Connect with us

Cronaca

Controlli dei carabinieri nelle notti salentine. Arresti e segnalazioni

È quanto capitato, infatti, ad un 33enne originario della provincia di Lecco, ad un 27enne barese e ad un 20enne tarantino, i quali, sottoposti al previsto controllo con etilometro, sono stati trovati alla guida con tasso alcolemico oltre la soglia consentita. ..

Pubblicato

il

CONTROLLI DEL TERRITORIO. ARRESTI E SEGNALAZIONI PER DROGA.


Controlli continui dei Carabinieri le località turistiche di Gallipoli e Santa Cesarea Terme dove i Carabinieri di Gallipoli e quelli di Maglie, hanno effettuato controlli a tappeto nei maggiori punti di aggregazione e sulle principali arterie.


È stato reso indispensabile l’impiego di numerosi militari e mezzi dell’Arma grazie a cui sono stati effettuati diversi posti di controllo che hanno permesso l’identificazione di oltre 200 persone e 100 veicoli. 


34 invece le sanzioni amministrative contestate per violazioni legate all’inosservanza del Codice della Strada. 


Sanzioni che, in alcuni casi, hanno comportato anche il ritiro della patente di guida. 


È quanto capitato, infatti, ad un 33enne originario della provincia di Lecco, ad un 27enne barese e ad un 20enne tarantino, i quali, sottoposti al previsto controllo con etilometro, sono stati trovati alla guida con tasso alcolemico oltre la soglia consentita. 

Un 20enne salentino, invece, è stato segnalato alla competente Autorità poiché trovato alla guida nonostante avesse la patente già revocata.


I Carabinieri di Maglie, congiuntamente ai colleghi di Poggiardo, hanno arrestato nella flagranza di reato due giovani, un operaio 22enne casertano e uno studente 24enne brindisino, nei pressi di un locale di intrattenimento situato nella località balneare di Santa Cesarea Terme. 


Nel primo caso, l’operaio è stato trovato in possesso di 27 dosi di sostanza presumibilmente stupefacente del tipo “MDMA” e di 4 dosi di “cocaina”, per un peso complessivo di grammi 6, nonché della somma in contanti di euro 320.


Il giovane studente è stato trovato in possesso di 10 dosi di sostanza presumibilmente stupefacente del tipo “cocaina” e di 16 dosi di sostanza simile del tipo “Ketamina” per un peso complessivo di oltre 16 grammi, nonché della somma in contanti di euro 575. Il tutto è stato sottoposto a sequestro.


Per i due arrestati si sono aperte le porte della Casa Circondariale del capoluogo salentino.


Cronaca

Incendio nella marina, intervenuti due Canadair

Sul posto stanno intervenendo anche le squadre dei Vigili del Fuoco di Lecce ed è stata attivata una pattuglia dei Carabinieri Forestali…

Pubblicato

il

È in corso, dalla tarda mattinata, un incendio boschivo di chioma nella zona di San Cataldo, in provincia di Lecce.

L’intervento, particolarmente complesso, vede impegnata la Sala Operativa Integrata regionale di protezione civile che ha disposto l’invio di una squadra di Volontari e un ulteriore mezzo AIB “Unimog” da 3000 litri insieme ad una Squadra ARIF.

Sul posto stanno intervenendo anche le squadre dei Vigili del Fuoco di Lecce ed è stata attivata una pattuglia dei Carabinieri Forestali.
Tutte le squadre a terra sono coordinate dal DOS (direttore operazioni di spegnimento) dei Vigili del Fuoco, in raccordo con la Sala operativa regionale. La Prefettura di Lecce è stata informata prontamente sulla situazione in atto.

Le fiamme, alimentate da un vento sostenuto che agevola innesco e propagazione, stanno interessando un’area di macchia mediterranea prossima a diversi complessi turistici e abitativi, che sono tuttavia in sicurezza. Non si registrano situazioni di pericolo per la popolazione al momento.

Alle squadre a terra si sono affiancati due Canadair del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco attivati dalla Sala Operativa Regionale su indicazione del DOS, che stanno effettuando lanci d’acqua per contenere il fronte del fuoco e favorire le operazioni di bonifica.

La Sezione Protezione Civile, attraverso la Sala Operativa, continuerà a monitorare costantemente l’evoluzione della situazione, assicurando il massimo coordinamento delle forze impegnate sul campo.

Continua a Leggere

Cronaca

Irregolari e pericolosi: espulsi

La Polizia di Stato opera cinque espulsioni con accompagnamento in frontiera di altrettanti cittadini extracomunitari irregolari ritenuti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica

Pubblicato

il

La Polizia di Stato ha eseguito l’espulsione di due cittadini extracomunitari, gravati da diversi precedenti penali, oggetto di indagini eseguite dalla polizia giudiziaria durante la loro permanenza in Salento.

Si tratta di un cittadino di nazionalità albanese e di uno di nazionalità tunisina.

Il primo tratto in arresto il 30 settembre scorso, dopo 19 anni di latitanza e una condanna mai espiata a 10 anni di reclusione per sfruttamento della prostituzione, immediatamente scarcerato per prescrizione del reato.

