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Attualità

Presicce-Acquarica, i 100 anni di Nonna Maria

Maria Bortone è nata il 25 settembre 1925. Oggi la festa con sorelle, fratelli, figli, nipoti e pronipoti. Anche il sindaco Paolo Rizzo le ha fatto visita per porgerle l’abbraccio della comunità

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Nonna Maria Bortone ha spento la sua centesima candelina, circondata dall’affetto di sorelle, fratelli, figli, nipoti e pronipoti.


Una vita lunga un secolo, ricca di storie, sacrifici e valori, che l’hanno resa simbolo di resilienza.


L’amministrazione comunale si è unita alla famiglia per renderle omaggio e il sindaco Paolo Rizzo le ha fatto visita per porgerle l’abbraccio della comunità.


Nata a Presicce ma vissuta sempre ad Acquarica (quando c’era ancora la distinzione) come prima di dieci figli di Giacomo e Antonietta, Maria ha imparato presto il valore del lavoro.


Fin da bambina accudiva fratelli e sorelle e si dedicava alle faccende della masseria di famiglia: raccolta delle olive, mietitura del grano, allevamento di animali, legatura e caricamento del traino.


Ogni giorno era una prova di forza e ingegno.


Nel 1951 Maria si innamora e sposa Rocco Luigi Rovito, per tutti Cici.


Dall’unione nascono Rita e Carlo e, in seguito, la casa si riempie di otto nipoti e tre pronipoti.


Alla domanda sul segreto della longevità, nonna Maria risponde con semplicità: «Voler bene e farsi voler bene» e «lavorare senza sosta per sentirsi vivi».


Fino a pochi anni fa deliziava la famiglia con pasta fatta in casa e purciadduzzi.


Ogni ospite che varcava la sua porta riceveva un dono: un paio di scarpe di lana o un borsellino fatto a mano.


Nei suoi racconti emergono ricordi vividi di tempi duri: allattava anche figli e nipoti di altre donne, perché «sprecarlo sarebbe stato un peccato».


Racconta di essere nata prematura, a soli sette mesi, pesando mezzo chilo.


Quando sente parlare di crisi economica, Maria risponde con fermezza, per lei la vera crisi era la fame: «Prima non c’erano pensioni e gli anziani vivevano di elemosina», ricorda, sottolineando come le comunità si aiutassero reciprocamente.


Capace di lavorare alla maglia, realizzava vestiti per tutti con la lana delle pecore tosate.


Ancora lucida e combattiva, lo scorso giugno Maria si è recata alle urne per votare al referendum. Lei, che conosce bene il valore della tessera elettorale, nata in un’epoca di diritti da conquistare, ha attraversato il secolo mantenendo intatta la forza delle donne resilienti del Sud, cresciute a pane, stenti, speranza e comunità.


Oggi la sua vita è un patrimonio di memoria collettiva, un esempio di dedizione e amore per l’intera comunità di Presicce-Acquarica.


L.P.


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Attualità

L’Amara, il centro antidiscriminazione salentino

Nasce il primo centro di supporto per vittime di discriminazione a causa dell’orientamento sessuale e identità di genere della provincia di Lecce. Attivo tutti i giorni, il CAD “L’Amara” è uno sportello di accoglienza e primo ascolto e offre supporto e assistenza legale, sanitaria, psicologica, di consulenza e orientamento alle persone LGBTQIA+ e accompagnamento al lavoro. I centri antidiscriminazione sono riconosciuti nel solco della Legge regionale contro l’omolesbobitransfobia e l’abilismo, promossa da Donato Metallo

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Apre a Lecce, nella sede dello Spazio Sociale Zei in Corte dei Chiaramonte, 2 il primo centro antidiscriminazione della provincia di Lecce, promosso dall’ATS composta da Spazio Sociale Zei (capofila), DiVagare, 73100 GAYA, Transparent, LeA- Liberamente e Apertamente, Arci Cassandra e Arcigay Salento, con il contributo dell’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) e la collaborazione di altri enti pubblici e privati come Comune di Lecce, ASL Lecce, Cgil, Arpal, Polo Biblio-museale di Lecce, Disus Unisalento, Antigone, Agedo, Mixed – Cad Bari, Arcigay Foggia “Le bigotte”, Open group, Camera a sud, Mediterranea, 34° Fuso, Polis Aperta.

I centri antidiscriminazione, istituiti a livello nazionale in seguito alla non approvazione del Ddl Zan, in Puglia sono riconosciuti nel solco della Legge regionale contro l’omolesbobitransfobia e l’abilismo, approvata il 9 luglio 2024, promossa dal compianto Donato Metallo.

L’Amara” è uno sportello di primo ascolto e supporto, non di emergenza, per chiunque subisca esclusioni o violenze legate all’identità di genere e all’orientamento sessuale aperto dal lunedì al venerdì, in sede, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19; in tutti gli altri giorni e orari è attivo via telefono, WhatsApp e Telegram al numero 379/1625246.

Ad accogliere e rispondere alle telefonate ci sono le persone del segretariato sociale che applicano i protocolli condivisi con la supervisione del gruppo di coordinamento per rimandare alle figure professionali necessarie: psicologhe, psicoterapeute, avvocate, educatrici, assistenti sociali e mediatrici sociali, esperte per l’accompagnamento e l’inserimento lavorativo.

Uno spazio sicuro che offre un sostegno concreto attraverso servizi gratuiti a cura delle associazioni della ATS i cui membri metteranno a disposizione le esperienze maturate negli anni e le specifiche professionalità.

Chi si rivolge al Cad trova supporto psicologico, consulenza legale per casi di discriminazione, accompagnamento al lavoro e orientamento professionale e orientamento ai servizi socio-sanitari del territorio.

Non solo servizi: le associazioni promuovono parallelamente attività di sensibilizzazione e prevenzione di comportamenti violenti e discriminatori rivolti all’intera comunità e attività di formazione e informazione per operatori e altri professionisti che interagiscono con persone LGBTQIA+.

Sono in programma incontri tra pari con educatrici e psicologhe su diversi temi: relazione, pregiudizio, fiducia, emozioni, socialità; incontri con personale medico e professionalità legate alla sfera intima e sessuale e alla salute riproduttiva, informazione e prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili con particolare attenzione allo stigma e al pregiudizio collegati.

Incontri informativi e di ascolto si terranno anche nella Casa circondariale di Lecce, insieme all’associazione partner Antigone.

LA MARA

Il centro antidiscriminazione prende il proprio nome da La Mara, la prima donna transessuale leccese, figura controversa, ma nota in tutto il territorio per la sua storia personale, per la ricchezza accumulata, ma anche per tutti gli episodi di discriminazione, bullismo, esclusione che ha subito a causa del suo orientamento sessuale e della sua identità di genere.

IL COORDINAMENTO CAD

«Se da una parte la legislazione regionale, nazionale ed Europea si allinea a una strategia comune nella lotta alle discriminazioni nei confronti della comunità Lgbtqia+, da altro canto sul territorio era evidente l’assenza di un centro che potesse dare un’attuazione a tale strategia, e che è stata possibile grazie al sostegno economico dell’UNAR, ma soprattutto grazie alla collaborazione di una comunità che da beneficiaria passiva, ne diventa parte attiva e partecipata. La presenza del CAD L’Amara assume ancora più valore alla luce del momento storico che stiamo attraversando, in cui è fondamentale agire collettivamente anche nel nostro territorio per contrastare il clima di odio e violenza globale».

MARIA PIA SCARCIGLIA, PRESIDENTE ANTIGONE

«Il carcere è un mondo prettamente maschile ideato, costruito e modulato in ragione delle necessità degli uomini. Per tale motivo, la questione del genere è stata sempre controversa e poco dibattuta all’interno delle carceri in primis per le donne i cui spazi, non sono adeguati ai loro bisogni e alle loro necessità, ed anche per le persone appartenenti alla comunità LGBTQ. L’ordinamento penitenziario prima della riforma del 2018 separava gli individui in base al sesso biologico. Con la riforma del 2018, sono nate le sezioni protette in alcuni istituti di pena italiani. Le persone trans vengono collocate in questi reparti con altri soggetti: forze dell’ordine e soggetti ristretti per reati di pedofilia e maltrattamenti. Non è facile raccontare il carcere per queste persone, perché mancano i dati, i numeri e le biografie. Per tale ragione il progetto di cui siamo partner è fondamentale e prezioso per supportare le esigenze di queste persone isolate e purtroppo spesso stigmatizzate per le loro scelte».

MAURO MARINO, POLO BIBLIO-MUSEALE

«“Piccole comunità” in cammino. Aprire all’ascolto i propri luoghi è stata una prerogativa fondante del Polo Biblio-museale di Lecce. I Patti di collaborazione sono lo strumento attraverso cui questa visione di politica culturale trova attuazione. Accogliere le istanze del Centro antidiscriminazione “L’amara” è l’ennesimo passo del cammino intrapreso. Abitare “insieme” gli spazi è alimentare la particolarità di una poetica fondata sull’ascolto. Insieme ci si allena alla creazione di “piccole comunità” che scelgono di mettersi al servizio della città e del territorio dando linfa ad un progetto culturale articolato e complesso ispirato ad una poetica che, nell’agire culturale, vede la leva utile a crescere un sincero sentimento di partecipazione. Essere leve di comunicazione, osservatorio attivo dei percorsi creativi e artistici che attraversano e animano il territorio è l’intento, per inaugurare e dare linfa ad una nuova stagione di lavoro comune. Aprire una finestra per testimoniare e narrare il portato emotivo di un agire che profondamente crede che il vero patrimonio culturale di una comunità siano le persone, con il loro desiderio di conoscenza e di condivisione».

ANTONIO LAMPARELLI, OPEN GROUP BOLOGNA, COORDINATORE SETTORE GIOVANI

«A nome di Open group di Bologna, è un onore essere presenti qui oggi, in questa occasione così significativa e di grande emozione e valore sociale. Open Group ha il piacere di collaborare come partner con Arci Zei, Arci Cassandra e Divagare APS, professionisti e progetti con i quali ci sentiamo in linea per i valori comunicati e l’impegno dimostrato sui territori. Un sentito ringraziamento quindi alle colleghe e i colleghi per averci invitato a partecipare a questa inaugurazione, ma soprattutto per aver dato vita a un progetto fondamentale, che si propone di dare ascolto, supporto e speranza alle persone che spesso sono invisibili o politicamente silenziate. Viviamo in un momento storico in cui la lotta per i diritti civili è ancora un percorso in costruzione, e troppe persone continuano a subire discriminazioni a causa della propria identità di genere o orientamento sessuale. L’invisibilità sociale, l’isolamento, la paura di non essere accettati o di non trovare supporto sono realtà quotidiane per molte persone LGBTQI+. Sappiamo che la violenza e la discriminazione non sono problemi che purtroppo si risolvono con un solo gesto, ma sono sfide quotidiane a cui rispondere con determinazione e con l’aiuto di tutta la comunità. Questo sportello è quindi l’inizio di un percorso che deve essere sostenuto da tutte/i, rappresenta un passo concreto nella giusta direzione: un luogo sicuro, accogliente, dove ognuno potrà sentirsi ascoltato, tutelato, protetto».

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Attualità

Case contese tra investitori, residenti e studenti

Compravendite in crescita. Forte appeal turistico nel Salento, dove le abitazioni indipendenti sulla costa e i borghi autentici attirano nuovi acquirenti e spingono il mercato verso locazioni brevi, Martedì 30 settembre Conferenza sul Mercato Immobiliare all’Hilton di Lecce

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La Puglia e il Salento si confermano tra i luoghi più attrattivi d’Italia dal punto di vista immobiliare, ma con dinamiche che oggi assumono tratti inediti.

