Andrano
Stanziati 5 mln di euro per la chiusura della discarica di Poggiardo
La Giunta della Regione Puglia, su proposta dell’Assessora all’ambiente Serena Triggiani, ha approvato una delibera con cui…

𝐄𝐗 𝐃𝐈𝐒𝐂𝐀𝐑𝐈𝐂𝐀 𝐒𝐈𝐓𝐀 𝐈𝐍 𝐋𝐎𝐂𝐀𝐋𝐈𝐓𝐀’ 𝐏𝐀𝐒𝐓𝐎𝐑𝐈𝐙𝐙𝐄 𝐀 𝐏𝐎𝐆𝐆𝐈𝐀𝐑𝐃𝐎. 𝐅𝐈𝐍𝐀𝐋𝐌𝐄𝐍𝐓𝐄 𝐕𝐄𝐑𝐒𝐎 𝐋𝐀 𝐂𝐇𝐈𝐔𝐒𝐔𝐑𝐀 𝐃𝐄𝐅𝐈𝐍𝐈𝐓𝐈𝐕𝐀 𝐄 𝐋𝐀 𝐌𝐄𝐒𝐒𝐀 𝐈𝐍 𝐒𝐈𝐂𝐔𝐑𝐄𝐙𝐙𝐀
𝐔𝐧’𝐨𝐭𝐭𝐢𝐦𝐚 𝐧𝐨𝐭𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐏𝐨𝐠𝐠𝐢𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐮𝐢 𝐭𝐫𝐚𝐫𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐛𝐞𝐧𝐞𝐟𝐢𝐜𝐢𝐨 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐢 𝟐𝟔 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐚𝐥 𝟏𝟗𝟗𝟕 𝐚𝐥 𝟐𝟎𝟎𝟓 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐞𝐫𝐢𝐭𝐨 𝐫𝐢𝐟𝐢𝐮𝐭𝐢 𝐬𝐨𝐥𝐢𝐝𝐢 𝐮𝐫𝐛𝐚𝐧𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐞𝐱 𝐝𝐢𝐬𝐜𝐚𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐬𝐢𝐭𝐚 𝐧𝐞𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨.
Lunedì 4 agosto 2025 la Giunta della Regione Puglia, su proposta dell’Assessora all’ambiente Serena Triggiani, ha approvato una delibera con cui ha stanziato 5 milioni di euro a fondo perduto, per finanziare la chiusura definitiva e la messa in sicurezza delle discariche pubbliche.
Nella tipologia prevista dal provvedimento regionale rientra la ex discarica presente sul nostro territorio, in funzione dal 1997 al 2005 e gestita da Monteco S.p.A. La Regione Puglia, infatti, ha inteso rivolgere il provvedimento alle “discariche pubbliche nel tempo configuratesi quali discariche di bacino (ex ATO provinciali) a servizio di una pluralità di Comuni conferitori.”
E’ 𝐮𝐧 𝐫𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐏𝐨𝐠𝐠𝐢𝐚𝐫𝐝𝐨, 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐨𝐭𝐭𝐞𝐧𝐮𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞. Finalmente i costi per la realizzazione del progetto di chiusura e messa in sicurezza della ex discarica (quasi 3 milioni di Euro) non saranno più a carico del Comune di Poggiardo, ma a carico della Regione Puglia.
Di questo provvedimento ne beneficeranno anche tutti i Comuni conferitori, in quota parte rispetto ai rifiuti conferiti (Andrano, Bagnolo del Salento, Botrugno, Cannole, Carpignano Salentino, Castro, Cursi, Diso, Giuggianello, Giurdignano, Maglie, Melpignano, Minervino di Lecce, Muro Leccese, Nociglia, Ortelle, Otranto, Palmariggi, Sanarica, San Cassiano, Santa Cesarea Terme, Scorrano, Spongano, Surano, Supersano e Uggiano la Chiesa).
Residuano i costi della post gestione, a carico dei Comuni, nella misura in cui saranno effettivamente verificati e dovuti.
“La nostra Amministrazione“, in una nota il sindaco Antonio Ciriolo, ” è stata impegnata costantemente su questo fronte, con l’obiettivo di ottenere questo risultato che porta, in primis, alla definizione della chiusura e messa in sicurezza della ex discarica, per le conseguenze ambientali e sanitarie che il mantenimento della situazione attuale potrebbe comportare per la nostra Comunità, a causa dell’infiltrazione di acque meteoriche nel corpo dei rifiuti; al contempo, questo provvedimento consente di evitare che i costi per la realizzazione del progetto di chiusura gravino esclusivamente sulle tasche dei cittadini di Poggiardo e degli altri 26 Comuni della Provincia di Lecce.
Auspichiamo”, continua, “che con questo provvedimento si possa scrivere la parola 𝐅𝐈𝐍𝐄 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐞𝐱 𝐝𝐢𝐬𝐜𝐚𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐢 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚’ 𝐏𝐚𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐳𝐳𝐞, attraverso la sua definitiva messa in sicurezza e riqualificazione e la realizzazione dell’articolato progetto di chiusura che prevede, tra le tante misure, la risagomatura della stessa, la gabbionata perimetrale di stabilizzazione, le opere relative alla gestione delle acque meteoriche e alla raccolta del percolato, inclusi i monitoraggi e le emissioni del biogas, qualora presenti.
A conclusione”, conferma il sindaco, “si effettuerà la piantumazione di varie specie arboree che non lasceranno più spazio alla vista di quel telo nero che oggi ricopre la ex discarica”.
Andrano
Dal Tramonto all’Alba, la notte bianca di Andrano
Un cartellone ricco di appuntamenti tra teatro, musica, spettacolo, divertimento, approfondimenti e miscellanea di tradizioni quello che accenderà sino alla mattina di martedì…

“Dal Tramonto all’Alba”. Tutto pronto per la Notte Bianca di Andrano, centro rivierasco del Salento Leccese, in programma lunedì 11 agosto.
Una prima assoluta per la manifestazione organizzata da Pro- Loco, dalle associazioni “Il Ponte” e “Mediterranea” con la collaborazione delle altre realtà associative locali e il patrocinio del Comune di Andrano.
Un cartellone ricco di appuntamenti tra teatro, musica, spettacolo, divertimento, approfondimenti e miscellanea di tradizioni quello che accenderà sino alla mattina di martedì Piazza Castello, Piazza Unicef, Piazza Indipendenza, Piazza Maria Santissima delle Grazie, l’atrio del maniero “Spinola – Caracciolo” strade e vicoli del centro cittadino.
Tra gli appuntamenti attesi, il concerto a due nella chiesa di Sant’Andrea Apostolo con il maestro Francesco Scarcella e il soprano Giuliana Musarò.
L’associazione Auser presenta in Piazzetta Saraceno lo spettacolo di canti popolari. Tanta musica ancora in Piazza Castello con Toy Rebellion e a seguire Essenzialmente Rino e i live di Zero Time e Marco Strafella.
Piazza Indipendenza ospita Il rito del tè presentato dalla numerosa comunità marocchina che vive in paese: ad accompagnare questo momento la mostra d’arte curata dal Gus – Gruppo Umana Solidarietà.
Momenti di sport con finestre dedicate alle esperienze paralimpiche con la presenza, tra gli altri, dei tesserati della Federazione Italiana Tennis e Padel e del campione della Nazionale Calcio Amputati, il salentino Roberto Sodero.
Ancora in cartello la proiezione del docufilm “U sinnacu squasat – Furto di Sale” di Graziano Accoto e un momento teatrale dell’associazione Promozione Anziani e Giovani accompagnato dalle note di Michele Contaldo.
Attesa per lo spettacolo dei campioni del mondo di danze latino- americane Elisa De Belardini e Luigi Donadeo e per i ballerini della New Aurora Dance e per tanti altri momenti organizzati dalla serata all’alba del giorno dopo. Tanta arte di strada ancora, tra murales e momenti artistici col fuoco.
Gli ospiti della Notte Bianca potranno visitare poi il Mercatino dell’Artigianato, gli angoli dedicati allo street food, alle birre artigianali e agli assaggi gastronomici della tradizione e ai gin e gli spiriti di Puglia con Juniperus.
Andrano
Ziti e zite di una volta, fidanzamenti e “lasciate” di ieri e di oggi
Tuttavia, “tenere u zitu” (o “tenere a zita”) non voleva dire acqua fresca, contava eccome, c’era in gioco il buon rapporto tra famiglie e rispettive parentele allargate: in genere, i boccioli spuntati all’inizio del legame andavano crescendo,

di Rocco Boccadamo
Nello scorso secolo, più precisamente per tutta la sua prima metà, al paesello, la composizione classica dei nuclei famigliari era di otto unità, ossia marito, moglie e sei figli. In taluni casi, si arrivava a nove/dieci membri e, eccezionalmente, finanche oltre; rari,invece, i focolari meno affollati.
