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Otranto

Otranto, un Cariddi tira l’altro

“In questi 10 anni il flusso turistico di Otranto è molto cambiato. Le percentuali di crescita sono notevoli, soprattutto se guardiamo all’ultima stagione, un vero e proprio exploit con un incremento del 20-25%”

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Nella prossima primavera anche gli abitanti di Otranto saranno chiamati alle urne per rinnovare il consiglio comunale. Non potrà chiedere la conferma il sindaco uscente che sta per completare i due mandati previsti dalla legge. Come anticipato proprio da queste colonne, però, Otranto potrebbe avere un altro Cariddi alla guida: Pierpaolo, ingegnere, dovrebbe prendere infatti il posto di Luciano.


In questi 10 anni la città ha cambiato il proprio volto, aumentato esponenzialmente la sua naturale capacità di intercettare i flussi turistici e prestando, almeno a giudicare dai numerosi riconoscimenti, sempre un’attenzione alta all’ambiente. Arrivando nel cuore della città, sul lungomare, direzione centro storico, oggi si notano subito lavori ancora in corso. Cosa dovranno attendersi i cittadini da qui a giugno? “Con questo ultimo cantiere avviato che riguarda la riqualificazione di tutto il sistema dei fossati cittadini e dei giardini pubblici, con le aree adiacenti”, spiega il sindaco Cariddi, “chiudiamo la programmazione che abbiamo avviato circa dieci anni fa. Una programmazione che ha risposto grosso modo a quella che era la visione di città che abbiamo proposto quando ci siamo candidati alla guida del governo di Otranto. Tante le iniziative ideate, progettate, finanziate e poi realizzate: abbiamo dato un volto nuovo alla città. Una programmazione a 360° che dal punto di vista infrastrutturale ha prestato molta attenzione a viabilità, sistema dei parcheggi e quindi alla gestione dei flussi di traffico legati alla stagione estiva. Per Otranto questo era un problema serio. Anche se c’è sempre da migliorare, credo oggi sia superato”.


Massima attenzione in questi anni alla portualità. “Siamo riusciti a realizzare e far entrare in funzione un piccolo approdo comunale che ha risposto già alle esigenze di più di 250 nuovi posti barca anche se di dimensioni medio-piccole: una valvola di sfogo per quella che è una domanda notevole di turismo nautico. Dopo un lunghissimo iter e non poche difficoltà siamo riusciti anche a venire a capo di quella che era la nostra idea principale, cioè il nuovo porto turistico, proposto da Condotte Acqua Spa, finalmente  autorizzato e che ora è in attesa della chiusura della concessione demaniale da parte della Regione Puglia. A quel punto potranno finalmente prendere il via i lavori che ci porteranno ad avere altri 450 posti barca, questa di dimensioni medio-grandi”.


I tempi di cantierizzazione?Sono legati al rilascio della concessione demaniale, senza la quale la società prponente non può candidarsi a chiedere un contributo a valere sulle risorse del turismo. Solo dopo l’ok sulla finanziabilità dell’opera potrà esserci l’inizio dei lavori. Ragionevolmente ci vorranno almeno 6 mesi”.


Non si vive di solo turismo: “Quello di Otranto è un porto polifunzionale di interesse regionale, per cui abbiamo guardato anche alle esigenze della pesca, infrastrutturandolo con tutta una serie di spazi adeguati per poter migliorare le attività dei nostri pescatori, spronando anche i giovani ad avvicinarsi ad un settore che soffre di disaffezione da parte delle nuove generazioni”.


Cariddi annuncia poi una ghiotta novità: “Da quest’estate molto probabilmente riattiveremo il servizio di collegamento con la Grecia, in particolare con i porti di Corfù e Paxos: un aliscafo che raggiunga l’altra sponda in circa due ore. Un servizio che verrebbe svolto tutti i giorni e che consentirebbe quindi a chi viene in vacanza ad Otranto di poter vivere anche l’emozione di una comoda escursione sulle isole greche”.


In questi 10 anni come è cambiato il flusso turistico di Otranto? “Le percentuale di crescita sono notevoli, soprattutto se guardiamo all’ultima stagione, un vero e proprio exploit con un incremento del 20-25% rispetto al 2007. Una crescita che abbiamo registrato gradualmente negli anni con il picco importante dello scorso anno seguito al breve stallo del biennio 2012-2014, periodo in cui il settore turistico mondiale ha sofferto le conseguenze della crisi esplosa nel 2008”.


