Connect with us

Attualità

Tricase: “Via le strisce blu dalla zona ospedale!”

Petizione on line: “Due diritti costituzionali (art. 32 ed art.24) regolarmente ed impunemente calpestati da un solo interesse: fare soldi e farli sulla pelle della gente”.

Pubblicato

il

Una petizione online perché l’Amministrazione Comunale di Tricase elimini le strisce blu ed istituisca il parcheggio libero dei pressi dell’ospedale “Card. Panico”.


Una questione spesso dibattuta, qualche volta utilizzata anche da taluni in campagna elettorale ma per la quale mai si è mosso un passo concreto. Questa volta almeno la pietra nello stagno è stata tirata.


Su facebook è nato su iniziativa di Annalaura Remigi, avvocato di Specchia, il Comitato parcheggio libero Ospedale di Tricase che promuove una petizione online (CLICCA QUI PER FIRMARE)


Ogni cittadino”, scrive, “ha diritto alla salute secondo l’art.32 della Costituzione. Per esercitare questo diritto le Istituzioni preposte devono agevolare le prestazioni e devono rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono, anche per le cose più semplici, tale diritto. L’Ospedale Panico di Tricase, dopo la chiusura degli altri ospedali territoriali, è divenuto il nosocomio di riferimento di tutto il basso Salento e, soprattutto, del Capo di Leuca. Ciò costringe i cittadini di tale territorio ad usufruire di tale struttura”.


È, oltremodo, vergognoso”, aggiunge il legale di Specchia, “che si approfitti di tale situazione per lucrare sui malati e sulle loro famiglie.  Per recarsi in Ospedale è necessario parcheggiare nelle strisce blu dei parcheggi posti di fronte al nosocomio senza alcuna altra possibilità. Ciò comporta l’obbligo del pagamento del biglietto di sosta ed il pericolo di facili multe se si è sprovvisti di biglietto o se il biglietto è scaduto”.


Come sottolinea la Remigi, “sono decine e decine le persone che si recano in Ospedale in situazioni di emergenza e non hanno né il tempo, né il pensiero (“perché preoccupati di cose ben più gravi”) di fare il biglietto; e sono ancora più numerose quelle persone che pur facendo il biglietto restano in ospedale senza la possibilità di rinnovarlo per molteplici motivi.  Poi ci sono i dipendenti che, ogni giorno, sono sottoposti a questa tassa assurda per non parlare dei volontari o i donatori di sangue che prendono le multe sol perché la loro nobilissima prestazione si è protratta più di quanto avessero potuto immaginare. Tutte queste persone, che non si recano in Ospedale per divertirsi, sistematicamente trovano al loro ritorno una multa quando di 26 e quando di 42 euro!”.

Fare ricorso”,  continua l’avvocato specchiere, “neppure a parlarne, visto che solo le spese di Contributo Unificato, oltre che quelle del legale, superano l’entità della multa! Per cui, di fatto, viene eliminato anche il diritto alla difesa”.

Ed eccoci al nocciolo della questione: “Due diritti costituzionali (art. 32 ed art.24) regolarmente ed impunemente calpestati da un solo interesse: fare soldi e farli sulla pelle della gente. Tutto questo deve finire!”.


Il Comitato parcheggio libero Ospedale di Tricase chiede all’amministrazione comunale di Tricase; “di rendere liberi i parcheggi posti nelle vicinanze dell’Ospedale G. Panico di Tricase al fine di agevolare, a tutti i pazienti e alle loro famiglie, l’accesso alla tutela della propria salute”.


Subordinatamente chiede di “prevedere un sistema più equo che tenga conto del reale tempo di parcheggio (“che non sia l’app easypark a cui solo pochi possono accedere”), che preveda la possibilità di effettuare il pagamento a valle della sosta anche per evitare di trattenere denaro indebitamente per quelle situazioni in cui la sosta è durata meno del tempo previsto nel biglietto pagato”.


Ancora più subordinatamente che “venga data la possibilità, entro 5 giorni, di completare il pagamento dovuto, in mancanza del quale elevare multa”.


Attualità

Il sindaco di Miggiano dal Papa

Udienza speciale per l’ANCI: Michele Sperti in udienza con Leone XIV

Pubblicato

il

Il primo cittadino miggianese Michele Sperti ha incontrato sua santità Leone XIV nel corso di un’udienza speciale per l’ANCI.

Di seguito le emozioni che il sindaco di Miggiano ha affidato ai social.

“Un’esperienza unica, un’emozione autentica e difficile da descrivere, destinata a rimanere per sempre nel mio cammino umano e istituzionale.

