Cronaca
Quelle bollette Enel ingiustificate…
Contatore sostituito perché non fa la telelettura e bolletta Enel a conguaglio esorbitante. Il Gdp di Tricase annulla la fattura nei confronti di due anziani per mancanza di prova del credito
La vicenda delle bollette a conguaglio, spesso esorbitanti e di difficile decifrazione, rimane sempre un problema per migliaia di consumatori anche dopo l’introduzione dei famigerati nuovi contatori che dovrebbero riportare “normalmente” la cosiddetta telelettura ed avrebbero dovuto eliminare l’annosa questione del computo periodico tra consumi stimati e quelli effettivi. Purtroppo la realtà è un’altra e gli utenti si vedono ancora recapitare fatture che riescono di problematica interpretazione anche agli addetti ai lavori. Ma, rileva Giovanni D’Agata, presidente “Sportello dei Diritti”, “il consumatore che non ritiene corretti gli importi indicati in bolletta, deve prestare la massima attenzione e non limitarsi a prendere atto e pagare rimanendo nel dubbio, anche perché non sempre è l’azienda elettrica ad avere ragione, come nel caso di due anziani di un paese del Basso Salento che si erano visti recapitare una bolletta a seguito di ricalcolo per oltre 1500 euro in conseguenza della sostituzione del contatore, che non avrebbe comunicato telematicamente i consumi”.
I due coniugi, quindi, assistiti dall’avvocato Ivan Mangiullo, hanno citato in giudizio Enel Servizio Elettrico innanzi al Giudice di Pace di Tricase, nella persona dell’avvocato Anna Rita Costa, che con la sentenza 259/17, depositata il 16.06.2017, ha accolto la domanda di accertamento negativo del credito, annullando, di fatto la fattura a conguaglio ribadendo il principio secondo cui l’onere della prova dei consumi rimane a carico dell’azienda elettrica se si contestano le fatture e che la società elettrica ha l’onere di effettuare periodicamente il rilevamento effettivo del consumo. Nel dettaglio il magistrato onorario ha evidenziato che: «La comunicazione, da parte dell’utente, della lettura però, è un mero onere, il cui inadempimento determina solamente la necessità di pagare l’eventuale conguaglio in caso di rilevamento di consumo superiore a quello preventivato.
La società elettrica ha l’onere di effettuare periodicamente il rilevamento effettivo del consumo per accertare la presenza di eventuali conguagli per consumi superiori a quelli preventivati o di eventuali crediti dell’utente, per aver pagato consumi superiori a quelli effettivi. Onere che la società erogatrice deve svolgere al fine di permettere all’utente un controllo sui consumi effettivi. Tale consumo effettivo dell’energia può essere calcolato solo mediante la lettura del contatore. Ne consegue l’importanza basilare del contatore al fine della quantificazione del corrispettivo contrattuale.
Nel caso in esame, per ammissione della stessa convenuta il contatore non aveva comunicato la “telelettura” e per cui era stato sostituito. A seguito delle contestazioni del pensionato che riguardavano il periodo 2013 – 2014 nel quale il deducente aveva pagato regolarmente tutte le fatture pervenutegli, la società elettrica aveva provveduto ad un ricalcolo, ritenendo dovuto “solo” l’importo di €. 1.330,12.» Ed inoltre, per il giudice di Pace dell’ufficio del Basso Salento, spetta all’azienda elettrica provare la corrispondenza tra quanto registrato dal contatore e gli effettivi consumi. In tal senso lo stesso osserva che «in ossequio al condiviso principio affermato dalla giurisprudenza di legittimità, deve ritenersi, ai fini della ripartizione dell’onere probatorio gravante sulle parti, che costituisce onere del somministrante offrire la prova del corretto funzionamento del contatore e dell’affidabilità dei valori registrati (cfr. Cass. Civ. 2008, n. 18231 e Cass. Civ. 2004 n. 10313). mentre, laddove tale onere è stato assolto, costituisce onere dell’utente quello di allegare e provare le circostanze che univocamente lo portano a presumere che è avvenuta un’utilizzazione esterna della linea enel nel periodo al quale gli addebiti si riferiscono. La bolletta elettrica esibita da enel e riportante tutti i consumi dall’I.10.2013 al al 16.9.2014 è atto unilaterale di natura contabile non dissimile dalla fattura (Cass., 947/1986), che costituisce “prova delle registrazioni riportate e validamente emessa solo se l’utente non le contesta”(Cass., 8901/1997). A ciò aggiungasi che la fattura riportante il dettaglio dei consumi o scheda di riepilogo esibita da enel non è sottoscritta da alcuno né, in alcun modo, provata la provenienza di chi l’ha formato e su quali dati è basato. Nel caso di contestazione dei consumi, come nella fattispecie , la bolletta elettrica, perde qualsiasi efficacia probatoria e la società di Gestione della fornitura elettrica, ha l’onere di fornire la dimostrazione della corrispondenza delle registrazioni del contatore ai consumi effettivi dell’utente. A ciò aggiungasi che parte convenuta non ha dato prova certa di quando il contatore non ha comunicato l’autolettura ovvero manca la prova certa del momento iniziale relativo al difetto manifestato dallo strumento di misura, nonché la prova che Enel , accertata la mancanza di autolettura è intervenuta per verificare il funzionamento o meno dell’apparecchio di misurazione. A comprova poi che i conteggi effettuati da Enel non sono corretti lo si rileva anche dalla circostanza che Enel non ha esibito in giudizio la stima dettagliata della ricostruzione e della metodologia di stima utilizzata, prima dell’eventuale sostituzione del contatore e successivamente alla sostituzione». In buona sostanza, nella fattispecie, il consumatore nulla deve alla società di fornitura dell’energia elettrica che dev’essere anche condannata alle spese di lite.
