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Gallipoli

Calcio, Gallipoli: Barba risponde agli ultrà

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 Apprendo dagli organi di stampa, non avendolo mai potuto immaginare, che gli ultrà del Gallipoli oltre ad essere, al contempo, presidenti, direttori generali, direttori sportivi, tecnici e giocatori hanno anche la cognizione e la competenza perfetta dello studio dei bilanci di una società in generale e sportiva in particolare. Dico ciò con l’affetto e la simpatia che mi ha legato a molti di loro, ritenendo per davvero inopportuna, in quanto irrazionale e strumentale, l’uscita apparsa sugli organi di stampa in cui si arriva perfino ad accusare la nostra società di non essere all’altezza della situazione. Mi pare ovvio che certi passaggi arcigni nei confronti del nostro sodalizio sportivo non siano proprio farina del loro sacco.


Tuttavia, avverto il dovere morale di rispondere loro, senza entrare nel merito dei cavilli tecnici e senza spirito di polemica o voglia di rottura di un rapporto che si è sedimentato nel tempo, ricordando soltanto il magro destino della riunione che gli ultrà autonomamente indissero, una riunione finalizzata alla ricerca del coadiuvo per l’onerosa gestione della nostra squadra in serie B, una riunione alla quale parteciparono un migliaio di tifosi – ed io tra quelli… – ma zero – e sottolineo zero – amici dalla mano generosa, amici appartenenti al ristretto club “quelli della mano in tasca”. Alla luce di tutto ciò, ribadiamo e riconfermiamo la nostra ferma volontà di cedere, nell’arco di un’ora e a costo zero, insomma a titolo gratuito…, proprio agli ultrà la società del Gallipoli Calcio in toto. Tutto ciò affinché possano dimostrare la loro bravura, il loro stacanovismo, il loro attaccamento, il loro amore, l’alta managerialità che traspare dal comunicato. Siamo più che certi degli eccellenti risultati che andrebbero a conseguire, in maniera tale da non far ridere tutta l’Italia e da recuperare, così, l’immagine, il prestigio e l’onorabilità che noi avremmo fatto perdere. Se saranno disponibili a ciò, possiamo considerare fatto l’affare e risolti i problemi del Gallipoli. Altrimenti, se rifiuteranno e non risponderanno positivamente, è bene che tacciano e tacciano per sempre, dal momento che per loro, o meglio, per parte di loro, non c’è motivo di risposte più dettagliate e più a tono. Se poi amano farsi strumentalizzare da qualcuno che rimane nell’ombra, almeno che questi si dimostri generoso e fattivo ed ami veramente costruire qualcosa per il bene di Gallipoli e del Gallipoli senza distruggere ciò che di buono fino ad ora, con fatica, si è costruito e si stava cercando di non perdere e disperdere.

Cronaca

Caccia illegale nel parco, segnalazione ai carabinieri forestali

Presenti centinaia di bossoli. A rischio uno scrigno di biodiversità…

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“Un tappeto di cartucce da caccia nel cuore del Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento”. Centinaia di bossoli. Una vergogna inaccettabile, non solo per l’inquinamento provocato ma perché è assolutamente vietato praticare la caccia all’interno di un parco o di un’area protetta”.

È la denuncia che arriva dal Coordinamento a tutela del lupo e della fauna nel Salento, che ha mostrato sui social, tramite un video e delle fotografie, la massiccia presenza di bossoli all’interno del parco protetto, che lascia immaginare l’attività di caccia illegale all’interno dell’area. Non un luogo qualsiasi il litorale di Ugento, un vero e proprio scrigno di biodiversità.

“Il litorale di Ugento costituisce un complesso ecologico di grande interesse faunistico, in particolare come punto di transito e sosta sulle rotte migratorie, sia per quanto riguarda lo svernamento sia per la nidificazione degli uccelli acquatici – prosegue il commento del Coordinamento – pensiamo all’airone bianco maggiore, l’airone rosso, il germano reale, il martin pescatore, il cigno reale, e di notevole importanza conservazionistica la presenza della moretta tabaccata, specie inserita nella lista rossa delle specie in pericolo di estinzione.

Sono solo alcune delle specie presenti, che rendono questo luogo uno scrigno di biodiversità che dovrebbe essere inviolabile. Così, evidentemente, non è. Qui sono presenti uccelli protetti assolutamente non cacciabili e la notevole presenza, all’interno del parco, di cartucce di fucili da caccia evidenzia una condotta assolutamente illegale.

Ricordiamo, inoltre, che la presenza di bacini e aree umide espone a una forte contaminazione da piombo, sostanza altamente tossica, sia le acque e sia la fauna presente, con rischi di carattere ambientale e sanitario. Facciamo un appello alle istituzioni, al presidente del Parco – conclude il Coordinamento nella sua nota – e faremo una segnalazione ai Carabinieri Forestali, affinché aumentino i controlli all’interno di quest’area”.

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Cronaca

Beccati con 400 ricci di mare nel cofano. Multati e segnalati

Gli esemplari erano ancora in stato vitale, i finanzieri hanno provveduto a reimmetterli immediatamente in mare in un’area idonea…

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Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Gallipoli ha messo a segno un nuovo intervento a tutela dell’ecosistema marino, intercettando un trasportatore abusivo in località Santa Caterina di Nardò.

I finanzieri hanno notato un’autovettura che, con manovre sospette, tentava di allontanarsi rapidamente dalla costa verso l’entroterra. Una volta fermato il veicolo e identificato il conducente, l’ispezione del bagagliaio ha confermato la presenza di circa 400 ricci di mare, in violazione della Legge Regionale che vieta tassativamente il prelievo, la detenzione e la commercializzazione di questa specie. 

Il provvedimento mira a favorire il ripopolamento dei fondali, messi a dura prova dal prelievo indiscriminato, e a scongiurare il rischio di estinzione.

Per il responsabile è scattata una sanzione amministrativa di 2.000 euro, oltre alla segnalazione all’Autorità Marittima competente. 

Fortunatamente, poiché gli esemplari erano ancora in stato vitale, i finanzieri hanno provveduto a reimmetterli immediatamente in mare in un’area idonea, garantendo così la sopravvivenza dei ricci

e il mantenimento dell’equilibrio biologico della zona.

Questa operazione rappresenta solo l’ultimo tassello di un più ampio piano di vigilanza attuato dal Servizio Navale della Guardia di Finanza. Dall’inizio dell’anno, i controlli hanno portato alla liberazione di oltre 3.000 ricci di mare, al sequestro di numerose attrezzature da pesca.

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Cronaca

Era una carrozzeria e autolavaggio ma smerciava mitili in pessime condizioni

Il personale ASL fatto intervenire sul posto ne ha accertato il cattivo stato di conservazione a causa del contatto con le pedane insudiciate da cui l’inidoneità al consumo umano…

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Segue senza sosta l’attività di controllo da parte delle forze di polizia presenti sul territorio ed in particolare nella città bella.

Nella mattinata di ieri, è stata portata a termine una operazione congiunta tra la Capitaneria di Porto di Gallipoli ed il Commissariato Polizia che, partendo da una attenta attività info-investigativa di osservazione e appostamenti, ha portato ad individuare un’attività di distribuzione al dettaglio di prodotti ittici, da parte di una ditta multiservizi che spaziava, con unica partita iva, da autocarrozzeria ad autofficina e autolavaggio.

Gli uomini in divisa hanno proceduto pertanto a controllare i locali della suindicata attività individuando, posizionate in un vano attiguo all’autocarrozzeria ove erano stoccati diversi mezzi e pezzi di ricambio (tutti al vaglio di accertamenti circa la loro provenienza) due celle frigo, installate abusivamente ed in pessime condizioni igienico sanitarie al cui interno, appoggiate a terra su una sudicia pedana, 25 kg di mitili contenuti in 6 retini.

Il personale ASL fatto intervenire sul posto ne ha accertato il cattivo stato di conservazione a causa del contatto con le pedane insudiciate da cui l’inidoneità al consumo umano.

Il titolare dell’attività è stato pertanto deferito all’A.G. sia per le violazioni di carattere igienico sanitario ma anche per diverse irregolarità relative all’attività di autolavaggio e autocarrozzeria.

Il prodotto ittico rinvenuto e le celle utilizzate per la loro conservazione sono state poste sotto sequestro e, poiché i mitili risultavano essere ancora vivi, sono stati rigettati a mare.

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