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Cronaca

Rapine alle poste di Lucugnano e San Cassiano

Stamattina la visita ai due uffici postali utilizzando un’arma giocattolo per terrorizzare i dipendenti. Poche ore e poi sono scattate le manette per Vincenzo Piccinni di Tricase. Coinvolto anche un 65enne di Montesano

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I Carabinieri della Compagnia di Tricase, coadiuvati nelle indagini dai militari della Compagnia di Maglie, hanno tratto in arresto Vincenzo Piccinni, 39 anni, di Tricase, già noto alle forze dell’ordine, e Salvatore Donato Ardito, 65 anni, di Montesano Salentino (poi rimesso in libertà) per le rapine perpetrate presso gli uffici postali di Lucugnano (frazione Tricase) e San Cassiano, avvenute in rapida successione questa mattina.


Il conseguimento di questo risultato è stato possibile anche attraverso una sinergica collaborazione fra reparti che ha permesso di raccogliere incontrovertibili elementi di colpevolezza a carico degli arrestati.


Il primo colpo, avvenuto verso le 11,30 a Lucugnano, non è riuscito e, probabilmente a causa del vetro antisfondamento a protezione dei locali di servizio e al sangue freddo dei dipendenti, i due banditi si sono precipitosamente allontanati, senza bottino, a bordo di una lancia Y scura in direzione nord. A nulla era servito il tentativo di Piccinni, esecutore materiale dell’assalto, che ha mostrato alla dipendente dell’ufficio postale una pistola, verosimilmente giocattolo, che nascondeva opportunamente in un quotidiano per dare meno nell’occhio.


Vincenzo Piccinni

Vincenzo Piccinni


I carabinieri della Compagnia di Tricase, una volta ricevuta in Centrale Operativa la chiamata da parte dell’ufficio postale, hanno effettuato un sopralluogo e, mentre i carabinieri della Stazione di Tricase raccoglievano i primi elementi informativi utili al riconoscimento del rapinatore, che aveva agito a volto scoperto, quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile, in uniforme e in borghese,  si sono messi alla ricerca di telecamere di video sorveglianza presenti in zona, che gli hanno permesso di ottenere fondamentali elementi di riconoscimento, nonché di identificare il modello di vettura utilizzata per la fuga.


Sono poi state raccolte parziali informazioni circa la targa. Informazioni che hanno permesso ai militari di risalire ad un cittadino di Tricase incensurato.


A questo punto, mentre alcuni carabinieri si sono messi alla ricerca dell’autovettura, altri si sono appostati in osservazione, in attesa del rientro della stessa nei pressi dell’abitazione dello stesso Piccinni che tra l’altro risultava frequente utilizzatore dell’autovettura in questione.


Gli abiti indossati dai rapinatori per i colpi, la pistola giocattolo e il giornale utilizzato per calare la finta arma

Gli abiti indossati dai rapinatori per i colpi, la pistola giocattolo e il giornale utilizzato per calare la finta arma


Nel frattempo, presso un altro ufficio postale a San Cassiano si era verificata, a breve distanza di tempo dalla prima, una seconda rapina, sempre ad opera di un uomo a volto scoperto, che, molto astutamente, aveva finto un malore per trarre in inganno i dipendenti e farsi portare all’interno dei locali protetti dal vetro antisfondamento.


Una volta giunto oltre le barriere, ha gettato la maschera e, utilizzando la pistola che portava con sé, ha minacciato il direttore e gli addetti costringendoli a farsi consegnare circa 10mila euro. Quindi ha fatto perdere le sue tracce.


I carabinieri della Stazione di Nociglia, unitamente al Nucleo Operativo della Compagnia di Maglie, prontamente intervenuti sul posto, svolto un accurato sopralluogo, e sulla scorta della precedente segnalazione della vicina Centrale Operativa, si sono interaccciati con i loro colleghi di Tricase, intuendo una connessione fra i due casi.


Dopo aver parlato con i dipendenti dell’ufficio postale, i quali avevano riconosciuto Piccinni, i carabinieri hanno accertato, analizzando lo storico delle operazioni registrate, che lo stesso era persino cliente “abituale” e che in tempi recenti aveva anche fatto operazioni al bancomat e allo sportello.

Unica nota discordante l’abbigliamento che, come accertato in seguito dalle confessioni dei due arrestati, era stato volutamente variato per confondere e depistare gli investigatori, che erano già sulle loro tracce.


Verso le 15 i carabinieri della Compagnia di Tricase, appostati presso l’abitazione del Piccinni, hanno notato in lontananza un veicolo scuro, stesso modello e colore di quello ricercato, dal quale era sceso un uomo che si incamminava da solo. I militari però non hanno fatto in tempo a raggiungerlo nel traffico e fermarlo in sicurezza.


Hanno, però, bloccato l’uomo che era sceso dall’auto, Salvatore Donato Ardito, portato in caserma per ulteriori approfondimenti. Messo alle strette, di fronte a tutti gli elementi fino ad allora raccolti,  ha ammesso di essere stato in compagnia del Piccinni per tutta la mattinata e di aver visitato i due uffici postali.


Poche ore dopo, in piazza Cappuccini a Tricase, i carabinieri hanno intercettato e bloccato la Lancia Y con alla guida il proprietario, ritenuto estraneo ai fatti in quanto avrebbe soltanto prestato il veicolo (senza conoscere l’uso che ne avrebbe fatto) a Piccinni che nel primo pomeriggio glielo aveva riconsegnato.


Il fermato è stato quindi condotto unitamente alla vettura presso il Comando Compagnia di Tricase; a seguito della perquisizione veicolare, i carabinieri hanno rinvenuto sul cruscotto il giornale che era stato utilizzato per celare l’arma nel corso delle rapine.


L’epilogo della vicenda in serata, quando, a ricerche ancora attivamente condotte nell’intera Tricase, il rapinatore, ormai privo di veicoli privati d’appoggio e senza alcuna prospettiva di poter rientrare impunemente presso la propria abitazione, si è presentato presso la caserma Carabinieri di Tricase ammettendo le proprie responsabilità e collaborando.


Ha consentito quindi agli investigatori di rinvenire i giubbotti utilizzati per la rapina, indumenti dei quali si era liberato subito dopo il colpo unitamente all’arma, nonché la scatola dell’arma giocattolo acquistata pochi giorni prima presso un negozio di Maglie.


Successivamente perquisito, al termine degli atti di rito, è stato dichiarato in stato di arresto insieme ad Ardito, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per il successivo giudizio di convalida.


Indagini sono in corso per appurare eventuali responsabilità dei due rapinatori in altri colpi dello stesso tipo avvenuti nei mesi precedenti nell’area del Capo di Leuca.


Per Ardito, il cui arresto è stato convalidato, è stata disposta la remissione in libertà, secondo i carabinieri “in relazione al suo stato di incensurato e alla collaborazione offerta“.


Nel frattempo, però, ci è giunta una nota a firma dell’avv. Tony Indino, legale di Ardito il quale ci fa sapere che “il Pubblico Ministero ha provveduto ad emettere decreto di liberazione del mio assistito poichè, alla luce degli atti di indagine e delle dichiarazioni degli indagati rese alla presenza dei difensori, ha escluso ogni coinvolgimento in termini di concorso nel reato“.


Cronaca

Sversava rifiuti in una cava, incastrato dalle telecamere

I carabinieri forestali denunciano imprenditore edile. Sequestrata vecchia cava trasformata in discarica in località “Boncore” tra Nardò e Porto Cesareo

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I Carabinieri Forestali del Nucleo di Gallipoli, dopo approfondite indagini con l’aiuto di telecamere, hanno individuato il responsabile di abbandoni e smaltimenti abusivi di rifiuti sul ciglio di una cava dismessa, in località “Boncore” dell’agro di Nardò, non lontano da Porto Cesareo.

I rifiuti speciali scaricati nella cavità erano costituiti per la maggior parte da scarti di demolizioni e ristrutturazioni edili, compresi rottami di rubinetterie, plastiche, ferro, sanitari fuori uso, materassi, cartoni, resti di mobilio e anche batterie.

Le immagini delle telecamere, posizionate dai militari, hanno permesso di risalire alla proprietà dell’autocarro che effettuava gli scarichi abusivi, realizzando una vera e propria discarica, e pertanto è stato deferito alla Procura della Repubblica di Lecce il titolare di una impresa edile.

All’ imprenditore sono stati contestati i reati di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti, con smaltimento non autorizzato e realizzazione di discarica abusiva.

Tutta l’area di cava trasformata in discarica, della superficie di circa 1.300 metri quadri, è stata sottoposta a sequestro preventivo, per evitare l’ulteriore aggravarsi della situazione di abuso e degrado ambientale

I Carabinieri Forestali continuano a vasto raggio, anche con l’uso di telecamere, droni e sorvoli da elicottero, l’azione di contrasto al “rifiuto selvaggio”, quindi alla gestione illecita di rifiuti, attraverso il contrasto al trasporto e smaltimento abusivo, responsabili dello stato di degrado di diverse aree del territorio salentino.

Si ricorda che la gravità del fenomeno, anche in altre regioni italiani, ha indotto il legislatore a decretare un inasprimento delle pene contenute nel Testo Unico.

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Cronaca

Droga davanti la scuola, carabinieri in azione

Servizi straordinari di controllo nei pressi degli istituti scolastici di Poggiardo e Santa Cesarea Terme: intensificata l’attività dell’arma dei carabinieri per la prevenzione e il contrasto al consumo di sostanze stupefacenti tra i giovani. Identificato e segnalato un 18nne. Nella provincia in aumento le denunce per reati legati agli stupefacenti rispetto all’anno precedente

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I carabinieri della Compagnia di Maglie hanno svolto un servizio straordinario di controllo del territorio di Poggiardo e Santa Cesarea Terme, con particolare attenzione alle aree adiacenti agli istituti scolastici.

L’iniziativa rientra in un più ampio piano di interventi disposto dal Comando Provinciale di Lecce e finalizzato a rafforzare la presenza preventiva e il contrasto al consumo e allo spaccio di sostanze stupefacenti tra gli studenti, un fenomeno che continua a destare preoccupazione per le sue ricadute sociali, sanitarie ed educative.

Durante i controlli, i militari dell’Arma hanno focalizzato l’attenzione su un 18nne del luogo, sorpreso nei pressi di un liceo.

La successiva perquisizione personale e domiciliare ha permesso di rinvenire circa 30 grammi di marijuana, una sigaretta artigianale contenente la stessa sostanza, un bilancino elettronico e materiale per il confezionamento.

Il giovane è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

La droga sequestrata sarà sottoposta a perizia chimicotossicologica prima del deposito presso l’Ufficio Corpi di reato del Tribunale di Lecce.

L’attività testimonia l’impegno quotidiano e la specifica attenzione dell’Arma dei Carabinieri nel garantire la sicurezza e la legalità nei luoghi frequentati dai minori, specie nelle fasce orarie di ingresso e uscita dalle scuole.

I servizi di vigilanza, svolti anche in abiti civili, mirano non solo a reprimere le attività di spaccio, ma soprattutto a prevenire il consumo di sostanze stupefacenti e a promuovere una cultura della legalità e della consapevolezza tra i giovani.

Il fenomeno del consumo di droghe tra gli adolescenti, spesso percepito come “minore” o “ricreativo”, rappresenta in realtà una seria minaccia per la salute psicofisica e un indicatore di disagio sociale.

Secondo l’Indice della criminalità 2025 de Il Sole 24 Ore, la provincia di Lecce registra un aumento delle denunce per reati legati agli stupefacenti rispetto all’anno precedente, in linea con la tendenza nazionale che vede crescere il consumo tra i più giovani.

Questi dati confermano la necessità di un’azione coordinata tra Forze dell’Ordine, istituzioni scolastiche e famiglie.

In tale ottica, i Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce ribadiscono l’importanza della prevenzione attraverso l’informazione e la sensibilizzazione: solo un dialogo costante tra scuola, genitori e istituzioni può contribuire a creare nei giovani una maggiore consapevolezza dei rischi legati all’uso di droghe e delle conseguenze penali connesse alla loro detenzione o cessione.

Nell’ambito di questa campagna di prevenzione, nelle prossime settimane saranno organizzati incontri presso numerosi istituti scolastici del Salento, durante i quali i militari dell’Arma incontreranno studenti e insegnanti per affrontare insieme la delicata tematica legata al consumo di sostanze stupefacenti.

Gli appuntamenti avranno un taglio educativo e informativo, con l’obiettivo di fornire ai giovani strumenti concreti per riconoscere i rischi, contrastare le pressioni del gruppo e scegliere consapevolmente la legalità.

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Cronaca

Ritrovato sano e salvo anziano scomparso a Galatina

Di lui si erano perse le tracce sin dal mattino. L’uomo è stato ritrovato poco prima della mezzanotte, stanco ma in buone condizioni di salute

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La scomparsa di un anziano a Galatina ha tenuto in apprensione familiari e cittadini ma, anche grazie al pronto intervento dei carabinieri, la vicenda si è conclusa nel migliore dei modi.

Nella tarda serata di ieri., i militari della Stazione di Galatina hanno rintracciato, in buono stato di salute, l’uomo di 86 anni, di cui la famiglia aveva denunciato la scomparsa nel pomeriggio.

L’anziano, nella mattinata, si era allontanato a piedi dalla propria abitazione per recarsi, come di consueto, al cimitero, senza però fare ritorno a casa.

Non vedendolo rientrare e temendo per la sua incolumità, la figlia si è rivolta ai militari dell’Arma, che hanno immediatamente avviato le ricerche.

A seguito della denuncia di scomparsa, è stato attivato il Piano provinciale di ricerca per persone scomparse, sotto il coordinamento della Compagnia Carabinieri di Gallipoli e con il supporto delle Centrali Operative e dei sistemi di geolocalizzazione.

Il segnale del dispositivo elettronico in uso all’uomo ha inizialmente restituito una posizione nel centro cittadino di Galatina, permettendo ai militari di concentrare le attività in quell’area.

L’uomo è stato ritrovato poco prima della mezzanotte, stanco ma in buone condizioni di salute.

Dopo le prime verifiche, è stato riaffidato ai familiari.

L’episodio conferma l’efficacia della sinergia operativa e tecnologica messa in campo dal Comando Provinciale Carabinieri di Lecce nei casi di scomparsa, nonché l’importanza della collaborazione tempestiva tra cittadini e istituzioni.

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