Attualità
Tricase: “Uniti battiamo la crisi”
Intervista a tutto campo con il sindaco Antonio Coppola: “Con i Consiglieri di minoranza. “Abbiamo individuato i problemi e studiato insieme la possibile
soluzione. è un fatto di grande valore nel periodo di drammaticità estrema che la nostra società vive”
Viviamo un’epoca difficile, forse paragonabile solo alla grande depressione post seconda guerra mondiale, in cui l’emergenza, anche quella alimentare, è continua e diffusa. Necessario, quindi, fare di necessità virtù. Tricase, in questo senso, sembra aver intrapreso la strada giusta. Non è certo diventato il paese dei balocchi, non vogliamo dipingere la realtà migliore di quel che è, ma arrivano segnali confortanti dalla politica locale: buonsenso, toni bassi, rapporto costruttivo ai limiti della collaborazione tra maggioranza e opposizione, testa bassa e lavorare tutti per il bene comune. Con pochi soldi ma tante idee e buona volontà. Certo i buoni propositi non bastano e dovranno essere supportati da risultati concreti, ma il nuovo corso promette bene. Lo stesso sindaco Antonio Coppola in un primo resoconto a poco meno di un anno dall’elezione sente il bisogno di esordire così: “Il clima generale che si respira è positivo, una maggioranza unita e compatta che lavora bene, condividendo problemi e propositi con un dialogo continuo, caratterizzato da una grande serenità che ci fa lavorare bene e risparmiare un sacco di tempo. Anche con l’opposizione, superate le scorie post elettorali, il dialogo è franco, nel rispetto dei ruoli ma sempre costruttivo. Noto con piacere la volontà di tutti di segnalare eventuali situazioni critiche e non nascondo che in più di un’occasione, proprio con Consiglieri di minoranza con esperienza specifica in determinati settori, abbiamo individuato i problemi e studiato insieme la possibile soluzione. Questo è un fatto di grande valore in un periodo di drammaticità estrema”. Parlare di “crisi” non è solo una moda, è necessario non nascondersi dietro un dito: “È una ferita profonda che forse va anche aldilà di quello che si possa immaginare”. Coppola è stato Sindaco anche in periodi meno difficili. È davvero cambiato tanto? “È un altro mondo! Oltre alla perdita del lavoro di quelle 2.500 persone che lavoravano per il Gruppo Adelchi, c’è una crisi generale nelle attività produttive (“ praticamente crollate”), nell’edilizia (“in stato di quasi paralisi”), nelle attività commerciali (“basta guardare la quantità di locali in affitto o in vendita”), il credito delle banche è prossimo allo zero ed è impossibile investire… Tranne pochi casi critici, l’emergenza che prima si doveva affrontare era per lo più temporanea; oggi è un fatto generalizzato di povertà visibile e percepibile”.
E a questo si aggiunga la difficoltà per i Servizi sociali di reperire fondi “che sono già al minimo. E ci hanno appena comunicato che ulteriori restrizioni riguarderanno gli Enti locali! Questo ovviamente renderà ancora più difficile il compito dei Servizi sociali che erogano quel poco che hanno solo per tamponare, non certo per risolvere, situazioni di estrema povertà e disagio. Le richieste di lavoro, aiuto e sussidio sono quotidiane e non possiamo certo immaginare di esaudirle con nostri fondi”.
E allora, come premettevamo, si fa di necessità virtù: “Stiamo cercando di inventare soluzioni, stimolarando le persone di qualunque livello, formazione, estrazione sociale a riunirsi in cooperativa. Il bisogno di lavorare e inventarsi un’occupazione è alto, se riuscissimo a coordinare le istanze, probabilmente riusciremmo a trovare qualche sbocco”. Ma come funzionerebbero queste cooperative? “Faccio un esempio: come avviene in altre parti d’Italia si può istituire il “Taxi Sociale”: un gruppo di persone che si organizza per occuparsi del trasporto di persone anziane, sole o impossibilitate a muoversi, che hanno difficoltà a fare la spesa, a comprare le medicine, a pagare la bolletta, ecc. Si offrirebbe un servizio ad un costo molto basso per l’utente, innescando un circuito che consentirebbe ad alcune persone di lavorare ed avere uno stipendio dignitoso. Allo stesso modo si potrebbe agevolare la viabilità sul territorio nei periodi di maggiore affollamento, soprattutto durante l’estate”.
