Attualità
La favola Disney di Marco
Marco Castelluzzo 16enne di Tricase, alle finali del concorso My Camp Rock dedicato dalla Disney ai giovani talenti. Autiamolo a realizzare questo suo sogno, sostenendolo nelle finali che potremo seguire su Disney Channel dall’11 settembre. Votare e spingere quanto più su possibile Marco è semplicissimo: basta connettersi al sito internet www.mycamprock.it e seguire le istruzioni per votare.
Proprio come Mitchie Torres (Danny Lovato) e Shane Gray (Joe Jonas), protagonisti del celebre “Camp Rock”, film-serial della Disney che ha affascinato un’intera generazione. La musica, il canto, la danza per inseguire un sogno che in questo caso vuol dire un video professionale prodotto dalla Disney e, chissà, un’opportunità che per un ragazzo di 16 anni potrebbe voler dire spalancare le porte sul futuro dopo aver scoperto l’effetto della notorietà.
È il caso di Marco Castelluzzo di Tricase, che a settembre si giocherà con altri tre ragazzi la possibilità di vincere il concorso My Camp Rock dedicato dalla Disney ai giovani talenti. Marco, ad inizio anno, “per sfida, dopo aver visto il promo su Disney Channel”, inviò un suo video. “Non avevo mai partecipato a corsi né a lezioni specifiche”, racconta, “ma suono la chitarra elettrica e canto nel mio gruppo (i Free Minds con Donato Giorgiani ed Edoardo Ciardo, anche loro di Tricase) da quando avevo 11 anni. Quest’avventura l’ho voluta affrontare da solo, avevo voglia di mettermi alla prova”. Nel provino che hai spedito a Disney Channel, hai cantato sulle note di This is Me personalizzando il ritornello del brano. “Nella versione interpretata da Demi Lovato, in alcuni punti la canzone era troppo alta e io, essendo un ragazzo, non potevo raggiungerli… Ma era la voglia di partecipare al concorso che ho modificato la canzone ed è uscito quello che è il provino per My Camp Rock”.
Poi le audizioni a Milano (3.200 partecipanti) e la grande notizia di far parte degli 8 partecipanti. Ti ha emozionato cantare di fronte a grandi esperti della musica come Linus, il discografico Mario Sala, il grande vocalist coach Francesco Rapaccioli e Jacopo Sarno, prima stella italiana in casa Disney? “Ho affrontato molte volte il palcoscenico sia con il teatro che con la musica. Ma posso assicuravi che trovarsi davanti al pubblico o ad una giuria sono due cose ben distinte! Però è un’esperienza che serve…”. Avresti mai creduto di arrivare fino alle finali? “Forse lo speravo, ma non lo credevo: tutti erano potenziali finalisti… Grazie, ovviamente, a quanti mi hanno sostenuto fin qui con il loro voto”.
Ai quattro finalisti la Disney ha dato l’opportunità di partecipare ad un campus estivo: com’è stato? “Chi ha visto “Camp Rock” può farsi un’idea. Tra le altre cose, ho avuto la possibilità di partecipare a corsi di canto con il vocalist coach Francesco Rapaccioli, una grande opportunità di crescita”. C’è un stato un semifinalista con cui hai stretto più amicizia o qualcuno con cui hai legato di più rispetto agli altri? “Con I gemelli dei Lost Guitar: quando sono arrivato c’è stata subito intesa, sono ragazzi simpaticissimi con i quali ne ho combinate di tutti i colori nel backstage e in hotel mi hanno fatto morire dal ridere…”. Per partecipare a My Camp Rock hai un po’ cambiato genere rispetto a quella che hai sempre suonato e cantato con i Free Minds? “Si. Sin da piccolo ascolto Pink Floyd, Led Zeppelin, Deep Purple, Dire Straits, Jimi Hendrix…”.
“Il più grande è sicuramente quello di continuare il cammino con la Disney, cantando e recitando e, magari, entrando a far parte di qualche sitcom… Non mi dispiacerebbe!”. E allora aiutiamo Marco a realizzare questo suo sogno, sostenendolo nelle finali che potremo seguire su Disney Channel dall’11 settembre. Votare e spingere quanto più su possibile Marco è semplicissimo: basta connettersi al sito internet www.mycamprock.it e seguire le istruzioni per votare. E come in tutte le favole Disney, che il finale sia lieto! In bocca al lupo, Marco.
