Dai Comuni
Maglie e quella puzza di…
Miasmi dal depuratore di San Sidero triste appuntamento fisso con l’estate: il punto della situazione con il sindaco Toma e il consigliere Giannuzzi
Maglie non dorme sonni tranquilli. Soprattutto d’estate. Sconforto e disappunto la fanno da padroni in paese per un annoso problema. Irrisolto al punto da sembrare irrisolvibile.
È la questione dei miasmi che rendono irrespirabile l’aria in buona parte dell’abitato.
Soprattutto nei quartieri prossimi alla località San Sidero, dove è ubicata la causa (è il caso di dire) di tutti i mali dei magliesi: il depuratore.
Nato a servizio di 14 Comuni dell’area, ed arrivato negli anni a servirne 17, l’impianto non ha né brillato né goduto di grande fama sin dalla sua creazione.
Più dei molteplici deficit strutturali (che han riguardato in primis le pompe di sollevamento), si è fatto conoscere per le vasche di trattamento primario scoperte che, praticamente da sempre, invadono il circondario di odori nauseabondi provenienti dallo scarico dei fanghi.
Quello coi miasmi è un triste appuntamento fisso, in particolar modo la sera e con più intensità e risonanza in estate.
La cittadinanza è ormai avvezza a convivere col problema.
Al punto che su Facebook, in gruppi che riuniscono migliaia di magliesi, come in «Sei di Maglie se», le imprecazioni controbilanciano le preghiere. I post, lanciati nell’eco digitale dei social, risuonano come una sorta di bollettino. Con cadenza quotidiana (e spesso con più appuntamenti pro die) parte una sorta di report che suona più o meno così: «Anche oggi aria irrespirabile. Lo sento solo io?». E giù i più coloriti dei commenti.
C’è chi scrive “Maglie era il fiore all’occhiello della provincia, ora siamo famosi per la m…”.
Chi lamenta che “Con questa puzza, anche stasera non si mangia!”.
Chi la butta sul sarcasmo: “Menomale che quest’anno ci sono le mascherine…”.
E chi mantiene un tono polemico: “Dove eravate quando lottavamo contro la nascita del mega-depuratore a San Sidero?”.
Già perché, prima dell’insorgere della questione cattivi odori, l’impianto si era fatto dei nemici su carta. Complice la sua collocazione in una zona che sarebbe, secondo molti, di particolare rilevanza storica, incontrò la resistenza di quanti si opposero alla sua costruzione in un luogo che avrebbe, tra le altre cose, ospitato una antica tenuta dei Cavalieri Templari. Come dire? Un modo indelicato per infangare la storia.
Gli anni seguiti alla sua attivazione sono poi costellati di pagine di cronaca.
Ai suddetti problemi strutturali si affiancano nel tempo delle perdite di liquami e permane poi, costante e di base, la questione delle maleodoranti vasche scoperte.
La cittadinanza nella primavera del 2019 si è riunita in una raccolta firme che (piace pensare) ha portato luce in fondo al tunnel sul finire dell’anno quando: si vocifera di un investimento; viene confermata una bozza di progetto per apportare delle migliorie all’impianto; si parla addirittura di una gara d’appalto per cedere la gestione a privati.
A luglio 2020 però la gente apre la finestra e percepisce che nulla è cambiato.
Il sindaco di Maglie Ernesto Toma allora si arma di carta e penna e scrive ad Acquedotto Pugliese (responsabile della gestione del depuratore), a Regione Puglia, ad Arpa Puglia ed alla Provincia di Lecce, per sollecitare un intervento nel rispetto dei tempi previsti e annunciati più volte.
Dalla minoranza: “Ignorati dai piani alti della politica”
Dall’opposizione apprezzano lo sforzo, ma non ci contano più di tanto. Il consigliere di minoranza Antonio Giannuzzi, attivo sul tema, afferma: “Giusto sollecitare la copertura delle vasche, anche se è un intervento in programmazione da anni e che nonostante ciò non è mai stato realizzato. Il depuratore di San Sidero è un’opera che ha arrecato solo danno al territorio, al di là delle flatulenze. Ha causato la distruzione di un’area di pregio dove un tempo insistevano menhir, dolmen, tombe di Cavalieri Templari. Il tutto senza che sia mai stata ottenuta una compensazione. Anche perché non c’è nessuno che al momento sappia prendere in mano la situazione e faccia valere la voce di Maglie ai piani alti della politica”.
