appuntamento del programma di attività nato attorno al Centro di Documentazione Musiche Popolari, inaugurato il 22 ottobre: un progetto visionario con cui Melpignano dà voce ai patrimoni materiali e immateriali del territorio. Grazie ai fondi PNRR (M1C3 – Investimento 2.1, Attrattività dei Borghi – Linea B), l’Amministrazione ha potuto acquisire e rendere pubblico l’immenso Archivio di Luigi Chiriatti, frutto di oltre cinquant’anni di ricerca e oggi consultabile sul portale centrodocumentazionemelpignano.it.

Più di 4 terabyte di registrazioni, fotografie, interviste e documenti etnografici, organizzati in otto grandi aree tematiche grazie al lavoro specialistico di Emanuela Candido (Imago Cooperativa Sociale di Lecce) e catalogati sulla piattaforma Archiui.

Ma il Centro è molto più di un archivio: è un luogo che si attraversa, uno spazio che vibra. Due installazioni immersive, nate da un progetto sostenuto dalla Regione Puglia e firmate dall’artista internazionale Massimiliano Siccardi e dall’architetta salentina Raffaela Zizzari, trasformano documenti e luoghi storici in esperienze emozionanti.

Una è dedicata all’Archivio Chiriatti; l’altra, site-specific, restituisce voce alle scritte dei detenuti delle antiche prigioni di Melpignano, trasformando un luogo di dolore in un potente esercizio di memoria condivisa. Il Centro diventa così una soglia: un ponte tra passato e futuro, un laboratorio in cui comunità, culture e narrazioni continuano a rigenerarsi.

Come ricorda la sindaca Avantaggiato: «Un archivio non è solo conservazione, è un corpo vivo che costruisce futuro». Melpignano dà a studiosi, appassionati e viaggiatori curiosi l’opportunità di ascoltare la voce dei suoi archivi.

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Fam(m)i d’Amore

Due facce della stessa medaglia: anoressia e bulimia. Da un’idea di Vincenza De Rinaldis, “Borgo in Scena” presenta la prima assoluta. Domani, dalle 19, all’auditorium del Museo Castromediano di Lecce

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Due giovani donne, si incontrano in uno spazio sospeso tra realtà e memoria.

Ognuna racconta la propria storia, il proprio rapporto con il cibo e con lo specchio, la propria “fame” d’amore e di riconoscimento.

Una cerca il controllo negando il cibo, l’altra tenta di riempire un vuoto interiore attraverso di esso: due facce della stessa medaglia — anoressia e bulimia.

Attraverso parole, gesti e immagini evocative, le due protagoniste danno voce a un disagio profondo ma anche alla possibilità di cambiamento.

Nel dialogo emergono la fragilità dell’adolescenza, la ricerca d’identità, il bisogno di ascolto e la speranza che nasce quando si impara a guardarsi con occhi nuovi.

Lo spettacolo, a cura della compagnia Finibus Terrae Teatro, in programma domani, venerdì 12 dicembre (sipario alle 19) presso l’auditorium del Museo Castromediano di Lecce, non si limita a raccontare il dolore, ma apre alla consapevolezza e alla rinascita: l’amore più importante, quello che salva, è l’amore per sé stessi.

Drammaturgia di Francesca Danese; in scena Vincenza De Rinaldis e Francesca Danese; regia di Fabio Rubino.

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Racale accende l’Albero della Sicurezza

Dall’inizio del 2025, ogni 6 ore muore un lavoratore. Sabato 13 dicembre l’inaugurazione dell’installazione artistica con caschi da cantiere per sensibilizzare bambini, ragazzi e adulti sulla tematica degli infortuni sul lavoro

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Un messaggio di speranza e un monito potente contro la piaga degli infortuni e delle morti sul lavoro.

Sabato 13 dicembre, in piazza San Sebastiano, a Racale,  l’inaugurazione dell’Albero della Sicurezza, un’installazione artistica unica nel suo genere per fare memoria delle vittime del lavoro e per mantenere i riflettori puntati sull’orrendo dramma.

Lo dimostrano i dati: dall’inizio del 2025, ogni 6 ore (e qualche minuto) muore un lavoratore.

Da gennaio a settembre le morti sul lavoro in Italia sono state 784, con 575 in occasione di lavoro e 209 in itinere.

L’opera è stata ideata e realizzata dal Maestro Francesco Sbolzani, il quale ha utilizzato decine di caschi da cantiere per comporre un albero che, pur celebrando le festività, alza il velo su un tema di stretta attualità e di cruciale importanza sociale: la sicurezza nei luoghi di lavoro.

L’evento, patrocinato dal Comune di Racale è promosso e organizzato congiuntamente dalle Associazioni di Azione Cattolica delle Parrocchie di Racale e dal MLAC (Movimento Lavoratori di Azione Cattolica) della Diocesi di Nardò-Gallipoli, in una significativa sinergia con l’associazione ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) di Lecce.

L’installazione artistica intende stimolare una riflessione profonda sul valore della vita e sul diritto inalienabile di ogni lavoratore a svolgere le proprie mansioni in un ambiente sicuro e protetto.

L’inaugurazione si terrà, dunque, in piazza San Sebastiano, presso gli spazi esterni della Parrocchia di S. Giorgio Martire, a partire dalle ore 19,30, e sarà preceduta da un breve momento di confronto e di riflessione sul tema della sicurezza.

Interverranno Rino Stefani, esperto di medicina del Lavoro e Alberto Stefani, specializzato in Sicurezza sul Lavoro, condividendo alcune esperienze e prospettive.

Inoltre, in preparazione all’evento e per approfondire la discussione, è stato diffuso online un breve questionario anonimo i cui risultati saranno spunto di analisi durante la serata.

L’invito a partecipare da parte degli organizzatori è particolarmente rivolto ai lavoratori, alle aziende e alle istituzioni del territorio

 

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