Attualità
Boom di siringhe in spiaggia
La presenza di siringhe in spiaggia rappresenta una mina vagante per i bagnanti
Continuano le segnalazioni che non vorremmo mai ricevere: una siringa usata sul bagnasciuga di un noto stabilimento balneare e a distanza gruppetti di bambini che giocavano indisturbati, come documentano le foto postateci da un cittadino che si trovava a San Cataldo, marina di Lecce.
Questo dopo che nei giorni scorsi analoghe denunce erano pervenute da altre località marine. Pensavamo fosse qualcosa d’isolato, ma il numero di segnalazioni ci riporta indietro nel tempo, alla fine degli anni ’80, quando dilagava l’uso dell’eroina e farsi una “pera” in spiaggia”, magari davanti un falò, con tanto di ago buttato sulla sabbia a fine uso, era diventato qualcosa di assurdamente “normale”.
In particolare, la presenza di siringhe in spiaggia rappresenta una mina vagante per i bagnanti, perché se l’ago è nascosto tra la sabbia emerge proprio sotto la pressione del piede, quando ormai è troppo tardi per evitare il peggio. Gli eventi di questo tipo, che risultano aumentati sensibilmente a livello europeo, proprio perché comunque frequenti anche nelle altre stagioni, devono portare ad un supplemento di attenzione e di precauzioni ed ogni siringa deve essere trattata come potenzialmente pericolosa. Insomma, non dobbiamo pensare che l’acqua ed il tempo “lavino via” il potenziale infettivo, e anche in queste occasioni occorre quindi avere moltissima cautela. In effetti, il rischio se la sostanza organica contenuta è secca e risalente nel tempo è pari a “0” per le malattie che più terrorizzano l’immaginario collettivo come Aids ed epatite, certo è però che residua senz’altro il rischio d’infezioni da germi comuni, se non si provvede a disinfettare tempestivamente la ferita, o ancor peggio del tetano, ma solo se non sono state completate le vaccinazioni.
Vale la pena, perciò, riportare in particolare, i consigli delle Aziende Sanitarie quando poi si dovesse comunque incappare in una puntura o in una ferita di questo tipo. La prima cosa da fare: è sempre opportuno rivolgersi al Pronto Soccorso. E’ importante portare, quando possibile, con sé l’ago e la siringa con cui ci si è feriti perché i sanitari, sulla base dello stato in cui risulta essere l’ago, la siringa o l’oggetto appuntito, seguono due procedure diverse. Nel caso in cui l’oggetto appaia logorato dal tempo, poiché è rimasto in evidente contatto con gli agenti atmosferici per più giorni, la situazione non desta preoccupazione quanto alla possibilità di contrarre virus gravi (Epatite B, C, Hiv).
Le medicazioni e le cure del Pronto Soccorso saranno quindi sufficienti ad esaurire il problema. Nel caso in cui, invece, la siringa non risulti consumata dalla salsedine ed è evidente che sia stata utilizzata e abbandonata da poco, occorre tutelarsi contro il rischio di contrarre l’Epatite C (per la B di solito c’è la vaccinazione) e il virus Hiv. Si tratta di un rischio comunque basso, limitato allo 0,1% dei casi anche se nella siringa si riscontra la presenza di sangue: la pericolosità dell’ago infetto diminuisce infatti rapidamente col passare delle ore, soprattutto se resta esposto alla luce del sole, all’aria aperta e all’ambiente secco.
In questo caso, comunque, dal Pronto Soccorso si avvia una procedura per l’effettuazione degli esami di controllo entro dodici settimane per evidenziare l’eventuale insorgenza dell’Hiv, ed entro sei mesi per l’Epatite C. Gli stessi esami sono consigliabili, per una giusta precauzione, nel caso in cui non sia stato possibile per i medici esaminare l’ago o la siringa con cui ci si è punti. Va sottolineato, però, che dietro tutto questo ci sono gli indicatori di qualcosa di molto preoccupante che lasciano aperti almeno tre problemi: il primo riguarda i controlli sulle spiagge, mentre il secondo riflette la scarsa pulizia dei nostri arenili. Un’intensificazione di controlli e pulizia potrebbe senz’altro ridurre i rischi per i nostri piccoli e per chiunque voglia godere del meritato periodo feriale di questa parte dell’anno. Ed infine, ed è forse l’aspetto più inquietante, vi è sottesa la recrudescenza di un fenomeno che ritorna prepotentemente nella nostra società: il consumo di eroina, la cosiddetta ‘droga dei poveri’: il costo molto basso, anche 20 euro per una dose da un grammo e addirittura 5 euro per una monodose da 0,1 grammi, ne favorisce la diffusione soprattutto tra i più giovani.
Giovanni D’Agata
Attualità
Consorzio di bonifica e gli inutili sprechi
Pagliaro: “Ma intanto, veniamo a sapere che il Consorzio di bonifica spenderà quasi un milione e mezzo di euro in 48 mesi per noleggiare 98 Panda ibride. Una inutile flotta di auto gialle, ferme in un parcheggio a Nardò…”
Anche Paolo Pagliaro, consigliere regionale di FdI, si scaglia contro l’obolo del Consorzio di Bonifica: “Per gli agricoltori una brutta sorpresa sotto l’albero di Natale: le ingiunzioni di pagamento del famigerato tributo 630. Un chiaro tentativo di fare cassa a spese dei consorziati, nonostante le opere di bonifica continuino a restare ferme. E intanto, si allunga il bollettino degli sprechi del Consorzio, che ho piu volte denunciato nella passata legislatura.
