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Cronaca

Matino oltre i 100 positivi: il sindaco fa il punto, anche sulla Rsa

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Complice il focolaio nella Rsa Casa Serena, Matino si ritrova a fare i conti con oltre 100 casi Covid.





Nella tarda serata, il sindaco Toma ha fornito un aggiornamento in merito.





Il bollettino odierno diramato dalla Prefettura di Lecce aggiornato al 27.01.2021 registra un numero di 110 persone che risultano positive al Covid19, obbligate all’isolamento. Risultano dimesse 14 persone, altre in quarantena. Rispetto all’ultimo bollettino aggiornato al 25.01.2021 quando si conteggiavano 65 persone positive registriamo purtroppo un incremento di 45 persone“.





Purtroppo“, continua il sindaco, “il virus è entrato nella nostra “Casa Serena” dove sin dall’inizio della pandemia sono stati osservati rigidi protocolli anche superiori a quelli previsti dalle norme. Siamo vicini alla dirigenza, a tutto il personale ed in modo particolare ai nostri carissimi nonni che siamo certi supereranno questo momentaneo disagio. I contatti con la struttura sono costanti e per quello che possiamo abbiamo sin da subito manifestato la nostra massima disponibilità a collaborare in qualsiasi forma possibile“.




Poi il punto sulla Rsa dalla lettera-relazione giunta in serata, nella quale si legge: “È stata nostra premura mettere al corrente gli organismi sanitari e regionali (Distretto Sociosanitario di Casarano, SISP Area Nord Lecce, Piattaforma Regionale GIAVA, MMG degli ospiti e dei dipendenti) isolando i positivi presso le proprie abitazioni e comunicando i dati al servizio di igiene pubblica.
Il medico Competente della struttura ed il Coordinatore sanitario monitorano la situazione che non desta preoccupazione. Voglio ribadire che i pazienti non presentano gravi sintomatologie e la situazione ad oggi non desta preoccupazione e l’ispezione del SISP avvenuta in loco ha rilevato la continuità assistenziale”.





Inoltre“, aggiunge Toma, “ci assicurano, che i familiari di tutti gli ospiti sono stati tutti aggiornati e dove possibile messi in contatto con modalità: tele-chiamata”.





Nel pomeriggio di oggi, sulle nostre colonne, avevamo raccolto le preoccupazioni della famiglia di uno degli ospiti della struttura.


Cronaca

Hashish, cocaina e marijuana, nei guai 24enne e 42enne

Poche ore dopo, nella notte tra giovedì e venerdì, un secondo intervento si è svolto a…

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Ieri mattina a Pisignano, frazione di Vernole i carabinieri di Lecce, con il supporto dell’unità cinofila del Nucleo di Modugno, hanno trovato in casa di un 41enne del post, già noto, circa 90 grammi di cocaina suddivisi in dosi, oltre 430 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e 11.000 euro in contanti. 

L’uomo è stato arrestato e condotto nel carcere di Borgo San Nicola, come disposto dal PM di turno della Procura di Lecce.

Hashish, cocaina e marijuana;
Otranto.

Intorno alle 4 del mattino, i Carabinieri di Maglie hanno fermato un giovane di 24 anni a bordo di un monopattino elettrico. Addosso aveva una dose di cocaina e 480 euro in contanti. 

La successiva perquisizione della stanza di un B&B, dallo stesso utilizzata, ha permesso di rinvenire circa 35 grammi di hashish, 10 grammi di marijuana e due bilancini elettronici. 

Dopo le formalità di rito, il giovane, poiché incensurato, è stato rimesso in libertà.

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Cronaca

Foto scattate per un fotoromanzo nel cimitero “senza consenso”, e scatta la denuncia

I protagonisti del servizio, sono volti noti come Antonio Zequila e Matilde Brandi, immortalati in scene realizzate, appunto, nel cimitero senza, secondo il legale, alcuna autorizzazione in un giorno di chiusura…

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“La canzone del sole nascente”, un fotoromanzo uscito sulle pagine del settimanale “Grand Hotel”, con scatti “rubati” nel cimitero di Ugento finisce in tribunale.

Il legale del Comune chiede conto alla società editrice di Milano degli scatti che ritrarrebbero anche la tomba di una giovane concittadina scomparsa prematuramente.

