Attualità
Giovani, donne, turismo, nuove imprese: Nidi da 35 milioni
Emiliano e Delli Noci: «Più opportunità per i più deboli e per chi ha patito maggiormente le conseguenze della crisi sanitaria»
Nidi si rinnova con un nuovo avviso da 35 milioni di euro. Nidi Giovani – Nidi Donne – Nidi Turismo – Nidi Nuove Imprese.
La Regione Puglia rilancia Nidi (Nuove Iniziative di Impresa), l’importante strumento che punta a incentivare l’avvio di nuove imprese, anche in considerazione degli effetti provocati dalla crisi pandemica, e mette in atto nuove strategie per risolvere i problemi occupazionali delle categorie più deboli, favorendo l’autoimpiego.
«Abbiamo costruito una misura sartoriale», dichiara orgogliosamente il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, «tagliata sulle esigenze di giovani disoccupati, di donne disoccupate, di persone che hanno chiuso di recente le loro imprese e che vogliono immediatamente riscattarsi. Un intervento da 35 milioni di euro che dà una copertura quasi integrale all’investimento e cerca di trasformare coloro che vivono una difficoltà occupazionale in imprenditori.
La filosofia alla base è molto innovativa perché non si rivolge ai tradizionali gruppi industriali, per i quali ci sono altri bandi, ma questa è una misura di riscatto. E quindi Nidi si fa in quattro per consentire a queste categorie di persone risorse che vanno sostenute per dare loro la possibilità di costruire nuove imprese. Così possiamo lentamente ma incessantemente cambiare il nostro destino».
A spiegare, invece, le caratteristiche dell’avviso è stato l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci: «Nidi ha sempre avuto la caratteristica di agevolare una nuova microimpresa con un contributo a fondo perduto e un prestito rimborsabile a tasso zero. Nella nuova versione il criterio dell’agevolazione è proporzionale alle difficoltà dei destinatari. Più il soggetto è debole e maggiore è l’aiuto. Così le compagini giovanili e le imprese femminili, potranno ricevere oltre alla sovvenzione a fondo perduto e al prestito, un ulteriore aiuto chiamato “assistenza rimborsabile”, che consiste nel 25% in più di fondo perduto; inoltre viene elevato il tetto delle spese di gestione a 15mila euro. Tra le novità più importanti l’assenza di limiti per le opere edili (che prima corrispondeva al 30% delle altre voci di spesa), mentre le imprese turistiche verranno spinte ad investire in innovazione e miglioramento della sostenibilità per promuovere un turismo extralberghiero sostenibile e innovativo. Un’attenzione particolare è riservata poi a coloro che hanno subito i danni della crisi. Chi ha dovuto chiudere la propria attività a causa della pandemia, può presentare la domanda per riaprirne una nuova, dopo un solo mese dalla chiusura, anziché tre come prima, e potranno essere agevolate anche le attività di ristorazione senza cucina come bar e pub».
«L’auspicio», conclude Delli Noci, «è che i miglioramenti introdotti con la nuova versione dell’avviso ci permettano di riportare nel mondo del lavoro migliaia di persone che stanno vivendo momenti di grande difficoltà».
A differenza della precedente edizione, questa nuova misura è, dunque cucita su misura a seconda della composizione e delle caratteristiche dei soggetti che intendono avviare l’impresa.
La misura eroga aiuti scaglionati in favore dei soggetti più deboli (Compagini giovanili e Imprese femminili), nella forma del fondo perduto e del prestito a tasso zero, con l’ulteriore abbuono della metà del prestito (assistenza rimborsabile) per chi è in regola con la restituzione.
Le agevolazioni variano a seconda delle caratteristiche dei destinatari.
NIDI GIOVANI – Le Compagini Giovanili, che realizzano investimenti fino a 50mila euro avranno un aiuto del 100% (per il 50% come sovvenzione a fondo perduto, per il 25% nella forma del prestito e per il restante 25% nella forma dell’assistenza rimborsabile). www.nidigiovani.it.
NIDI DONNE – Le Imprese Femminili, che realizzano investimenti fino a 100mila euro avranno un aiuto del 100% (per il 50% come sovvenzione a fondo perduto, per il 25% nella forma del prestito e per il restante 25% nella forma dell’assistenza rimborsabile). www.nididonne.it.
NIDI NUOVE IMPRESE – Le Nuove Imprese, partecipate almeno per la metà da soggetti in condizione di svantaggio lavorativo, che realizzano investimenti fino a 150mila euro avranno un aiuto dal 100% fino all’80% (per metà come sovvenzione a fondo perduto e per metà nella forma del prestito), decrescente all’aumentare degli investimenti. Inoltre è agevolato, per investimenti fino a 250mila euro, anche il passaggio generazionale e il rilevamento di imprese in crisi o confiscate.