L’altra strada praticabile è quella dell’agricoltura di nicchia: “Abbiamo già avviato una forte collaborazione con gli agricoltori, le organizzazioni di categoria ed i giovani che intravedono un’opportunità di reddito minimo che non sia soltanto di sopravvivenza ma che consenta anche il mantenimento del nucleo familiare. Con un’organizzazione che va dalla produzione alla commercializzazione a km zero si può garantire un ritorno di occupazione per una fascia di popolazione”.
E questa non è solo un’idea buttata lì ma un progetto già avviato in collaborazione con la Confederazione Italiana degli Agricoltori: “Abbiamo messo a disposizione gli immobili comunali dell’ex mattatoio, abbandonati da tempo. C’è un grande capannone in ottimo stato di conservazione che diventerà il mercato del km zero con gli uffici a lato. Finora abbiamo lavorato con la CIA ma non escludo possano aggiungersi altre organizzazioni sindacali perché: mettendo insieme la produzione, la commercializzazione, la promozione del prodotto e la creazione di un marchio, potremmo agevolare anche il settore agrituristico e del turismo verde. Senza dimenticare il piccolo artigianato per il confezionamento, la promozione ecc. Si può creare un circuito virtuoso sulla produzione strettamente legata al territorio, senza più doverci illudere che possa arrivare in loco la grossa industria in grado di dare lavoro a tutti”.
A proposito di mercato, per evitare equivoci, il Sindaco precisa “che quello settimanale resterà nella Zona 167, le due cose sono distinte e separate”. Tornando al Km Zero, “ci si sta avvalendo della preziosa consulenza dell’Istituto Agronomico del Mediterraneo, Istituto internazionale di promozione e ricerca, che ci dà supporto di tipo scientifico, per l’avvio della procedura per la creazione del marchio e l’individuazione di prodotti di origine protetta e/o controllata”.
La collaborazione con l’Istituto Agronomico prevede anche una partnership per un progetto per la pesca, la valorizzazione del mare e della costa: “Insieme alla Magna Grecia Mare che aveva già avviato i lavori, all’Università del Salento (“il prof. Ferdinando Boero da tempo sta studiando la situazione”) stiamo valutando la realizzazione di un centro studi a Tricase Porto che vorremo ubicare in una parte dei locali del Comune ora inutilizzati. Nel nostro specchio d’acqua abbiamo una barriera corallina (coralligeno) di enorme valore, che va studiata e valorizzata. Non solo, d’intesa col Parco, altra fonte possibile di lavoro, occupazione, reddito e gestione di un territorio di enorme valore, avremmo la possibilità di controllare gli otto km di costa e il tratto di mare fino a 20 miglia circa. L’idea è quella di mettere in atto un periodico blocco di qualunque attività di pesca su 4 km di costa per tre anni e, poi, degli altri 4 per gli anni successivi, favorendo un ripopolamento naturale e avviando il processo di pesca controllata con l’individuazione dell’itinerario del pescato. Per questo progetto abbiamo trovato anche grande disponibilità da parte degli operatori locali che potrebbero diventare i controllori del mare. Oggi i pescatori veri, a Tricase, sono appena una decina ma, accanto alla “protezione” della loro occupazione, si potrebbero aggiungere altri posti di lavoro. Esiste infatti un altro progetto, già in fase avanzata, sempre in collaborazione con Magna Grecia Mare e l’Istituto Agronomico, per un censimento delle abitazioni esistenti e non utilizzate, rientranti in determinati standard, per individuare le disponibilità di accoglienza durante tutto l’anno e per la realizzazione di un albergo diffuso”.
