Cronaca
Uccisi con oltre 60 fendenti: continua la caccia al killer di Eleonora e Daniele
Circa 60 fendenti inferti alle due vittime: l’assassino di Eleonora Manta e Daniele De Santis si è accanito con ferocia sui corpi di delle due vittime. E’ al momento questa l’unica certezza nota, confermata dall’autopsia e riferita dal legale di famiglia, sul duplice omicidio del giovane arbitro e della sua fidanzata uccisi lunedì sera a Lecce, nel palazzo in cui erano appena andati a vivere insieme.
È giallo, invece, sull’omicida che viene cercato da due giorni: attorno a lui sembra stringersi sempre più il cerchio delle indagini. Anche se fonti inquirenti hanno smentito le voci trapelate su un sospettato già interrogato, altre fonti vicine alle indagini parlano con insistenza di una persona che sarebbe al centro dell’attenzione degli investigatori. Si sa che oltre all’ascolto di testimoni, si sono susseguite oggi perquisizioni e acquisizioni di materiale, e che l’attività investigativa è stata particolarmente intensa in uno dei paesi della provincia di Lecce, Aradeo. Una delle tracce seguite è quella di quel nome, ‘Andrea’, gridato da Eleonora prima di venire uccisa. Lo hanno raccontato i testimoni che hanno detto agli investigatori di averla sentita gridare “Andrea no, Andrea” prima che i fendenti uccidessero entrambi e di avere visto poi fuggire un uomo con un coltello in mano, con il cappuccio di una felpa nera calato sulla testa, guanti neri e uno zainetto giallo sulle spalle.
Il delitto è avvenuto nel condominio in cui vivevano le vittime, in via Montello n.2 angolo via Martiri d’Otranto, nel rione Rudiae, nei pressi della stazione ferroviaria. L’ipotesi più probabile è che le due vittime conoscevano il loro assassino, al quale hanno aperto la porta mentre stavano cenando. Daniele indossava pantaloncini e ciabatte. Sul movente gli inquirenti non si sbilanciano e non confermano né smentiscono l’ipotesi che possa trattarsi di un delitto passionale. La sensazione però è che gli investigatori stiano seguendo una pista concreta. Dovrebbe essere chiara anche la dinamica dei fatti. L’ultimo ad essere ucciso, sulle scale al primo piano del condominio, sarebbe stato proprio Daniele, forse mentre tentava di sottrarsi alla ferocia dell’assassino. Daniele al termine di questa stagione calcistica sognava di arbitrare in serie B e di affermarsi come amministratore di condominio. Infatti, amministrava il condominio in cui viveva e dove aveva deciso di convivere con la sua ‘Elly’.
La sua fidanzata, invece, originaria di Seclì, laureata in giurisprudenza e neo assunta all’Inps, sarebbe stata uccisa per prima sul pianerottolo di casa con numerosi fendenti. Dopo aver completato la sua missione, il killer sarebbe fuggito per le scale e avrebbe imboccato via Martiri d’Otranto facendo perdere le proprie tracce. Ora si aspetta l’esame dei file delle telecamere di sorveglianza della zona per poter consolidare gli indizi raccolti dagli investigatori, basati principalmente sulle dichiarazioni dei testimoni e su qualche traccia lasciata. Quello che è certo è che non si è trattato di un delitto d’impeto, ma di un omicidio premeditato perché il killer ha agito con il volto coperto, indossava i guanti e aveva con sé un coltello che gli investigatori stanno cercando.
Cronaca
Droga e esplosivi, due arresti a Taurisano
La polizia di Stato ha condotto un’operazione che ha portato al fermo di due note pluripregiudicati del posto
La Polizia di Stato ha arrestato due soggetti noti agli uffici nell’ambito di operazioni di polizia giudiziaria finalizzate al contrasto del traffico illecito di sostanze stupefacenti e alla detenzione di materiale esplodente.
Nello specifico, gli agenti del Commissariato di Taurisano, con l’ausilio delle unità cinofile della Guardia di Finanza, a seguito di un’attività info-investigativa, hanno eseguito contemporaneamente perquisizioni presso due distinti obiettivi, rispettivamente domicili di due noti pluripregiudicati del posto.
Nel primo, l’operazione ha portato all’arresto di un uomo di anni 50 di Taurisano in quanto venivano rinvenuti 130 grammi di cocaina, nonché un bilancino di precisione.
Lo stupefacente è stato rinvenuto nella tavernetta posta al piano seminterrato dell’abitazione, precisamente all’interno di una fessura del muro, appositamente scavata in una nicchia in muratura, della larghezza di circa 20 cm alta 5 cm e profonda circa 7 cm, a sua volta occultata da un battiscopa in ceramica, incollato al muro con nastro adesivo giallo, nascosto da una valigetta per attrezzi posizionata davanti all’apertura.
Nel frattempo, durante l’appostamento nelle immediate vicinanze del domicilio del secondo obiettivo, un uomo di 40 anni del posto, gli agenti hanno notato un uomo avvicinarsi all’ingresso dell’abitazione e intuito l’imminente cessione di sostanza stupefacente.
Con un abile stratagemma sono riusciti a introdursi all’interno del cortile approfittando dell’apertura del cancelletto.
L’acquirente é stato sorpreso con una dose di cocaina del peso di 0.20 grammi contenuta all’interno di un involucro di plastica dura apribile a forma di cilindro con tappo a vite.
All’interno dell’abitazione sono state in seguito rinvenute diverse centinaia di contenitori identici a quello in possesso dell’acquirente, suddivisi per colore a seconda della dimensione, presumibilmente per distinguere il peso delle dosi da confezionare, nonché un piccolo imbuto utile al riempimento degli stessi.
