Attualità
Unisalento: i nuovi Delegati
Presentati questa mattina all’Università del Salento i Delegati che lavoreranno al fianco del professor Fabio Pollice nel corso del suo mandato a Rettore dell’Ateneo
«Se saremo uniti e determinati ogni obiettivo diventerà raggiungibile», ha detto il rettore Fabio Pollice, «dobbiamo recuperare la fiducia in noi stessi, e questo lo dico in particolare a tutti coloro che aspirano a crescere in UniSalento. C’è una comunità accademica che attende un segnale positivo, le difficoltà del bilancio di Ateneo non devono diventare un limite: sta a noi determinare il futuro, il passato non è una condizione che deve interferire sul presente.
Da oggi immagino che si possa aprire un percorso espansivo per la nostra Istituzione, un percorso che ci porterà a ritrovarci al centro di un progetto di crescita. Sono certo che i delegati che mi affiancheranno saranno determinanti a raggiungere questo obiettivo, ma più in generale mi piacerebbe che ciascun componente della comunità accademica si facesse protagonista e promotore di un’idea, di un progetto che ritiene foriero di sviluppo per l’Ateneo. Lo porteremo avanti insieme».
Il Rettore ha poi annunciato alcune novità e prossime iniziative: «Chiederò a ogni delegato di nominare un referente del personale tecnico amministrativo per l’area di competenza, in un tandem che sono certo costituirà un valore aggiunto.
Inoltre è mia intenzione rintracciare fondi per la realizzazione, ogni anno, di un progetto internazionale con un paese in via di sviluppo, con l’obiettivo di stimolare un percorso di crescita congiunto dal punto di vista sia accademico che umano.
Infine, da gennaio partiremo con un Premio da assegnare alla scuola superiore di secondo grado che maggiormente contribuirà alla crescita di UniSalento in termini di iscritti: vogliamo così ricostruire la filiera formativa con la città di Lecce e con tutto il Salento».
«Ringrazio il Rettore Pollice per la stima e la fiducia accordatemi», ha detto il Direttore Generale Donato De Benedetto, «conosco la macchina universitaria per averci lavorato molti anni, e per questo sono convinto che anche nel prossimo sessennio riusciremo, con l’impegno e la competenza che sempre hanno contraddistinto il personale tecnico amministrativo, a portare avanti gli obiettivi che ci saranno posti.
Perché ciò accada, sarà fondamentale sviluppare maggiore interazione tra i delegati e gli uffici competenti per materia».
Accanto al Rettore la Prorettrice vicaria Manolita Francesca, docente di Diritto privato. I delegati presentati:
- alla Ricerca: Alessandro Sannino, docente di Scienze e tecnologie dei materiali
- all’Offerta formativa: Attilio Pisanò, docente di Filosofia del diritto
- alla Valorizzazione del territorio: Manuela De Giorgi, docente di Storia dell’arte medievale
- alle Risorse umane: Rossano Ivan Adorno, docente di Diritto processuale penale
- alla Proiezione internazionale: Rosita D’Amora, docente di Armenistica, caucasologia, mongolistica e turcologia
- al Diritto allo studio: Giuseppe Gioffredi, docente di Diritto internazionale
- a Rapporti con imprese e partecipate: Valeria Stefanelli, docente di Economia degli intermediari finanziari
- alle Politiche di genere: Anna Maria Cherubini, docente di Fisica matematica
- alle Politiche di integrazione: Flavia Lecciso, docente di Psicologia dello sviluppo e psicologia dell’educazione
- a Bilancio e politiche finanziarie: Giuseppe Grassi, docente di Elettrotecnica
- alla Comunicazione: Stefano Cristante, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi
- alla Sostenibilità: Alberto Basset, docente di Ecologia
- a Patrimonio edilizio e sicurezza: Maria Antonietta Aiello, docente di Tecnica delle costruzioni
- al Patrimonio bibliotecario: Paola Davoli, docente di Egittologia e civiltà copta
- alle Tecnologie digitali: Luigi Patrono, docente di Sistemi di elaborazione delle informazioni
- all’Orientamento in entrata e uscita: Amedeo Maizza, docente di Economia e gestione delle imprese
- alla Gestione degli spazi e degli eventi: Luisa Siculella, docente di Biologia molecolare
- agli Affari legali: Francesco Tuccari, docente di Diritto amministrativo
- all’Attuazione del piano strategico: Claudia Sunna, docente di Storia del pensiero economico
- alla Performance di Ateneo: Andrea Ventura, docente di Fisica nucleare e subnucleare
Attualità
Genitore si scusa con la dirigente del Liceo Comi: “Rivolsi parole gratuitamente ingiuriose”
“Fu solo il frutto di un momento di forte tensione personale”: nella lettera pubblica inviata alla Redazione, l’intento di chiudere bonariamente una vicenda incresciosa risalente al 2024
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di scuse giunta in Redazione dal signor Grazio De Paoli, genitore di uno studente del Liceo Comi. La lettera pubblica è indirizzata alla Dirigente del medesimo istituto. Come si evince dalla stessa comunicazione, inviata alla Redazione per tramite dell’avvocato Francesco Accoto, la presente vale quale presa di coscienza dell’errore commesso e come manifestazione della volontà di chiudere bonariamente una spiacevole vicenda, risalente al 2024. All’epoca, nel mese di settembre, lo scrivente avrebbe rivolto pubblicamente delle parole ingiuriose all’indirizzo della Dirigente e del Liceo.
