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Attualità

I benefici delle sigarette elettroniche secondo la scienza (e non solo)

E-cig vs sigarette tradizionali: il portafogli preferisce le prime

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I benefici delle sigarette elettroniche secondo la scienza (e non solo)


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Ecco i principali vantaggi dello svapo rispetto al fumo di tabacco


Un tempo, le sigarette elettroniche erano solo una curiosa novità ancora sconosciuta per la maggior parte degli italiani, ma con il passare degli anni hanno conquistato sempre più fumatori che hanno deciso di abbandonare le bionde in favore dello svapo. 


Di conseguenza, è aumentato considerevolmente anche il numero delle aziende dedicate alla vendita delle e-cig e degli e-liquid, alcune delle quali hanno guadagnato una posizione di netto rilievo come il negozio online di svapo Terpy, noto per l’ampia offerta di liquidi di marchio proprio.


A detta della maggior parte dei vaper, ciò che li ha spinti a preferire le sigarette elettroniche alle bionde sono i numerosi benefici offerti dai dispositivi per lo svapo, ma numerosi italiani guardano ancora con sospetto a questi strumenti.


Insomma, rimane ancora aperto l’interrogativo: le e-cig possono davvero apportare dei benefici rispetto alle sigarette tradizionali?


Nel seguente articolo cercheremo di dare una risposta a questa domanda.


Secondo gli esperti del King’s College di Londra, la sigaretta elettronica è meno dannosa rispetto alle bionde


Secondo uno studio di esperti indipendenti condotto da Public Health England, l’agenzia governativa del Regno Unito che vigilava sulla salute pubblica, le sigarette elettroniche sono il 95% circa meno dannose del fumo di tabacco.


Ecco alcuni dei risultati principali di questa ricerca:



  • le sigarette elettroniche sono circa il 95% meno dannose per la salute rispetto alle bionde. Tuttavia, quasi la metà del pubblico (per la precisione il 44,8%) non si rende conto che le e-cig possono rappresentare una valida alternativa al tabacco per limitare i rischi legati al fumo;

  • fino a questo momento, non esiste una sola prova scientifica che dimostri che le sigarette elettroniche siano un prodotto di passaggio verso il consumo delle bionde per gli adolescenti e per i non fumatori. Insomma, questa accusa che spesso viene rivolta ai dispositivi per lo svapo, sembra infondata per il momento. Quasi tutti i 2,6 milioni di vaper presenti nel Regno Unito, infatti, sono attualmente fumatori o ex fumatori;
  • le sigarette elettroniche possono essere un valido aiuto per smettere di fumare e, in diverse occasioni, si sono rivelate più efficaci dei dispositivi per la terapia nicotinica sostitutiva nella lotta al tabagismo.


Questo rapporto di Public Health England, redatto dalla professoressa Ann McNeill (del King’s College di Londra) e dal professor Peter Hajek (della Queen Mary University di Londra), suggerisce anche che la sigaretta elettronica può ridurre drasticamente il consumo di sigarette perfino tra gli adolescenti, contribuendo a un significativo miglioramento della salute pubblica.


Per il momento, invece, in Italia le istituzioni non sembrano aver prestato particolare attenzione ai risultati di questi studi e la sigaretta elettronica rimane ancora uno strumento visto con sospetto.


E-cig vs sigarette tradizionali: il portafogli preferisce le prime


Oltre che dannose per la salute, le sigarette tradizionali rappresentano anche una grossa spesa per i tabagisti, soprattutto per i più incalliti.


Facciamo un rapido calcolo: non è raro che un fumatore consumi 20 sigarette al giorno, pari a un pacchetto. Attualmente, il costo di una confezione di bionde è pari a circa 5 euro. La spesa media mensile di un fumatore equivale, quindi, a 150 euro al mese, ovvero 1800 euro all’anno.


Una fetta dei fumatori italiani riesce a diminuire questi costi fino al 40% acquistando cartine, filtrini e tabacco trinciato e rollando da sé le proprie sigarette, ma si tratta di una pratica non gradita dalla maggior parte dei tabagisti. Molti di loro, infatti, la ritengono scomoda e non apprezzano particolarmente il gusto del tabacco sfuso.


Con la sigaretta elettronica, invece, possiamo prendere in considerazione un consumo di liquido medio di 5 ml al giorno (nella norma per lo svapo da guancia). Un flacone da 10 ml di e-liquid costa circa 6 euro e la spesa mensile risulta pari a 90 euro, ovvero poco meno di 1100 euro all’anno.


Inoltre è possibile risparmiare ulteriormente acquistando separatamente gli ingredienti necessari per miscelare in casa dei liquidi fai da te. In questo caso si può spendere fino a un terzo in meno rispetto a quanto necessario per gli e-liquid pronti, con un costo di circa 60 euro al mese, vale a dire meno di 750 euro all’anno.


In sintesi, chi abbandona le sigarette tradizionali in favore dell’elettronica può godere di un risparmio economico che può andare dal 35% al 60% circa.


Perché con lo svapo è possibile dare un taglio agli odori sgradevoli


Tra i fastidi subiti ogni giorno dai fumatori e da coloro che gli stanno vicini ci sono quei cattivi odori che le sigarette tradizionali lasciano sui vestiti e sulle mani di chi le consuma. Inoltre, il tabagismo causa anche un peggioramento dell’alito, oltre che della salute del cavo orale.


Attualità

Una donazione che sa di nascita e rinascita

 Cuore e mani aperte dona un letto da parto e l’umanizzazione pittorica di tre sale parto del “Vito Fazzi”. Un investimento concreto per il benessere delle mamme

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Un gesto di solidarietà che acquista un significato ancora più profondo perché compiuto in prossimità delle festività natalizie, periodo simbolo di nascita e rinascita.

In questo clima di rinnovamento, l’Organizzazione di Volontariato Cuore e mani aperte ODV presenta due importanti donazioni destinate all’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia del Presidio Ospedaliero “Vito Fazzi” di Lecce, inserendosi pienamente nella missione dell’associazione: umanizzare le cure e gli spazi ospedalieri affinché ogni persona si senta accolta, rispettata e accompagnata.

La conferenza stampa di presentazione si terrà giovedì 11 dicembre, alle ore 10,30, presso l’Aula riunioni del Presidio (piano rialzato).

Grazie alla collaborazione con Deghi S.p.A., l’associazione dona un letto da parto modello AVE2, una dotazione tecnologica di alto livello e dal valore economico rilevante. Il letto, progettato per migliorare comfort, sicurezza ed ergonomia, contribuisce a rendere l’esperienza del parto più serena e centrata sulle esigenze della donna.

Al valore tecnologico si aggiunge un investimento dall’impatto psicologico profondo: l’umanizzazione pittorica di tre sale parto, resa possibile grazie ai contribuenti che hanno scelto di destinare il 5×1000 a Cuore e mani aperte ODV.

Le sale, ispirate ai fiori narciso, viola e peonia, sono state trasformate in luoghi più accoglienti, distensivi e armoniosi, capaci di ridurre ansia e stress, favorire il benessere emotivo e offrire alle future mamme un ambiente che parla di delicatezza, cura e speranza.

Un intervento che sottolinea come la qualità dell’assistenza non dipenda solo dai dispositivi clinici, ma anche dagli spazi e dall’atmosfera che circondano le persone in un momento intenso come quello del parto. E proprio nel periodo dell’anno che celebra la nascita, questa iniziativa vuole essere un segno tangibile di vicinanza, bellezza e umanità.

Alla presentazione di giovedì previsti gli interventi di: Stefano Rossi, Direttore Generale ASL Lecce; Dott. Fabrizio Domenico Totaro Aprile, Direttore U.O.C. Ostetricia e Ginecologia; Nadia De Virgilio, Coordinatrice Ostetrica; Don Gianni Mattia, Presidente di Cuore e mani aperte ODV; Dott. Alberto Paglialunga, CEO e fondatore Deghi S.p.A.

Modererà la giornalista Fabiana Pacella.

L’iniziativa conferma il ruolo di Cuore e mani aperte ODV come realtà che, da quasi venticinque anni, porta speranza e umanità nei luoghi di cura, ricordando che anche un ambiente bello, accogliente e ben progettato può essere parte integrante del processo di guarigione e del benessere delle persone.

L’Associazione Cuore e mani aperte OdV è stata fondata nel 2001 e non si è mai discostata dall’amore verso l’altro.

Lo spirito di carità cristiana gli ha permesso di riscoprire nel più fragile l’amore più grande.

Uno sguardo sempre attento e gentile rivolto con particolare attenzione e sensibilità alle esigenze di natura socio-sanitaria.

Negli ultimi anni si è soffermata con attenzione a esplorare il concetto della cura che passa anche attraverso l’umanizzazione delle cure e degli spazi ospedalieri.

In questo ambito si inseriscono numerose iniziative: dalla Bimbulanza allo Spazio Benessere, da una Casa di Accoglienza per i parenti dei degenti a diverse umanizzazioni pittoriche di risonanze magnetiche, tac e intere unità operative pediatriche.

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Anticipazione della umanizzazione pittorica

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Attualità

Non abbattete quella scuola, fermate questa scellerata operazione!

L’abbattimento della scuola, contro cui tanto ci siamo spesi in questi anni, e che forse in troppi hanno creduto non si sarebbe realmente concretizzato, è ormai alle porte….

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Prossimo abbattimento della scuola media a Nardò: nuova diffida del Comitato Giù le ruspe dalla scuola
 
Con un comunicato “il comitato Giù le ruspe dalla scuola“, di Nardò, torna a far sentire la sua voce.
E precisa nella nota: “Nei giorni scorsi è stata resa nota una circolare che predispone lo spostamento delle classi dalla scuola dal plesso di via XX settembre al nuovo istituto scolastico in piazza G. Pastore.
La decisione di demolire la scuola che serve tutta la parte nord della città è illogica e antidemocratica, ed è stata adottata dall’amministrazione Mellone facendo cadere nel vuoto richieste di incontri, appelli, interrogazioni parlamentari, e ignorando totalmente la volontà espressa da migliaia di cittadini che hanno firmato la nostra petizione. Continuiamo a far presente che la demolizione è un’operazione insensata, che creerà enormi disagi alle famiglie e all’intera città. Non solo. La nuova scuola presenta già numerose criticità”.
E continua la filippica: “In ultimo, ma non meno importante, vi è la questione degli alberi. La loro presenza non viene nemmeno menzionata nel progetto. Che fine faranno?
53 splendidi cipressi, 53 alberi del valore ecologico di oltre 1 milione di euro, secondo la stima dell’agronomo Bruno Vaglio. Tanto valgono gli alberi che fanno da cornice alla scuola media di via XX settembre, e da polmone verde per un’area ad alta intensità di traffico.
Quei 53 cipressi catturano ogni anno 636 kg di CO2 e donano alla città 424 kg di ossigeno. Ciascuno di essi ha un valore ecologico di circa 19 mila euro.
Questi alberi sono preziosi, pluridecennali, sani. Hanno un’elevata funzione climatico-ambientale come biofiltro”.
Come comitato”, completano nel comunicato, “abbiamo preparato una nuova diffida. Ci rivolgiamo a tutte le istituzioni che possono fare qualcosa: fermate questa operazione scellerata!
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Attualità

Centrosinistra tricasino spaccato: la posizione di “Tricase, che fare?”

La presidente Sonia Sabato: “Avevamo fermamente ribadito la necessità delle primarie. Avevamo chiesto più ampia e democratica partecipazione”

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Era primavera, lo scorso mese di aprile, quando il centrosinistra di Tricase si annunciava definitivamente riunito con queste parole: “Insieme per un percorso collettivo. Pronti a raccogliere la sfida del futuro”.

Firmatari di questo patto d’unità erano il PD cittadino, Cantiere Civico, Alleanza Verdi-Sinistra Tricase e Tricase, che fare?.

Otto mesi dopo, il fronte non è più lo stesso. Manca all’appello “Tricase, che fare?”, gruppo politico presieduto da Sonia Sabato e rappresentato in consiglio comunale da Giovanni Carità, Armando Ciardo ed Antonio Luigi Baglivo.

Proprio queste quattro firme oggi diffondono un comunicato per chiarire la loro posizione all’interno del valzer di centrosinistra. Lo fanno nel weekend caldo del PD che, dopo l’annuncio da parte del circolo cittadino della candidatura di Vincenzo Chiuri a sindaco per le prossime amministrative, ha registrato le dimissioni dal partito del consigliere comunale Minonne e le critiche dapprima del consigliere regionale Stefano Minerva (cui poi lo stesso Partito Democratico ha risposto) e poi di un altro potenziale candidato: Andrea Morciano.

Ecco quindi la nota a firma della presidente Sonia Sabato. Un intervento col quale “Tricase, che fare?” prende la parola proprio per far chiarezza su questo percorso di riunificazione del centrosinstra tricasino azzoppato, ed oggi finito sotto i riflettori.

La nota

Sollecitati ad intervenire sulle ultime vicende politiche che interessano la nostra città, crediamo necessario solo chiarire che per il nostro modo di intendere e praticare la politica, non riteniamo opportuno e, soprattutto, corretto entrare nel merito delle personali e libere scelte di alcune componenti del centrosinistra cittadino. Chi ha deciso di percorrere una strada lo ha fatto liberamente, come altrettanto liberamente noi abbiamo scelto di non condividerla. 

La nostra storia è sotto gli occhi di tutti, eletti per stare all’opposizione lì siamo rimasti, con coerenza e trasparenza, da sempre distanti da vincoli clientelari, ingerenze esterne e trasformismi vari.

Che sarebbe stato necessario passare dallo strumento delle primarie è stato dal nostro gruppo fermamente e costantemente ribadito. Come da sempre abbiamo chiesto di lavorare ad una più ampia e democratica partecipazione. 

Ci fa piacere, ma allo stesso tempo ci rattrista, apprendere dalla stampa che anche altri, solo oggi, siano del nostro stesso parere. Preso atto di questo, ribadiamo per la premessa fatta, che noi mai entreremo nelle vicende interne di altri partiti o rappresentanze. Chi compie una scelta è libero di farla e di portarla avanti in piena coscienza, ma anche nella piena assunzione di responsabilità.

Auspichiamo, per quello che può servire, che nell’agire di tutte le parti politiche ci sia sempre l’obbiettivo finale di un impegno sano, lungimirante e coraggioso per il futuro della nostra città e del nostro territorio.

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