La Cattedrale nel deserto
Sempre in tema di lavoro altro aspetto, su cui Coppola insiste è quello della Zona Industriale, “una cattedrale nel deserto resa ancora più triste dalla chiusura della fabbrica Adelchi oggi in vendita all’asta. Ci sono fognatura nera e bianca, impianto di trattamento dell’acqua, impianto di sollevamento… tutti inattivi! Un panificatore è costretto a prendere l’acqua da Casarano: manda ogni giorno un camion cisterna per prendere l’acqua e poter produrre il pane. In una zona industriale! Questa è un’anomalia che grida vendetta, assolutamente priva di senso. Abbiamo parlato a lungo di questo con Angelo Tondo, responsabile dell’ASI che ha mostrato grande disponibilità. Entro la fine dell’anno dovremmo sbloccare la situazione: per la fognatura mancano appena 200 metri di collegamento, per l’acquedotto manca solo il collaudo… cose folli! I fondi ci sono e abbiamo la possibilità di completare l’opera in tempi brevi. Non credo si possa sperare di avere nuove grandi industrie, ma sicuramente potremmo favorire l’insediamento di piccole aziende in grado comunque di dare decine di opportunità di occupazione”. L’idea forte del sindaco Coppola resta quella di un centro di trattamento per l’umido: “Abbiamo una raccolta porta a porta dei rifiuti che raggiunge livelli buoni per la zona ma insufficienti per pensare ad uno sviluppo serio del territorio. Possiamo pensare di incrementare l’attuale 30% con un trattamento serio dell’umido per la creazione del compost. Ridurremmo fortemente i costi nostri e dei Comuni (“e quindi dei cittadini”), guadagnandoci con un ritorno occupazionale e la produzione di compost ed energia. Tutto in piena sicurezza per i cittadini. Per quest’ipotesi abbiamo già contatti con imprenditori interessati”.
Impianti balneari
Il TAR ha detto no ad un ricorso per la realizzazione di un impianto balneare a Marina Serra. Cosi il Sindaco: “Sentenza in controtendenza rispetto ad altre che acconsentivano a quei progetti di impianti balneari presentati pur in assenza di un Piano territoriale del Parco “Costa Otranto-S. Maria di Leuca e Bosco di Tricase”. Vedremo cosa deciderà il Consiglio di Stato”. In generale, sugli stabilimenti, il sindaco Coppola si dice “favorevole, ma è opportuno si facciano in quei tratti di costa oggi inaccessibili per la balneazione. Inutile realizzarli dove la gente già può tranquillamente fare il bagno: non incrementerebbero l’offerta e si farebbe anche un danno perché si costringerebbe a pagare chi oggi può usufruire gratis del mare”. Inoltre il Sindaco vuole “imporre a chi realizza un impianto balneare di trovare una soluzione per i parcheggi nella zona interessata”.
Rete idrica e fognaria sulla litoranea
All’Acquedotto Pugliese è stato finanziato il tratto di acquedotto e fognatura per la zone di litoranea di Tricase Porto (verso Andrano) e Marina Serra. In passato finanziamenti simili sono stati “dirottati” su altri scopi, eludendo una legge europea addirittura del secolo scorso. Al Sindaco abbiamo chiesto un impegno formale affinché non accada di nuovo: “I lavori dovrebbero essere completati entro il 2015. Una quota parte di quei finanziamenti è per il completamento della rete idrica e fognaria all’interno delle zone abitate (eccetto quelle di espansione), dei centri storici; la parte più cospicua è, invece, per Tricase Porto e Marina Serra. Mi hanno inviato una bozza informale del progetto al quale abbiamo dato parere favorevole”, svela Coppola, “e quei tratti sono compresi. Sono ottimista e confido in Gioacchino Maselli, nuovo Amministratore unico dell’Acquedotto pugliese, persona preparata e validissima. Quei lavori vanno assolutamente portati a compimento, perché lo prevede la legge e, soprattutto, per avere un turismo decoroso. Non poter contare su acqua e fogna nel 2013 è decisamente triste”. Impegno preso.
Strade o percorsi di guerra?
