Appuntamenti
Bagnolo: inaugurata nuova Caserma
La nuova caserma è stata realizzata in una ex scuola materna di proprietà comunale ed è inserita in un contesto urbano ottimale, molto vicino al centro abitato
L’Arma dei Carabinieri e l’amministrazione comunale di Bagnolo del Salento hanno inaugurato la nuova sede del locale comando Stazione dei Carabinieri.
Il comandante provinciale dei carabinieri di Lecce Colonnello Giampaolo Zanchi e il sindaco Sonia Mariano, hanno condiviso con tutta la comunità l’importante obiettivo raggiunto.
La nuova caserma è stata realizzata in una ex scuola materna di proprietà comunale ed è inserita in un contesto urbano ottimale, molto vicino al centro abitato.
La cerimonia di inaugurazione ha seguito un cerimoniale scandito da molteplici momenti significativi: la resa degli onori al Generale di Brigata Alfonso Manzo, Comandante della Legione Carabinieri “Puglia”,; gli Onori ai Caduti; la donazione delle bandiere del Tricolore ed europea da parte del sindaco Mariano al comandante della stazione dei carabinieri, il Maresciallo Magg. Davide Stella; la cerimonia dell’Alzabandiera, il tradizionale e beneaugurale taglio del nastro e la benedizione dei locali della stazione da parte di S.E. Mons. Donato Negro arcivescovo di Otranto.
Alla cerimonia erano presenti il Prefetto di Lecce Maria Teresa Cucinotta, ed autorità politiche, civili, religiose e militari, nonché il Consiglio comunale dei ragazzi e una rappresentanza di alunni.
Tutta la cerimonia è stata allietata dalle note suonate dall’Orchestra del Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci” di Maglie.
“Giornata straordinaria per la comunità”
Nel suo discorso il sindaco Sonia Mariano ha evidenziato come “per la mia comunità è una giornata straordinaria, destinata ad essere ricordata perché si compie un gesto atteso da lungo tempo. Dal lontano 2005 ad oggi, nell’arco di tre quinquenni amministrativi nei quali ho ricoperto la carica di sindaco, la realizzazione di una sede idonea alla locale stazione dei carabinieri, adeguata alle reali esigenze del reparto, è stato uno dei punti fermi del mio operato amministrativo.
Bagnolo del Salento, insieme a Cannole e Palmariggi, rischiavano di perdere un importante presidio della sicurezza territoriale, poiché, la vecchia caserma aveva sede in uno stabile di proprietà privata che versava, ormai, in precarie condizioni impiantistiche e strutturali. Da tempo si avvertiva l’esigenza, non più differibile, di una struttura adeguata e funzionale che permettesse sia una maggior efficacia nello svolgimento dei servizi di controllo del territorio sia una sistemazione più idonea al personale della stazione, che grazie alla nuova sede in futuro spero possa trovare anche un proprio rafforzamento. Tantissime sono state le difficoltà incontrate in questi lunghi anni, ma la volontà di assicurare e mantenere la presenza dei carabinieri nella comunità che amministro, mi ha fortemente motivata ad andare avanti, fondamentale è stato il sostegno del consiglio comunale, l’impegno dei progettisti, dei funzionari comunali, di tutti i tecnici e delle ditte che, posso affermarlo, hanno lavorato con grande senso civico che ha portato a compimento di un opera che alcuni disperavano non potesse mai compiersi: la nuova caserma dei carabinieri. La stazione dei carabinieri di Bagnolo del Salento è stata istituita nel lontano gennaio 1924, con competenza giurisdizionale e territoriale sui Comuni di Cannole, Palmariggi oltre che di Bagnolo.