Il sindaco: “Decorsi i tempi previsti, Aqp agisca”
Il sindaco Ernesto Toma conosce bene la questione miasmi. Dal 2007, quando era consigliere provinciale, si batte per la causa. All’epoca, sulle colonne della stampa locale, andava in scena una battaglia senza esclusione di colpi tra la politica e il granitico Acquedotto Pugliese che, se oggi riconosce esistenza e paternità del problema, allora respingeva le accuse, declinando le colpe a non meglio identificati terzi.
Fresco di sollecito agli organi interessati, Toma si sente in prima linea nella corsa ad una quanto più prossima soluzione.
Raccoglie la frecciata di Giannuzzi e, nel fare il punto sulla situazione, ci spiega: “Accetto le critiche, se indirizzateci a scopo costruttivo. L’amministrazione sta facendo la sua parte legittimamente, con tutti i mezzi a sua disposizione. Per avere un peso ai piani alti bisogna attrezzarsi in questo senso e noi passo dopo passo lo stiamo facendo. Venendo a San Sidero, quello dell’impianto è un problema che perdura da 15 anni.
Nel tempo Aqp ha cambiato orientamento: complice una vecchia denuncia che fece attivare NOE e Procura e che portò a dei rilievi di Arpa, fu possibile constatare scientificamente che i cattivi odori arrivano proprio dal depuratore. Aqp a quel punto fu costretto ad ammettere le responsabilità e realizzò, assieme alla Regione Puglia, un progetto nel quale viene garantita la contrattualizzazione della copertura delle vasche del depuratore. Il tutto con scadenza al 30 giugno scorso. Potrebbero anche nel frattempo aver cantierizzato l’opera (e me lo auguro) senza averne fatto parola, ma ahimè, non avendo ricevuto comunicazioni in merito, ne dubito. Motivo per cui ho optato per un sollecito agli enti preposti”.
Precisamente un anno fa, a luglio 2019, sulle nostre colonne affrontavamo un’altra querelle tra una municipalità salentina e l’Acquedotto Pugliese.
Eravamo a Santa Maria di Leuca, per la questione del rifacimento della premente.
Alla voce grossa del sindaco Santo Papa dovette accompagnarsi una indecorosa vetrina mediatica: i turisti si ritrovarono a vivere una vacanza kafkiana, nuotando nei reflui debordati dalle fogne e finiti in mare.
L’impasse di Aqp ad oggi non lascia ben sperare. Sembra anche stavolta che nulla possa cambiare senza che prima scoppi un caso.
I magliesi, dal canto loro, si augurano di poter tornare a riaprire le finestre prima di dover imbracciare i forconi.
Lorenzo Zito
Cronaca
Si mimetizza tra le statue del presepe: arrestato uomo sfuggito a mandato d’arresto
In stato confusionale, si era rifugiato nella natività a grandezza d’uomo a Galatone: a Bologna era ricercato per scontare oltre 9 mesi di reclusione
A Galatone il presepe monumentale di piazza Crocifisso è stato teatro di una vicenda surreale, che sta facendo il giro delle pagine di cronaca nazionali.
Tra le figure a grandezza naturale, il sindaco Flavio Filoni ha notato una presenza che sembrava perfettamente integrata nella scenografia. Una sagoma scura, immobile solo in apparenza, capace però di muoversi e parlare.
Martedì mattina, mentre attraversava la piazza, il primo cittadino si è reso conto che qualcosa non tornava. Avvicinandosi, ha scoperto che quella che sembrava una statua era in realtà un uomo in difficoltà, convinto che la capanna fosse la sua abitazione e deciso a restare nel presepe.
Filoni ha quindi contattato la polizia locale. L’uomo, 38 anni, originario del Ghana, sarebbe arrivato a piedi da Galatina ed avrebbe scelto la scenografia natalizia come rifugio improvvisato. Dopo un primo tentativo di spostamento nel vicino santuario, gli agenti sono riusciti a condurlo al commissariato di Nardò per l’identificazione.
È lì che è emerso l’epilogo inatteso. L’uomo era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Bologna: doveva scontare 9 mesi e 15 giorni per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate.
