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Attualità

Specchia: lascia anche la Filippo

Altre dimissioni dopo quelle del vice sindaco Musio, dell’assessore Rizzo e capogruppo Sanapo. L’assessore lascia le deleghe e, rivolgendosi al sindaco: «Venuto meno rapporto di fiducia». Rumors (non confermati) su possibili dimissioni della Martinucci

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Venti di crisi sempre più impetuosi su Specchia.


La sindaca Alessandra Martinucci deve registrare l’ennesima defezione. Questa volta a rimettere le deleghe assessorili è Luana Filippo.


Nella sua lettera di dimissioni protocollata questa mattina l’ex assessore ha spiegato come sia arrivata alla decisione di dissociarsi anche lei dalla prima cittadina. E non sono mancate le critiche.


Nella lettera indirizzata a sindaco, assessori, consiglieri, segretario comunale e Movimento Fare spiega come sia «venuto meno il rapporto di fiducia» con Alessandra Martinucci.


Intanto da Specchia rumors danno imminenti ulteriori novità che secondo alcuni potrebbero anche essere le dimissioni della Martinucci. Indiscrezioni queste che al momento non hanno (ancora) trovato conferme ufficiali.


Tornando alla lettera della Filippo, l’ex assessore spiega che  «la decisione arriva dopo diversi momenti di riflessione alternata alla rabbia e la consapevolezza di un’impotenza che, soprattutto nell’ultime settimane, mi ha direttamente coinvolto ma che è evidente possano essere attribuite a tutto il gruppo di maggioranza; le recenti vicende che hanno portato prima la remissione delle deleghe da parte dell’ex vice sindaco Musio e dell’ex assessore Rizzo e dopo le dimissioni del capo gruppo Sanapo, costituiscono innegabilmente un punto di non ritorno del quale non posso non tenere conto».


«In prima persona e proprio in occasione di quel momento così difficile e per alcuni versi anche inatteso», precisa la Filippo, rivolgendosi direttamente ad Alessandra Martinucci, «mi sono adoperata per difendere e tutelare la tua immagine, l’immagine di un sindaco che si ritrovava nelle mani la resa dei due dei suoi più stretti collaboratori e di un’amica alla quale ho, sin da subito, dato credito e sostegno incondizionati, gratuiti e forse persino inconsapevoli perché poco ho sempre conosciuto e saputo di te».


«Faccio fatica ad ammettere che, davanti al mio entusiasmo ed a quello dei nostri amici e compagni di viaggio», si rivolge ancora al sindaco, «la tua risposta sia stata soprattutto in questi ultimi tempi, quella di una reazione di assoluta freddezza unita ad un cinismo che non avrei mai creduto potesse appartenerti; la nave affonda o, per citare la metafora di qualcun altro, il treno sta per deragliare e, malgrado tutto, tu ancora non ne prendi atto, facendo l’unica cosa buona e giusta che ci si aspetterebbe in una situazione del genere, cioè dimetterti».


Secondo la Filippo, «le fibrillazioni le incomprensioni e difficoltà di queste ultime settimane sono rimaste unicamente le confidenza gli scambi di un gruppo di amministratori e di amici che però non hanno mai potuto contare sul conforto e sul piacere del confronto con sindaco».


«È stata fortissima nei mesi scorsi la sensazione che tu fossi diventata una specie di muro di gomma, inerte ed inscalfibile», attacca, «incapace anche soltanto di condividere con i tuoi collaboratori ansie e preoccupazioni (cosa che, te lo ricordo, sarebbe assolutamente normale, opportuna e doverosa per un capomastro attento, sensibile e desideroso di conoscere le opinioni delle persone che le stanno accanto)».


A questo punto della sua lettera di dimissioni l’ex assessore non lesina le critiche: «Ho potuto toccare con mano la tua diffidenza che ti ha portato, in soli pochi mesi, a non fidarti di nessuno a mettere in discussione tutto e tutti, perfino coloro che, invece, non hanno mai mostrato analoghi sentimenti nei tuoi riguardi. Ho potuto toccare con mano il tuo immobilismo e la tua assenza, atteggiamenti assolutamente sconvenienti e poco adatti a ruolo che la maggioranza degli specchiesi ti ha attribuito poco più di un anno fa. Ho potuto toccare con mano, infine, la tua incapacità di affrontare le questioni sul tavolo con i tuoi assessori con i consiglieri del gruppo “Fare”, quasi tutto ciò per te fosse una specie di incombenza della quale scappare, come se tu non fossi il sindaco di questa maggioranza è, invece, fossi una sorta di pontiere con i consiglieri delle opposizioni che, soprattutto in questi ultimi giorni, con te hanno certamente avuto più occasioni di incontro rispetto a noi».