I protagonisti del servizio, sono volti noti come Antonio Zequila e Matilde Brandi, immortalati in scene realizzate, appunto, nel cimitero senza, secondo il legale, alcuna autorizzazione in un giorno di chiusura.

Tutto è iniziato grazie alla segnalazione della cooperativa che gestiva i servizi cimiteriali che ha acceso la miccia tra il Comune, guidato dal sindaco Salvatore Chiga, e la casa editrice milanese “Edizioni Del Duca Srl”, responsabile della produzione, alla quale sono state richieste chiarimenti e scuse ufficiali.

Alcune foto, realizzate tra i viali del cimitero di Ugento nel 2023, ritraggono la tomba di una ragazza morta prematuramente. 

L’avvocato al quale è stato conferito l’incarico è Sergio De Giorgi, chiamato a tutelare i propri diritti e quelli della famiglia della ragazza.

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Attualità

Bagarre alla Camera, Donno: «Mi hanno minacciato»

Separazione Carriere Magistrati. Dopo il voto si è rischiato di venire alle mani. Il deputato salentino Leonardo Donno denuncia: «Il capogruppo di Forza Italia Barelli ha provato a mettermi le mani in faccia e dichiarato di volermi menare».

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Via libera, alla Camera dei deputati, alla separazione delle carriere nella magistratura, con 243 sì e 109 no.

Questa è la terza lettura con la maggioranza assoluta, che basta al prosieguo dell’iter della riforma costituzionale, che ora passa al Senato.

Non è invece stata centrata la maggioranza dei due terzi che avrebbe precluso il referendum.

Dopo la votazione ci sono stati applausi della maggioranza e si è scatenata la bagarre. 

Il Pd ha criticato i membri del governo presenti per aver applaudito dopo l’ok, ed è stato il pretesto, per diversi esponenti delle opposizioni, per avvicinarsi ai banchi del governo per protestare.

Mentre il presidente di turno Sergio Costa invitava a mantenere la calma, è salita la tensione tra i deputati di diversi schieramenti che stavano per arrivare alle mani, tra questi il nostro Leonardo Donno di Galatina (MoVimento 5 Stelle).

La seduta è stata temporaneamente sospesa per poi riprendere dopo qualche minuto.

Il voto della Camera sulla separazione delle carriere, passata in terza lettura, apre alla possibilità di un referendum sulla giustizia.

A caldo l’onorevole Donno ha affidato alla Camera le sue impressioni su quanto avvenuto e sulle polemiche seguite.

«Alcuni esponenti della maggioranza», ha scritto il deputato salentino, «hanno riferito che il sottoscritto insieme ad altri esponenti del M5s avrebbero minacciato il ministro Tajani e istigato alla violenza, cercando di ingenerare una rissa. L’ennesima falsità».

Leonardo Donno racconta l’evolversi della vicenda dal suo punto di vista: «C’era un’euforia tra i banchi di maggioranza e governo per l’approvazione della riforma della giustizia e mentre l’opposizione interveniva per chiedere al governo di venire in Aula e intervenire sul genocidio in atto a Gaza, il ministro insieme ad altri esponenti dell’opposizione ridacchiavano e festeggiavano. Allora, insieme ad altri esponenti dell’opposizione, siamo scesi per contestare questo atteggiamento senza minacciare nessuno, dicendo semplicemente che si dovevano vergognare».

Leonardo Donno è sceso nei particolari della bagarre dopo il voto sulla riforma della giustizia: «Quello che è accaduto è che il capogruppo di Forza Italia Barelli si è avvicinato mentre io stavo ritornando, anzi ero già nei miei banchi, con atteggiamento violento, provando a mettermi le mani in faccia e dicendo testualmente ‘mo te meno’. Lui sì che mi ha minacciato. Fortunatamente non mi ha toccato, ma questa è vera violenza».

«Noi del M5S», ha concluso, «non abbiamo mai usato la violenza, né io mi sono mai permesso di minacciare qualcuno».

Donno, infine, ha chiesto al presidente di turno della Camera di «verificare i fatti con le riprese. Servono provvedimenti seri e basta con questo vittimismo, perché i violenti sono loro».

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