NIDI TURISMO – Le Imprese Turistiche, partecipate per la metà da soggetti svantaggiati, finalizzate a promuovere un turismo innovativo e sostenibile, che realizzano investimenti fino a 150mila euro avranno un aiuto dal 100% fino all’80% (per metà come sovvenzione a fondo perduto e per metà nella forma del prestito), decrescente all’aumentare degli investimenti. www.niditurismo.it.
Sono agevolate le iniziative imprenditoriali nella forma della microimpresa, con un programma di investimenti completo, di importo complessivo compreso tra 10mila e 150mila euro, che arrivano a 250mila per i passaggi generazionali, il rilevamento di imprese in crisi e le società cooperative costituite da lavoratori dipendenti di un’impresa confiscata.
Chi sono i soggetti beneficiari
I beneficiari della nuova misura sono: giovani disoccupati, donne disoccupate, imprenditori che hanno chiuso di recente le loro imprese e che vogliono immediatamente riscattarsi.
Contributo a fondo perduto erogato fino al 75%
La misura prevede un contributo a fondo perduto fino al 50% e un prestito rimborsabile a tasso zero.
Nella nuova versione il criterio dell’agevolazione è proporzionale alle difficoltà dei destinatari. Più il soggetto è debole e maggiore è l’aiuto.
Le compagini giovanili e le imprese femminili possono ricevere oltre alla sovvenzione a fondo perduto e al prestito rimborsabile, un ulteriore aiuto chiamato “assistenza rimborsabile”, che consiste nel 25% in più di fondo perduto; inoltre viene elevato il tetto delle spese di gestione che passa da 10 mila euro a 15mila euro.
Le novità
La grande novità di questa nuova misura è rappresentata dall’ assenza di limiti per le opere edili (che prima corrispondeva al 30% delle altre voci di spesa), mentre le imprese turistiche verranno spinte ad investire in innovazione e miglioramento della sostenibilità per promuovere un turismo extralberghiero sostenibile e innovativo.
Un ulteriore novità riguarda l’attenzione particolare riservata a coloro che hanno subito i danni della crisi. Chi ha dovuto chiudere la propria attività a causa della pandemia, può presentare la domanda per riaprirne una nuova, dopo un solo mese dalla chiusura, anziché tre come prima.
Un limite della vecchia misura riguardava la sola inclusione della attività di ristorazione finanziabili con cucina. Questo escludeva a priori la possibilità di presentare progetti di investimento per bar e pub. Fortunatamente la nuova misura apre anche alle attività di ristorazione senza cucina e di conseguenza potranno essere finanziati anche bar e pub.
Puglia Sviluppo, società in house e finanziaria della Regione Puglia, gestirà lo strumento in qualità di organismo finanziario.
La nuova versione di Nidi è l’evoluzione di un avviso che ha avuto risultati importanti anche nella precedente edizione.
Il direttore generale di Puglia Sviluppo Antonio De Vito, ha ricordato i traguardi raggiunti: «Grazie alle agevolazioni concesse con questa misura, pari a 152,4 milioni, sono state create 2.586 nuove imprese ed è stata data l’opportunità di autoimpiego a 3.543 soggetti, precedentemente in condizioni di svantaggio lavorativo, cioè disoccupati, giovani, donne, persone sul punto di perdere il posto di lavoro e lavoratori precari con partita Iva. Puglia Sviluppo continuerà a supportare la nascita di nuove startup, anche raccogliendo questa nuova sfida».
Per ulteriori informazioni potete scrivere ad info@agevolazioni.puglia.it o telefonare al numero verde 800.910.245 whatsapp 351 2374928
Attualità
Chef salentino Cavaliere della Cucina italiana nel Mondo
L’onorificenza assegnata a Salvatore Palma di Carpignano Salentino in una cerimonia tenutasi a Palazzo Madama
Allo chef Salvatore Palma di Carpignano Salentino assegnata l’onorificenza, per conto dell’Accademia del Leone d’oro, di Cavaliere della Cucina italiana nel Mondo.
Lo chef de ” Il Parco delle Minuzie” di Salice Salentino è stato insignito a Palazzo Madama sede del Senato della Repubblica Italiana, in una cerimonia che ha visto protagonisti, oltre ai professionisti della ristorazione, anche molti personaggi della musica e della tv.
«È inutile nascondere l’emozione e la gratitudine che provo per questo grande traguardo che trasformerò in ambizione per raggiungere nuovi obiettivi con l’amore di sempre per la ristorazione e con tanto tanto impegno!», le prime parole dello chef salentino, «l’onore di essere seduto accanto a personaggi di lustro, italiani e mondiali, mi ha dato ancora più voglia di migliorarmi sempre. Rientro a casa con entusiasmo e voglia di rimettermi in gioco, cosa che farò subito con il nuovo progetto insieme al mio amico di lunga durata Giuseppe Plata con il quale ho appena iniziato la mia nuova avventura di Chef del Parco delle Minuzie a Salice Salentino!».
«Ringrazio chi ha sempre creduto in me», conclude Salvatore Palma, «questo prestigioso riconoscimento lo dedico alle mie nipotine unica forza e amore della mia vita».
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Attualità
Il doppio volto della Gen Z salentina
Fuga dal Salento, ma l’artigianato convince. “Next Generation Salento Experience” di Confartigianato Imprese Lecce, presentati i risultati dell’indagine: il 69% immagina un futuro lontano ma il 55% degli intervistati intravede nel lavoro artigiano, soprattutto quello tecnologico, una reale opportunità professionale
Più realisti, digitali, consapevoli dei propri diritti, ma anche incerti e preoccupati per le opportunità del territorio.
È la fotografia della Generazione Z salentina tracciata dalla V edizione di “Next Generation Salento Experience”, progetto promosso da Confartigianato Imprese Lecce, con il patrocinio della Camera di Commercio di Lecce, per favorire il dialogo tra scuole e sistema produttivo locale.
L’indagine — realizzata attraverso questionari rivolti ai ragazzi delle classi III, IV e V degli istituti superiori della provincia e a un campione di imprese salentine — ha coinvolto 1.004 studenti e 20 aziende appartenenti al mondo dell’artigianato, della manifattura e dell’edilizia.
Studenti: digitali, competenti, ma con fragilità relazionali e poca fiducia nel territorio
Dal report emerge un quadro generazionale che sorprende per maturità e concretezza.
Gli studenti dichiarano di sentirsi ben preparati sulle competenze digitali e tecniche, mentre riconoscono difficoltà nelle soft skills: problem solving (57,5%), pianificazione (57%) e autostima (55%).
Significativa la crescita degli indecisi sul futuro post-diploma, oggi al 24,5% (contro il 17% dello scorso anno), segno di un’incertezza che riguarda tanto il mondo universitario quanto l’ingresso nel mercato del lavoro.
Il 50,7% sceglie l’università, mentre un 6% punta all’imprenditorialità e altrettanti a diventare dipendenti.
Solo il 4% valuta i percorsi professionali come alternativa concreta.
Tra i valori del lavoro ideale spiccano: ritorno economico (85%); stabilità e sicurezza contrattuale (67%); crescita professionale (45%); work-life balance ovvero l’equilibrio tra vita professionale e vita personale (43%).
Fuga dal Salento, fenomeno ancora sistemico
Il dato più critico riguarda la mobilità territoriale: il 69% immagina di lasciare il Salento, attratti da città italiane come Milano, Torino e Bologna, o da mete europee come Londra e Amsterdam.
Le ragioni?
Migliori opportunità lavorative, servizi più efficienti, dinamismo sociale.
Solo il 25% prevede di restare, soprattutto per radici familiari, qualità della vita e clima.
La percezione delle opportunità locali rimane bassa: il 46,5% è poco ottimista, mentre il 12% è completamente disilluso.
Artigianato: attrattivo, soprattutto se digitale
Oltre il 55% degli studenti percepisce l’artigianato come settore con buone opportunità, soprattutto nella sua componente innovativa: artigianato digitale e tecnologico (stampanti 3D, digital design, making); mestieri tradizionali reinterpretati in chiave moderna
Una narrazione dell’artigianato come laboratorio di innovazione, dove tradizione e tecnologia si incontrano.
L’85% degli studenti ritiene che l’intelligenza artificiale influenzerà profondamente il futuro del lavoro, chiedendo alla scuola oltre alle competenze tecniche, anche formazione critica e creativa sull’uso dell’IA.
Il punto di vista delle imprese: più export, più digitalizzazione, ma è allarme competenze
Le 20 imprese intervistate confermano il trend di crescita dell’export: il 50% opera oggi sul mercato nazionale (contro il 28% dello scorso anno); il 25% esporta all’estero, con una forte presenza negli Stati Uniti.
Aumenta l’uso di tecnologie digitali e strumenti cloud, mentre permangono lacune su big data, realtà aumentata e metaverso.
Il dato più allarmante riguarda il reperimento di personale under 35: l’80% delle imprese lo definisce molto o abbastanza difficile.
Le cause? Carenza di competenze (55%); scarso interesse dei giovani (50%); aspettative economiche elevate (30%).
Per le aziende risultano fondamentali incentivi alle assunzioni, percorsi di tirocinio e un dialogo più strutturato con le scuole.
Il Concorso di Idee: 17 progetti e una generazione che immagina un Salento innovativo
Durante la presentazione del report sono stati premiati i vincitori del Concorso di Idee, promosso da Confartigianato Lecce, un contest che permette agli studenti di trasformare idee innovative in proposte d’impresa.
Per questa edizione sono state raccolte 17 proposte progettuali, molte delle quali orientate a sostenibilità, tecnologia, rigenerazione culturale e servizi digitali.
Tre i progetti vincitori della borsa di studio da 500 euro messa in palio da Confartigianato: AgroView, sistema solare intelligente per l’irrigazione automatizzata presentato da una studentessa del Liceo Scientifico Statale “Leonardo da Vinci” di Maglie; EventCore, regia mobile intelligente per contenuti audio-video presentato da uno studente dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Enrico Fermi” di Lecce; Re–design del patrimonio del Liceo Artistico di Galatina, modello di start-up scolastica replicabile presentato dalla classa 4b, sezione Architettura e Ambiente.
Le proposte testimoniano una generazione capace di immaginare soluzioni innovative per il territorio, ma che rischia di allontanarsi per mancanza di opportunità concrete.
Una generazione pronta, quindi, ma il territorio deve fare la sua parte.
«L’indagine evidenzia un quadro generazionale consapevole, preparato e attento alle trasformazioni del mercato. I giovani salentini hanno talento, visione e una forte predisposizione all’innovazione», dichiara Emanuela Aprile, segretaria di Confartigianato Lecce, «i ragazzi, però, ci chiedono anche con chiarezza un territorio più capace di accoglierli. È fondamentale continuare a rafforzare il dialogo tra sistema formativo e mondo produttivo, affinché i giovani possano trovare nel territorio opportunità adeguate alle loro competenze e aspirazioni. Il nostro impegno è costruire ponti tra scuola e impresa, perché restare deve essere una scelta possibile».
«Colpisce che, nonostante la voglia di partire, oltre la metà dei ragazzi veda nell’artigianato, soprattutto quello tecnologico, una reale opportunità», sottolinea il presidente di Confartigianato Lecce Luigi Derniolo, «questo conferma che il futuro del Salento passa da un artigianato che innova, investe e sa parlare il linguaggio delle nuove generazioni. Confartigianato continuerà a sostenere percorsi che valorizzino il talento delle nuove generazioni e favoriscano l’incontro tra domanda e offerta di competenze».
«I risultati dell’indagine confermano la necessità di investire con decisione sulle competenze dei giovani e sulla competitività del nostro sistema economico», aggiunge il segretario generale della Camera di Commercio di Lecce Francesco De Giorgio, «la Camera di Commercio è impegnata a sostenere progettualità che rafforzino il legame tra formazione, innovazione e imprese, affinché i giovani trovino nel Salento un contesto dinamico e capace di attrarre talenti».
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Attualità
A Tiggiano 60 anni dopo
Un viaggio fatto di sorrisi, incontri e sentieri condivisi di giorni che si sono intrecciati l’uno all’altro. Trasformando il tempo in memoria e la memoria in storia
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Sessant’anni a Tiggiano, tutti insieme, una magia che solo nelle piccole comunità ancora si ripete.
1965 un anno meraviglioso, da quel momento è iniziato un viaggio fatto di sorrisi, incontri e sentieri condivisi di giorni che si sono intrecciati l’uno all’altro. Trasformando il tempo in memoria e la memoria in storia.
«Sessant’anni dopo ci ritroviamo a Tiggiano con la stessa allegria negli occhi e una complicità che non ha mai smesso di illuminarci il cammino», racconta Raffaella Riso, una dei neosessantenni tiggianesi, «abbiamo attraversato stagioni diverse accolto ciò che la vita ci ha donato custodito,affetti speranze e piccoli grandi miracoli quotidiani. Il 28 Novembre abbiamo celebrato tutto questo, la bellezza dei giorni che ci hanno condotti fin qui,la forza dei legami che ci uniscono,la gioia semplice e autentica di rivederci ancora una volta insieme».
Perché 60 anni non sono solo un traguardo, sono «un dono prezioso, una storia custodita una festa che celebra il cammino e chi lo ha reso straordinario».
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