Se è aumentato il flusso vuol dire che è aumentata anche la ricettività… “Grazie ad un programma di investimento nel settore ricettivo sono state realizzate tutta una serie di nuove strutture, anche di qualità, e sono state ampliate quelle preesistenti. Oggi i posti letto alberghieri ed extralberghieri regolarmente censiti sono tra i 12 e i 14mila, seconde case escluse”.


Otranto conta circa 5.500 abitanti. Nel pieno della stagione estiva, però, le presenze aumentano esponenzialmente: “A picco, nel clou dell’estate, siamo tra i 60 e i 70mila con una sproporzione evidente. Questo produce non pochi stress. Grazie agli interventi mirati di infrastrutturazione e miglioramento nella gestione dei flussi estivi oggi affrontiamo in modo ordinario quella che in passato poteva sembrare una situazione di emergenza”.

Business turistico ma anche grande attenzione all’ambiente come dimostra il fatto che Cariddi negli ultimi anni è diventato un habitué nelle foto di rito della consegna dei vari premi di Legambiente. “Nonostante la nostra politica di infrastrutturazione che potrebbe far erroneamente pensare a cementificazione e urbanizzazione selvaggia, Bandiera Blu, 5 Vele e tutta una serie di altri riconoscimenti testimoniano come Otranto abbia anche affrontato un’attenta politica di tutela e di valorizzazione ambientale, fattore imprescindibile insieme a quello storico culturale che pure abbiamo rigenerato come mai prima. Tanti i contenitori culturali, tante le aree riqualificate con un centro storico sempre più scrigno prezioso. Siamo soddisfatti, perché consegneremo nelle mani di chi verrà una città che ha tutti i numeri per continuare ad essere, almeno nel campo turistico, tra le località più apprezzate d’Italia”.


A proposito cosa lascia in eredità Cariddi a chi prenderà il suo posto? “Una città che, rispetto al 2007, oggi è in piedi, mentre al nostro insediamento vi erano molte incertezze. Venivamo da un periodo di divisioni e contrasti sul piano sociale e politico. Anche dal punto di vista economico Otranto era in calo e non viveva una fase di grande ottimismo. Con l’impegno di tutti e con un’amministrazione che ha pensato più ad agire che alle beghe politiche, siamo riusciti pian piano a rigenerare un clima positivo. Credo sia il traguardo più importante che abbiamo raggiunto in questi anni: siamo orgogliosi di aver portato la città ad una pacificazione sociale e ad una collaborazione politica tra le diverse componenti che addirittura potrebbe portarci ad aggregare l’attuale maggioranza con le forze di opposizione in un’unica proposta amministrativa per le prossime elezioni”.


C’è qualcosa che avrebbe voluto fare ma proprio non ci è riuscito? “Chiudo lasciando alla città un nuovo Piano Urbanistico Generale già predisposto. Non credo che riusciremo ad adottarlo formalmente prima della scadenza del mandato e questo un po’ mi dispiace. Comunque chi verrà troverà la strada già tracciata”.


Dopo due mandati Luciano Cariddi non è più eleggibile. Pare proprio, però, che si resterà in famiglia con la candidatura di suo fratello…


Non è più un mistero. Nonostante la sua titubanza iniziale Pierpaolo, persona responsabile e capace, ha sciolto le riserve e dato il suo assenso alla candidatura. Attorno alla sua figura è compatto il gruppo di maggioranza (Udc più l’area di centrosinistra e quella di sinistra a cui si aggiungeranno gli esponenti dei fittiani del Cor), tranne qualche riflessione che qualcuno vorrà ancora fare. Sarà comunque una compagine unita, che avrà ancora una volta l’obiettivo di lavorare per il bene della città, creando i presupposti per una continuità politica ed amministrativa”.


Luciano Cariddi, invece, cosa farà? “Se, come pare, mio fratello sarà il candidato sindaco, farò un passo indietro e tornerò a fare il commercialista. Altre candidature in futuro? Chi lo sa, difficile dire ora cosa potrà accadere”.


