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Attualità

Covid, Lopalco: «Giugno mese decisivo»

Il responsabile della task force pugliese per l’emergenza sanitaria: «È imprevedibile quello che può essere l’esito di questa riapertura con poche cautele ma escluderei una ripresa di circolazione del virus come quella di marzo perché ora siamo preparati»

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«Siamo tornati a controllare la curva epidemica, questa volta per vedere, forse con un po’ di timore, se torna a salire, dopo le riaperture e dopo qualche week-end di libera-tutti che preoccupa per il suo impatto. Eventualmente, però, ne vedremo gli effetti in ritardo: dato i tempi di manifestazione dei sintomi dal contagio, i 14 giorni assunti a riferimento, non vedremo subito quello che è successo».


È questa, in sintesi, l’analisi dell’epidemiologo salentino Pier Luigi Lopalco, responsabile della task force pugliese per l’emergenza sanitari, oltre che professore ordinario di Igiene all’Università di Pisa.


Secondo quanto dichiarato dall’epidemiologo alle agenzie di stampa, «è imprevedibile quello che può essere l’esito di questa riapertura con poche cautele. Potrebbe non sviluppare nulla, soprattutto in quelle regioni in cui la circolazione del virus, come nelle isole, è molto bassa, così come potrebbe aver riacceso dei focolai epidemici ma di questo ce ne accorgeremo a metà giugno, non prima».


Intanto le riaperture continuano, dopo quelle di palestre, centri sportivi e piscine (25 maggio) , il 3 giugno con ogni probabilità riprenderà la mobilità tra le diverse regioni e da metà giugno dovrebbero riaprire cinema e teatri.


Così Lopalco: «Giugno sarà un mese chiave, decisivo per fare davvero il punto della situazione e capire quale sarà la nostra nuova normalità, quale strategia possiamo portare avanti. Al momento è assolutamente d’obbligo usare qualche precauzione e cautela ma escluderei», rassicura il prof. Lopalco, «una ripresa di circolazione del virus come quella di marzo perché ora siamo preparati. Potremo subire un aumento dei casi, una ripartenza della circolazione del virus, ma l’impatto sulla salute pubblica non sarà paragonabile a quanto avvenuto a marzo. Gli ospedali sono pronti, la sorveglianza sul territorio funziona abbastanza bene, non è paragonabile la situazione in cui siamo ora rispetto a qualche mese fa: eravamo sguarniti, non eravamo preparati. Abbiamo imparato tante cose sia su come cercare il virus che come curarlo. La situazione è completamente diversa».


Pierluigi Lopalco, direttore della Task Force per l’emergenza da Covid 19 in Puglia


Anche il virus è cambiato, perdendo parte della sua aggressività? «Difficile avere certezze», secondo il luminare salentino, ma «è sicuramente un’ipotesi di lavoro importante. Quando parliamo di attenuazione si può fare riferimento sia alla possibilità che un ceppo virale abbia preso il sopravvento e che sia un ceppo meno virulento, sia ad una attenuazione dal punto di vista epidemiologico. Ad esempio, il virus ora circola tra soggetti asintomatici, e un asintomatico ha comunque una capacità di contagiare molto più bassa rispetto a qualcuno che ha febbre, tosse e che ha quindi una carica virale molto alta. Il fatto che ora il virus circoli tra soggetti con cariche virali infettanti più basse ha un suo significato: se infetto con un carica bassa è diverso se infetto con una carica alta, e magari sono un anche soggetto anziano e con precedente patologia. La circolazione del virus cambia completamente se avviene tra giovani asintomatici o se avviene in una casa di riposo per anziani».


Il timore che oggi stiamo vivendo è che i cosiddetti «giovani della movida al momento si stiano contagiando fra di loro», per questo «ci vorrà tempo per capire se questo porterà poi effettivamente ad un aumento di casi sintomatici, deve prima raggiungere una fetta di popolazione più debole rispetto al virus. Quando i figli lo trasmetteranno ai genitori e ai nonni. Speriamo di no».

Lopalco però avverte anche chi si ritiene fuori pericolo a prescindere: «Anche un giovane si ammala e una polmonite virale non è uno scherzo. È vero, i deceduti sono rari tra i giovani ma una polmonite virale non è comunque una passeggiata. Potrebbe lasciare anche degli esiti. Senza contare che i problemi che dà questo virus non sono solo respiratori, sono sistemici, a carico soprattutto dei reni e dell’apparato cardiovascolare». Giovane avvisato…


In tanti parlano di effetto harvest: «È una ipotesi di tipo puramente epidemiologico», spiega l’epidemiologo, «secondo cui la prima ondata ha colpito le fasce più deboli e ora il serbatoio delle fasce più deboli, purtroppo anche drammaticamente, si è svuotato. Quindi il virus ha iniziato a circolare in una popolazione più sana, più giovane e automaticamente l’effetto è molto meno evidente».


Altro elemento complice di una possibile  attenuazione del virus potrebbe essere il caldo che «potrebbe diminuire la capacità di trasmissione del virus negli ambienti esterni. Anche questa è una ipotesi che va avvalorata. Due elementi: in condizioni di temperature mite o calda una persona è meno suscettibile alle infezioni respiratorie mentre il freddo, il raffreddamento, aumenta la suscettibilità alle infezioni respiratorie. E poi c’è il sole: il sole è il più potente dei disinfettanti. Ogni virus in un ambiente esterno irradiato non resiste».


Ecco perché si parla di “stagionalità” del virus. Quindi «imparare e mettere in pratica le buone norme di comportamento è fondamentale perché non si sa a settembre, a ottobre cosa succederà».