In linea con la tendenza generale, sei figli, fra maschi e femmine, avevano procreato pure i miei nonni materni. Intorno al 1947, ben tre degli zii, zia R., zia V. e zio T. erano impegnati con i rispettivi “ziti” e “zita”. All’epoca, l’accezione fidanzato/fidanzata era pressoché sconosciuta, comunque non usata, si usava dire, giustappunto, “tenere u zitu” e “tenere a zita”. L’espressione “fare l’amore” si traduceva in
un concetto, o realtà, rigorosamente ideale, solo per immaginazione. Nessun contatto, ragazzi e ragazze, giovanotti e signorine, ancorché promessi o promesse, tra loro si parlavano appena, scambiando parole misurate e contenute, mentre effusioni, carezze, affettuosità anche innocenti erano enumerate unicamente nei sogni, nelle speranze e attese.
Tuttavia, “tenere u zitu” (o “tenere a zita”) non voleva dire acqua fresca, contava eccome, c’era in gioco il buon rapporto tra famiglie e rispettive parentele allargate: in genere, i boccioli spuntati all’inizio del legame andavano crescendo, trasformandosi pian piano in rigogliosi cespugli fioriti, che esplodevano con letterale, autentico lancio e spargimento dei petali all’atto del matrimonio.
Cosicché, quando accadevano intoppi, ostacoli, interruzioni o esiti in controtendenza, potevano instaurarsi risentimenti, problemi, si arrivava talvolta a guastare amicizie e buoni rapporti, non ci si parlava più, almeno per un certo tempo, fra le parentele dei mancati sposi.
In tale ambiente e dentro siffatta cornice generale, successe, purtroppo, che, in breve volgere di tempo, gli anzi richiamati tre zii “si lasciarono” e le relative notizie, ovviamente, si diffusero immediatamente nella piccola località.
Fu soprattutto la rottura di zio T. con la sua zita (nome di battesimo P.) a produrre gli effetti maggiormente sonori, intrisi di vibrate reazioni non solo dialettiche, prese di posizione forti e, pur nei confini di determinati limiti, addirittura plateali.
In particolare, la sorella grande della mancata nuova zia, già maritata e quindi in certo qual modo autorevole, si portò più volte, trafelata e accesa, all’indirizzo dell’abitazione dei miei nonni materni, con un rosario di parole infuocate, minacce e malauguri nei confronti dello zio T., reo di aver mandato all’aria il legame.
Fortunatamente, le zie R. e V. si affrancarono da rispettivi ziti, N. e A., senza strascichi né reazioni accentuate.
Vie più fortunatamente, il caso volle che, smaltiti i postumi non tranquilli dei precedenti legami, l’ex zita di zio T. e l’ex zito di zia R. si trovassero e scambiare fra loro occhiate d’intesa e di interesse, ponendo in tal modo le premesse per una vita di coppia, si sposassero e mettessero su una serena famiglia.
Ovviamente, completamente diverso è stato lo scenario intorno all’argomento nella seconda metà del 1900 e ancora più differente si pone al presente.
A onore del vero, si registra tuttora un’analogia rispetto al lontano 1947, nel senso che non si parla di fidanzati o fidanzate, bensì di amici, amiche, compagni, compagne, ragazzi, ragazze e altri termini vari.
Particolare conclusivo, che trovo carino, capita di sentire, specialmente a Roma, per opera di qualche donna con trascorsi sentimentali naufragati e/o relazioni complicate, lo sfogo o confidenza o simpatica dichiarazione di stato civile, “sono sfidanzata”.
Appena una S in aggiunta, ma, appare chiaro, tanti significati intrinseci, sottintesi e palesi.
Andrano
Comitato spontaneo contro gli incendi estivi nel Salento
Mercoledì 23 luglio ad Andrano la prima riunione organizzativa per condividere idee, proposte di iniziativa di contrasto alla devastazione in corso. Incontro aperto a tutti i cittadini, oltre ad associazioni, enti e aziende

Stiamo raccontando quotidianamente come il Salento sia continuamente devastato da incendi.
Le fiamme hanno divorato la vegetazione in diverse zone del lungomare adriatico come di quello ionico e anche all’interno, nell’entroterra.
In alcune circostanze sono state in pericolo le abitazioni e alcuni cittadini sono stati fatti momentaneamente evacuare, in un’altra, a Depressa di Tricase, sono stati arsi vivi gli animali di un allevamento.
I vigli del fuoco sono allo stremo, non bastano neanche più i canadair che arrivano da Lamezia Terme: si sente sempre più l’urgenza di contromosse, prima che si arrivi all’irreparabile.
Anche per questo nasce il Comitato spontaneo contro gli incendi estivi nel Salento che organizza la prima riunione organizzativa per condividere idee, proposte di iniziativa di contrasto alla devastazione in corso.
Sono ovviamente invitati tutti i cittadini, oltre ad associazioni, enti e aziende.
L’incontro si terrà mercoledì 23 luglio, a partire dalle ore 18,30, presso il castello di Andrano, nella sede del Parco Costa Otranto Leuca e Bosco Tricase.
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