Nella Zona 167, a lavori appena completati, compaiono transenne a delimitare potenziali pericoli: “Premetto che l’asfalto per il quale abbiamo ricevuto tante critiche è stato realizzato solo per un primo tratto per motivi di sicurezza. Quest’inverno ho bloccato personalmente i lavori per procrastinarli ad un periodo più caldo ed evitare di spendere soldi per un manto stradale che si sbriciolasse dopo poco tempo. Sempre nella 167 si è scoperto che un tratto di fognatura pluviale, realizzato negli anni ’80, era in contropendenza e conservava residui nelle tubazioni. Per questo abbiamo deciso di risolvere il problema alla radice: verrà rimossa e ripristinata la vecchia tubazione per poi risistemare la parte superiore. Il tutto ad un costo tutt’altro che eccessivo e per i quali rientreremo sicuramente nella cifra già finanziata senza nessun aggravio”. Il Sindaco poi aggiunge che “abbiamo messo in Bilancio una disponibilità di 170mila euro per la manutenzione delle strade di tutta Tricase”. Coppola, poi, avverte: “Non è un caso che ovunque si effettuino lavori per i servizi pubblici, l’asfalto si distrugga in poco tempo. Il tratto interessato dai lavori va rifatto per intero ed a regola d’arte”. E non risparmia il proprio “disappunto per la richiesta dell’Acquedotto che, per rifare il tratto di strada interessato dai lavori, ha manifestato l’intenzione di richiedere 180 euro in più agli utenti che si allacciano”. A proposito di strada disastrata, via Duca degli Abruzzi (nota come via Pasanisi) a Tricase Porto è anche pericolosa per l’incolumità di chi vi transita. Coppola dice: “Esiste una disputa perenne tra noi e la Provincia sulla paternità di quella strada e su chi dovrebbe effettuare i lavori (“Secondo me tocca a loro”). Le radici degli alberi hanno distrutto il manto stradale. Sono sempre molto perplesso quando si tratta di sradicare degli alberi ma in alcuni casi, come in via Pasanisi, in viale stazione e Piazzetta dei Mandorli è doveroso. Si può sempre poi pensare di sostituire quei pini con altre piante”. Gli alberi sono stati tolti da Piazza dei Caduti ma i lavori sembrano bloccati. “A lavori in corso ci siamo accorti che potevamo ulteriormente migliorare quella piazza e la viabilità; ci siamo fermati solo il tempo necessario per i dovuti accorgimenti: i lavori riprenderanno presto”.
E poi, in breve…
Quella con il sindaco Coppola è stata una lunga chiacchierata. Qualche anno fa si sarebbe parlato soprattutto di grandi opere (“scordiamocele”), polemiche tra fazioni in Consiglio comunale, ecc. Oggi, segno del tempo che viviamo, si è discusso soprattutto di opportunità di lavoro. A margine si sono toccati anche altri argomenti: la politica (“I partiti devono riprendersi un ruolo di primo piano ricominciando dal basso: non si può decidere tutto nelle segreterie provinciali!”), il Porto (“Il famoso finanziamento di circa cinque milioni tanto sbandierato era solo ipotizzato sulla carta, concretamente non c’è mai stato. Non realizzeremo megastrutture, metteremo in sicurezza quello che c’è”), i conti (“Sono in ordine, in perfetta linea con il patto di stabilità tanto da consentirci di ridurre l’IMU sulla prima casa da 0,45 a 0,40 per mille e di regolamentare la tassa sui rifiuti, agevolando chi non utilizza la casa tutto l’anno, le persone sole, ecc.”), l’energia alternativa (“Laddove non vi erano vincoli, abbiamo fornito gli edifici comunali di pannelli fotovoltaici per l’autosostentamento energetico”) i parcheggi (“Il nuovo bando prevederà che chi partecipa proponga e metta in atto soluzioni valide per zone di sosta nuove ed alternative sia nel centro che nelle marine”), il Piano Urbanistico Generale (“Oggi è indispensabile anche per ridare slancio al settore dell’edilizia: siamo a buon punto”), la Chiesa dei Diavoli, (“Ci sarà una rilevante modifica dello spiazzo esterno che non rispetta la storia: quello era il mercato di San Vito non il giardino di una villa! Così come andranno cambiati i corpi illuminanti esteticamente non confacenti alla struttura e che soprattutto provocano uno spreco di energia elettrica oggi non tollerabile”).
Attualità
Casarano, l’Associazione Placemaking boccia i lavori in centro
Placemaking una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).
di Antonio Memmi
Quando iniziarono lavori di Piazza San Domenico e giardini William Ingrosso a Casarano, il mondo era diverso: Trump non era stato ancora rieletto, non era ancora cominciato il conflitto israelo-palestinese e chat GBT era riservata a pochi eletti.
Si sa: i lavori pubblici non finiscono, entrano nella leggenda.
In un modo o nell’altro però, fra imprecazioni dei cittadini ed esercizi commerciali chiusi (anche) per l’impossibilità di raggiungerli, pare che almeno i primi abbiano trovato una conclusione. Tutti quindi contenti? Assolutamente NO!
I commenti sui social si rincorrono fra coloro che ne parlano male (tanti) e coloro che vedono qualcosa di positivo (pochi) ma, come sempre accade sui social, la maggior parte dei commentatori non ha alcuna preparazione tecnico artistica per parlare ed il tutto rimane confinato nel gradimentopersonale.
L’Associazione Placemaking invece una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).
Nel documento, firmato dalla presidente arch. Loredana Manco, l’Associazione solleva una critica tecnica e civica, non politica, al metodo progettuale adottato e agli esiti degliinterventi.
Il nodo centrale è l’assenza di una reale coprogettazione con i cittadini: le piazze, secondo l’associazione, non sono semplici superfici da pavimentare, ma luoghi sociali, storici e simbolici che richiedono ascolto e partecipazione autentica.
Viene ricordato come le normative nazionali ed europee, comprese quelle legate al PNRR, promuovano processi partecipativi strutturati e trasparenti, non consultazioni di facciata ed evidenzia inoltre che i fondi PNRR non sono “regali”, ma debito pubblico che graverà sulle future generazioni, rendendo ancora più necessaria una visione strategica di lungo periodo.
Secondo Placemaking Casarano, i due interventi si sono invece limitati a una riqualificazione estetica, senza creare nuove funzioni, opportunità sociali o sviluppo economico, e particolarmente critiche sono le valutazioni su Piazza Umberto I, dove la fontana viene definita un elemento puramente scenografico, e su Piazza San Domenico, giudicata invece priva di una logica urbana, mancando allineamenti, assi civici e gerarchie spaziali.
Un altro punto centrale è poi l’assenza quasi totale di verde, ritenuto un grave errore in termini di sostenibilità climatica e qualità dello spazio pubblico così come viene criticata anche la demolizione del bar storico, sostituito poi da un edificio anonimo, considerato uno strappo all’identità del luogo.
L’Associazione infine contesta le modifiche alla viabilità e la discrepanza tra il progetto realizzato e quello presentato, sottolineando come la piazza rischi di perdere il suo significato simbolico; il tutto porta quindi verso una conclusione che è una bocciatura netta: le critiche, aggiunge, non sono un attacco politico, ma un atto di cittadinanza attiva.
E così, dopo anni in cui si attende l’inaugurazione più come una liberazione, si comprende come non sempre ciò che dura a lungo lascia il segno… qualche volta lascia solo domande.
Attualità
I carabinieri portano la magia del Natale in reparto
L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale…
Un gesto che scalda i cuori in pieno periodo natalizio: i Carabinieri di Lecce hanno portato la magia delle feste nel Reparto di Pediatria dell’Ospedale “Vito Fazzi”, donando giocattoli e materiale didattico ai bambini ricoverati.
L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale, dove opera con dedizione Suor Alessandra Notaro.
Grazie alla preziosa collaborazione della dott.ssa Roberta Tornese e della direzione sanitaria, l’evento è stato accolto con grande entusiasmo da grandi e piccini.
