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Cronaca

Esplosione a Porto Cesareo, dopo il padre muore anche la figlia

Le condizioni erano state subito definite critiche, perché nell’esplosione aveva riportato ustioni sull’80% del corpo….

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Dopo il padre, Giuseppe, odontoiatra di 58 anni, di Gravina di Puglia, deceduto la mattina del 16 agosto, non ce l’ha fatta neanche la figlia.


E’ morta Irene Agostinacchio, la giovane ragazza di 23 anni, rimasta ferita, insieme al padre e al fidanzato, la notte tra il 14 e il 15 agosto nell’esplosione dovuta a una fuga di gas in una casa a Porto Cesareo.


La ragazza  era ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Perrino di Brindisi.


Le condizioni erano state subito definite critiche, perché nell’esplosione aveva riportato ustioni sull’80% del corpo.

Restano gravi le condizioni del terzo coinvolto nell’esplosione, il fidanzato di Irene, 24enne, rimasto anch’egli coinvolto ed ora ricoverato a Bari.


 


Cronaca

Irregolari e pericolosi: espulsi

La Polizia di Stato opera cinque espulsioni con accompagnamento in frontiera di altrettanti cittadini extracomunitari irregolari ritenuti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica

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La Polizia di Stato ha eseguito l’espulsione di due cittadini extracomunitari, gravati da diversi precedenti penali, oggetto di indagini eseguite dalla polizia giudiziaria durante la loro permanenza in Salento.

Si tratta di un cittadino di nazionalità albanese e di uno di nazionalità tunisina.

Il primo tratto in arresto il 30 settembre scorso, dopo 19 anni di latitanza e una condanna mai espiata a 10 anni di reclusione per sfruttamento della prostituzione, immediatamente scarcerato per prescrizione del reato.

Il secondo, più volte denunciato dal commissariato di Nardò, per reati contro il patrimonio e destinatario di avviso orale emesso dal Questore di Lecce. Ques’ultimo è stato colto il 1° ottobre scorso in flagranza del reato di ricettazione, cui è seguita una perquisizione domiciliare, nel corso della quale sono stati rinvenuti svariati monili in oro, ciotole, piatti in argento e orologi.

Nelle settimane appena precedenti erano stati espulsi, con accompagnamento in frontiera, altri tre cittadini irregolari pericolosi per l’ordine e la sicurezza collettiva, nello specifico: un cittadino americano, un cittadino albanese ed una cittadina moldava.

I provvedimenti espulsivi emessi dal Sig. Prefetto della provincia di Lecce, e sottoposti a convalida da parte dell’Autorità Giudiziaria, sono stati messi in esecuzione coattiva dal Questore Lionetti, stante la necessità di garantire in maniera certa l’abbandono del territorio nazionale da parte dei cittadini extracomunitari colpiti dai provvedimenti di espulsione.

Le espulsioni con accompagnamento alla frontiera di soggetti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica sono il risultato di un iter procedurale scandito dalla collaborazione tra i diversi uffici della Polizia di Stato, tra i quali la Divisione Immigrazione che, oltre alla quotidiana e consueta valutazione della posizione dei cittadini stranieri sul territorio nazionale, “chiude il cerchio” delle attività della polizia giudiziaria che riguardano i cittadini extracomunitari irregolari pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Le espulsioni sono state accompagnate, così come previsto dalle norme vigenti in materia di immigrazione, dal divieto di reingresso sul territorio nazionale per un periodo di tempo non inferiore a 5 anni ma che, talora, giunge sino ai 10 anni.

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Casarano

Fnsi e Assostampa: «Vicini a Marilù Mastrogiovanni»

Domani è prevista la discussione finale per due procedimenti unificati in unico processo. La casaranese sarà difesa dall’avvocato Roberto Eustachio Sisto dello studio FPS di Bari. La solidarietà del sindacato alla giornalista

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Calvario giudiziario infinito per la giornalista di Casarano Marilù Mastrogiovanni, direttrice de Il Tacco d’Italia.

«A seguito dell’omicidio del boss Augustino Potenza nell’ottobre 2016», ricordano da Fnsi e Assostampa, «Mastrogiovanni pubblicò un’ampia inchiesta a puntate nella quale ne ripercorreva le gesta, dimostrando l’ampio consenso sociale e politico di cui godeva. Articoli a quanto pare non graditi dall’amministrazione comunale guidata dall’allora sindaco Gianni Stefàno (Fratelli d’Italia) che mise la giornalista nel mirino, affiggendo decine di manifesti per la città contro la giornalista, destinataria di numerose querele a firma del sindaco e della giunta comunale».

Tutta la comunità giornalistica locale e nazionale stigmatizzò duramente l’iniziativa, «sia perché l’episodio in sé rappresentava un concreto pericolo per la sicurezza della giornalistatra i commenti sulla pagina Facebook ufficiale del sindaco, che aveva pubblicato il testo del manifesto come comunicato stampa, numerose offese e minacce dai sodali del boss, tra cui la stessa vedova»), sia perché quelle affissioni rappresentavano, secondo la categoria, un pericoloso punto di non ritorno, ossia l’interruzione della normale dialettica democratica tra stampa e politica, nella cornice garantista della legge sulla Stampa».

Sono state così attivate alcune misure di protezione, poi rafforzate nel tempo.

«Ora siamo alle strette finali di un processo paradossale», evidenziano dal sindacato, «la giornalista sotto protezione, a seguito di querela dell’ex sindaco di Casarano, ha dovuto dimostrare a processo che le procedure di protezione siano state effettivamente attivate».
Domani (mercoledì 8 ottobre) è prevista la discussione finale per due procedimenti unificati in unico processo, celebrato dalla giudice di Lecce, dott.ssa Elena Coppola.

Marilù Mastrogiovanni, sarà difesa dall’avvocato Roberto Eustachio Sisto dello studio FPS di Bari.
«Siamo vicini a Marilù Mastrogiovanni e siamo sicuri che saprà dimostrare dinanzi ai giudici la bontà del suo lavoro e la sua buona fede, come ha fatto finora, vedendo archiviate tutte le querele o vincendo tutti i processi con assoluzione piena», affermano Fnsi e Associazione della Stampa di Puglia, «per contro, non possiamo che denunciare pubblicamente il calvario che non solo Mastrogiovanni, ma i cronisti vittime di querele temerarie devono subire in Italia, sulla propria pelle e spesso senza alcuna tutela, come nel caso dei freelance. È il tempo di arginare il fenomeno delle querele temerarie perché come segnalato da tutti gli osservatori internazionali e dalla Ue sono una vera e propria minaccia alla democrazia e alla partecipazione democratica».

 

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Cronaca

Specchia: scontro tra due auto

Su corso Italia l’impatto tra una Renault Clio e una Opel Corsa fortunatamente senza gravi conseguenze per chi era a bordo delle vetture

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Incidente tra due auto, in mattinata, su corso Italia.

Come si evince dalle foto si sono scontrate una Renault Clio è un Opel Corsa.

Fortunatamente non vi sono state conseguenze serie per le persone coinvolte.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione che hanno provveduto a mettere in sicurezza il traffico e a ricostruire la dinamica del sinistro.

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