La situazione si è complicata ulteriormente quando, invitato ad allontanarsi dal presepe, il 39enne ha avuto una crisi: arrivato alla chiesa del Crocifisso si è denudato, rendendo necessario un nuovo intervento delle forze dell’ordine.
Accertata la sua posizione, è stato arrestato e trasferito alla casa circondariale di Lecce, dove sconterà la pena prevista.
Cronaca
Scontro tra due auto: muore un uomo a Taurisano
Mortale nel centro abitato di Taurisano questa mattina sulla strada che porta a Casarano.
Due auto si sono violentemente scontrate: una Ford Fiesta e una Fiat Panda.
L’urto ha provocato il ribaltamento di quest’ultima ed il decesso del suo conducente, un uomo di 72 anni, Salvatore Melileo.
Sono interventi a sul posto i sanitari del 118 ed i vigili del fuoco. Alle forze dell’ordine il compito di ricostruire la dinamica per chiarire le responsabilità dell’accaduto.
Cronaca
Coltelli, furti e inseguimenti: di notte con i carabinieri
Il resoconto dei controlli straordinari da Presicce-Acquarica a Scorrano e Maglie, da San Cesario di Lecce a Salve e Morciano di Leuca
Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Lecce ha messo in campo un articolato dispositivo di prevenzione e controllo, rafforzando in modo significativo la presenza delle pattuglie su tutto il territorio provinciale.
Dispositivi dinamici, posti di controllo e servizi mirati hanno visto impegnati, senza soluzione di continuità, i reparti territoriali e le unità specialistiche dell’Arma, con l’obiettivo di garantire sicurezza e legalità in un periodo di intenso afflusso di persone e veicoli.
Nel corso delle attività, a Presicce-Acquarica, i carabinieri della Compagnia di Tricase hanno svolto numerosi controlli, culminati nella segnalazione alla Procura della Repubblica di Lecce di una persona trovata in possesso di due coltelli che portava appresso.
Le armi sono state immediatamente sequestrate, scongiurando potenziali rischi per la collettività.
L’azione capillare dei carabinieri ha portato, nello stesso contesto operativo, al controllo di 182 persone e 86 veicoli, all’elevazione di 19 sanzioni al Codice della Strada per un importo complessivo di oltre 5.400 euro, al sequestro di due veicoli privi di assicurazione, al ritiro di due patenti di guida scadute, alla verifica di 12 esercizi commerciali e al controllo di cinque persone sottoposti a misure restrittive.
A Scorrano e Maglie, i militari della Compagnia di Maglie, operando in stretta sinergia con il Nucleo Ispettorato del Lavoro e l’Ispettorato Territoriale del Lavoro, hanno condotto un’attività ispettiva mirata presso un esercizio pubblico di Scorrano.
L’intervento ha portato alla segnalazione del titolare alla Procura della Repubblica di Lecce per violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e alla contestazione di una sanzione amministrativa di circa 5.700 euro.
Nel corso dello stesso servizio, due persone sono state segnalate alla Prefettura per uso personale di sostanze stupefacenti.
Complessivamente sono state controllate 80 persone e 52 veicoli ed elevate tre sanzioni al Codice della Strada.
A San Cesario di Lecce, l’intervento tempestivo dei militari della locale Stazione, con l’ausilio della pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lecce, ha consentito di fermare e arrestare in flagranza di reato una donna di 34 anni ritenuta responsabile di un furto aggravato ai danni di un supermercato, per un valore di circa 370 euro, mentre il complice, un 32enne di Copertino, è stato segnalato all’autorità giudiziaria.
L’arrestata, di Sogliano Cavour, è stata sottoposta agli arresti domiciliari come disposto dal PM di turno della Procura della Repubblica di Lecce, che conduce le indagini.
Particolarmente incisiva anche l’attività svolta a Morciano di Leuca, dove una pattuglia dei Carabinieri ha intercettato un veicolo sospetto che, alla vista dei militari, si è dato alla fuga.
L’inseguimento si è concluso nel centro abitato di Salve, dove il mezzo è stato rinvenuto abbandonato.
I successivi accertamenti hanno permesso di appurare che il veicolo era provento di furto e munito di targhe clonate.
All’interno sono stati rinvenuti beni di provenienza illecita. Il veicolo e la refurtiva sono stati sequestrati e sono in corso le indagini per risalire all’identità del conducente.
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