Cronaca
A processo per molestie sessuali i due sottocapi della Capitaneria di Otranto
La donna, lavorava come volontaria in ferma prefissata presso l’ufficio circondariale marittimo del porto di Otranto…
I due sottocapi della Guardia Costiera, per le presunte molestie sessuali nei confronti di una 27enne salentina, andranno a processo.
La donna, lavorava come volontaria in ferma prefissata presso l’ufficio circondariale marittimo del porto di Otranto.
Il Gup Valeria Fedele del tribunale di Lecce, ha disposto il rinvio a giudizio dei due imputati, a differenza del PM Luigi Mastroniani che aveva chiesto il non luogo a procedere.
I due imputati sono difesi dagli avvocati Veronica Merico, Massimiliano Petrachi, Gregorio Fusco e Marco Castelluzzo.
Una delle ragazze ha raccontato di essere stata vittima di apprezzamenti a sfondo sessuale quando, per motivi di lavoro, rimanevano soli, in quelle occasioni si sarebbero consumati gli abusi.
Sembrerebbero ancora più invasive le molestie ricevute dal secondo militare, consumate invece durante i turni in sala operativa, anche di notte.
Il processo si terrà a febbraio 2026, davanti ai giudici in composizione collegiale.
Cronaca
Diffonde contenuti jihadisti e antisemiti tramite video e storie sul profilo: arrestato
Il salentino postava video con sottotitoli in arabo e in inglese che parlavano di martirio jihadista e di violenza contro il popolo ebraico….
Un 35enne di Lizzanello, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati allo spaccio, è finito agli arresti domiciliari per aver diffuso contenuti jihadisti e antisemiti tramite post, video e storie sul proprio profilo.
Sono post e video con sottotitoli in arabo e in inglese che parlano di martirio jihadista e di violenza contro il popolo ebraico. In uno degli ultimi post caricati compariva la bandiera di Israele in fiamme accompagnata da frasi incitavano alla morte e alla distruzione della popolazione israeliana.
Altri video mostravano immagini di Hitler contro gli ebrei, e l’esplosione di un’automobile in movimento, insieme a tre storie Instagram di chiara impronta jihadista.
Le indagini, ricostruite dalla Digos sezione antiterrorismo di Lecce, coordinate dal sostituto procuratore Giovanna Cannarile, sono partite monitorando i social network, attraverso i quali l’indagato avrebbe cercato di diffondere propaganda e reclutare seguaci.
Le indagini e le perquisizioni personali, domiciliari e informatiche, hanno portato al sequestro di materiale e ulteriori elementi che possono fornire eventuali collegamenti con altri soggetti o reti di propaganda.
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Attualità
Incendi, mai più un’estate così
Nell’estate 2025 il numero degli incendi in provincia è più che raddoppiato rispetto alla stagione precedente, con 5.819 incendi concentrati nel periodo giugno-settembre. Il Prefetto: «Pensiamoci ora»
Il fenomeno degli incendi boschivi, di vegetazione e di interfaccia, anche nella passata stagione estiva, si è una piaga pervasiva e devastante che distrugge ettari di preziosa macchia mediterranea e aree agricole e mette a repentaglio la vita delle persone, minacciando le infrastrutture e infliggendo colpi durissimi all’economia locale e, in particolare, al settore turistico e agricolo.
La lotta contro gli incendi non è più solo una questione di emergenza, ma una priorità strategica per la salvaguardia di un territorio unico e fragile.
Solo nell’estate 2025, infatti, il numero degli incendi è più che raddoppiato rispetto alla stagione precedente, con 5.819 incendi concentrati nel periodo giugno-settembre, sulla base dei dati comunicati dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, che ha sottolineato come, nella gran parte dei casi, gli incendi si siano sviluppati da terreni incolti, per poi propagarsi nei pressi di aree boscate, di macchia mediterranea e di abitazioni.