Poi svela: «È proprio per queste ragioni che, sempre nei giorni scorsi, ti ho chiesto personalmente di dimetterti, cioè di compiere l’unica azione che avrebbe potuto riaccreditare la tua dignità di persona e la serietà del progetto politico alla base del nostro comune impegno; invece proprio ieri ho appreso (e lo ha appreso tutto il paese) che, per tutta risposta, tu hai pensato bene di cercare altre ed improbabili maggioranze che potrebbero consentirti di galleggiare, perché di questo si tratterebbe».


«Proprio perché io non ho mai amato galleggiare nel rispetto di una dignità che ancora credo di poter vantare», chiude il cerchio, «sono qua a riconsegnarti quelle deleghe, perché è perfettamente consapevole che sia venuto meno il rapporto di fiducia che un anno fa mi aveva legato a te. Sono rammaricata perché immagino che per la nostra amata Specchia le settimane ed i mesi a venire non saranno facili, ma confido altresì», aggiunge, «che la bontà del progetto “Fare”, sostenuta da nuove generose energie, possa tornare prepotentemente all’attenzione della nostra comunità; ricordiamo tutti», conclude sibillina, «che le persone passano ma le idee restano se adeguatamente supportate».


MAURO DE GIORGI RIMETTE LE DELEGHE


Nenache il tempo di registrare le dimissioni della Filippo che arriva anche la nota regolarmente protocollata con remissione delle deleghe da parte del consigliere di maggioranza Mauro De Giorgi che, però, resta «in consiglio comunale per svolgere il ruolo istituzionale che gli elettori mi hanno affidato, rappresentando l’area politica del movimento “Fare”»


«Ormai esausto dopo un anno di riunioni senza andare mai a fondo le questioni», scrive nella sua lettera indirizzata al sindaco Alessandra Martinucci e protocollata questa mattina, «chiedo pubblicamente, per mettere anche conoscenza la cittadinanza, la situazione sui seguenti punti, più volte discussi e mai portati a termine: bando di Cardigliano; variante al Pug; questione Aro/Petra; indirizzo sui Francescani Neri; piscina comunale; riqualificazione di via Zaccagnini; riduzione IMU sui terreni edificatori».


Un’ulteriore picconata alla stabilità già precaria del sindaco Martinucci: «Più volte le abbiamo ricordato che le decisioni prese dovevano essere collegiali, invece lei ha continuato a non informare la giunta e consiglieri delle decisioni che autonomamente prendeva. Non avrei mai pensato che si arrivasse a tale situazione surreale solo un anno dopo l’inizio del nostro mandato, nel quale paradossalmente alcuni dei nostri consiglieri, inspiegabilmente, hanno preso le distanze dal gruppo politico “Fare”».


E ancora: «Anche a lei caro sindaco in diversi incontri politici, inviti privati, addirittura comizi, ha preso in spiegabilimente le distanze dal gruppo “Fare”, non presentandosi, trovando sempre delle giustificazioni dell’ultimo minuto. Per questi motivi alla luce degli sviluppi politici dell’ultima ora, rimetto le deleghe che mi sono state affidate, restando in consiglio comunale per svolgere il ruolo istituzionale che gli elettori mi hanno affidato, rappresentando l’area politica del movimento “fare”».


Infine De Giorgi elenca gli interventi frutto del «lavoro da me svolto fino ad oggi in modo tale da consegnarlo a chi dovrà proseguire il mio iter amministrativo», citando il campo sportivo comunale, piazza Aldo Moro, impianti sportivi,e forum dei giovani.


Giuseppe Cerfeda


Attualità

Tricase: dopo l’annuncio del candidato sindaco, Minonne lascia il PD

Il consigliere comunale eletto con il Partito democratico: «Vincenzo Chiuri, persona di elevata professionalità e meritevole di stima, ma si è arrivati alla sua nomina con un percorso non condiviso»

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Dopo il comunicato con cui Partito democratico, Sinistra italiana e Cantiere civico hanno annunciato la candidatura a sindaco di Vincenzo Chiuri, arrivano la defezione e l’annuncio di dimissioni dal PD del consigliere comunale Francesco Minonne.