Prima di congedarsi il sindaco vuole ringraziare “i collaboratori comunali e politici, opposizione compresa, ed anche tutti gli operatori cittadini e l’intera comunità, perché un risultato come il nostro non arriva solo per il buon lavoro di un sindaco ma grazie ad un gioco di squadra che coinvolge tutti”.


Giuseppe Cerfeda


Attualità

Domande scomode ad AQP: crisi idrica, strade dissestate, bollette che non arrivano…

Navigando sul sito dell’AQP, sull’homepage leggiamo: «Siamo in crisi idrica. Le scarse precipitazioni sulle fonti ci impongono riduzioni di pressione su tutta la rete»…

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ESCLUSIVA

di Giuseppe Cerfeda

A chi di voi non è capitato, soprattutto al mattino nei giorni di festa e se abitate su piani rialzati, di dover rinunciare alla doccia perché dal rubinetto non sgorga acqua? Senza contare tutti gli altri disagi, compresi i potenziali danni a caldaie, lavatrici, lavastoviglie, ecc.Navigando sul sito dell’AQP, sull’homepage leggiamo: «Siamo in crisi idrica. Le scarse precipitazioni sulle fonti ci impongono riduzioni di pressione su tutta la rete».

 

Questo è solo uno degli argomenti caldi che coinvolge Acquedotto Pugliese, una delle più grandi aziende idriche italiane che gestisce la distribuzione di acqua potabile e i servizi idrici integrati principalmente in tutta la Puglia e in alcune aree della Campania.

Scorrendo la Hit Parade delle lamentele che quasi ogni giorno sgorgano in redazione, i temi sono molti e non possiamo certo dire che gli utenti guardino con affetto e simpatia l’AQP, anzi: dai lavori (continuamente) in corso tra le strade dei nostri centri, alle lingue di asfalto sconnesse che restano a cantiere chiuso; da una programmazione degli stessi lavori sconnessi con l’attualità (si può iniziare i lavori e chiudere le strade proprio nei pressi di istituti scolastici il primo giorno di scuola dopo l’estate?), alle bollette che, secondo quanto ci segnalano i nostri lettori, spesso vengono recapitate in ritardo e qualche volta non vengono recapitate affatto. Anche se non con poca fatica, siamo riusciti a passare la patata bollente tra le mani di AQP per poter almeno conoscere il punto di vista dell’azienda idrica.

AQP RISPONDE

“Siamo in crisi idrica” è la campagna lanciata da AQP per annunciare la più grave crisi del millennio e nuove riduzioni di pressione su tutta la rete.  Qual è la reale situazione e come si è arrivati a questo punto? 

«La Puglia sta vivendo la più grave crisi idrica del nuovo millennio. Le sorgenti registrano un deficit del 28% rispetto alla media decennale e gli invasi sono sotto del 60%. È una siccità strutturale, aggravata da temperature elevate e da precipitazioni ormai insufficienti, come attestato anche dalla dichiarazione dello stato di emergenza regionale per rischio da deficit idrico. Tale quadro rende necessarie misure straordinarie di gestione, tra cui la modulazione della pressione nelle reti, per garantire continuità al servizio ed evitare turnazioni programmate.

AQP ha potuto garantire acqua a oltre 4,3 milioni di persone grazie a un percorso di efficientamento avviato da anni, che ha reso il sistema più solido e ha ridotto in modo significativo i prelievi: dal 2009 sono stati risparmiati ogni anno 117 milioni di metri cubi d’acqua, pari a quanto presente oggi negli invasi Sinni–Pertusillo–Conza messi insieme.

È questo margine, costruito nel tempo, che ha permesso alla Puglia di evitare misure drastiche già adottate in altri territori.
La rete è monitorata e bilanciata h24. L’obiettivo è preservare la risorsa e mantenere l’acqua disponibile al maggior numero possibile di cittadini in un contesto climatico che rimane estremamente critico».

Cosa dovremo aspettarci nei prossimi mesi?

«La situazione resterà complessa finché le riserve non torneranno a livelli di sicurezza. Le attuali disponibilità delle sorgenti e degli invasi richiedono una gestione molto attenta della risorsa idrica. In questa fase manterremo le riduzioni di pressione: è la misura che consente di preservare la risorsa ed evitare turnazioni programmate, mantenendo l’acqua disponibile per il maggior numero possibile di cittadini. L’orizzonte climatico rimane critico: se la siccità dovesse proseguire, la pressione sul sistema aumenterebbe ulteriormente.

Per questo AQP manterrà una gestione dinamica della rete, con bilanciamenti e interventi mirati, in coordinamento con Regione Puglia, Autorità Idrica Pugliese e Autorità di Bacino. La tenuta del sistema dipende anche dai comportamenti collettivi: l’uso responsabile dell’acqua è parte integrante della risposta alla crisi e contribuisce a salvaguardare la disponibilità per l’intera comunità».

CI SONO PERDITE?

Quanto possono influire (ulteriormente) sulla crisi idrica le eventuali perdite lungo il viaggio tra le tubature dell’acquedotto? Ci sono perdite consistenti?

«Negli ultimi anni le perdite si sono ridotte in modo continuo grazie a risanamenti, digitalizzazione e ricerca attiva. È un dato misurabile: dal 2018 al 2025 la Puglia è passata dal 45,1% al 38,4%, una delle migliori performance nazionali. Già nel 2022 – ultimo dato ISTAT disponibile – la Puglia era sotto la media italiana e molto sotto quella del Mezzogiorno.

È importante chiarire un punto spesso ignorato: il dato percentuale non è un indicatore affidabile della qualità della rete. Penalizza i territori con consumi pro capite più bassi, come la Puglia, e favorisce quelli che immettono molti più volumi in rete. Applicando a tutte le regioni lo stesso consumo medio nazionale, la Puglia passerebbe dal 40,7% al 33,3%, tra le migliori d’Italia.

Il trend è quindi netto: le perdite stanno diminuendo e continueranno a farlo, perché in una fase come questa ogni metro cubo recuperato è essenziale. Gli interventi programmati ci portano a stimare una riduzione al 34% entro il 2029, con priorità alle zone più sensibili.

Inoltre, occorre ricordare che nella gestione di AQP ci sono i grandi adduttori a cominciare dal canale principale che porta l’acqua da Caposele con tubazioni di grande diametro di cui le più vecchie sono scavate nella roccia alle quali non si è potuto fare grandi riparazioni per non interrompere il flusso principale di acqua verso la regione».

A Parabita, nelle contrade Rischiazzi e Canale Cirlici, denunciato un iper-sversamento idrico con spreco di acqua e grave danno ambientale dal canale collegato alla vasca irrigua del Consorzio di Bonifica Sud Puglia, a sua volta connessa al mega serbatoio gestito dall’AQP… 

«Le verifiche condotte da AQP non hanno rilevato alcuno sversamento riconducibile alle nostre infrastrutture. L’attribuzione ad AQP di presunte fuoriuscite è priva di riscontri: il serbatoio di S. Eleuterio mostra un trend dei livelli assolutamente regolare; il punto di immissione nella vasca del Consorzio – verificato sul posto – è risultato completamente asciutto; non ci sono anomalie o variazioni di flusso compatibili con uno sversamento. Le nostre reti sono monitorate h24 dalla Struttura Territoriale Operativa e dalla Control Room. In generale, non abbiamo evidenze di episodi riconducibili alle nostre reti. Il presidio territoriale rimane attivo e ogni segnalazione viene verificata puntualmente».

UN CANTIERE DIETRO L’ALTRO

Lavori in corso in tanti centri salentini e conseguenti lamentele dei cittadini. Fanno parte di un piano organico o solo della manutenzione ordinaria? 

«Nel Salento è in corso una trasformazione strutturale della rete idrica e fognaria. I cantieri che i cittadini vedono in tanti comuni rientrano in un programma organico di risanamento, digitalizzazione e ampliamento delle reti che coinvolge numerosi abitati della provincia.
A questi interventi si affiancano nuove reti idriche e fognarie, migliaia di allacci realizzati ogni anno e un’attività costante di riparazione delle perdite. Sono lavori programmati da tempo, che oggi – con un clima sempre più complesso – ci consentono di rispondere meglio alle esigenze del territorio e migliorare ulteriormente il servizio».