Nel suo sguardo ho colto vicinanza, ascolto e profonda umanità: l’autorevolezza e, insieme, la dolcezza di un grande pastore d’anime.

Ho raccontato al Santo Padre della nostra terra straordinaria che è il Salento e di Miggiano: del capo della direzione sanitaria del Vaticano, nostro concittadino, e che dal nostro paese sono arrivate le scarpe ortopediche per i suoi predecessori.

Un dettaglio semplice, ma ricco di significato, che ha reso ancora più forte il legame tra la nostra comunità e la Santa Sede.

É stato un grande onore, ma soprattutto un’esperienza personale e spirituale profonda che desidero condividere con voi, perché ogni traguardo vissuto da un sindaco appartiene, prima di tutto, alla sua comunità”.

Continua a Leggere

Attualità

Tricase, nuove rotatorie e vecchi pasticci stradali

Non conosciamo quale sia la scelta operata, quale Genio della Lampada abbia pensato bene di ridurre un’arteria principale per il deflusso ordinato del traffico della città…

Pubblicato

il

di Luigi Zito

Si avvicina il periodo delle elezioni e, come sempre, si moltiplicano in città (a Tricase), le opere da completare o quelle da portare a termine: dalle strade da ri-asfaltare a quelle da finire; da quelle da ridisegnare (leggi via Stella d’Italia, i lavori sarebbero dovuti iniziare circa 2 anni fa), a quelle in fase di completamento come via Fratelli Allatini, per intenderci la strada che porta all’ACAIT e alla caserma dei Carabinieri, quella che volge a Caprarica (rione di Tricase), chiusa da ormai un mese, in pieno periodo di feste.

Non conosciamo quale sia la scelta operata, quale Genio della Lampada abbia pensato bene di ridurre un’arteria principale per il deflusso ordinato del traffico della città – quella è la via che accompagna verso il centro chiunque ritorni dalla zona delle scuole, in quella parte insistono tre Istituti scolastici molto frequentati: il liceo Stampacchia, il don Tonino Bello, e l’Istituto comprensivo di via Apulia, ad un budello, dove si circolerà a senso unico unico di marcia e costringerà i residenti delle vie adiacenti a indire un concorso a premi ed estrazione per trovare parcheggio, uscire di casa in sicurezza e poter anche solo lasciare sull’uscio un secchio dell’immondizia senza il rischio di venire asfaltati.

Già in quella parte della città La Politica di 50-60 anni fa aveva pensato bene di disegnare (e costruire) strade di 6-8 metri di larghezza – forse hanno avuto una premonizione del film Blade Runner, dove le auto volano e atterrano dove occorre – che traslate al mondo d’oggi si sono ridotte ad un parcheggio davanti l’uscio di casa e ad uno spazio asfittico che permette appena di entrare in casa in sicurezza prima che ti “stirino i pantaloni”, ci chiediamo: cosa succederà ora che la circolazione principale dovrà transitare per quei budelli di strade?

Dicevamo del Genio della Lampada e le scelte che ha partorito per la nuova via F.lli Allatini: sarà stato il voler agevolare chi, senza regole, parcheggia a sbafo davanti alle poche attività commerciali che sono in quella parte della città?

Il nuovo marciapiede allargato servirà a far arrivare in sicurezza i dipendenti comunali che, a piedi, transiteranno dal palazzo municipale fino ai nuovi uffici all’interno dell’Acait?

O forse, lo si è fatto per evitare ingorghi, attese e liti con chi si intestardisce a voler continuare a fumare e deve parcheggiare e scendere proprio davanti al tabaccaio per comprare le sigarette, alla faccia di chi rispetta le regole?

Ora che avranno un paio di parcheggi dedicati, la strada a senso unico, e un marciapiede allargato, liti e contese potranno trasferirsi sulle vie attigue, essere declassate a diverbi più amabili, e magari avverrà pure qualche scambio di fiori.

Ora anche i pruriti per il Centro di Gravità Permanente sono venuti a galla – partono i lavori per l’adeguamento dell’intersezione tra le via Pirandello, via Cattaneo e via Aldo Moro, una zona che indubbiamente aveva esigenza di essere messa in sicurezza e di restyling -, la sopita speranza è che lo stesso Genio di cui sopra abbia valutato attentamente quello che sta per fare per quello che è uno snodo centrale per Tricase. 