Rinvenuti 605 euro in contanti, un’agenda contenente appunti presumibilmente relativi all’attività di spaccio e una busta di plastica con tracce di sostanza del tipo cocaina.
L’attività di ricerca ha portato anche al rinvenimento di 22 manufatti esplosivi tipo “bombe carta”, composte da materiale esplodente, appartenente a categoria professionale e non in libera vendita, idoneo per tipologia e peso e per il modo in cui era custodito, ad essere micidiale se non perfino letale.
I “candelotti” erano infatti custoditi all’interno di un mobile, in una scatola di cartone, condizione favorevole ad un possibile innesco a catena data l’alta sensibilità di ogni manufatto a molteplici cause esterne, tra cui anche semplicemente il calore o lo sfregamento.
I manufatti sono stati posti in sicurezza grazie all’intervento degli operatori del nucleo Artificieri dell’Arma dei Carabinieri.
Entrambi i soggetti sono stati arrestati, il primo per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, il secondo per detenzione di materiale esplodente nonché indagato per spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, e associati presso il carcere di Borgo San Nicola.
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Cronaca
54enne offre un lavoro a studentessa, la porta nell’appartamento e la molesta
Gli agenti hanno poi trovato nell’abitazione dell’uomo diversi telefoni cellulari, tablet e un paio di manette in vendita libera, tutto materiale sequestrato.
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Sono tanti i giovani in cerca di lavoro e quale esca migliore se non una promettente offerta di lavoro per attirare l’attenzione?
Avrebbe escogitato questa motivazione per attirare una 20enne in un monolocale per poi molestarla.
E’ stato un 54enne del nord Salento, già noto alle forze dell’ordine, e per questo è stato arrestato per per violenza sessuale e lesioni personali aggravate nei confronti di una studentessa universitaria, della provincia di Bari.
La giovane aveva postato un annuncio su Facebook per cercare lavoro, come donna delle pulizie.
Il 54enne avrebbe risposto offrendo un impiego nel suo appartamento.
Una volta avvenuto l’incontro, a Lecce, la ragazza sarebbe stata portata in un monolocale senza finestre, dove l’uomo avrebbe iniziato a toccarla, nonostante il diniego della giovane, consumando la presunta violenza sessuale.
Dopo quanto accaduto la giovane si è subito recata presso il pronto soccorso de Vito Fazzi, di Lecce, dove ha poi ha denunciato l’accaduto.
Gli agenti hanno poi trovato nell’abitazione del 54enne diversi telefoni cellulari, tablet e un paio di manette in vendita libera, tutto materiale sequestrato.
Alliste
Diamo i voti ai cimiteri del Salento: criticità, sufficienze ed eccellenze
Con l’avvicinarsi della Festa dei Morti abbiamo voluto verificare la situazione dei luoghi sacri dove tutti ci rechiamo in visita ai nostri cari defunti. Spesso, per come sono tenuti, nonostante la sacralità del luogo, i cimiteri sono stati oggetto di (giuste) critiche….
Con l’avvicinarsi della Festa dei Morti abbiamo voluto verificare la situazione dei luoghi sacri dove tutti ci rechiamo in visita ai nostri cari defunti.
Spesso, per come sono tenuti, nonostante la sacralità del luogo, i cimiteri sono stati oggetto di (giuste) critiche.
Per questo a ridosso del 2 novembre abbiamo fatto un giro (random) in alcuni camposanti della provincia.
Sarà per l’avvicinarsi della ricorrenza, ma la situazione è (quasi) dappertutto decisamente confortante.
Nessun problema ad Alliste, Felline, Matino e Racale.
Negli ultimi due centri abbiamo assistito personalmente ai lavori in corso per la tosatura delle siepi e la sistemazione degli arredi a verde.
A Matino abbiamo anche incontrato il consigliere comunale Aldo De Donatis che ci ha spiegato come da tre anni sia cambiata la gestione dei servizi e la situazione oggi sia decisamente buona.
Stesso discorso per Patù, Castrignano del Capo, Leuca, Giuliano di Lecce, Salignano.
In queste ultime 4 località il servizio è (ben) curato dalla stessa cooperativa che fa capo al 31nne Thomas Chiffi.
Decoro salvo anche a Maglie, dove, in vista delle celebrazioni dei defunti, tutto appare pulito e ordinato. Sembra tutto in ordine anche a Ruffano, sia nella parte “vecchia” che nella nuova ala, sorta all’alba del millennio in corso per accogliere i nuovi defunti.
L’area va via via popolandosi e ha subìto aggiornamenti di anno in anno a seconda delle necessità.
A Tricase resta critica e indecorosa la situazione del vecchio cimitero.
Sebbene non preveda più tumulazioni sin dal 1984, il Monumentale resta comunque meta di tante persone.
La situazione strutturale e di manutenzione degli arredi non è conciliabile con la sacralità del luogo e con il rispetto che si deve a chi va a far visita ai propri cari trapassati.
Non ci sono particolari problemi, invece, al cimitero nuovo anche se, almeno dal punto di vista del decoro si può e si deve fare meglio. Tanti viali non sono protetti dall’asfalto o dal cemento come quello principale e pochi altri e, spesso, si è costretti a mettere i piedi nel fango.
La vegetazione, poco o per nulla curata, invade gli stessi viali, costringendo i visitatori a farsi spazio tra le fronde.
Per evitare che ci siano defunti di serie A e B sarebbe opportuno intervenire presto.
Questa la situazione in provincia, almeno fino a qualche giorno prima del 2 novembre…
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