STRISCE D’ASFALTO DOPO I LAVORI

Dalle segnalazioni di molti lettori il minimo comune denominatore è che, spesso, dopo i lavori, il manto stradale risulta deficitario ed è tutt’altro che raro che si intervenga subito dopo il rifacimento ex novo dell’asfalto sulla strada interessata. Perché accade questo? Non c’è un coordinamento con i Comuni?

«Il ripristino stradale è uno degli elementi più evidenti per i cittadini e segue procedure obbligatorie, definite dagli enti competenti e comuni a tutti i gestori dei sottoservizi. Dopo ogni scavo realizziamo un ripristino provvisorio, necessario per garantire la sicurezza della viabilità e consentire il corretto assestamento del terreno. Solo al termine dei tempi tecnici stabiliti dalle autorizzazioni viene eseguito il ripristino definitivo.

Il coordinamento con Comuni e Province è continuo: ogni intervento è autorizzato e pianificato congiuntamente con gli uffici tecnici. In molti casi la nostra attività riguarda porzioni limitate della carreggiata; parallelamente, le amministrazioni devono considerare anche gli interventi di altri gestori dei sottoservizi. Per questo, sempre più spesso, gli enti scelgono di programmare rifacimenti complessivi del manto stradale, ottimizzando tempi, risorse e qualità finale».

BOLLETTE IN RITARDO O MAI ARRIVATE

L’altra lamentela gettonata in redazione riguarda le bollette. Voi vi affidate a un servizio privato per il recapito ma spesso, stando alle segnalazioni, arriverebbero in ritardo o, addirittura, neanche recapitate agli utenti. Le risulta? Se sì, non c’è un modo per correggere il tiro?

«Acquedotto Pugliese monitora costantemente l’andamento delle consegne, gestite da un operatore esterno, e affianca a questo controllo continuo verifiche puntuali ogni volta che arrivano segnalazioni circostanziate, chiedendo al fornitore un ripristino rapido del servizio quando necessario. Per evitare i possibili ritardi della posta, è disponibile un’alternativa semplice: attivando la fattura online dal portale AQPf@cile, la bolletta arriva subito via e-mail ed è sempre consultabile, senza dipendere dai tempi di recapito».

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Cronaca

48enne arrestato per detenzione e spaccio di stupefacenti

Alla vista della pattuglia, l’uomo ha mostrato un atteggiamento sospetto, tentando di sottrarsi alla loro attenzione e cercando riparo dietro alcuni punti d’ombra dell’edificio…

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I Carabinieri di Otranto hanno arrestato un 48enne del luogo, già noto alle Forze dell’Ordine, ritenuto presunto responsabile del reato di detenzione illecita di droga ai fini di spaccio.

Il tutto è maturato ieri pomeriggio, nel corso di un’attività di controllo del territorio di Otranto quando i Carabinieri, percorrendo una via periferica della cittadina, hanno notato il soggetto stazionare all’esterno dell’abitazione dove di fatto risiede.

Alla vista della pattuglia, l’uomo ha mostrato un atteggiamento sospetto, tentando di sottrarsi alla loro attenzione e cercando riparo dietro alcuni punti d’ombra dell’edificio.

Il comportamento elusivo ha insospettito i militari dell’Arma, i quali hanno deciso di procedere con un controllo più approfondito. 

Una volta fermato, l’individuo è stato identificato e sottoposto a perquisizione personale. 

Considerati i precedenti e l’atteggiamento nervoso, i Carabinieri hanno esteso il controllo anche all’interno dell’abitazione.

La perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire circa 30 grammi di sostanza

stupefacente del tipo cocaina, abilmente occultati in un vano dell’abitazione, oltre a un bilancino elettronico di precisione e diverso materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi, elementi tipici di una possibile attività di preparazione della sostanza per la successiva vendita al dettaglio.

La droga e tutto il materiale rinvenuto sono stati sottoposti a sequestro.

Terminate le formalità di rito e su disposizione del PM di Lecce, l’uomo è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

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Attualità

Una Stella per la Speranza

Campagna di solidarietà della Lilt di Lecce: acquista la tua “Stella di Natale” per sostenere i servizi gratuiti di prevenzione e assistenza oncologica e la dotazione tecnologica del “Centro Ilma”

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Una Stella per la Speranza” è la campagna di solidarietà promossa dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt) di Lecce.