Presenti i responsabili dei reparti – tra cui la dott.ssa Assunta Tornesello, la dott.ssa Lucia Russo e la dott.ssa Adele Civino, oltre ad una folta rappresentanza di operatori sanitari.
I militari, in veste di Babbo Natale, hanno testimoniato l’attenzione costante dell’Arma verso i più piccoli, augurando a ciascun bambino di vincere la propria battaglia contro la malattia. Questo impegno va oltre le attività istituzionali di tutela e sicurezza, rafforzando il legame con il territorio attraverso gesti di prossimità verso le fasce più fragili.
Dal Comando dei Carabinieri si sottolinea come la sinergia tra Arma e personale sanitario trasformi l’ospedale in un luogo di speranza e solidarietà autentica, dimostrando il valore della vicinanza umana nelle azioni quotidiane.
Aradeo
Serie di misure della Polizia: tra fogli di via, truffa nei confronti di anziani e rissa
Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso…
Le attività di controllo del territorio della Polizia di Stato nella trascorsa settimana hanno dato luogo all’emissione di diverse misure di prevenzione
I report dei controlli dell’ultima settimana della Polizia vedono l’emissione di diverse misure di prevenzione tra le quali: due ammonimenti del Questore, uno nei confronti di un 38enne e l’altro di un 34enne, entrambi per atti persecutori nei confronti delle rispettive ex-compagne;
Tre fogli di via obbligatori: uno per truffa aggravata e continuata in concorso in danno di anziani nei confronti di un 42 enne di Napoli che vieta di fare ritorno nel comune di Aradeo per tre anni;
un altro di 3 anni nei confronti di un 44enne originario di Napoli per truffa aggravata in concorso che fingendosi un appartenente all’Arma dei Carabinieri, tentava insieme a un complice, una truffa in danno di anziani a Cursi;
il terzo foglio di via vieta l’ingresso ad Uggiano la Chiesa per due anni ad un 23enne di Scorrano che, alla guida di un’auto sprovvisto di patente, non si fermava all’alt dei Carabinieri innescando una fuga che creava pericolo tra gli abitanti del predetto paese.
Due Daspo: uno di tre anni nei confronti di un 47enne di Bagnolo del Salento e uno di due anni per un 17enne di Carovigno (Br) a seguito dei fatti occorsi durante l’incontro di calcio “Polis Bagnolo Vs Città di Carovigno” il 16 novembre u.s. disputatosi presso lo stadio comunale di Otranto, dove alcuni tifosi delle opposte tifoserie hanno dato luogo ad un pericoloso lancio di oggetti in cui una bottiglia in vetro si è infranta in direzione delle forze dell’ordine.
Inoltre è stato notificata un Dacur per i fatti occorsi in un bar di Aradeo il 15 novembre u.s. quando nel locale si è verificata una violenta rissa tra alcuni avventori, scaturita da futili motivi riconducibili all’abuso di sostanze alcoliche.
Durante l’alterco, uno dei soggetti coinvolti ha estratto un coltello colpendo al fianco sinistro un altro avventore, provocando una ferita con abbondante perdita di sangue.
Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso.
Tutti i soggetti coinvolti risultano gravati da precedenti di polizia, incluso l’autore dell’accoltellamento, un 49enne del posto, deferito in stato di libertà per lesioni personali e porto illegale d’arma.
L’episodio, avvenuto in orario preserale in un locale aperto al pubblico, ha generato particolare allarme sociale, determinando una concreta minaccia all’ordine e alla sicurezza pubblica, per tali motivi l’autore dell’aggressione è stato colpito dalla misura di prevenzione del Dacur, che vieta al responsabile la frequentazione dell’esercizio commerciale teatro dei fatti, nonché di altri bar e locali pubblici situati nel centro abitato di Aradeo.
La Divisione Anticrimine della Questura di Lecce ha avviato una specifica istruttoria finalizzata all’adozione di ulteriori misure di prevenzione nei confronti di altri soggetti coinvolti nella rissa.
Parallelamente, la Squadra Amministrativa della Questura ha avviato il procedimento per la sospensione, per dieci giorni, della licenza a carico del titolare del locale.
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