Giuseppe Cerfeda
Attualità
PNNR, cabina di regia presso la Prefettura a Lecce: avanti tutta!
E’ stata ribadita l’esigenza di continuare nelle azioni di supporto ai Comuni, in considerazione della scadenza prevista nel 2026 per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR, la Cabina proseguirà…
Nuova riunione della Cabina di Coordinamento. Le buone prassi in campo per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR.
Si è tenuta ieri, presso la Prefettura di Lecce, una nuova riunione della Cabina di coordinamento per il PNRR, con l’obiettivo di monitorare lo stato di avanzamento degli interventi previsti dalle progettualità del PNRR.
L’incontro, presieduto dal Viceprefetto Vicario, Maria Antonietta Olivieri, ha visto la partecipazione della Struttura di Missione per il PNRR costituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Ragioneria Generale dello Stato e della Ragioneria Territoriale di Lecce, della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, dell’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia, del Provveditorato Interregionale per le opere pubbliche, della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, del Comune di Lecce, delle Unioni dei Comuni e di ANCI Puglia, nonché dei referenti dei Comuni di Campi Salentina, Castrì di Lecce, Cavallino, Corigliano d’Otranto, Gagliano del Capo, Melissano, Muro Leccese, Patù, San Cassiano, Specchia, Squinzano e di Tricase.
I lavori della Cabina di Coordinamento si sono incentrati sull’esame dello stato di avanzamento delle progettualità interessate e sulla implementazione dei dati su ReGiS, necessaria al raggiungimento dei target previsti dall’Unione Europea, sulla base delle risultanze dei precedenti Tavoli tematici tenutesi in Prefettura con le Amministrazioni centrali titolari dei finanziamenti, i soggetti attuatori e le diverse strutture di coordinamento, avvalendosi, altresì, del supporto del Presidio PNRR della Ragioneria Territoriale dello Stato di Lecce.
E’ stata ribadita l’esigenza di continuare nelle azioni di supporto ai Comuni, in considerazione della scadenza prevista nel 2026 per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR, la Cabina proseguirà, nelle prossime settimane, il monitoraggio legato alla valorizzazione di ReGiS.
Al termine dei lavori, è stata unanimemente condivisa l’esigenza di continuare la positiva attività di collaborazione tra le Amministrazioni interessate, sia centrali che periferiche, al fine di superare le ulteriori criticità e pervenire, entro i termini, alla definizione delle progettualità programmate.
Attualità
Quando l’amore per lo sport fa cento
La cifra tonda di Franco Margarito nelle maratone: un atlante mondiale di sfide lungo 24 anni
di Lorenzo Zito
Cento maratone alle spalle. Una vita di corsa da sportivo non professionista, senza vedere ancora il traguardo. Franco Margarito, 63 anni, già felicemente nonno, di professione geometra e direttore tecnico specializzato in opere pubbliche, di Ruffano, conta la vita in chilometri. La mattina li macina in auto, per lavoro. La sera nei suoi scarpini, che quotidianamente allaccia per “avvicinarsi” alla sua prossima maratona, ai prossimi 42km (e rotti) da correre in qualche angolo del globo, vicino o lontano da casa.
Oggi non appende la casacca al chiodo, ma stappa una bottiglia per festeggiare la cifra tonda. Sportivo da sempre, Franco ha iniziato da ragazzino. Dalla corsa campestre ed il calcio è passato alla corsa su pista, col gruppo sportivo Fiamma Maglie. Poi, l’amore e la corsa lo hanno reso (anche) cittadino tavianese d’adozione: la moglie, Angela Rita Bruno, originaria di Taviano e già assessora del Comune di Ruffano, è anche la ragione per cui lui, 24 anni fa, ha conosciuto l’Atletica Taviano 97. “È diventata la mia seconda famiglia”. Oggi lui ne è una colonna portante.
Con loro, lo scorso 16 novembre, in terra amica, alla 6ª edizione della Maratona della Grecia Salentina, ha segnato il suo traguardo speciale: la sua centesima.
I primi 42km e 195 metri sono stati i più famosi al mondo, quelli della Maratona di New York: era il 6 novembre 2005. Da allora, il mondo si è aperto attraverso lo sport, in un susseguirsi di luoghi, strade e emozioni: Parigi, Milano, Lisbona, Valencia, Barcellona, Roma. E poi Amsterdam, Bruxelles, Firenze, Oslo, Stoccolma, Venezia.
L’elenco è un vero atlante personale. Per citarne solo alcune: Tirana, Budapest, la Collemarathon nelle Marche, il Lago di Garda, Sabaudia. In Puglia il Gargano, Sannicandro, Putignano, Barletta. E ancora le ultra: la 100 km del Passatore, la Pistoia–Abetone, il Gran Sasso, la 50 km del Vesuvio, Rapone, e le 6/8 ore di Lavello, fino al Parco Nord di Milano e alla 6 ore di Roma.
Una geografia fatta di fatica, amicizia e passi lunghi, che trova nella Maratona della Grecia Salentina un simbolo: “È bellissima. Attraversa 9 Comuni. Speriamo che la passione (di chi la pratica e di chi la organizza, come Cristian Bergamo) la preservi a lungo perché, oggi, è un piccolo patrimonio culturale sportivo nostrano”.
Accanto a lui, lungo il percorso, non sono mancati compagni di viaggio: gli amici runner Eliseo Stefano e Marco Marino, e naturalmente l’Atletica Taviano97, con il presidente Sergio Perchia “che da 24 lunghi anni mi vede associato”, ci racconta.
4 ore, 21 minuti e 38 secondi il tempo per chiudere la centesima. Non serve far calcoli per capire che per un maratoneta lo sport non è un optional o un passatempo. È parte integrante della propria vita.
Chi può spiegare meglio, allora, ad un bambino cosa significhi praticare sport? “Fare sport è vita. È al contempo sacrificio e libertà. E, pur essendo la corsa una pratica individuale, è grande opportunità di confronto”.
A casa, nel frattempo, c’è una stanza invasa da cimeli, gadget e medaglie: ogni oggetto racconta un frammento di questa sua storia. Non sono in ordine. “Adesso è ancora il momento di collezionarli. Per catalogarli ci sarà spazio, più avanti”. In agenda c’è già la prossima: la prima edizione della Due Mari a Taranto. Nel cuore le parole di Eugenio Montale: “Amo l’atletica perché è poesia. Se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta”.
Attualità
Uno contro uno e uno contro zero
Rifiuti elettrici ed elettronici. Quando ne acquistiamo un nuovo elettrodomestico, ogni negozio (anche online) è obbligato a ritirare quello vecchio; i negozi con una superficie di vendita superiore ai 400 mq devono ritirare senza obbligo di acquisto i piccoli rifiuti elettrici ed elettronici come telefoni, tablet, frullatori, asciugacapelli…
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Non tutti lo sanno ma quando acquistiamo un nuovo apparecchio elettronico, ogni negozio (anche online) è obbligato a ritirare quello vecchio.
E, se il negozio è grande e gli apparecchi sono piccoli, questo obbligo vige anche fuori dal momento di acquisto: i rivenditori diventano raccoglitori, e sono tenuti ad avviare il corretto smaltimento dei dispositivi.
La gestione del fine vita dei prodotti tecnologici è semplice, ma, a quanto pare, in pochi lo sanno.
E anche questo rende difficile al nostro Paese raggiungere il target europeo di raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici: rispetto all’obiettivo del 65%, infatti, siamo circa al 30% e l’Italia, per chi non lo sapesse è sotto procedura di infrazione.
Come ha riportato il Corriere della Sera, il 91% dei consumatori italiani ha comprato almeno un elettrodomestico nell’ultimo anno, con una media di 5 prodotti ciascuno, e di questi più della metà sono piccoli apparecchi, elettronica da consumo come cavi o adattatori per prese elettriche e prodotti da computer.
Vale quindi la pena ricordare che i negozi di elettronica sono obbligati a ritirare gratuitamente gli elettrodomestici usati secondo la normativa “uno contro uno”, cioè al momento dell’acquisto di un apparecchio nuovo equivalente.
Inoltre, i negozi con una superficie di vendita superiore ai 400 mq devono offrire anche il ritiro “uno contro zero” per i piccoli rifiuti elettrici ed elettronici (con dimensioni inferiori a 25 cm come (come telefoni, tablet, frullatori, asciugacapelli), senza obbligo di acquisto.
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