Con l’acquisto di una Stella di Natale sarà possibile sostenere i servizi gratuiti di prevenzione e assistenza oncologica che l’associazione offre da oltre trent’anni sul territorio, nonché le attività di divulgazione scientifica e i numerosi progetti di educazione alla salute che coinvolgono oltre 70 scuole di ogni ordine e grado e numerose aziende del territorio.

Il contributo richiesto per le piantine è di 10 euro e la prevendita è già cominciata.

Per prenotare la Stella di Natale della Lilt Lecce si può contattare la Delegazione Lilt più vicina (Casarano, Alezio, Aradeo, Arnesano, Calimera, Cavallino, Carmiano/Magliano, Collemeto, Copertino, Corigliano D’Otranto, Cursi, Galatina, Galatone, Gallipoli, Lecce, Leverano, Lizzanello, Maglie, Martano, Melendugno, Melissano, Minervino di Lecce – Delegazione “Terre d’Otranto”, Monteroni, Montesano Salentino, Morciano di Leuca, Nardò, Novoli, Ruffano, San Donato/Galugnano, Scorrano, Specchia, Squinzano, Strudà, Trepuzzi, Ugento, Veglie; gli indirizzi su www.legatumorilecce.org) oppure telefonare allo 0833512777.

Sabato 6, domenica 7 e lunedì 8 dicembre, inoltre, i volontari dell’associazione saranno presenti come ogni anno nelle principali piazze del Salento per distribuire le piantine, il materiale informativo sulla prevenzione e la rivista di divulgazione scientifica Lilt Lecce diretta dall’oncologo Giuseppe Serravezza.

«Con questa campagna», dichiara Simonetta Pepe, presidente della LILT di Lecce, «vogliamo rinnovare il nostro impegno verso tutti i cittadini che, ogni giorno, affrontano la sfida del tumore, e al contempo rinsaldare quel legame di solidarietà che permette di garantire servizi di prevenzione gratuiti, assistenza domiciliare, supporto psicologico e progetti di prevenzione nelle scuole e nelle comunità. Ogni Stella che scegliamo non è solo un gesto, ma un messaggio di speranza e vicinanza».

I SERVIZI DELLA LILT LECCE

La LILT di Lecce è attiva da oltre 30 anni sul territorio provinciale e assicura molti utili servizi alla popolazione.

Educazione sanitaria sulla prevenzione e lotta ai fattori di rischio ambientale, con incontri, conferenze, dibattiti e diffusione di materiale divulgativo.

Oltre 70 scuole della provincia sono coinvolte nei progetti Lilt (“One health: Prevenire è vivere” e “Guadagnare Salute con la Lilt”).

Per le aziende, invece, è in corso la campagna “In-Vesti Salute” che prevede percorsi di prevenzione sui luoghi di lavoro con incontri informativi e visite di prevenzione.

Prevenzione clinica con visite e consulti specialistici gratuiti (Oncologia, Senologia, Ginecologia, Dermatologia, Urologia) nelle 36 sedi di Delegazione.

Sostegno psicologico per pazienti, familiari e caregiver.

Assistenza domiciliare oncologica e sociale ai pazienti terminali, con quattro équipe medico-infermieristiche e volontari.

Trasporto pazienti per radioterapia.

Attività di orientamento e accoglienza nei C.OR.O ospedalieri (Centri di Orientamento Oncologico) a Lecce, Casarano, Gallipoli e Tricase.

Ricerca ambientale (Progetto Geneo, ecc.).

Divulgazione scientifica.

SOSTENERE IL CENTRO ILMA

La campagna “Una Stelle per la Speranza” serve a sostenere anche la dotazione tecnologica del Centro Ilma, l’Istituto multidisciplinare per la lotta al cancro che Lilt Lecce ha realizzato alle porte di Gallipoli.

All’interno del Centro Ilma, «che appartiene ai tantissimi cittadini che lo hanno voluto e sostenuto», coesisteranno un Centro di ricerca per la prevenzione primaria, un’Area per la prevenzione clinica, un’area per la riabilitazione, un Centro studi e biblioteca e una Sala convegni per divulgazione scientifica e attività multimediali.

Il Centro Ilma rappresenta la sfida del Salento al cancro sul fronte delle cause e della prevenzione ed è il più prezioso lascito di tutti noi alle generazioni future.

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