Da allora, la caserma dei carabinieri ha rappresentato un indubbio punto di riferimento per la gente del luogo, intessendo un forte legame con essa, garantendo ordine e legalità ma anche quel senso di serenità che concorre a preservarne la coesione sociale. Nella comunità di Bagnolo, come in molti centri abitati la stazione carabinieri è l’unico presidio di polizia dello Stato i cui compiti primari sono quelli di assicurare la pacifica convivenza tra i cittadini, vegliare al mantenimento dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica, vigilare sulla incolumità dei cittadini; curare l’osservanza delle leggi dello stato; prestare soccorso nel caso di calamità naturali, intervenire nei pubblici e privati dissidi, identificare gli autori dei reati assicurandoli alla giustizia.
I carabinieri hanno accompagnato nella storia la vita quotidiana degli italiani, e con essi hanno intessuto un legame profondo, fatto di solidarietà, fiducia, dedizione ed empatia. E le stazioni ne sono l’espressione impareggiabile.
Infatti, la capillarità della diffusione delle stazioni dei carabinieri rappresenta una scelta organizzativa che, da un lato, intende sì localizzare l’offerta di sicurezza ma, dall’altro, grazie soprattutto all’umanità con cui voi carabinieri da sempre svolgete la vostra missione, intende integrarsi con le diverse comunità in cui operate, costituendo punto di riferimento per cittadini ed amministrazioni: in voi il cittadino vede lo stato accanto a sè, lo sente presente e ne coglie gli aspetti più veri e profondi.
E proprio partendo da questi valori fondamentali, desidero che questa cerimonia non sia scontata, ma sia un evento che coinvolga tutti, che emozioni e lasci il segno in ognuno di noi ma allo stesso tempo, sia un efficace testimonianza di legalità soprattutto nei confronti di voi studenti che con la vostra preziosa presenza avete voluto affermare la vostra opinione sull’arma.
La scelta di condividere questa bellissima e significativa esperienza anche con i ragazzi della scuola primaria e secondaria di bagnolo va nella direzione di saper coniugare la tradizione con il rispetto dei valori propri degli uomini dell’arma, che tutti i giorni sul territorio contribuiscono silenziosamente a rendere più importante e prestigiosa l’istituzione e la patria.
Oggi consegniamo all’arma ed al territorio la nuova caserma stimolo ulteriore per lavorare meglio.
Il successo conseguito, certamente non facile per una piccola comunità come questa, è stato di elevatissimo contenuto etico.
A tutti coloro che insieme a me hanno lavorato con umiltà e affetto giunga il mio grazie. Quello raggiunto è stato per me un ulteriore risultato che afferma il valore di una fede.
Permettetemi di concludere ricordando tutti i militari, carabinieri e non solo impegnati nelle missioni di pace e di tutela della sicurezza, dentro e fuori i confini dell’Italia e tutte le loro famiglie. Infine ringrazio tutti voi qui presenti oggi per la vostra calorosa partecipazione e in modo particolare i ragazzi delle scuole che rappresentano il futuro del nostro paese”.
“Rinnoviamo l’impegno dei carabinieri nel dialogo con le giovani generazioni affinché ne conoscano l’operato e la sentano vicina”
Il Colonnello Giampaolo Zanchi, Comandante provinciale di Lecce, dopo aver salutato il Prefetto, il Generale Alfonso Manzo, l’Arcivescovo di Otranto e le autorità politiche, civili, militari e religiose intervenute, nonché i rappresentanti del Cobar (il consiglio di base di rappresentanza), e dell’associazione Nazionale Carabinieri (presente anche con le sue “Benemerite”), si è rivolto agli alunni della scuola primaria e secondaria di Bagnolo, ai rappresentanti del Consiglio comunale dei giovani e del liceo “Leonardo Da Vinci” di Maglie, sottolineando come “la loro presenza tra noi testimonia l’impegno dei carabinieri nel dialogo con le giovani generazioni affinché ne conoscano l’operato e la sentano vicina. Mi ritengo molto fortunato perché ho l’onore di partecipare all’evento odierno, un evento festoso che suggella tutto l’iter organizzativo, burocratico e realizzativo di questo presidio. Io ho percorso in questi 2 anni e mezzo solo gli ultimi metri di un lungo cammino, alle volte travagliato, per alcuni versi difficile che ha visto tantissimi soggetti impegnarsi per arrivare fino a questa giornata”.
Ha poi rivolto i suoi “più sentiti ringraziamenti all’amministrazione comunale di Bagnolo e in particolare al sindaco Mariano, che con molta caparbietà e determinazione si è impegnata in questi anni per conseguire questo splendido risultato, mettendo a disposizione dell’Arma questa struttura, una ex scuola, ristrutturata secondo le direttive necessarie per trasformarla in caserma operativa. Una sede esteticamente bella, funzionale, posta in un luogo strategico. Per questo sento forte la responsabilità di comandante provinciale del suo funzionamento, nel renderla efficiente ed efficace, nell’interpretare nel migliore dei modi i valori fondanti dell’arma dei carabinieri: “essere vicino al cittadino”, aiutarlo, comprendere le sue necessità, risolvere i suoi problemi. Da parte nostra”, conclude il Col. Zanchi, “il massimo impegno per proseguire nel solco delle tradizioni”.
“Un maresciallo con la sua stazione, un paese con i suoi cittadini. Queste quattro componenti delineano da sole l’essenza stessa dell’arma dei carabinieri”
Il Generale Alfonso Manzo nel suo discorso ha salutato i tanti alunni e studenti intervenuti, “futuro di questa comunità e, per questo, tra i protagonisti più autentici nell’affermazione della legalità. La stazione carabinieri è certamente un luogo, un’infrastruttura, quale quella di cui oggi celebriamo la realizzazione, ma è soprattutto una realtà fondata sulla coerenza dei comportamenti, sull’autorevolezza derivante dalla credibilitã, sulla testimonianza dei valori propri della condizione militare e di tutori dei. L’ordine nella vita quotidiana, fatta spesso di semplici gesti di solidarietà, come ci ha ricordato il nostro amato Presidente della Repubblica nel discorso di fine anno, quando ha raccontato uno dei tanti episodi di vicinanza dell’Arma al popolo italiano. Un maresciallo con la sua stazione, un paese con i suoi cittadini. Queste quattro componenti delineano da sole l’essenza stessa dell’Arma dei Carabinieri e ci fanno comprendere il legame che ci unisce indissolubilmente, sin dalla fondazione nel 1814, al popolo italiano. I carabinieri e, prima di ogni altro, il comandante della stazione, l’icona più amata nell’immaginario collettivo, non hanno solo partecipato agli eventi più significativi della storia d’italia, ma sono, oggi più di ieri, i protagonisti silenziosi della storia di tutti i giorni, fatta di innumerevoli episodi dal profondo valore umano e caratterizzato dalla vicinanza e dalla prossimità alla gente”.
E ancora: “Care ragazze e cari ragazzi, imparerete presto che chiunque si trovi a passare per uno dei tanti Comuni d’Italia, sa di poter fare affidamento su una stazione carabinieri. Non c’è bisogno di chiedere, lo sa già. Anzi la caserma dei carabinieri, come la cerimonia di oggi dimostra, è considerata un fiore all’occhiello dell’intera comunità, che la custodisce gelosamente e la ritiene una risorsa fondamentale del vivere quotidiano. Per tutto questo, l’arma e i suoi simboli sono fortemente radicati nella coscienza popolare come sinonimo di sicurezza: dalla lucerna stilizzata sui cartelli stradali alla bandoliera, che rende immediatamente riconoscibili i militari dell’arma sin dal primo sguardo, alla fiamma sui berretti, che spicca immancabilmente tra la folla riunita nei momenti più significativi della vita di una comunità. Disponibilità all’ascolto e al dialogo, rispetto verso il prossimo senza pregiudizi, conoscenza dei problemi della collettività, efficacia e tempestività nell’intervenire sono le caratteristiche che rendono davvero i carabinieri patrimonio insostituibile della comunità. A voi, cittadini ed amministratori di Bagnolo del Salento, rivolgo la gratitudine dell’Arma e mia personale, per aver voluto rinnovare i sentimenti di concreto attaccamento ai vostri carabinieri, con l’auspicio di poter contare sempre sulla vostra vicinanza e sul vostro spirito di collaborazione. A voi, Comandante e carabinieri della Stazione di Bagnolo del Salento, affido questa meravigliosa comunità, nella certezza che continuerete ad onorarla e proteggerla, percorrendo silenziosamente la strada del dovere e del sacrificio, lungo la quale ci hanno preceduto i nostri caduti con in testa la bandiera di guerra dell’Arma, innanzi ai quali ci inchiniamo deferenti. Viva Bagnolo del Salento, viva l’Arma dei Carabinieri, viva l’Italia”.
Alessano
In giro per Presepi nel Salento
Tutte le rappresentazioni più belle ed emozionanti da visitare durante le Feste…
ALESSANO –
Presepe recitato e cantato nel villaggio rupestre: l’insediamento rupestre di Macurano, tra i più antichi e suggestivi, si trasforma in Betlemme con un Presepe Vivente che unisce recitazione, canto e danza.
La settima edizione, incentrata sul tema La Pace sotto le stelle” è permeata dall’eco dei valori di don Tonino Bello.
Il percorso, tra grotte e cavità naturali, è immerso nel suggestivo paesaggio rupestre.
Il presepe di Macurano è visitabile
(su prenotazione) nei giorni 26, 27 e 28 dicembre 2025, 3, 4 e 6 gennaio 2026, dalle 16,30 alle 20
ALLISTE –
Sulla collina, Presepe Vivente con l’associazione Insieme per il Presepe, aperto nei giorni 25, 26, 28 dicembre 2025, 1, 4, e 6 gennaio 2026, dalle 18 alle 21,30
BARBARANO (Morciano)–
Centro storico, Presepe Vivente, nei giorni 26 dicembre 2025, 1 e 6 gennaio 2026, dalle 17,30 alle 21
BOTRUGNO –
Via Nino Bixio,10, Presepe Elettromeccanico del Maestro Vito Pajano, visitabile dal 24 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026
CASTRO –
Via IV Novembre, Presepe Artistico di Maria Bettina Capraro e Antonio Fersini.
Un presepe ricco di particolari che trasforma una semplice scena in una mini-realtà viva, che cattura per la sua maestria artigianale e la capacità di raccontare storie attraverso i dettagli.
Visitabile nei giorni 21, 26dicembre 2025, 6, 10 e 11 gennaio 2026 dalle 15 alle 21.
CAPRARICA DI LECCE –
Presepe Vivente a Kalòs, Nuove scenografie, nuovi percorsi, infinite e suggestive luminarie per una magia unica.
Street food con i prodotti della tradizione, area bambini, ristorante, ampi parcheggi gratuiti, rendono ancora più bella e accogliente la visita a Kalos.
Giorni di apertura: 25, 26, 27, 28 dicembre 2025, 1, 4, 5 e 6 gennaio 2026, dalle 16,45 alle 21
CORSANO –
Con la seconda Le Vie dei Presepi, il paese si prepara a trasformare i propri vicoli in un percorso emozionante, dove ogni angolo racconta una storia e ogni presepe diventa un frammento di poesia. Dal 21 al 29 dicembre 2025 e l’1, 2 e 6 gennaio 2026, camminare per il centro storico significherà entrare in un piccolo mondo incantato: vie che si aprono come scrigni, luci che guidano il passo, presepi che parlano di famiglia, di mani artigiane, di memoria.
CASARANO –
Centro storico, Presepe Vivente dell’Associazione francescana Cantico delle Creature.
Aperto nei giorni 25, 26 dicembre 2025, 1 e 6 gennaio, dalle 17 alle 22.
CUTROFIANO –
Presepe Itinerante a cura delle associazioni cittadine nei giorni 28 dicembre 2025 e 3, 4 e 5 gennaio 2026, a partire dalle ore 17
LEUCA –
Piazza Marinai d’Italia, Presepe Stellato: inaugurazione e benedizione sabato 20 dicembre, alle 17
MATINO –
Presepe Vivente nel centro storico, ingresso da piazza San Giorgio, nei giorni 26 e 28 dicembre 2025, 4 e 6 gennaio 2026, dalle 18
MURO LECCESE –
Convento dei Domenicani, Viviamo il Presepe, Presepe Vivente, nei giorni 27 dicembre 2025, 3 e 5 gennaio 2026, dalle 17 alle 21
NEVIANO –
Largo San Michele, Presepe Vivente, aperto nei giorni 26 e 28 dicembre 2025, 1, 4 e 6 gennaio 2026
NEVIANO –
Il Presepe artistico di comunità si colloca nello splendido frantoio ipogeo di via Mons. D’Urso. Il Presepe è una creazione stupefacente, interamente realizzata in cartapesta a grandezza naturale. Una vera e propria opera d’arte collettiva, frutto del lavoro e della passione dei volontari dei rioni del paese, sotto la direzione artistica di Matteo Gravante.
Il tutto incastonato nella cornice unica di un luogo suggestivo quale è l’antico frantoio ipogeo: uno dei più preziosi pezzi di storia di Ruffano, un ambiente che rende quest’esperienza ancora più emozionante.
Questi gli orari d’apertura del frantoio per la visita al presepe: giorni feriali, 17:30 – 23:00; festivi, 10:00 – 12:00 e 16:30 – 23:30.
PRESICCE – ACQUARICA –
Borgo di Acquarica, Presepe Vivente, aperto nei giorni 25, 26 dicembre 2025, 1 e 6 gennaio 2026, dalle 17,30 alle 20,30
PRESICCE – ACQUARICA –
Borgo di Presicce, Presepe Vivente, visitabile nei giorni 25, 26 dicembre 2025, 1,4 e 6 gennaio 2026, dalle 18 alle 20,30
SANARICA –
Sulla strada provinciale per Botrugno, Presepe Vivente con Gli Amici del Presepe, aperto il 25, 26 e 28 dicembre 2025, 1, 4 e 6 gennaio 2026
SCORRANO –
Sand Nativity: presso il Chiostro del Convento degli Agostiniani e l’Antica Corte del Palazzo De Iaco-Veris, il Presepe di Sabbia. Tema di quest’anno: Luce e Pace. Aperto fino al 6 gennaio: dalle 16,30 alle 21, nei giorni feriali; di sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15,30 alle 22
SAN DONATO DI LECCE –
Nel cuore del centro storico, Presepe Vivente, ingresso da piazza Garibaldi. Aperto nei giorni 25, 26, 28 dicembre 2025, 1 e 6 gennaio 2026, dalle 16,30 alle 20,30
SPECCHIA –
Presepe Vivente nel Borgo, tra Via Matteotti e Piazza Sant’Oronzo, visitabile nei giorni 25, 26 e 28 dicembre 2025, 1, 4 e 6 gennaio 2026, dalle 17 alle 20,30
TAURISANO –
Centro storico, Presepe Vivente. Inedita la narrazione. Inedita la magia. La rappresentazione sacra accompagnerà l’ospite che la vivrà a percorrere, con un pizzico di magia un cammino nel tempo, fino a condurlo come in un sogno e vivere nell’anno zero la Betlemme nella Notte Santa. Ingresso da Corso Umberto I, incrocio con via Crispi. Giorni di apertura 25 e 28 dicembre 2025, 1, 4 e 6 gennaio 2026, dalle
TIGGIANO –
Luci Perti, Presepe Vivente, nei giorni 26, 28 dicembre 2025 e 4 e 6 gennaio 2026, dalle 16,30 alle 20
TORREPADULI (Ruffano) –
Palazzo E. Pasanisi, Presepe Vivente, con la partecipazione di molti figuranti, artigiani, associazioni locali e volontari. Aperto nei giorni 25, 26 e 28 dicembre 2025, 1, 4 e 6 Gennaio 2026, dalle ore 17,30 alle 20,30
TRICASE –
Da oltre quarant’anni, Tricase accende il cuore del Natale con un’emozione. Tra i sentieri di Monte Orco, il Presepe Vivente torna a vivere grazie alla passione, alla fede e all’impegno di un’intera comunità. Il tema di questa edizione è La Pace: un invito a costruirla ogni giorno, nei gesti semplici, nello sguardo verso l’altro, nella luce che unisce e non divide. Presepe aperto nei giorni 25, 26, 27, 28 dicembre 2025, 1, 3, 4 e 6 gennaio, dalle 17 alle 20,30
Appuntamenti
Presepe Vivente di Tricase e il racconto dei suoi 43 anni
Tante le storie: Teresa Blandolino ha 76 anni. È la pastaia che produce le orecchiette, ed è presente in modo continuativo nel Presepe Vivente di Tricase dal 1981…
di Lorenzo Zito
Quante storie dentro questa meravigliosa storia.
I 43 anni di Presepe Vivente a Tricase sono fatti di volti, di dedizione e di attesa per una ricorrenza che, nel tempo, per tanti è diventata appartenenza a tutti gli effetti.
Tra i figuranti di questa natività (tra le più rinomate d’Italia) ci sono dei nomi divenuti indelebili per la Betlemme tricasina. Personaggi che lì, sulla collina di Monte Orco, hanno visto transitare intere generazioni.
Nel loro impegno e nella loro passione, che dura da una vita, abbiamo cercato una fotografia di questa manifestazione lunga quasi mezzo secolo.
UNA STORIA INFINITA
Teresa Blandolino ha 76 anni. È la pastaia che produce le orecchiette, ed è presente in modo continuativo nel Presepe Vivente di Tricase dal 1981. Ci concede un suo pensiero sulle sue ben 40 edizioni, all’ombra della luccicante stella cometa: “Il mio primo ricordo del presepe è la sua stessa grandezza. Le migliaia di luci, che mai prima avevo visto tutte insieme, con quella cascata, che sembra vera”.
Impossibile non ripensare ad Andrea Rizzo, per tutti Andreuccio. Il compianto fondatore del Presepe Vivente.
Colui che, nel 1976, decise di aprire la sua casa a tutti coloro che hanno Gesù nel cuore, trasformandola in una gigantesca rappresentazione con pochissimi eguali nel mondo.
“Di Andreuccio conservo un dolce ricordo. Era una persona indaffarata ma gentile. Passava spesso dalle postazioni dei personaggi, per chiedere se tutto andasse per il meglio e portarci una cosa calda”.
Ora, che l’età avanza, è ora di passare il testimone: “Già da qualche anno le mie due nipoti, Teresa e Giulia, di 25 e 30 anni, mi affiancano con entusiasmo in questa esperienza”.
Teresa non è la sola veterana. Ci sono le sapienti mani da tessitrice di Luchenia Scarascia, che da anni manovrano u talaru. C’è Saverio De Roma, l’immancabile scarparu. Ed ancora Donato Musio, il casaro. L’arte figula di Luciano Cazzato, il vasaio che a 90 anni ancora lavora l’argilla.
E poi c’è chi tutti gli anni viene da paesi vicini, come Mario Branca da Ruffano, nel ruolo di San Giuseppe da oltre due decenni, e Pino Manco da Taurisano, nella bottega del mosaicista.
MONTE ORCO, MAGIA E APPARTENENZA
Il Presepe Vivente di Tricase oggi è tra le otto rappresentazioni più longeve del Mezzogiorno.