Il secondo, più volte denunciato dal commissariato di Nardò, per reati contro il patrimonio e destinatario di avviso orale emesso dal Questore di Lecce. Ques’ultimo è stato colto il 1° ottobre scorso in flagranza del reato di ricettazione, cui è seguita una perquisizione domiciliare, nel corso della quale sono stati rinvenuti svariati monili in oro, ciotole, piatti in argento e orologi.

Nelle settimane appena precedenti erano stati espulsi, con accompagnamento in frontiera, altri tre cittadini irregolari pericolosi per l’ordine e la sicurezza collettiva, nello specifico: un cittadino americano, un cittadino albanese ed una cittadina moldava.

I provvedimenti espulsivi emessi dal Sig. Prefetto della provincia di Lecce, e sottoposti a convalida da parte dell’Autorità Giudiziaria, sono stati messi in esecuzione coattiva dal Questore Lionetti, stante la necessità di garantire in maniera certa l’abbandono del territorio nazionale da parte dei cittadini extracomunitari colpiti dai provvedimenti di espulsione.

Le espulsioni con accompagnamento alla frontiera di soggetti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica sono il risultato di un iter procedurale scandito dalla collaborazione tra i diversi uffici della Polizia di Stato, tra i quali la Divisione Immigrazione che, oltre alla quotidiana e consueta valutazione della posizione dei cittadini stranieri sul territorio nazionale, “chiude il cerchio” delle attività della polizia giudiziaria che riguardano i cittadini extracomunitari irregolari pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Le espulsioni sono state accompagnate, così come previsto dalle norme vigenti in materia di immigrazione, dal divieto di reingresso sul territorio nazionale per un periodo di tempo non inferiore a 5 anni ma che, talora, giunge sino ai 10 anni.

Continua a Leggere

Casarano

Fnsi e Assostampa: «Vicini a Marilù Mastrogiovanni»

Domani è prevista la discussione finale per due procedimenti unificati in unico processo. La casaranese sarà difesa dall’avvocato Roberto Eustachio Sisto dello studio FPS di Bari. La solidarietà del sindacato alla giornalista

Pubblicato

il

📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui

Calvario giudiziario infinito per la giornalista di Casarano Marilù Mastrogiovanni, direttrice de Il Tacco d’Italia.

«A seguito dell’omicidio del boss Augustino Potenza nell’ottobre 2016», ricordano da Fnsi e Assostampa, «Mastrogiovanni pubblicò un’ampia inchiesta a puntate nella quale ne ripercorreva le gesta, dimostrando l’ampio consenso sociale e politico di cui godeva. Articoli a quanto pare non graditi dall’amministrazione comunale guidata dall’allora sindaco Gianni Stefàno (Fratelli d’Italia) che mise la giornalista nel mirino, affiggendo decine di manifesti per la città contro la giornalista, destinataria di numerose querele a firma del sindaco e della giunta comunale».

Tutta la comunità giornalistica locale e nazionale stigmatizzò duramente l’iniziativa, «sia perché l’episodio in sé rappresentava un concreto pericolo per la sicurezza della giornalistatra i commenti sulla pagina Facebook ufficiale del sindaco, che aveva pubblicato il testo del manifesto come comunicato stampa, numerose offese e minacce dai sodali del boss, tra cui la stessa vedova»), sia perché quelle affissioni rappresentavano, secondo la categoria, un pericoloso punto di non ritorno, ossia l’interruzione della normale dialettica democratica tra stampa e politica, nella cornice garantista della legge sulla Stampa».

Sono state così attivate alcune misure di protezione, poi rafforzate nel tempo.

«Ora siamo alle strette finali di un processo paradossale», evidenziano dal sindacato, «la giornalista sotto protezione, a seguito di querela dell’ex sindaco di Casarano, ha dovuto dimostrare a processo che le procedure di protezione siano state effettivamente attivate».
Domani (mercoledì 8 ottobre) è prevista la discussione finale per due procedimenti unificati in unico processo, celebrato dalla giudice di Lecce, dott.ssa Elena Coppola.

Marilù Mastrogiovanni, sarà difesa dall’avvocato Roberto Eustachio Sisto dello studio FPS di Bari.
«Siamo vicini a Marilù Mastrogiovanni e siamo sicuri che saprà dimostrare dinanzi ai giudici la bontà del suo lavoro e la sua buona fede, come ha fatto finora, vedendo archiviate tutte le querele o vincendo tutti i processi con assoluzione piena», affermano Fnsi e Associazione della Stampa di Puglia, «per contro, non possiamo che denunciare pubblicamente il calvario che non solo Mastrogiovanni, ma i cronisti vittime di querele temerarie devono subire in Italia, sulla propria pelle e spesso senza alcuna tutela, come nel caso dei freelance. È il tempo di arginare il fenomeno delle querele temerarie perché come segnalato da tutti gli osservatori internazionali e dalla Ue sono una vera e propria minaccia alla democrazia e alla partecipazione democratica».

 

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti