Cronaca
Slot Machine e Scu: confiscati beni per 12 milioni
Guardia di Finanza: maxi operazione nel Salento contro la Sacra Corona Unita infiltrata nel settore delle slot machines
Dalle prime luci dell’alba oltre 50 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Lecce, coordinati dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, sono impegnati in una vasta operazione antimafia (denominata “HYDRA”) nelle province di Lecce, Taranto e Bari, in esecuzione di un decreto di sequestro, ai sensi del Codice Antimafia, richiesto dai magistrati della D.D.A. salentina ed emesso dalla Seconda Sezione del Tribunale di Lecce, a carico di 3 persone, ritenute socialmente pericolose in quanto contigue ai clan della “Sacra Corona Unita”.
Le indagini, condotte dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Lecce, hanno dimostrato la riconducibilità a 3 fratelli di Racale di una società a responsabilità limitata della vicina Melissano, leader nel settore del gaming e delle scommesse.
La consorteria criminale indagata, al fine di schermare i proventi derivanti dal lucroso business del gioco d’azzardo, ha costituito ad hoc una società formalmente intestata ai dipendenti di un’altra azienda “di famiglia” già, peraltro, colpita da una misura interdittiva antimafia.
Le investigazioni dei Finanzieri, che hanno esaminato centinaia di documenti, eseguendo numerose intercettazioni telefoniche, appostamenti e pedinamenti, hanno dimostrato la totale gestione delle attività imprenditoriali da parte del “gruppo criminale” che provava a schermarsi dietro compiacenti prestanomi.
Gli investigatori hanno messo poi la lente di ingrandimento su operazioni commerciali sospette tra cui la cessione di un ramo d’azienda di un consistente valore commerciale, composto da apparecchiature da intrattenimento e dispositivi cambiamonete, a fronte di un lunghissimo e diluito pagamento rateale da parte di un prestanome che il Tribunale locale ha chiaramente dichiarato “economicamente incapace di avviare una così lucrosa attività partendo da zero”, segno che si trattava – evidentemente – di un tentativo per “schermare” i reali proprietari salentini che intendevano in tal modo sviare eventuali indagini a loro carico.
I Giudici leccesi, nel decreto, hanno precisato come ciò non sia bastato a fuorviare gli investigatori del G.I.C.O di Lecce; infatti, chiariscono «gli inquirenti evidenziavano in merito l’assoluta anti-economicità delle citate scelte commerciali, soprattutto considerando che la società interdetta, all’epoca leader nel mercato del gaming, in tal modo cedeva ad una società concorrente una quota significativa del proprio parco di apparecchiature a fronte di una rilevante dilazione dei pagamenti che avrebbe favorito l’azienda acquirente proprio nella sua fase di avviamento…», rendendo questo comportamento del tutto ingiustificato dal punto di vista commerciale e meramente preordinato a “nascondere” la realtà portata alla luce dai militari delle Fiamme Gialle salentine coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce.
Il Tribunale di Lecce, considerata la c.d. “sproporzione” tra i redditi del titolare della società – come detto mero prestanome – ed il valore della stessa, e tenuto conto che, in realtà, questa altro non era che una ditta “pulita” creata ad hoc proprio per consentire la prosecuzione delle attività illecite dei fratelli di Racale colpiti da misure interdittive e di prevenzione antimafia, ha disposto il sequestro delle quote societarie nonché dell’intero compendio aziendale della società che è titolare di oltre 1.500 slot machine dislocate nel centro e sud Italia, per un valore complessivo prudenzialmente stimato in oltre 7 milioni di euro, ritenendo che la stessa abbia rinvenuto i propri iniziali investimenti proprio nei capitali illeciti accumulati nel tempo dalla precedente S.r.l. «divenendo oggetto di utile reimpiego degli stessi in un’ottica volta a creare un soggetto giuridico ove riversare le sostanze finanziarie lontano dalla visuale investigativa degli inquirenti», recita testualmente il Tribunale di Lecce.
Contestualmente, i militari del G.I.C.O. stanno procedendo alla notifica della sentenza di confisca di un patrimonio (una trentina di immobili, quote societarie e conti correnti) del valore di oltre 5 milioni di euro, riconducibile ai citati germani – emessa in data 08.10.2019 da Tribunale di Lecce / II^ Sezione Penale, nell’ambito del medesimo procedimento di prevenzione – per procedere poi all’effettuazione della conseguente misura ablativa trascorsi 10 gg. dall’avvenuta notifica agli interessati.
Cronaca
Si mimetizza tra le statue del presepe: arrestato uomo sfuggito a mandato d’arresto
In stato confusionale, si era rifugiato nella natività a grandezza d’uomo a Galatone: a Bologna era ricercato per scontare oltre 9 mesi di reclusione
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A Galatone il presepe monumentale di piazza Crocifisso è stato teatro di una vicenda surreale, che sta facendo il giro delle pagine di cronaca nazionali.
Tra le figure a grandezza naturale, il sindaco Flavio Filoni ha notato una presenza che sembrava perfettamente integrata nella scenografia.
Una sagoma scura, immobile solo in apparenza, capace però di muoversi e parlare.
Martedì mattina, mentre attraversava la piazza, il primo cittadino si è reso conto che qualcosa non tornava.
Avvicinandosi, ha scoperto che quella che sembrava una statua era in realtà un uomo in difficoltà, convinto che la capanna fosse la sua abitazione e deciso a restare nel presepe.
Filoni ha quindi contattato la polizia locale.
L’uomo, 38 anni, originario del Ghana, sarebbe arrivato a piedi da Galatina ed avrebbe scelto la scenografia natalizia come rifugio improvvisato.
Dopo un primo tentativo di spostamento nel vicino santuario, gli agenti sono riusciti a condurlo al commissariato di Nardò per l’identificazione.
È lì che è emerso l’epilogo inatteso.
L’uomo era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Bologna: doveva scontare 9 mesi e 15 giorni per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate.
La situazione si è complicata ulteriormente quando, invitato ad allontanarsi dal presepe, il 39enne ha avuto una crisi: arrivato alla chiesa del Crocifisso si è denudato, rendendo necessario un nuovo intervento delle forze dell’ordine.
Accertata la sua posizione, è stato arrestato e trasferito alla casa circondariale di Lecce, dove sconterà la pena prevista.
Cronaca
Scontro tra due auto: muore un uomo a Taurisano
Mortale nel centro abitato di Taurisano questa mattina, sulla strada che porta a Casarano.
Due auto si sono violentemente scontrate: una Ford Fiesta e una Fiat Panda.
L’urto ha provocato il ribaltamento di quest’ultima ed il decesso del suo conducente, un uomo di 72 anni, Salvatore Melileo.
Sono interventi a sul posto i sanitari del 118 ed i vigili del fuoco.
Alle forze dell’ordine il compito di ricostruire la dinamica per chiarire le responsabilità dell’accaduto.
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Cronaca
Coltelli, furti e inseguimenti: di notte con i carabinieri
Il resoconto dei controlli straordinari da Presicce-Acquarica a Scorrano e Maglie, da San Cesario di Lecce a Salve e Morciano di Leuca
Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Lecce ha messo in campo un articolato dispositivo di prevenzione e controllo, rafforzando in modo significativo la presenza delle pattuglie su tutto il territorio provinciale.
Dispositivi dinamici, posti di controllo e servizi mirati hanno visto impegnati, senza soluzione di continuità, i reparti territoriali e le unità specialistiche dell’Arma, con l’obiettivo di garantire sicurezza e legalità in un periodo di intenso afflusso di persone e veicoli.
Nel corso delle attività, a Presicce-Acquarica, i carabinieri della Compagnia di Tricase hanno svolto numerosi controlli, culminati nella segnalazione alla Procura della Repubblica di Lecce di una persona trovata in possesso di due coltelli che portava appresso.
Le armi sono state immediatamente sequestrate, scongiurando potenziali rischi per la collettività.
L’azione capillare dei carabinieri ha portato, nello stesso contesto operativo, al controllo di 182 persone e 86 veicoli, all’elevazione di 19 sanzioni al Codice della Strada per un importo complessivo di oltre 5.400 euro, al sequestro di due veicoli privi di assicurazione, al ritiro di due patenti di guida scadute, alla verifica di 12 esercizi commerciali e al controllo di cinque persone sottoposti a misure restrittive.
A Scorrano e Maglie, i militari della Compagnia di Maglie, operando in stretta sinergia con il Nucleo Ispettorato del Lavoro e l’Ispettorato Territoriale del Lavoro, hanno condotto un’attività ispettiva mirata presso un esercizio pubblico di Scorrano.
L’intervento ha portato alla segnalazione del titolare alla Procura della Repubblica di Lecce per violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e alla contestazione di una sanzione amministrativa di circa 5.700 euro.
Nel corso dello stesso servizio, due persone sono state segnalate alla Prefettura per uso personale di sostanze stupefacenti.
Complessivamente sono state controllate 80 persone e 52 veicoli ed elevate tre sanzioni al Codice della Strada.
A San Cesario di Lecce, l’intervento tempestivo dei militari della locale Stazione, con l’ausilio della pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lecce, ha consentito di fermare e arrestare in flagranza di reato una donna di 34 anni ritenuta responsabile di un furto aggravato ai danni di un supermercato, per un valore di circa 370 euro, mentre il complice, un 32enne di Copertino, è stato segnalato all’autorità giudiziaria.
L’arrestata, di Sogliano Cavour, è stata sottoposta agli arresti domiciliari come disposto dal PM di turno della Procura della Repubblica di Lecce, che conduce le indagini.
Particolarmente incisiva anche l’attività svolta a Morciano di Leuca, dove una pattuglia dei Carabinieri ha intercettato un veicolo sospetto che, alla vista dei militari, si è dato alla fuga.
L’inseguimento si è concluso nel centro abitato di Salve, dove il mezzo è stato rinvenuto abbandonato.
I successivi accertamenti hanno permesso di appurare che il veicolo era provento di furto e munito di targhe clonate.
All’interno sono stati rinvenuti beni di provenienza illecita. Il veicolo e la refurtiva sono stati sequestrati e sono in corso le indagini per risalire all’identità del conducente.
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