Il Prefetto Natalino Manno ha quindi convocato con urgenza diversi incontri di debriefing alla presenza di tutte le componenti del sistema regionale di protezione civile e, segnatamente, dei rappresentanti del competente Dipartimento di Protezione Civile della Regione Puglia, del Commissario Straordinario NUE, dei vertici delle Forze di Polizia, dei Vigili del Fuoco e della Capitaneria di Porto, nonché dei Comuni capofila degli Ambiti di Raccolta Ottimale, di A.R.I.F., del Coordinamento Provinciale del Volontariato di Protezione Civile e dell’Ente Parco Otranto-Santa Maria di Leuca.
OBBLIGO DI PULIZIA
Nel corso dei vari incontri, è stata unanimemente condivisa l’esigenza di lavorare sinergicamente sin d’ora per preparare al meglio la stagione estiva 2026, puntando l’accento sul tema della prevenzione e della sensibilizzazione dei privati proprietari di terreni.
In particolare, è stata predisposta una lettera a firma congiunta del Prefetto e del sindaco, indirizzata per opportuna conoscenza anche alla Procura della Repubblica, per ciascuno dei 96 Comuni della provincia, attualmente in fase di notifica a tutti i privati proprietari di terreni nei vari territori comunali affinché siano rispettate le norme vigenti, che stabiliscono l’obbligo di pulizia e sfalcio delle aree e di realizzazione delle fasce di rispetto entro il termine improrogabile del 31 maggio di ogni anno pena, in caso di inadempimento, l’intervento sostitutivo in danno dell’Ente locale, con rivalsa nei confronti dei privati inadempienti.
È stato inoltre ricordato ai proprietari di terreni la responsabilità scaturente dall’acclarato inadempimento, anche parziale, che comporta sanzioni di carattere sia amministrativo nei casi di incendio boschivo a seguito di attraversamento di terreni senza o con insufficienti fasce perimetrali ripulite, con conseguente comunicazione alla Procura della Repubblica per i profili di competenza.
AEREI ULTRALEGGERI
Parallelamente, è stata interessata la Regione Puglia per valutare la riattivazione di una convenzione con l’Aeroclub “Vega Ulm” di Lecce, per il concorso, a titolo volontaristico, di aerei ultraleggeri privati per il sorvolo delle aree del territorio provinciale maggiormente interessate dal rischio di incendi.
È inoltre proseguita l’azione di sensibilizzazione dei sindaci per l’aggiornamento del catasto delle aree percorse dal fuoco (adempimento cui hanno già provveduto 90 Comuni su 96 per l’anno 2024) e per l’aggiornamento dei piani urbanistici comunali (adempimento cui hanno provveduto 13 Comuni), diffondendo con i cittadini la conoscenza delle norme che prevedono vincoli di inedificabilità particolarmente lunghi (anche decennali) sui terreni interessati da incendi.
Nello specifico, la normativa vigente dispone: «Nei comuni sprovvisti di piano regolatore è vietata per dieci anni ogni edificazione su area boscata percorsa dal fuoco. È inoltre vietata per dieci anni, sui predetti soprassuoli, la realizzazione di edifici nonché di strutture e infrastrutture finalizzate ad insediamenti civili ed attività produttive, fatti salvi i casi in cui detta realizzazione sia stata prevista in data precedente l’incendio dagli strumenti urbanistici vigenti a tale data. Sono vietate per cinque anni, sui predetti soprassuoli, le attività di rimboschimento e di ingegneria ambientale sostenute con risorse finanziarie pubbliche, salvo specifica autorizzazione concessa dalla direzione generale competente in materia del Ministero dell’ambiente, per le aree naturali protette statali, o dalla regione competente, negli altri casi, per documentate situazioni di dissesto idrogeologico e nelle situazioni in cui sia urgente un intervento per la tutela di particolari valori ambientali e paesaggistici. Sono altresì vietati per dieci anni, limitatamente ai soprassuoli delle zone boscate percorsi dal fuoco, il pascolo e la caccia ed è, altresì, vietata, per tre anni, la raccolta dei prodotti del sottobosco».
Avranno inoltre luogo ulteriori incontri per potenziare i punti di approvvigionamento idrico nei vari comuni, a disposizione dei Vigili del Fuoco per le emergenze.
È inoltre in corso di aggiornamento il Protocollo operativo varato in estate per rendere più fluida e omogenea l’attività di intervento coordinato in presenza di incendi.
Il Prefetto Natalino Manno ha rivolto a tutti gli attori in campo un ringraziamento per l’impegno nel comune obiettivo di tutelare l’incolumità pubblica e le bellezze del territorio, evidenziando come «La lotta agli incendi boschivi è una battaglia che nessuna Istituzione può vincere da sola. Per questo, è fondamentale la massima sinergia tra tutte le forze in campo (Protezione Civile, Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco ed Enti Locali) e, soprattutto, è cruciale il senso di responsabilità di ogni cittadino. Il rispetto delle regole e la segnalazione tempestiva sono il primo e più efficace baluardo per tutelare il nostro prezioso patrimonio ambientale e garantire la sicurezza della comunità salentina».
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