Per il prof. Lopalco, «la parola chiave è monitoraggio. E le decisioni vanno prese volta per volta in base ai risultati di questo monitoraggio. Quello che noi sappiamo oggi potrebbe non esser più valido tra un mese».


Intanto, aspettiamo i numeri di giugno. L’epidemiologo salentino si dice «moderatamente ottimista perché la prima ondata è sicuramente passata, e per questa potenziale seconda ondata siamo molto più preparati».


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Il sindaco di Maglie revoca la nomina di assessore ad Antonio Fitto

Rottura storica con l’ex primo cittadino magliese con cui Toma ha avuto un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni

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Il sindaco di Maglio Ernesto Toma comunica di aver disposto, con proprio decreto, la revoca della nomina di assessore ad Antonio Fitto, ponendo fine a un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni.

La spiegazione nelle parole del primo cittadino: “Antonio Fitto ha guidato la città come Sindaco per dieci anni con questa maggioranza e, successivamente, ha ricoperto il ruolo di Assessore nelle Giunte da me presiedute. In questo lungo arco temporale ha partecipato in modo diretto e continuativo a tutte le principali scelte politiche, amministrative e finanziarie del Comune, assumendosene pienamente la responsabilità.

Appare pertanto doveroso ristabilire la verità dei fatti di fronte ai cittadini: le recenti dichiarazioni con cui Antonio Fitto invoca oggi un “rilancio dell’attività amministrativa” risultano politicamente contraddittorie e poco credibili, poiché rivolte contro un’azione di governo che egli stesso ha contribuito a costruire, sostenere e approvare per due decenni. Non più tardi di pochi giorni fa, lo stesso Assessore ha votato in Giunta il Bilancio comunale, condividendone senza riserve contenuti, scelte e indirizzi strategici.

La scelta di candidarsi, senza nemmeno discuterlo con la propria maggioranza, alla carica di Sindaco di Maglie, con un progetto politico alternativo e dichiaratamente in contrapposizione all’attuale Amministrazione rappresenta una legittima ambizione personale, ma segna una rottura politica netta e non più compatibile con il ruolo di Assessore. Non è possibile, soprattutto in una fase pre-elettorale, amministrare una città e al contempo condurre una campagna politica contro l’Amministrazione di cui si fa parte. La revoca del decreto di nomina è quindi un atto di chiarezza politica, di rispetto istituzionale e di correttezza nei confronti dei cittadini, chiamati a scegliere tra progetti alternativi senza ambiguità, doppiezze o operazioni di scarico di responsabilità.

L’Amministrazione comunale continuerà il proprio lavoro fino alla conclusione naturale del mandato con coerenza, serietà e senso delle istituzioni, rivendicando con orgoglio il percorso compiuto e rimettendo, come è giusto che sia, il giudizio finale agli elettori”.

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Scuola Smart al Comprensivo “Pascoli” di Tricase: “Più dinamici e inclusivi”

Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.

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Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale. Questo nuovo spazio, già a disposizione di tutte le classi, è stato progettato per trasformare la didattica quotidiana in un’esperienza sempre più dinamica e inclusiva.
L’ambiente è stato dotato di strumenti all’avanguardia:
• Arredi modulari: 24 banchi trapezoidali, un tavolo collaborativo e 25 sedie, pensati per favorire il lavoro di gruppo.
• Tecnologia di ultima generazione: 25 Chromebook con relativo carrello caricatore e un monitor touch interattivo da 65 pollici.
• Formazione: Nei prossimi mesi i nostri docenti parteciperanno a corsi specifici sull’uso dei nuovi dispositivi e sulle metodologie didattiche collaborative digitali.
La Dirigente Annamaria Turco spiega: “La Fondazione con questo dono ha voluto fornire ai nostri alunni gli strumenti necessari per lo sviluppo di competenze digitali, di problem solving e di comunicazione, competenze ormai essenziali per i futuri cittadini europei, come indicato dal quadro di riferimento europeo Digicomp 2.3.
Gli arredi e i dispositivi sono pensati nell’ottica della Classe 4.0, promossa dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e che rappresenta un nuovo modello di ambiente di apprendimento che si discosta dalla tradizionale impostazione trasmissiva per una didattica innovativa, attiva e centrata sullo studente.
I ringraziamenti ufficiali sono stati espressi con profonda gratitudine il 16 dicembre 2025 durante il nostro Recital di Natale alla Dott.ssa Tina De Francesco e alla Dott.ssa Mariangela Martella, rappresentanti della Fondazione, per il loro concreto sostegno alla crescita dei nostri ragazzi. Il nostro plauso va anche alla Prof.ssa Laura Accoto, progettista dell’ambiente collaborativo“.
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Dal Salento spicca il volo “Il sogno di Flip”

Un albo illustrato per parlare ai bambini di inclusività e fiducia in sé, toccando il tema del bullismo

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“Il sogno di Flip” è l’albo illustrato, con testi e disegni di Alessia Urso, illustratrice e grafica di Marittima, pubblicato da Curcio Editore.

Ambientata al Polo Nord, la storia racconta di Flip, un piccolo elfo con una disabilità che sogna di lavorare nella fabbrica di Babbo Natale.
Dopo un episodio di bullismo, grazie alla creatività e all’incontro con un’amica speciale, Flip trova la forza di non arrendersi e costruisce un braccio artificiale che diventa simbolo di riscatto e fiducia in sé. Un racconto dolce e luminoso che parla ai bambini di coraggio, amicizia e inclusione. Disponibile su Amazon

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