«Considerati gli ultimi sviluppi politici che hanno portato il Partito Democratico di Tricase alla candidatura a sindaco del Dott. Vincenzo Chiuri, persona di elevata professionalità e meritevole di stima, con un percorso non condiviso», il consigliere Minonne, comunica di «valutare le dimissioni da consigliere comunale del PD e di non rinnovare la tessera di partito».

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Acido cianidrico nei Sapori Amaretti alle mandorle della Colussi

Sono stati rilevati valori troppo alti di acido cianidrico. Non possono essere esclusi seri rischi per la salute. Sconsigliato il consumo

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Colussi SpA Milano ha emesso un richiamo dei suoi Sapori Amaretti alle mandorle in confezioni da 175 g con date di scadenza 2 maggio 2026 e 25 agosto 2026.

L’azienda afferma che negli amaretti sono stati riscontrati livelli elevati di acido cianidrico e non possono essere esclusi rischi per la salute.

Nello specifico si tratta di due lotti delle confezioni da 175 gr Lotto L355122 1 e L355237 1 con scadenza rispettivamente del 2 maggio 2026 e 25 agosto 2026.

Le altre date di scadenza e gli altri prodotti del marchio “Sapori”, non sono interessati dal richiamo.

Gli amaretti interessati dal richiamo sono prodotti da Colussi S.p.A. con sede legale in via G. Spadolini n° 5, nella città metropolitana di Milano.

L’acido cianidrico (HCN) o cianuro di idrogeno, chiamato anche acido prussico, è una tossina naturale con elevata tossicità acuta, caratterizzata dall’inibizione della respirazione cellulare.

Ciò può causare un’intossicazione acuta con sintomi quali convulsioni, vomito e mancanza di respiro, che possono portare a paralisi respiratoria fatale.

Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” di Lecce, raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto incriminato, di non consumare gli articoli interessati e di restituirli, non aperti o anche già aperti, al rispettivo punto vendita.

Il prezzo di acquisto verrà rimborsato, anche in assenza di scontrino.

Chi abbia assunto questa sostanza e successivamente manifesti sintomi gravi o persistenti dovrà consultare un medico.

Non è consigliabile, invece, un trattamento medico preventivo in assenza di sintomi.

 

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Attualità

“Campagna pubblicitaria…stonata”: la segnalazione da Ruffano

Un nostro lettore commenta un manifesto apparso in queste settimane in paese: “Uso improprio del volto femminile, per di più estrapolato da un film drammatico che narra di una patologia”

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera giunta in Redazione da un nostro lettore di Ruffano che segnala un uso improprio del volto femminile su una campagna pubblicitaria che solleva, quantomeno, delle perplessità.

Segnalo la comparsa, più o meno dal 10 novembre scorso, di un manifesto pubblicitario affisso nei pressi del parco di via Torino, sulla strada che collega Ruffano a Montesano.

Tale manifesto pubblicitario dovrebbe riguardare la vista con conseguente controllo e acquisto di occhiali ma il claim, “vedere è un piacere”, viene associato ad un’immagine di una donna in evidente stato di godimento sessuale quindi l’associazione con il vedere e la vista in generale viene messo in secondo piano.

A parte l’azzardo di tale associazione, la donna presente sul manifesto fa parte a sua volta di un manifesto cinematografico, relativo al film “Nymphomaniac” del regista Lars von Trier, ed è l’attrice anglo-francese Charlotte Gainsbourg.

Si tratta di un film dal taglio drammatico che tratta di una patologia seria di cui soffre la protagonista. Non so se l’agenzia pubblicitaria si è resa conto dell’accostamento di tale immagine ma rimane il fatto che si è fatto un uso improprio del volto femminile in questione con un’espressione intima e chiaramente sessuale.

Si sarebbero potute usare molte altre metafore per esprimere l’importanza della vista e dei controlli periodici.

Inoltre, vorrei sottolineare la scorrettezza dell’allusione, escludendo dall’ipotetico piacere ad esempio i non vedenti. Il responsabile della ditta pubblicizzata (che non è di Ruffano, NdR), cui ho personalmente rivolto le mie perplessità, ha affermato, udite udite, che la “modella” non è uguale all’attrice del film. Giudicate voi (seguono foto).

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