L’ho fatto per evidenziare l’ingiustizia della pretesa del tributo 630, a fronte di interventi di bonifica fermi anche da anni. Dal governo regionale si è alzato un muro alle mie reiterate richieste di sospendere le cartelle, che continuano a piovere a raffica benché non dovute. Sono stati respinti i miei emendamenti, e sono stati umiliati gli agricoltori che nell’aula del Consiglio regionale hanno manifestato la loro rabbia per questo vero e proprio sopruso. Durante la campagna elettorale per le regionali il Pd, campione di testacoda, ha messo nero su bianco nel suo programma l’azzeramento del tributo 630. L’ennesimo inganno, l’ennesima bugia che ho smascherato fin da subito e di cui chiederò conto al neo presidente Antonio Decaro e al futuro assessore all’agricoltura, non appena partirà la nuova legislatura”.
E condanna alcune scelte del consorzio: “Ma intanto, veniamo a sapere che il Consorzio di bonifica spenderà quasi un milione e mezzo di euro in 48 mesi per noleggiare 98 Panda ibride. Una inutile flotta di auto gialle, ferme in un parcheggio a Nardò. Questo è solo l’ultimo spreco di una lunga serie: continuano le consulenze pagate a peso d’oro, gli affidamenti di incarichi legali per contenziosi spesso perdenti, le nomine illegittime come quella di un biologo marino come responsabile dell’area agraria,.senza le necessarie competenze, guarda caso ex consulente Arif.
E qui tornano le storture dei vasi comunicanti tra Arif e Consorzio, figlie del conflitto d’interessi del commissario Francesco Ferraro, al tempo stesso direttore Arif. Due ruoli dirigenziali accentrati nelle mani di una sola persona, cosa che abbiamo denunciato senza mai ricevere risposta. Intanto, però, Ferraro viene condannato per una consulenza inutile all’ex sub commissario, e dovrà risarcire per 140mila euro”.
E chiude con: “Sugli sprechi e sulla mala gestione del Consorzio di bonifica faremo un’opposizione ancora più dura, perché questo bubbone venga finalmente affrontato, e si riparta con le bonifiche del territorio agricolo in abbandono. Solo allora, a fronte di benefici effettivi, ad agricoltori e cittadini potrà essere richiesto il tributo 630. Su questo continueremo a batterci“.
Attualità
Il sindaco di Maglie revoca la nomina di assessore ad Antonio Fitto
Rottura storica con l’ex primo cittadino magliese con cui Toma ha avuto un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni
Il sindaco di Maglio Ernesto Toma comunica di aver disposto, con proprio decreto, la revoca della nomina di assessore ad Antonio Fitto, ponendo fine a un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni.
La spiegazione nelle parole del primo cittadino: “Antonio Fitto ha guidato la città come Sindaco per dieci anni con questa maggioranza e, successivamente, ha ricoperto il ruolo di Assessore nelle Giunte da me presiedute. In questo lungo arco temporale ha partecipato in modo diretto e continuativo a tutte le principali scelte politiche, amministrative e finanziarie del Comune, assumendosene pienamente la responsabilità.
Appare pertanto doveroso ristabilire la verità dei fatti di fronte ai cittadini: le recenti dichiarazioni con cui Antonio Fitto invoca oggi un “rilancio dell’attività amministrativa” risultano politicamente contraddittorie e poco credibili, poiché rivolte contro un’azione di governo che egli stesso ha contribuito a costruire, sostenere e approvare per due decenni. Non più tardi di pochi giorni fa, lo stesso Assessore ha votato in Giunta il Bilancio comunale, condividendone senza riserve contenuti, scelte e indirizzi strategici.
La scelta di candidarsi, senza nemmeno discuterlo con la propria maggioranza, alla carica di Sindaco di Maglie, con un progetto politico alternativo e dichiaratamente in contrapposizione all’attuale Amministrazione rappresenta una legittima ambizione personale, ma segna una rottura politica netta e non più compatibile con il ruolo di Assessore. Non è possibile, soprattutto in una fase pre-elettorale, amministrare una città e al contempo condurre una campagna politica contro l’Amministrazione di cui si fa parte. La revoca del decreto di nomina è quindi un atto di chiarezza politica, di rispetto istituzionale e di correttezza nei confronti dei cittadini, chiamati a scegliere tra progetti alternativi senza ambiguità, doppiezze o operazioni di scarico di responsabilità.
L’Amministrazione comunale continuerà il proprio lavoro fino alla conclusione naturale del mandato con coerenza, serietà e senso delle istituzioni, rivendicando con orgoglio il percorso compiuto e rimettendo, come è giusto che sia, il giudizio finale agli elettori”.
Attualità
Scuola Smart al Comprensivo “Pascoli” di Tricase: “Più dinamici e inclusivi”
Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.
-
Cronaca2 giorni faRitrovata senza vita in casa una 67enne a Tricase: vani i soccorsi
-
Attualità1 settimana faLuca Abete: “Il figlio di Capitan Findus è a Tricase Porto”
-
Attualità2 settimane faTricase e Lecce fra i migliori ospedali, secondo l’Agenas
-
Cronaca2 settimane faColtelli, furti e inseguimenti: di notte con i carabinieri
-
Cronaca3 settimane faBrutto scontro all’incrocio: due auto ko a Tricase
-
Attualità3 settimane faTricase, è ufficiale: Vincenzo Chiuri candidato sindaco
-
Attualità3 settimane faA Tiggiano 60 anni dopo
-
Cronaca3 settimane faDoppio furto d’auto, tre arresti

