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Sport

Club Scherma Lecce: ancora impegni per gli allievi del maestro Rubino

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Si è conclusa  a Foggia – lo scorso weekend – la “2° Prova Open”, appuntamento di qualificazione ai Campionati Italiani Assoluti di fioretto, spada e sciabola, organizzato dal Circolo Schermistico Dauno, dove ha visto la presenza di numerosi nomi altisonanti della scherma italiana. A rappresentare i colori del Club Scherma Lecce, il giovanissimo Marco Marra, il quale è stato all’altezza della situazione, sfoderando grinta, determinazione ed un bagaglio schermistico tale da permettergli il superamento del girone eliminatorio. Purtroppo  la sua avventura – dopo aver superato il girone eliminatorio nella Spada Maschile, grazie alle due vittorie conseguite rispettivamente su Andrea Tiana (Cagliari) e Filippo Massone (Pavia) – si è interrotta nell’accesso alle dirette, dove ha dovuto cedere – giunto all’ottava stoccata – davanti a Simone Esposito, avversario decisamente più esperto. Esposito, portacolori del “Club Schermistico Partenopeo”, ha vinto precedentemente una medaglia d’argento individuale ai Campionati del Mediterraneo e una medaglia d’oro a squadre nei Campionati Europei Cadetti di Atene, insieme ad Andrea Santarelli di Foligno, Marco Fichera di Acireale e Filippo Signani di Ravenna). La gara è stata vinta dal carabiniere Enrico Garozzo (Campione del Mondo U20 nel 2008), il quale ha superato in finale il compagno di squadra Diego Confalonieri (Bronzo a Squadre alle Olimpiadi di Pechino 2008), nomi questi che confermano l’alto livello agonistico che ha caratterizzato l’appuntamento in terra dauna. Di scena presso la splendida location che ha ospitato la manifestazione sportiva anche il leccese Giulio Martina, il quale dopo essersi forgiato con il maestro Alessandro Rubino – nelle sale del Club Scherma Lecce – è approdato nel prestigioso Club Scherma Roma; Martina, ha avuto la sfortuna di essere inserito in un girone altamente competitivo, che ha inevitabilmente costretto il ventunenne spadista a cedere prematuramente le armi.


Prossimo appuntamento con il Gran Premio Assoluti, sarà la Coppa Italia Regionale, che si svolgerà il 2 maggio.o con 2 vittorie su Andrea Tiana (Cagliari) e Filippo Massone (Pavia) e si è poi arreso a Simone Esposito (Napoli, Argento individuale ai Campionati del Mediterraneo e Oro a Squadre agli Europei U17 quest’anno) nella diretta per i 128; la gara è stata vinta dal carabieniere Enrico Garozzo (Campione del Mondo U20 nel 2008), che ha superato in finale il compagno di squadra Diego Confalonieri (Bronzo a Squadre alle Olimpiadi di Pechino 2008), nomi questi che confermano l’alto livello agonistico che ha caratterizzato questa gara.

Prossimo appuntamento del Gran Premio Assoluti è la Coppa Italia Regionale, che si svolgerà il 2 maggio. Per quanto riguarda Marra, è giunta in questi giorni la gradita notizia del sostanziale balzo – compiuto dall’atleta diciassettenne allenato dal maestro Rubino – nel ranking nazionale: al cospetto di ben 443 spadisti presenti nella categoria Cadetti, Marra si colloca attualmente al 91esimo posto. Oltre alla prova di Marra e alle ultime notizie inerenti al giovane Marra, la città di Lecce e l’intero Salento possono vantare un altro obiettivo conseguito dai tesserati del club leccese presieduto da Sari Greco, vale a dire l’ufficializzazione – da parte del Comitato Regionale della Federazione Italiana Scherma (Fis) –  del ranking regionale, che vedrà tra i protagonisti a rappresentare la Puglia al prossimo “Trofeo Nazionale delle Regioni” (in programma a Milano il prossimo 30 maggio) – due atleti salentini; presenti a questo prestigioso appuntamento – nella categoria “Allievi” –  saranno difatti gli spadisti Luigi Paladini e Giulio Montesardo. Intanto, tutto lo staff del Club Scherma Lecce è oramai pronto per raggiungere Napoli dove, dal 23 al 25 aprile prossimi, si dipanerà la “2 Prova Nazionale Under 14” di Spada e anche in questa manifestazione, parteciperanno quattro atleti diretti sempre dal maestro Rubino. A difendere i colori del Club Scherma Lecce in terra partenopea, saranno gli spadisti: Vittoria Castrignanò (campionessa regionale in carica) nella Categoria Giovanissime, Martina Sabbetta (Categoria Bambine), Marco Massari (Categoria Allievi) e Giulio Montesardo (Categoria Ragazzi). “Ci accingiamo ad affrontare questo nuovo appuntamento con il calendario stilato dalla Federazione – spiega la presidentessa Sari Greco – Sotto le direttive del maestro Rubino, cercheremo di rappresentare al meglio la città di Lecce e l’intero territorio salentino. Nel breve volgere di pochi anni, crediamo di esserci già ritagliati un’importante fetta di considerazione ai vertici della scherma nazionale, specie per la determinazione dimostrata e, non per ultimo, anche per i prestigiosi traguardi raggiunti, peraltro con pochi mezzi a disposizione, anche se – conclude Greco – vantiamo un solido gruppo di genitori, oramai divenuto parte integrante dello staff targato Club Scherma Lecce”.


Casarano

Passerella d’onore per il Casarano

Sconfitta indolore a Gravina per i rossoazzurri già promossi. All’ingresso in campo “pasillo de honor” dei baresi che hanno reso omaggio ai vincitori del campionato. Domenica prossima festa al “Capozza” e poi la poule scudetto

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GRAVINA- CASARANO 4-2

Reti: pt 5′ Stauciuc (G), 11′ e 32′ Santoro (G); st 28′ Perez (C), 32′ Santoro (G), 41′ rig. Malcore (C)

Accoglienza d’eccezione per il Casarano, fresco vincitore del girone H e promosso nei professionisti: i calciatori rossoazzurri fanno il loro ingresso in campo fra gli applausi dei gravinesi schierati in due file all’uscita dallo spogliatoio.

Ma, iniziato l’incontro le cose cambiano decisamente: nessun timore reverenziale e pronto e servito un sonoro tre a zero già poco dopo la mezz’ora.

Si spreca l’ironia: Casarano già in vacanza, in ciabatte, reduce dallo champagne.

In realtà, accade che Di Bari, per coerenza con quanto sostenuto circa la vittoria di tutto il gruppo-squadra e per alcune assenze rilevanti, schiera una formazione del tutto inedita e per questo di scarsa intesa.

Poi vengono anche l’ardore e la decisa volontà del Gravina di assicurarsi la salvezza anticipata, traguardo meritato e conseguito.

Mister Di Bari ammette in sala-stampa che “le motivazioni del Gravina erano superiori, avevano più fame”.

Ordunque, non resta altro che prepararsi per bene alla domenica finale del prestigioso percorso, con una prestazione consona alla festa attesa al Capozza, gremito come non mai.

Da non dimenticare, inoltre, le successive fasi della poule scudetto tra le vincitrici dei nove gironi di serie D, cui la Società tiene molto.

Giuseppe Lagna

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Cronaca

Lecce da applausi. Lezione all’Italia pallonara

Sulle linee guida dettate dal presidente Saverio Sticchi Damiani giallorossi campioni di comportamento e stile. Anche nella difficoltà estrema, tra il devastante dolore per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore…

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Il lunedì è costume molto italiano discutere delle partite del fine settimana, celebrare la vittoria della propria squadra, sfottere chi tifa per una squadra diversa dalla tua o prendersela con l’arbitro di turno.

Oggi ci accodiamo anche noi, ma l’argomento seppur sempre calcistico, è molto diverso.

Vogliamo rendere onore al Lecce del presidente Saverio Sticchi Damiani.

Il presidente, un Signore, che sicuramente ha poco a che vedere con certi personaggi che gravitano (e comandano) nel mondo del calcio, ha sempre detto che il suo Lecce deve essere portabandiera dell’intero Salento anche nel comportamento e nello stile.

Ed è stato di parola!

Anche nella difficoltà estrema, tra il lutto che devasta per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore.

Morte non certo sportiva, perché anche salvezza e retrocessione sono termini che, davanti alla vita umana, perdono di significato.

Pur nelle difficoltà di cui sopra, il presidente, la società e la squadra hanno messo in piedi un capolavoro.

E non ci riferiamo certo al pareggio di Bergamo, che pure rimane un risultato straordinario.

Ci riferiamo alla protesta civile messa in atto senza violare le regole, senza sceneggiate ed isterie.

Il Lecce ieri sera ha indossato una maglia bianca senza loghi e con la scritta “Nessun valore. Nessun colore“.

Decisione preannunciata da un comunicato stampa della società che dovrebbe far riflettere tanta gente: «Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio. Giocheremo la partita “dei valori calpestati”», annunciava il Lecce, «ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente».

I ragazzi in campo hanno mostrato orgoglio e umanità, così come anche il pubblico presente, gli ultrà bergamaschi, hanno applaudito a lungo i giallorossi all’arrivo allo stadio, durante la partita e alla fine.

Non hanno esposto striscioni e, per usare un termine in voga in questo periodo, hanno tifato in modo sobrio, per rispetto della vita umana e di chi tutto avrebbe voluto fare tranne che giocare una partita di pallone.

Ieri il calcio doveva fermarsi, doveva chinare la testa, farsi piccolo davanti alla vita vera.

Non si gioca sopra le lacrime, non si corre sopra il cuore spezzato di una squadra che aveva solo voglia di piangere.

Invece, la Lega ha deciso: si è giocato.

Come se il dolore si potesse mettere da parte.

Come se un uomo fosse solo un numero da sostituire.

Ne possono bastare un minuto di silenzio o una fascia nera al braccio.

La gente comune, le tifoserie, gli appassionati di calcio di tutta Italia si sono schierati senza esitazioni al fianco dei giallorossi e contro chi non conosce più il significato di rispetto, di umanità.

La Lega ha mostrato di avere interesse solo per sponsor e televisioni.

Ha perso l’ultimo briciolo di dignità ed ha tradito chi ama il calcio con il cuore.

Attenzione, però!

Anche un amore incondizionato, come quello di noi italiani per il calcio, potrebbe improvvisamente finire.

Giuseppe Cerfeda

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Sport

Il Lecce gioca con maglia “anonima”: “Ingiustizia, ma non violiamo le regole”

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Il Lecce prende parola sul match in programma stasera a Bergamo con l’Atalanta e di cui a lungo si è parlato per via della decisione della Lega Calcio di farlo disputare nonostante il grave lutto in casa giallorossa.

La nota

“L’U.S. Lecce ritiene che la decisione della Lega di recuperare la gara con l’Atalanta a poche ore di distanza dalla scomparsa del nostro Graziano Fiorita, sia terribilmente irrispettosa del grave lutto che ha colpito la famiglia del ragazzo, la Società ed i tifosi del Lecce. In altri casi, altrettanto dolorosi, sono state prese decisioni più ragionevoli. Emerge una gerarchia della morte in base al blasone della società colpita, o peggio ancora, in considerazione del ruolo rivestito da chi viene a mancare.

Il “gruppo squadra”, per chi conosce il calcio, rappresenta una bolla fuori dai riflettori dove le figure meno appariscenti possono essere trainanti esempi virtuosi. Era così per il nostro Graziano che per 26 anni ha prestato servizio nel Lecce e che, per quanto ci riguarda, continuerà a farlo, almeno finché ci sarà questa proprietà.

Graziano Fiorita è deceduto mentre era in ritiro con la squadra, lontano da sua moglie e dai suoi 4 figli ed ancora giace a migliaia di chilometri di distanza da casa, in attesa che il magistrato ne autorizzi il ritorno. Questa gara non andava disputata oggi, ma tutti i tentativi di rinviarla sono stati cinicamente rigettati. Si ringrazia il Ministro dello Sport Andrea Abodi che fino all’ultimo, ma senza successo, ha tentato di far disputare la partita in una data più consona. La squadra si presenterà regolarmente in campo nonostante sia partita dal Salento soltanto oggi, nella speranza, fino all’ultimo, di un ripensamento mai arrivato. La memoria di Graziano non si onora non presentandosi in campo o facendo giocare la Primavera.

Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio.

Giocheremo la partita “dei valori calpestati”, ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente”.

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