“In riferimento a quanto accaduto nel settembre 2024, durante l’accoglienza nell’auditorium delle classi prime del Liceo “G. Comi” di Tricase, desidero esprimere alla Dirigente scolastica, Prof.ssa Antonella Cazzato, e all’intera comunità scolastica, le mie più sincere scuse per le parole e i toni inappropriati usati. Riconosco che il mio intervento è stato inopportuno, errato, offensivo e non riflette il rispetto e la stima che invece avrebbe dovuto avere la Dirigente e dell’Istituto e tutti gli altri addetti, che si sono distinti per serietà, attenzione e professionalità nelle numerose attività scolastiche ed extracurriculari svolte.
Le mie parole, gratuitamente offensive, pronunciate in quella circostanza nell’auditorium del Liceo “G. Comi”, sono state solo il frutto di un momento di forte tensione personale, senza alcuna responsabilità da parte della Dirigente scolastica, Prof.ssa Antonella Cazzato né di tutta la scuola. Per quanto ho potuto constatare il Liceo “G. Comi” ha sempre garantito un percorso formativo di elevata qualità, e il personale docente e non docente, insieme alla Dirigente, si è sempre mostrato all’altezza del proprio compito educativo verso mio figlio assicurandogli un ottimo percorso scolastico quinquennale”.
Attualità
Alessano-Specchia: fronte comune a scuola contro il bullismo
Questa mattina l’incontro, nei due plessi, con l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Tricase
Coinvolgimento e partecipazione attiva degli studenti e delle studentesse del Comprensivo di Alessano e Specchia che oggi hanno incontrato l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Tricase, in un incontro sul delicato tema del bullismo e cyberbullismo.
Un momento di dialogo autentico, che ha contribuito a sviluppare consapevolezza e responsabilità tra le giovani generazioni, grazie anche al prezioso intervento della psicologa Marinella Martella, che ha offerto spunti concreti per riconoscere e contrastare questi fenomeni.

A impreziosire l’iniziativa, la presenza dei Sindaci dei rispettivi Comuni, segno tangibile di un’attenzione condivisa e di una comunità che sceglie di fare rete per proteggere e sostenere i propri ragazzi e le proprie ragazze.
Approfondimenti
Pompeo Maritati, “Quando i numeri si innamorano (e io ci casco)”
Oggi che sono in pensione, che posso permettermi di scrivere senza Excel aperto in sottofondo, ho ritrovato quei fogli, li ho riletti, e mi sono detto: “Perché non completarlo? Perché non dare voce a quei numeri innamorati?”…
L’idea di questo libro nasce in un luogo che, a prima vista, sembrerebbe il meno romantico del mondo: una sala corsi di una grande banca italiana, illuminata da neon impietosi, con pile di dispense, calcolatrici scientifiche e tazzine di caffè che avevano visto giorni migliori.
Era verso la fine degli anni 90, e io, in giacca e cravatta, stavo tenendo un corso di matematica finanziaria a un gruppo di operatori bancari. L’argomento del giorno? Il calcolo delle rate di mutuo con il sistema cosiddetto “alla francese”.
Un nome che evoca baguette, bistrot e chanson d’amour, ma che in realtà nasconde una formula che farebbe piangere anche un ingegnere.
Eravamo immersi in coefficienti, tassi d’interesse, progressioni geometriche e quel misterioso “ammortamento” che, più che un piano di rimborso, sembrava una lenta agonia numerica. E proprio mentre stavo spiegando la logica dietro la distribuzione degli interessi nel tempo, uno degli uditori – un tipo sveglio, con l’aria di chi aveva già capito tutto, ma voleva vedere se anche io lo avevo capito se ne uscì con una frase che mi colpì come una freccia di Cupido: “È come se alcuni numeri si fossero innamorati.”
Silenzio. Sorrisi. Qualche risatina. Io, ovviamente, feci il classico gesto da docente navigato: annuii con un mezzo sorriso, come a dire “bella battuta, ma torniamo seri”. E così fu. Riprendemmo la lezione, tornai a parlare di rate, di formule, di Excel. Ma quella sera, solo in albergo, mentre il minibar mi offriva una bottiglietta d’acqua a prezzo da champagne e la TV trasmetteva repliche di quiz dimenticati, quella frase tornò a bussare alla mia mente.
“È come se alcuni numeri si fossero innamorati.”
Ma certo! Perché no? Perché non pensare che dietro le formule ci siano storie? Storie di attrazione, di repulsione, di corteggiamenti matematici, di triangoli amorosi (non solo geometrici), di numeri che si cercano, si sfuggono, si fondono. Un’idea folle, certo.
Accostare l’innamoramento, quel sentimento poetico, irrazionale, profondo, all’aridità dei numeri, che per definizione sono freddi, impersonali, astratti. Ma forse proprio per questo l’idea mi sembrava irresistibile.
Così iniziai a scrivere. A spizzichi e bocconi, tra una riunione e una trasferta, tra un bilancio e un report. Annotavo storielle, dialoghi, immagini. Immaginavo lo Zero e l’Uno in crisi di coppia, il Due che cerca equilibrio, il Pi greco che seduce tutti ma non si concede a nessuno. Poi, come spesso accade, la vita prese il sopravvento.
Gli impegni si moltiplicarono, le cartelle si accumularono, e quei fogli finirono in fondo a un cassetto. Lì rimasero, silenziosi, per anni. Fino a oggi.
Oggi che sono in pensione, e che ho tempo per ascoltare le idee che bussano piano, che posso permettermi di scrivere senza Excel aperto in sottofondo. Ho ritrovato quei fogli, li ho riletti, e mi sono detto: “Perché non completarlo? Perché non dare voce a quei numeri innamorati?”
E così è nato questo libro. Un libro che non pretende di insegnare matematica, ma di farla sorridere. Un libro che non vuole dimostrare teoremi, ma raccontare storie. Un libro che, se tutto va bene, vi farà guardare i numeri con occhi nuovi.
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