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Maglie

Nuoto: la Fimco sbanca al Trofeo “Lorusso” di Bari

La Fimco Sport si è imposta su tutti con 72 medaglie all’attivo di cui 24 d’oro individuali, 22 d’argento e 23 di bronzo.

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Si è concluso con una vittoria strameritata per la Fimco Sport Il 7° Trofeo Nazionale di nuoto svoltosi a Bari il 24 e 25 maggio scorso a Bari, intitolato a Michele Lorusso, lo sfortunato studente/nuotatore del CUS Bari scomparso anni fa a soli 24 anni a causa di un incidente stradale.


“Questa ennesima vittoria in un meeting così selettivo con la partecipazione di atleti e società provenienti dal centro-sud d’Italia,” commenta il Presidente della Fimco Gigi Mileti, “conferma l’annata veramente eccezionale della nostra società, devo ringraziare atleti e staff tecnico per i successi conseguiti in stagione sia a livello regionale che nazionale, penso di interpretare il pensiero di tutti nel voler dedicare la nostra vittoria proprio a Michele che amava il nuoto e soprattutto la vita, un vero esempio da seguire”.


Perfetta l’organizzazione della società di casa il CUS Bari, che ha saputo gestire al meglio l’edizione record soprattutto per i numeri, basti pensare che si sono iscritti ben 700 atleti di 40 diverse società provenienti dalla Puglia, Basilicata, Molise, Lazio e Campania a dimostrazione della grande voglia di sport e dello stare insieme in modo costruttivo.


Nella due giorni barese ben 400 gare dove gli atleti della Fimco Sport hanno dato prova di essere la squadra da battere.


Nelle 4 le categorie partecipanti (Esordienti A, Ragazzi, Juniores, Assoluti) non sono mancate le emozioni e soprattutto i record che incrementano il palmares del Lorusso.


Si segnalano gli atleti premiati nelle categorie Esordienti “A” femmine Maria Ginevra Masciopinto dell’Acquazzurra e Michele Sassi dell’Acquarius Canosa.


Premio speciale a Michele Malerba atleta salentino ex Fimco ora in forza alla Larus di Roma per la prestazione nei 200 dorso e della barese Elena Di Liddo per i 100 farfalla del Circolo Canottieri Aniene, la squadra di Federica Pellegrini, l’olimpionica che sarà presente il prossimo 28 giugno nello Stadio del Nuoto per il 1° Meeting Città di Bari.


La Fimco Sport si è imposta su tutti con 72 medaglie all’attivo di cui 24 d’oro individuali, 22 d’argento e 23 di bronzo.


Un risultato questo che fa ben sperare per il futuro lavoro dei tecnici delle 2 strutture gestite dalla Fimco a Maglie con Giovanni Gigante eGianni Martina, a Brindisi con Maurizio Vilella e Livia Iannarelli ed a Taranto presso la Piscina Meridiana, gemellata sotto i colori Fimco, con Romolo Mancinelli e Davide Leone, anche in vista degli imminenti appuntamenti iridati regionali e nazionali.


Nel dettaglio il pesante bilancio della società salentina con le medaglie individuali ottenute dal “veterano” Marco Abate (1992) con tre ori nei 100,200 SL e 200 misti ed argento nei 200 dorso, e dalla giovanissima Maria Chiara Alba (2003) 4 ori nei 100,200,400 SL e 200 dorso, oro nei 200 e bronzo nei 400 stile libero per Lorenzo Basile, mentre argento nei 100 e bronzo nei 200 SL per Michele Calò, argento 200 misti e bronzo nei 100 Farfalla con Fabiana D’Ambrogio, mentre Marco De Matteis ottiene un argento nei 200 Misti .

Giuseppe Antonio Di Venuta oro nei 100 e bronzo nei 200 farfalla.Gabriele D’ospina argento nei 200 e 400 più bronzo nei 100 Farfalla,Melissa Falcone rispettivamente argento e bronzo nei 200 e 100 rana, Ilaria Fedele bronzo nei 200 dorso e farfalla, Martina Guadalupirispettivamente argento e bronzo nei 200 e 100 farfalla. Donato Lanzillotti oro nei 100 e 200 rana, Francesco Laterza bronzo nei 200 misti, Mattia Leuzzi argento nei 50 dorso.


Alessandro Liberato 3 ori nei 100,200 dorso e 200 misti, Gabriele Marinelli bronzo nei 200 misti mentre il fratello Giuliano ottiene 2 ori nei 100 e 200 rana, Luca Marti bronzo nei 50 rana, Flavio Mastrorocco argento nei 400 stile, Francesca Micocci e Marzia Orfanelli bronzo rispettivamente nei 50 farfalla e 50 rana. Stessa medaglia per Francesca Paladini nei 200 e 400 stile, argento nei 100 e 200 dorso più un bronzo nei 200 misti per Giordana PannoMatteo Pedone bronzo nei 200 stile.


3 medaglie d’oro nei 50, 100 e 200 dorso più un argento nei 200 misti per il brindisino Andrea Pensabene, medagliato recentemente nelle finali nazionali di Riccione, buon risultato anche per il fratello Davideche conclude con argento nei 200 e 400 stile e bronzo nei 100 farfalla. Stesse medaglie per Ludovica Petrachi che ottiene il bronzo nei 200 misti, Luca Russo argento nei 100 farfalla.


Prestazione maiuscola anche per il fresco medagliato nazionaleSimone Stefanì che ha chiuso con 4 ori nei 100 e 200 farfalla, 200 dorso e 200 misti, 4 medaglie anche per Giulia Trabanelli di cui una d’oro nei 400 stile e tre d’argento nei 50,100 e 200 dorso.


Concludono le medaglie individuali Vito Urso argento nei 50 farfalla e 100 stile e Martina Valentini bronzo nei 400 stile.


Grandi soddisfazionisono arrivate per la Fimco anche dalle staffette, argento con gli Assoluti (Simone Stefanì, Gabriele D’ospina, Vito Urso e Marco Abate) e due medaglie d’oro conquistate con le staffette 4 x 100 misti Esordienti A femminile, composta da Maria Chiara Alba, Melissa Falcone, Fabiana D’Ambrogio e Francesca Basile e maschile con Alessandro Liberato, Giuliano Marinelli, Giuseppe Antonio Di Venuta e Michele Calò che hanno regalato anche il record della manifestazione con il tempo di 4’43.01.


La classifica finale a squadre ha visto sul gradino più alto del podio la Fimco Sport con 409 punti, 2a la Pentotary Foggia con 246 punti e 3a la Icos Sporting Club con 245.


 


Cronaca

Maglie: defunti in ostaggio dei vivi

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di Lorenzo Zito

La coscienza popolare insegna che la morte non guarda in faccia a nessuno.

Eppure, a Maglie il trapasso non è sempre una livella, come recitava il grande Totò.

C’è un fenomeno in città che serpeggia sottotraccia e che riguarda la gestione del cimitero comunale, per alcuni migliorabile.

Capita, di tanto in tanto (ma nemmeno così troppo), che i loculi disponibili per le tumulazioni si esauriscano, a danno dei defunti che si ritrovano a dover attendere un posto dove poter riposare in eterno.

I nostri son piccoli centri: ne deriva che, fortunatamente, l’effetto non è quello di alcune grandi città del nostro Mezzogiorno, dove interi depositi si ritrovano a fungere da sale d’attesa per la sepoltura.

Tuttavia, anche a Maglie qualcosa di anomalo perdura, come da noi verificato, dopo che, in questi mesi, più d’una voce si era approssimata a riguardo all’orecchio della nostra redazione.

TRA POLITICA E CONFRATERNITE

L’attuale contesto è figlio di più contingenze.

Una di queste sembra essere una scelta politica intrapresa qualche amministrazione fa.

Circa 15 anni or sono, furono realizzati nuovi loculi e fu pubblicato un bando per la loro cessione ai cittadini attraverso un’azienda privata.

L’appalto fu vinto da una ditta che aveva mandato di cederli in serie (da 3, 6 o 9) a famiglie che volevano riservarsi uno spazio all’interno del cimitero cittadino.

Alcuni anni dopo la vendita in serie fu sciolta, procedendo (sotto l’amministrazione guidata da Antonio Fitto) alla vendita di ciascun loculo singolarmente.

Fu così che tutti i nuovi spazi furono ceduti a privati, lasciando chiaramente quella porzione di cittadinanza che non aveva voluto o non aveva potuto provvedere all’acquisto, sprovvista di una propria nicchia.

«TALVOLTA È CAPITATO»

Eccoci quindi arrivare ai giorni nostri, il cui contesto, per esser al meglio interpretato, necessita anche di una seconda prospettiva.

Quella inerente al ruolo delle confraternite cittadine.

A Maglie esistono quattro confraternite.

La Confraternita della Maria SS. Addolorata; la Fraternità di Maglie dell’Ordine Francescano Secolare di Puglia; la Madonna delle Grazie e quella dei SS. Medici, che peraltro è tra le più grandi di Puglia (oltre 4mila confratelli).

Come accade quasi in ogni Comune, ciascuna confraternita possiede una cappella e dei loculi dedicati ai propri defunti all’interno del cimitero comunale.

Incontrando e dialogando con alcuni rappresentanti di queste, abbiamo avuto conferma di quanto si dice in paese: «talvolta è capitato» che arrivasse qualche chiamata per richiederci la disponibilità di loculi da far utilizzare a persone estranee alle confraternite. Così come talvolta capita che alcuni di questi loculi siano stati assegnati a dei non iscritti (magari negli spazi meno ambiti, come le ultime file della cappella, ci spiega qualcuno), per venire incontro alle richieste che si susseguono. La stessa cronaca lo racconta: la giovane magliese tragicamente scomparsa a Napoli lo scorso dicembre, in seguito all’incendio che ha colpito il B&B dove alloggiava, è stata tumulata tra i defunti della Fraternità di Maglie dell’Ordine Francescano Secolare di Puglia, pur non essendone consorella.

Ecco allora che, leggendo tra le righe, qualcuno si spinge finalmente oltre e trova il coraggio di darci la sua lettura: da un lato, le confraternite vengono utilizzate come stampella per sopperire alla carenza di loculi pubblici; dall’altro, le stesse sono diventate l’approdo prediletto di chi, non volendo finire nella lotteria delle sepolture e non essendo disposto ad acquistare un loculo tutto per sé, si iscrive alla confraternita per pensare alla morte con meno patemi.

«Non prendiamoci in giro», commenta un esponente di una delle quattro confraternite, che preferisce restare anonimo, «in tanti oggi si uniscono alle confraternite non certo per fede, ma proprio per avere la certezza (in cambio di un obolo contenuto) di una sepoltura degna, all’interno di un contesto decoroso, come quello delle nostre cappelle, piuttosto che negli spazi pubblici, lasciati al degrado».

Controtendenza nella controtendenza, oltre al picco di devozione registrato a mo’ di indulto, si segnala anche un altro fenomeno: in un periodo storico in cui le famiglie tendono a perpetrare la sepoltura dei propri cari (anche ben oltre i 30 anni), sempre di più sarebbero a Maglie i confratelli che, per ottenere uno spazio all’interno delle cappelle, procedono alla dissepoltura di famigliari mancati da lungo tempo per far spazio ai propri cari defunti recentemente.

Da un lato quindi i loculi privati, già ceduti ai cittadini che si sono potuti permettere un posto da cui osservarsi nell’aldilà. Dall’altro le confraternite, che dispongono di una riserva di loculi, a volte croce ed altre delizia. A ciò si aggiunga un’altra informazione che, tra i denti, sfugge alle chiacchierate intercorse in questi giorni, sempre con alcune delle suddette confraternite: non di rado, vengono effettuate delle sepolture temporanee, nell’attesa di traslare la salma in loculi idonei non appena se ne presenti la possibilità.

«UN BISOGNO, NON UN’EMERGENZA»

Ma quando si presenta questa possibilità?

Lo dice, implicitamente, il sindaco facente funzioni, Antonio Fitto – già primo cittadino della città tra il 1997 e il 2000 – oggi subentrato in qualità di consigliere comunale più anziano, a seguito della sospensione del sindaco uscente Ernesto Toma, attualmente agli arresti domiciliari per presunti reati contro la pubblica amministrazione, come emerso da recenti inchieste giudiziarie.

«Non parlerei di emergenza», ci spiega Fitto, «al più di qualche estemporanea criticità. L’ultima volta in cui ricordo che una salma abbia dovuto attendere per la tumulazione risale al 2023».

«La nostra amministrazione», continua, «ha già previsto risorse da destinare alla costruzione di nuovi loculi. Attività non ancora partita solo per via di un avvicendamento negli uffici comunali, che ha rallentato l’iter. L’intenzione», ammette infine, «è quella di non dover più inseguire le estumulazioni».

L’AGO DELLA BILANCIA

Sono quindi le estumulazioni il vero ago della bilancia.

L’unico elemento in grado di garantire nuovi posti ai nuovi defunti.

L’idea del Comune per venir meno a questa dinamica, tuttavia, sembra quella di replicare le misure di qualche anno fa: «Realizzeremo dei nuovi loculi a schiera, che saranno messi in vendita. In questo modo, il Comune potrà rientrare delle somme investite».

Emerge insomma un dato evidente: i loculi disponibili sono terminati, e oggi si “insegue” l’estumulazione per fare spazio. E se è vero che presto si procederà alla realizzazione di nuovi loculi, è altrettanto vero che questi verranno messi in vendita.

Ciò significa che, una volta acquistati da cittadini ancora in vita – desiderosi di garantirsi uno spazio per il futuro – il ritorno alla situazione attuale è più che un rischio.

Sul tema ha preso parola anche il gruppo consigliare all’opposizione, Maje Noscia, affermando che «la gestione del cimitero va completamente ripensata, anche adottando un nuovo Piano Regolatore Cimiteriale. Le attuali criticità sono figlie anche della scelta compiuta dall’amministrazione nel 2010, all’epoca guidata da Antonio Fitto, che ha ritenuto affidare in concessione ad un’impresa privata i lavori inerenti alla realizzazione delle opere di urbanizzazione del cimitero (la cui cattiva esecuzione dei lavori è sotto gli occhi di tutti), in cambio del diritto del privato a realizzare e vendere 21 edicole funerarie, oltre che circa 700 singoli loculi».

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Attualità

Luoghi del Cuore: la Fontana Antica di Gallipoli seconda in Italia e prima in Puglia

Tutti gli altri luoghi in provincia che, pur non avendo vinto, hanno superato la soglia dei 2.500 voti e potranno aspirare al contributo di 50mila euro, candidando un progetto al Bando

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Annunciati i risultati finali della XII edizione del censimento nazionale i Luoghi del Cuore del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano.

Con oltre due milioni di voti raccolti il programma si conferma come il principale strumento di partecipazione diretta dei cittadini alla tutela e del patrimonio italiano

La Fontana Antica di Gallipoli è stata il secondo luogo più votato in assoluto in tutta Italia e primo in Puglia.

Primo classificato in assoluto il Santuario Nostra Signora delle Grazie a Nizza Monferrato (nella provincia di Asti): un luogo strettamente legato alla figura di Don Bosco.

Vale la pena ricordare che i tre vincitori nazionali avranno diritto, rispettivamente, a 70mila, 60mila e 50mila euro, a fronte della presentazione al FAI di concreti progetti di restauro o valorizzazione culturale.

Anche i luoghi che non hanno vinto, ma hanno raggiunto la soglia minima di 2.500 voti, potranno aspirare al contributo di 50mila euro, candidando un progetto al Bando.

Vediamo allora quali sono questi progetti, oltre alla Fontana Antica di Gallipoli, che riguardano la nostra provincia: l’Abbazia di San Mauro a Sannicola, 51ma in classifica generale, con poco più di 8mila voti; la Colonna delle Madonna delle Grazie a Maglie, 74ma, quasi 6.500 voti; il Borgo Antico di Matino, 91° con 5.537 voti; Torre Palane a Marina Serra di Tricase ha raccolto più di 4.500 voti e si è classificata 121ma.

Più giù in classifica, con più di 2500 voti, troviamo: le Serre Salentine e l’Area di San Nicola di Macugno a Neviano; la Chiesa della Madonna di Odigitria a Galatone; l’Antico Camerino per Bagni a Mare di Santa Caterina di Nardò; la Cappella di San Lorenzo a Ugento.

Tutti questi luoghi del cuore hanno raggiunto la soglia minima di 2.500 voti e potranno aspirare al contributo di 50mila euro candidando un progetto.

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Attualità

Tricase abbraccia il bullo

StopTheBully – Be a Friend: al Liceo Statale “G. Comi la IX edizione del concorso a cui hanno partecipato diverse scuole salentine

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Si è svolta nell’auditorium “D. Valli” del Liceo Statale “G.Comi”, a Tricase, la IX edizione del concorso Stopthebully – Be A Friend.

Il bullismo è un fenomeno complesso che può manifestarsi in diverse forme, da offese e minacce online a comportamenti aggressivi e intimidatori nella vita quotidiana, e può avere conseguenze a lungo termine sulla salute mentale e sul benessere delle vittime.

Il concorso intende promuovere la diffusione della cultura della solidarietà, il mutuo sostegno e la valorizzazione della diversità, nonché stigmatizzare, per il tramite degli stessi ragazzi, i comportamenti giovanili improntati al sopruso, alla sopraffazione e all’indifferenza che compromettono l’affermarsi di tale cultura.

Il tema di quest’anno è stato “Abbraccia il bullo”, a voler sottolineare che anche il bullo è una persona fragile, pieno di insicurezze, paure e difficoltà emotive non risolte e che è, pertanto, fondamentale adottare un approccio empatico e comprensivo nei suoi confronti, anziché semplicemente condannarlo.

La dirigente del Liceo, prof.ssa Antonella Cazzato, ha sottolineato che «educare i giovani all’empatia e alla comprensione può aiutare a prevenire il bullismo e a creare un ambiente più sicuro e solidale per tutti, e che solo lavorando insieme – scuola, famiglia e comunità– si può costruire una società capace di promuovere la gentilezza, il rispetto e l’inclusione, aiutando ogni persona a raggiungere il suo pieno potenziale».

Al concorso hanno partecipato diversi Istituti comprensivi e Istituti di istruzione secondaria superiore del territorio con circa un centinaio di lavori, tutti molto emozionanti e creativi.

La giuria del concorso, formata da cinque studenti, in rappresentanza dei cinque diversi indirizzi del Liceo “G.Comi”, coordinati dalla prof.ssa Anna Rita Musio, referente scolastico per il bullismo, e dalla prof.ssa Francesca Sbrogiò, ha premiato per la Sezione Locandina (per studenti interni): Costantino Toscano della classe 2 B del Liceo Scientifico opz. Scienze Applicate

I PREMIATI DEGLI ISTITUTI COMPRENSIVI

Sezione Letteraria: classe 2A della scuola media dell’I.c. di Martano;

Sezione Artistica: le studentesse B. Antonaci, C. De Lecce, G. Grimaldi, A. Piccinni, L. Piscopiello, F. Scarascia della 3A dell’I.c. “G. Pascoli” di Tricase;

Sezione Multimediale: classe 1A E 1B della scuola media dell’I.c. di Alessano – Specchia.

I PREMIATI DEGLI ISTITUTI SUPERIORI

Sezione Letteraria: Elena Vitali della Classe 2F LES del Liceo “Rita Levi Montalcini” di Casarano;

Sezione Artistica: Edoardo Buttazzo del Liceo Scientifico “G. Banzi Bazoli” di Lecce;

Sezione Multimediale: ex aequo classe 4H dell’IISS “Enrico Mattei” di Maglie e classe 1C del Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci” di Maglie.

PER LA PRODUZIONE INTERNA

Sezione Letteraria: Classe 1B del Liceo Linguistico;

Sezione Artistica: Marieanne Carangelo e Alessandra Carogiulo della 1 B del Liceo Scientifico opz. Scienze Applicate;

Sezione Multimediale: classe 5^A del Liceo Economico-sociale.

Hanno ricevuto, inoltre, una menzione speciale per il lavoro presentato: le classi 4A e 4D della scuola primaria “R. Caputo” di Tricase; le classi 1A, 1B e 4C del Liceo Classico “Rita Levi Montalcini” di Casarano;

le studentesse Alicya Manco, Silvia Panico e Anita Romano della classe 2 B dell’indirizzo linguistico del Liceo Comi;

le studentesse Giorgia Cera, Chiara Rosafio, Emma Fanciullo, Sofia Magno, Gaia Gabrieli e Teresa Calabrese della 1 C sempre  dell’indirizzo linguistico del Liceo Comi.

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