Accanto agli investitori internazionali, interessati sia agli immobili di prestigio sia a soluzioni più accessibili per realizzare il proprio sogno italiano, emergono nuove aree di interesse al di fuori delle mete più note e si diffonde la tendenza a mettere a reddito le abitazioni acquistate attraverso affitti brevi e case vacanza. Questa scelta riduce ulteriormente l’offerta di locazioni stabili, lasciando nel caso di Lecce, studenti e lavoratori fuori sede con pochissime alternative.

Sul fronte residenziale, cresce l’interesse per le nuove costruzioni e per gli immobili energeticamente efficientima l’offerta resta molto limitata e con prezzi sempre più elevati, trasformando queste soluzioni in un bene raro e conteso.
Nella nostra provincia, nel primo semestre del 2025, le compravendite hanno registrato un incremento significativo, con un trend destinato a rafforzarsi nella seconda metà dell’anno.

Lungo la costa si cercano abitazioni indipendenti con spazi esterni, spesso utilizzate come case vacanza.

Allo stesso tempo, i borghi dell’entroterra stanno guadagnando interesse, con abitazioni tipiche richieste da acquirenti alla ricerca di autenticità a prezzi più accessibili. Anche qui, il mercato degli affitti è dominato dalle soluzioni brevi, soprattutto villette sul mare.

Tutti questi argomenti saranno al centro della Conferenza sul Mercato Immobiliare organizzata da Remax Italia per martedì 30 settembre, all’Hilton di Lecce.

L’incontro, gratuito su registrazione, è aperto a professionisti e operatori del settore immobiliare che insieme a relatori, broker e agenti operativi di tutta la Puglia, condivideranno insight e prospettive sul futuro del mercato immobiliare pugliese.

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Attualità

Tricase: la mensa scolastica in consiglio comunale, domande e risposte

Individuata la ditta che gestirà il servizio fino al 31 dicembre. Giovanni Carità (“Tricase, che fare?”): «Restano aperte e irrisolte tante questioni». Ritornano i consiglieri comunali tra i membri del prossimo Comitato Mensa Comunale

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Questione mensa comunale a Tricase: come annunciato da queste colonne l’argomento sarebbe stato all’ordine del giorno del consiglio comunale svoltosi rieri grazie ad un’interrogazione del gruppo di opposizione “Tricase, che fare?”.

Nel corso dell’assise comunale, il sindaco Antonio De Donno, che detiene la delega ai Servizi Sociali, ha riferito come il Dirigente del Settore gli avesse da poco comunicato, in via ufficiosa, tramite messaggio telefonico, la chiusura della trattativa per individuare la ditta che gestirà il servizio.

Al che, si sono accavallate le domande, visto anche l’argomento caldo.

È il consigliere Giovanni Carità, componente del gruppo di minoranza che ha presentato l’interrogazione consiliare (insieme a Antonio Baglivo e Armando Ciardo) a riportare domande e risposte.

«Fino a quando? Dal 15 ottobre al 31 dicembre, per un totale di 54 giorni»:

«Quale criterio è stato adottato? Ci è stato risposto che il criterio è stato quello della miglior offerta dato dal rapporto servizio offerto/costi. Noi crediamo che corrisponda a quello con l’offerta più bassa, magari saremo felicemente smentiti».

«Quando partirà il nuovo bando per la gestione completa e continuata del servizio? Ci è stato confermato che al momento siamo in alto mare».

Per Giovanni Carità, «tre semplici domande, tre risposte che lasciano aperte e irrisolte tante questioni».

Sul futuro immediato aggiunge: «Cosa faremo noi? Come è nostro modo fare, attendiamo gli atti scritti, le determinazioni pubblicate e ufficiali. Appena le avremo diremo la nostra. Al momento non c’è ancora nulla di certo. L’unica certezza è il ritorno dei consiglieri comunali tra i membri del prossimo Comitato Mensa Comunale. Per la minoranza sarà il nostro Armando Ciardo. Noi siamo sempre attenti e vigili. Ci auguriamo che anche i genitori lo siano giorno per giorno».

Intanto, conclude il consigliere di opposizione, «ieri è stato un giorno buono per la democrazia. Tanta partecipazione di pubblico in consiglio comunale non si vedeva da decenni».

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