E poi ancora, ci associamo, a quanti nostri lettori ci segnalano da mesi, nel chiedere: chi è obbligato a transitare per quelle vie, quelle percorse e frequentate da decine di pullman che ogni giorno conducono centinaia di studenti (e auto) fino a scuola, via Peano, via Manin, e limitrofe, quando potranno vedere la luce, e viaggiare in sicurezza? 

Soprattutto dopo le piogge dei giorni scorsi, strade fuse come emmental d’asfalto,  parcheggi a fantasia e guida spericolata sono divenuti il giusto mix per incidenti e rotture di assi.

In tutto questo, dopo aver formulato i miei auguri per l’anno nuovo, nella certezza che qualcuno mi risponderà, lasciatemi spendere una sola parola sulla nuova truppa di Vigili Urbani  che lavorano a Tricase: dove sono? Quanti sono? Vivono anche loro la città? Che orari fanno? Come regolano il traffico cittadino? Transitano sulle stesse vie di noi comuni mortali o come in Blade Runner, volano alto?

Continua a Leggere

Attualità

La Caritas esprime preoccupazione per il nuovo gioco d’azzardo “Win for Italian Team”

Quando lo Stato continua a utilizzare l’azzardo come leva fiscale, i cittadini pagano un prezzo altissimo in termini economici, psicologici e sociali…

Pubblicato

il

riceviamo e pubblichiamo

Le quattro Fondazioni Antiusura della Puglia, – Fondazione San  Nicola e Santi Medici di Bari, Fondazione Buon Samaritano di Foggia, Fondazione San Giuseppe Lavoratore di Lecce e Fondazione Mons. Vito De Grisantis di Tricase –  e le 19 Caritas della Puglia, condividono la grande preoccupazione della Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II per l’ennesima scelta di introdurre un nuovo gioco d’azzardo “Win for Italia Team”, trasformando ancora una volta la fragilità dei cittadini in una fonte di entrate. È inaccettabile che, di fronte a un’emergenza sociale ormai conclamata, le istituzioni continuino a considerare l’azzardo come una leva fiscale, ignorando deliberatamente le conseguenze devastanti che questo sistema produce nelle famiglie italiane.

Ancora più grave è associare un nuovo gioco d’azzardo all’evento sportivo per eccellenza come le Olimpiadi. Lo sport dovrebbe rappresentare vero divertimento e svago che mette al centro l’impegno individuale e di squadra nel rispetto delle regole e dell’altro, per una crescita personale e collettiva. L’azzardo non ha nulla di tutto questo. Legare il mondo olimpico a un meccanismo che genera povertà significa macchiare un ambito che dovrebbe invece educare, ispirare e dare speranza.

In Italia il gioco d’azzardo ha raggiunto dimensioni allarmanti: la raccolta nazionale ha superato i 157 miliardi di euro, con perdite per i cittadini vicine ai 23 miliardi. Numeri che raccontano un fenomeno trasversale, che compromette anziani, giovani (anche molti minori di età), studenti e le loro famiglie. L’azzardo è oggi una delle principali cause di indebitamento, e troppo spesso l’indebitamento sfocia nell’usura, come dimostrano gli ascolti in costante aumento presso le Fondazioni antiusura, dove ogni giorno arrivano persone che hanno perso tutto: risparmi, relazioni, fiducia, dignità.

Quando lo Stato continua a utilizzare l’azzardo come leva fiscale, i cittadini pagano un prezzo altissimo in termini economici, psicologici e sociali. È una contraddizione che non può più essere ignorata: da un lato si parla di prevenzione dell’azzardopatia o si promuove il cosiddetto gioco responsabile, dall’altro si moltiplicano le offerte di giochi che alimentano dipendenza, povertà e disperazione.

In un momento in cui migliaia di famiglie sono in difficoltà, il Paese avrebbe bisogno di tutt’altro: educazione finanziaria, percorsi di prevenzione dell’indebitamento, strumenti per un accesso al credito più efficaci, politiche di tutela dei più vulnerabili. Non di un nuovo gioco che rischia di diventare l’ennesima porta d’ingresso verso la rovina economica e psicologica.

Le quattro Fondazioni della Puglia condividono, insieme alla Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II l’ennesimo appello chiaro al Governo: faccia un gesto che risponda al vero spirito delle Olimpiadi rispettando la tregua olimpica, ritirando questa misura. Fermare l’ennesimo gioco d’azzardo significa proteggere le famiglie, difendere la dignità delle persone, restituire allo sport il valore che merita.

La Puglia nel 2024 ha speso quasi 12 miliardi  di euro per il gioco d’azzardo, più di 3mila euro per abitante compresi bambini.

Fondazione Mons. Vito De Grisantis

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti