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Carpignano

Carpignano: è nato il PdL

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Si è svolta l’assemblea costitutiva del Partito del Popolo della Libertà a Carpignano Salentino, che ha visto la partecipazione di molti simpatizzanti e sostenitori, uniti dall’interesse di imprimere una svolta decisiva alla realtà politica del paese. La nascita del nuovo soggetto politico è stata fortemente voluta da un gruppo di giovani che hanno manifestato apertamente e in vari incontri la volontà di dar voce all’elettorato moderato di centro-destra, presente nel paese e nella vicina frazione di Serrano. Un elettorato numeroso e variegato, composto da uomini e donne, giovani e meno giovani, lavoratori, professionisti e imprenditori, che hanno dimostrato in più occasioni di volersi impegnare attivamente nella costruzione di una nuova stagione politica, in cui il neo-nato partito dovrebbe appunto svolgere un ruolo centrale nella vita del paese, promuovendo iniziative nuove volte al rilancio di idee e progetti utili per la collettività, restando sempre ancorato ad un ideale politico di centro-destra.


Il primo obiettivo di questo nuovo progetto mira al coinvolgimento attivo dei tanti giovani presenti sul territorio, che da tempo sembra abbiano preso le distanze dal mondo della politica, sia locale che nazionale, dimostrando scarso interesse e disillusa rassegnazione. Senza dubbio una delle cause che può aver determinato un comportamento simile può essere ricercata proprio nel cattivo esempio offerto spesso dalla politica stessa, a partire dalle sue figure più rappresentative, di destra e di sinistra, immortalate non a caso nelle cronache recenti per atteggiamenti e stili di vita che escono fuori dal tracciato di una buona morale. Senza sottovalutare la forte crisi dei valori che oggi attraversa la società, e di cui le giovani generazioni sono spesso spettatori indifesi e disorientati, a partire dal valore della famiglia, della solidarietà, della fede, della legalità, della libertà nel rispetto reciproco e del rispetto delle diversità. Un terreno sul quale il nuovo movimento politico di centro-destra vuole mettere radici e porre delle basi solide e sicure insieme ai giovani, organizzando non a caso degli incontri periodici per discutere e trovare delle risposte a molte tematiche attuali che toccano da vicino il mondo giovanile, per interrogare la politica, per analizzare le tendenze in atto nella società in generale e nel proprio paese in particolare. Un’altra tappa sarà l’ampio dibattito che si svilupperà nelle prossime settimane intorno al tema delle elezioni regionali in vista, un’occasione in cui il nuovo partito di centro-destra non mancherà sicuramente di schierarsi a sostegno del Popolo della Libertà e del suo candidato alla presidenza della regione, ponendosi in maniera critica e costruttiva. Si cercherà di far luce innanzitutto sui  tanti errori commessi dal presidente Vendola e dai suoi compagni, che hanno comportato per la Puglia gravi perdite in termini sia economici che di credibilità istituzionale. A cominciare dal mancato rispetto dei vincoli e dei paramentri del Patto di Stabilità per il 2008 – a renderlo noto è la Corte dei Conti – che ha portato alla sospensione del trasferimento della quota integrativa al fondo sanitario regionale per oltre 200 milioni di euro, al blocco delle assunzioni e al divieto di contrarre mutui (va ricordato che una prima sospensione si era già registrata nel 2006, con il blocco di ben 270 milioni di euro, costringendo i fornitori delle Asl ad attendere quasi un anno prima di ottenere il pagamento delle merci fornite). E ancora, l’incapacità dimostrata nella gestione dell’emergenza rifiuti, interrompendo volutamente l’iter (già avviato dal piano Fitto) per la costruzione di nuovi impianti per il termovalorizzatore di Trani e i lavori per la costruzione di altri due termovalorizzatori a Bari e Brindisi, mettendo così a rischio la salute dei cittadini. Da ultimo, le inchieste della procura di Bari, coordinate dal pm Digeronimo, nelle quali, com’è noto, viene evidenziato un forte intreccio tra politici della giunta regionale e imprenditori locali per la fornitura di prodotti e servizi sanitari.

Un vero e proprio terremoto giudiziario che ha portato alle dimissioni dell’intera giunta regionale (escluso guarda caso il suo Presidente) e che dimostra quanto il sistema sanitario pugliese sia, oggi più di ieri, esposto agli interessi delle lobby, delle corporazioni e dei tentativi di corruzione per una parte del mondo politico. Sarà quindi certamente lungo e impegnativo il cammino che il nuovo partito carpignanese vuole compiere per crescere e affermarsi sul territorio. Per questo si rivolge sin d’ora a tutti i sostenitori del Popolo della Libertà, affinché possano venir fuori dall’incertezza e contribuire con la loro partecipazione e con la loro adesione alla nascita di un movimento politico alternativo, più forte e compatto.


Carpignano

Anziano perde l’orientamento, ritrovato nel bosco dai carabinieri

Si tratta di un 77nne di Galatina che, alle prime luci dell’alba, si era inoltrato in solitaria all’interno di un’area boschiva dell’agro di Carpignano Salentino

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A Carpignano Salentino, una mattinata di paura si è fortunatamente conclusa nel migliore dei modi grazie al pronto intervento dei Carabinieri della Stazione di Soleto.

Un uomo di 77 anni residente a Galatina, alle prime luci dell’alba si era inoltrato in solitaria all’interno di un’area boschiva situata nell’agro di Carpignano Salentino.

Probabilmente a causa della fitta vegetazione e della mancanza di punti di riferimento, l’anziano ha perso l’orientamento.

Comprendendo di non riuscire a ritrovare la via del ritorno, ha fortunatamente chiamato il numero unico di emergenza 112, chiedendo aiuto.

Preziosa l’abilità del militare che ha ricevuto la richiesta di soccorso e che, dalla Centrale Operativa, ha mantenuto il contatto telefonico con l’anziano per tranquillizzarlo e ottenere indicazioni utili relative alla sua localizzazione.

Immediato e tempestivo anche l’intervento della pattuglia della Stazione di Soleto che si è subito diretta sul luogo indicato dove hanno poi proseguito a piedi tra i sentieri del bosco fino a riuscire ad individuare l’uomo.

Spaventato ma in buone condizioni, gli uomini dell’Arma lo hanno rassicurato e accompagnato fino al luogo in cui aveva lasciato la sua autovettura e dove ha potuto finalmente riprendersi dallo spavento.

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Appuntamenti

La forza dei “Piccoli”, a Cursi si incontrano 28 paesi

Domani l’incontro nella sala comunale con sindaci e amministratori dei paesi coinvolti, per rafforzare le capacità amministrative e gestionali tramite il PON Governance e Capacità Istituzionale

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Cursi, insieme altri 27 piccoli Comuni salentini della propria aggregazione, saranno protagonisti del percorso di affiancamento del Progetto Piccoli, l’iniziativa promossa dal Dipartimento della Funzione Pubblica nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (PON) Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 e del Programma Complementare di Azione e Coesione (PAC).

L’appuntamento è fissato per domani, mercoledì 8 ottobre, dalle 10,30 alle 13, nel Municipio di Cursi in Piazza Maria Immacolata.

I paesi interessati sono: Andrano, Arnesano, Bagnolo del Salento, Cannole, Carpignano Salentino, Castrì di Lecce, Castrignano De’ Greci, Castro, Cursi (ente capofila dell’aggregazione), Diso, Giuggianello, Giurdignano, Martignano, Melpignano, Miggiano, Minervino di Lecce, Muro Leccese, Palmariggi, Salve, San Pietro in Lama, Sanarica, Seclì, Sogliano Cavour, Sternatia, Supersano, Uggiano La Chiesa e Zollino.

Saranno presenti sindaci, amministratori e funzionari degli enti interessati.

IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA

Ore 10,30 – Saluti istituzionali con William Marco Santoro, sindaco di Cursi

Ore 10,45 – Il Progetto PICCOLI in Puglia con Michele Sperti, sindaco di Miggiano e Vicepresidente Vicario ANCI Puglia

Ore 11,15 – Affiancamento su Acquisti, Appalti e Gestione dei tributi con Francesco Minchillo, Task Manager PICCOLI – ANCI

Ore 12 – Question time e definizione del percorso di affiancamento.

Modererà i lavori Domenico Sgobba, Vice Segretario ANCI Puglia

 

 

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Attualità

I primi Crediti Verdi in Italia sono salentini

Con Olivami è possibile compensare le emissioni di carbonio con gli alberi di ulivo. Simone Chiriatti: «Traguardo storico, i nostri crediti di carbonio sono alberi che crescono e famiglie che restano»

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Da oggi è possibile compensare le emissioni di carbonio in Italia sostenendo la rinascita dell’olivicoltura nel Salento.

Nasce con Olivami ETS una nuova opportunità per tutelare la biodiversità con la compensazione delle emissioni inquinanti. Impegnata nella riforestazione partecipata del Salento colpito dalla Xylella, l’associazione Olivami ha infatti ottenuto la certificazione ufficiale dei propri crediti di carbonio da parte di Climate Standard, secondo i criteri della norma internazionale ISO 14064-2.

Gli uliveti curati sono in grado di assorbire più CO2 di quanta ne emettano e questo saldo positivo si trasforma in carbonio, commerciabile sui mercati.

Un progetto dalla visione globale che rappresenta il tentativo concreto di trasformare la sostenibilità ambientale in sostenibilità economica, offrendo ai contadini nuove entrate attraverso i mercati del carbonio.

Si tratta di un traguardo storico per il Salento: aziende e organizzazioni possono compensare le proprie emissioni senza uscire dai confini nazionali, contribuendo concretamente alla rigenerazione ambientale, sociale ed economica di un territorio fragile ma ricco di valore umano e agricolo.

A CARPIGNANO SALENTINO

La certificazione segue un audit indipendente condotto da Climate Standard con livello di assicurazione “ragionevole”, che ha verificato la piena conformità dei progetti di Olivami agli standard richiesti.

Il primo progetto validato è Zona Colavecchi, a Carpignano Salentino: 4,62 ettari di uliveto riforestato con 1.150 piante di varietà Favolosa, capaci di generare nel 2025/26 crediti di carbonio certificati.

Gli assorbimenti di CO₂ sono stati calcolati secondo metodologia proprietaria TCR – Trusted Carbon Reduction, sviluppata da Carborea, società benefit spin-off tecnico-scientifico di Olivami.

Lo standard, validato da RINA nel febbraio 2025, assicura criteri di misurabilità, verificabilità, tracciabilità e permanenza, grazie a: dati georeferenziati, contratti ventennali con gli agricoltori, tecnologia blockchain per la tracciabilità dei crediti. L’oliveto si riscopre dunque alleato strategico nella lotta al cambiamento climatico per la sua grande capacità di assorbire e immagazzinare anidride carbonica.

SVOLTA ECOLOGICA

Ha aperto la nuova stagione della compensazione italiana è stata la BCC di Terra d’Otranto, prima banca ad acquistare i crediti certificati da mille ulivi.

Nei mesi scorsi altri pionieri avevano già sostenuto Olivami, tra cui TÜV Italia, Banca Popolare Pugliese, CBI, Biografilm e Di Ciero.

Una sperimentazione che oggi si trasforma in possibilità concreta per le multinazionali.

«Acquistando i crediti di carbonio generati dai nuovi impianti di ulivo, le aziende non solo compensano le proprie emissioni: diventano parte attiva della rinascita del Salento», spiega Simone Chiriatti direttore di Olivami, «ogni credito sostiene la crescita delle giovani piante e garantisce agli agricoltori un supporto economico fondamentale. Non possiamo continuare ad acquistare crediti da paesi lontani ignorando ciò che accade qui, in Italia. Con Olivami, la transizione ecologica è anche rigenerazione sociale ed economica, radicata nel nostro territorio».

AMBIENTE, COMUNITÀ ED ECONOMIA

Fondata nel 2022, Olivami ETS ha piantato 300mila alberi, donato oltre 50mila ulivi a circa 500 agricoltori salentini, favorendo la riforestazione partecipata attraverso il meccanismo dell’adozione aziendale di ulivi.

Ha realizzato 230 giardini per medie e grandi imprese (Deloitte, Deghi, Raffo, Sella, Transcom, Acquedotto Pugliese, CDS Hotel, CBI, BSG) con oltre 15.mila piante adottate.

Novemila litri d’olio sono stati spediti agli adottanti nel mondo.

Da questa esperienza, nel 2024 è nata Carborea, con l’obiettivo di creare un modello replicabile di carbon farming locale in grado di generare valore sia ambientale sia economico.

I crediti Olivami non sono semplici numeri: sono alberi che crescono, famiglie che restano, giovani che lavorano, agricoltori che tornano a credere nella loro terra.

Una scelta concreta e trasparente per le aziende che vogliono investire nella transizione ecologica sostenendo un progetto italiano, verificato e ad alto impatto.

Con questa iniziativa, Olivami conferma il suo ruolo di riferimento nell’innovazione del settore e nella promozione dell’olivo come risorsa strategica di Puglia, sia per il clima sia per lo sviluppo delle aree rurali.

Una pianta antica che continua a dimostrarsi attuale e indispensabile.

Il futuro dell’olivicoltura si costruisce anche così: attraverso la cura della pianta, campi capaci di assorbire cambiamenti, una filiera più sostenibile.

I produttori possono finalmente raccogliere le loro olive e anche il valore invisibile del loro impegno: il carbonio.

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