Nato nel 1976, quando Andrea Rizzo aprì la sua casa in cima a Monte Orco per condividere con la comunità la sua devozione, il Presepe Vivente è cresciuto fino a diventare un grande cammino dentro la Natività: un percorso ambientato tra scene, luci e antichi mestieri, con centinaia di figuranti che raccontano, insieme, fede e identità salentina.
In anni recenti, una rappresentanza è stata anche in udienza con Papa Francesco, portando questa “Betlemme” del Capo di Leuca fino a Roma.
Se tutto questo non ha ceduto al tempo e ai radicali cambiamenti che esso ha portato con sé lo si deve anche a queste persone che, sera dopo sera, si prestano con dedizione rara: per amore dell’evento, per orgoglio verso ciò che rappresenta per la città, per il desiderio di custodire un rito che li supera e li unisce.
Sfidano il freddo e la stanchezza, sottraggono ore alle proprie case e ai familiari nei giorni di festa, per offrirle a una famiglia più grande: quella di Tricase e di tutti i fedeli e visitatori che arrivano fin qui, da ogni dove.
Tutto ciò porta avanti quello spirito che ogni anno convoglia da tutta Italia e dal mondo migliaia di persone: si parla di oltre centomila presenze per edizione, numeri che spiegano, meglio di qualsiasi aggettivo, la forza di richiamo di Monte Orco e della sua Natività.
Un valore inestimabile che, non a caso, viene oggi tramandato alle nuove generazioni.
Perché il Presepe Vivente non è soltanto una rappresentazione: è una memoria condivisa che insegna a stare insieme, a prendersi cura di un’eredità comune e a farla vivere nel presente.
È quella magia che resta addosso nel tempo e trasforma ogni gesto, anche il più semplice, in appartenenza.
Il Presepe Vivente di Tricase sarà aperto nei giorni 25, 26, 27, 28 dicembre 2025, 1, 3, 4 e 6 gennaio, dalle 17 alle 20,30.

Appuntamenti
Il Presepe Vivente di Specchia
Il borgo antico si trasforma in una Betlemme senza tempo. Fede, storia e tradizione si incontrano nel borgo antico per una grande rievocazione collettiva del Natale
Nel suggestivo borgo antico di Specchia va in scena la XVI edizione del Presepe Vivente, un appuntamento atteso e profondamente radicato nella tradizione locale. L’evento è organizzato dall’Associazione Lucrezia Amendolara, in collaborazione con il Comune di Specchia e con la Parrocchia Presentazione Beata Vergine Maria, unendo comunità, fede e cultura in un’unica grande rappresentazione collettiva.
Il Presepe Vivente di Specchia sarà visitabile nei giorni 25, 26 e 28 dicembre e 1, 4 e 6 gennaio, dalle 17 alle 20,30 e, grazie alla qualità artistica, alla cura dei dettagli e alla forte partecipazione della comunità, a Specchia sono attesi visitatori provenienti da ogni parte d’Italia per uno degli eventi natalizi più apprezzati del territorio.
«Anche quest’anno Specchia si veste di magia e spiritualità grazie alla straordinaria realizzazione del Presepe Vivente che anima le vie del nostro meraviglioso centro storico», dichiara la sindaca di Specchia Annalaura Remigi, «le scenografie, curate in modo impeccabile dall’associazione Lucrezia Amendolara, trasformano ogni angolo del borgo medievale in un viaggio suggestivo e coinvolgente, capace di trasportare il visitatore nell’incanto senza tempo di Betlemme, là dove la storia dell’umanità trovò nuova luce con la nascita del Bambino Gesù. Si tratta di un evento di straordinaria bellezza e valore culturale, che ogni anno richiama migliaia di visitatori da tutto il Salento e dalla Puglia, confermando Specchia come luogo simbolo di tradizione, fede e autentica accoglienza. Il mio più sentito e caloroso ringraziamento va all’associazione Lucrezia Amendolara, a tutti i volontari e ai cittadini che, con amore, passione e instancabile dedizione, rendono possibile questo capolavoro collettivo, espressione viva dell’identità e del cuore della nostra comunità».
«La XVI edizione del Presepe Vivente nel borgo di Specchia si appresta a tornare, pronta a offrire a cittadini e visitatori un viaggio emozionante tra storia, tradizione e spiritualità, nella cornice unica del centro storico», aggiunge il presidente dell’associazione Lucrezia Amendolara, Luca Sabelli, «vicoli, antichi mestieri e scene di vita quotidiana faranno da sfondo a una rappresentazione capace di rievocare il vero significato del Natale. L’associazione Lucrezia Amendolara invita tutta la comunità e i visitatori a partecipare a questo appuntamento ormai consolidato, che negli anni è diventato un simbolo di identità e condivisione. Un sentito ringraziamento va all’Amministrazione Comunale di Specchia per il costante sostegno e la collaborazione, e alla Parrocchia per la guida spirituale e la disponibilità dimostrata, elementi fondamentali per la realizzazione di un evento che valorizza il borgo e rafforza il legame tra tradizione e comunità».
Ad accogliere i visitatori, all’ingresso del percorso, i visitatori troveranno l’imponente accampamento dei legionari romani dell’associazione II Legio Augusta, che li introdurrà da subito in un suggestivo viaggio nel tempo. Ogni sera, in Piazza del Popolo, l’associazione proporrà la rievocazione storica di un combattimento dimostrativo di tecniche militari tra legionari capace di coinvolgere e affascinare il pubblico.
Il presepe vivente si svilupperà lungo le vie del centro storico di Specchia, trasformando vicoli, corti e antiche abitazioni in una Betlemme senza tempo.
Il percorso comprende 35 scene, animate da circa 200 figuranti in costume, che danno vita a scene bibliche e alla rievocazione di antichi mestieri ormai perduti, ricostruiti con grande attenzione ai dettagli, agli strumenti e ai gesti della tradizione.
«Il borgo di Specchia si veste per la sedicesima volta di storia, fede, Vangelo, tenerezza», sottolinea don Antonio Riva, parroco di Specchia, «il presepe vivente, organizzato dall’associazione “Lucrezia Amendolara”, ci donerà ancora una volta tutto questo. Un plauso a tutti i soci, al presidente e al direttivo, ai volontari e a tutti gli uomini di buona volontà che rendono possibile lo svolgimento di queste stupende serate. Vivere il presepe, in tutte le sue forme artistiche, è una singolare possibilità di immedesimarsi nei Vangeli dell’infanzia di Gesù. È l’occasione propizia per ripercorrere sentieri di meravigliosi scambi tra l’umanità e la divinità, con gli occhi della nostra carne e con gli occhi della nostra fede. Auguro a tutti, fedeli e cittadini, forestieri e conterranei, vicini e lontani, di poter trascorrere giornate liete, capaci di donarci un sospiro di pace e di bellezza per la mente e il cuore di tutti. Santo e sereno Natale di Gesù».
La parte conclusiva del cammino conduce in piazza del Popolo, dove nell’atrio del suggestivo Palazzo Protonobilissimo Risolo viene rappresentata la Natività, quadro di intensa spiritualità ed emozione che costituisce il cuore simbolico dell’intera manifestazione.
Renderanno l’atmosfera ancora più magica, tutte le sere su Via Umberto I, i mercatini di Natale, organizzati dall’Associazione Mercatini dell’Artigianato Salentino, con stand di artigianato locale, prodotti tipici e idee regalo che accompagnano il percorso del presepe.
La XVI edizione si presenta così come una grande rievocazione storico-religiosa e culturale, capace di unire fede, tradizione, spettacolo e accoglienza, regalando a residenti e turisti un Natale autentico e profondamente coinvolgente nel cuore di uno dei borghi più affascinanti del Salento.
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