Cronaca
Il killer: “Dovevo uccidere Barba”
C’era anche Vincenzo Barba, deputato del Pdl e personaggio molto in vista a Gallipoli ma non solo, nel mirino di Carmelo Mendolia, il killer assoldato da Rosario Padovano. Oltre ad aver commissionato l’omicidio del fratello, Salvatore Padovano, detto “Nino Bomba”, boss della Sacra Corona Unita, effettivamente portato a termine il 6 settembre 2008, Rosario avrebbe avuto in programma altri spargimenti di sangue. Per la precisione si sarebbe trattato di Anna Reali, vedova di Nino Padovano, tanto odiata da Rosario, e di Vincenzo Barba, l’imprenditore politico ed ex presidente della squadra di calcio che oggi milita in serie B.
La presenza di Barba sulla scena gallipolina avrebbe reso difficoltosa la scalata politica di Rosario che quindi avrebbe deciso di liberarsene. Ma i due omicidi erano previsti per lo stesso periodo in cui fu eliminato Salvatore Padovano, ma il killer allora preferì fuggire dalla cittadina ionica: il flusso turistico si era ormai ridimensionato e lui avrebbe potuto non passare inosservato. Venne tutto rimandato all’anno dopo, al 2009 quindi. Ma Mendolia, ormai pentitosi per paura di finire mano per opera di Rosario Padovano, ha deciso di raccontare tutto. Non ha mai fatto il nome di Barba, ma ha parlato di un “importante politico di Gallipoli” riferendo anche dettagli precisi. Al nome di Barba ci sono arrivati i carabinieri del Ros ed i poliziotti della Squadra mobile nelle informative sull’omicidio Padovano consegnate ad Elsa Valeria Mignone, pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia.
Attualità
La Provincia pensa ad un’App contro gli zozzoni che abbandonano rifiuti
L’intelligenza artificiale per l’analisi provenienti dall’App, acquisite da privati cittadini e associazioni; 32 fototrappole intelligenti, con cartelli di segnalazione, da installare sul territorio provinciale ad integrazione di quelle già presenti

Un’App per la raccolta, l’elaborazione e il monitoraggio delle segnalazioni relative all’abbandono di rifiuti sul territorio provinciale, consentendo agli organi competenti di collaborare nel processo di monitoraggio e pulizia del territorio.
E’ lo strumento che la Provincia di Lecce intende realizzare con il progetto denominato “Salento pulito d’Amare: sistema integrato per la segnalazione, gestione e monitoraggio dei rifiuti abbandonati nel territorio provinciale”, che punta a contrastare l’abbandono illecito di rifiuti sul territorio provinciale, aree pubbliche e non, mediante l’adozione di strumenti digitali avanzati.
Il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, in data odierna, con proprio provvedimento, ha approvato la programmazione delle somme necessarie, pari a 564mila euro. Tali somme rappresentano le economie rivenienti dal Piano di Attuazione per l’Ambiente della Provincia di Lecce, per le quali Palazzo dei Celestini ha presentato proposta di utilizzo alla Regione Puglia nell’ambito della rimodulazione dello stesso Piano.
Elementi innovativi utilizzati (app più software di gestione) saranno: l’intelligenza artificiale per l’analisi preliminare delle immagini provenienti dall’App e acquisite da privati cittadini e associazioni, per consentire di individuare in automatico la tipologia dei rifiuti e l’estensione presunta dell’area oggetto di abbandono; detti dati, poi, saranno opportunamente validati dall’operatore della Polizia Provinciale; 32 fototrappole intelligenti, con cartelli di segnalazione, da installare sul territorio provinciale ad integrazione di quelle già presenti, capaci di monitorare le aree di interesse, di riconoscere automaticamente le targhe dei veicoli e di interagire con il software di controllo della Control Room.
Le fototrappole saranno dotate di connettività 4G per trasmettere in tempo reale immagini e video alla piattaforma centrale. La presenza di un modulo GPS servirà a geolocalizzare con precisione ogni evento rilevato, facilitando così l’intervento tempestivo delle autorità competenti.
L’attivazione automatica al rilevamento di movimenti, grazie a sensori a infrarossi passivi (PIR), permetterà di catturare immagini o video di alta qualità, anche in condizioni di scarsa illuminazione. L’implementazione di queste tecnologie avverrà nel rispetto delle normative vigenti in materia di protezione dei dati personali.
I dati raccolti saranno fruibili attraverso grafici interattivi e mappe tematiche.
Il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva sottolinea: “La tutela dell’ambiente e la sostenibilità delle risorse sono da sempre una priorità per questa Amministrazione. In tale quadro la gestione efficace del contrasto all’abbandono illecito dei rifiuti è fondamentale ai fini di impatti positivi e significativi sulla salute pubblica, sul decoro urbano, sull’ecosistema. L’adozione di strumenti digitali avanzati per segnalare e poi gestire i rifiuti abbandonati è una risposta concreta all’esigenza di un territorio più pulito e sostenibile, anche in chiave turistica. Elemento cardine è il coinvolgimento attivo di cittadini ed associazioni, non solo nel fare la segnalazione, ma anche nella possibilità di monitorarla, ed essere così parte integrante del processo di tutela ambientale”.
Il sistema si propone i seguenti obiettivi strategici: facilitare l’invio di segnalazioni da parte dei cittadini, attraverso un’applicazione mobile intuitiva e accessibile; garantire la protocollazione automatica e la tracciabilità dell’intero flusso informativo; supportare le attività di controllo e sanzione da parte degli organi preposti, in particolare la Polizia locale, mediante strumenti di analisi e classificazione avanzati, garantendo la tempestività negli interventi di rimozione dei rifiuti, il monitoraggio e la rendicontazione delle attività svolte; rendere interoperabili i dati con sistemi esterni, come il Catasto Terreni gestito dall’Agenzia delle Entrate, per una verifica puntuale della proprietà dei terreni interessati; centralizzare anche le segnalazioni pervenute tramite pec, email, fototrappole o altri canali, creando un archivio unico e strutturato; garantire al cittadino e alle associazioni coinvolte la possibilità di monitorare lo stato della propria segnalazione, promuovendo la partecipazione e la fiducia nell’operato dell’amministrazione.
Cronaca
Revocati i domiciliari a sindaco e vicesindaco di Maglie
La misura era stata comminata lo scorso marzo nell’ambito dell’inchiesta su presunti favoritismi in merito ad appalti pubblici. Per Toma obbligo di firma

Il Tribunale del Riesame ha revocato oggi, giovedì 19 giugno, la misura degli arresti domiciliari nei confronti del sindaco di Maglie, Ernesto Toma (per il quale resta l’obbligo di firma), e del vicesindaco Marco Sticchi.
Non sussistano più “esigenze cautelari”, cioè la necessità di garantire l’incolumità degli indagati, impedire la reiterazione del reato o influenzare le indagini.
Ora, con la revoca della custodia domiciliare, si attende l’evoluzione delle indagini e le eventuali determinazioni dell’autorità giudiziaria, ma anche la pronuncia della Prefettura che, alla luce della misura cautelare, aveva sospeso i due amministratori dalle rispettive cariche.
L’interrogazione parlamentare
Proprio questa settimana il deputato salentino del Movimento 5 Stelle Leonardo Donno ha presentato una nuova interrogazione parlamentare al Governo, denunciando una “situazione amministrativa gravissima”, derivante dallo stallo occorso, e chiedendo “una risposta immediata” per garantire chiarezza nei confronti dei cittadini.
L’inchiesta
La misura degli arresti domiciliari nei confronti del primo cittadino di Maglie e del suo vice era stata emessa il 13 marzo scorso dal gip Stefano Sala, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Lecce e della Guardia di Finanza su un presunto “sistema” di appalti pilotati nei Comuni di Maglie, Ruffano e Sanarica. Toma, Sticchi e altri soggetti, tra cui imprenditori e funzionari, sono accusati di reati come corruzione, turbata libertà degli incanti, frode in pubbliche forniture e falso in atti pubblici.
Nell’ambito di questo filone era stato arrestato anche l’allora sindaco di Ruffano, Antonio Rocco Cavallo, tradotto inizialmente in carcere e poi rimesso in libertà il 28 marzo, a seguito delle dimissioni dalla sua carica presentate il 17 marzo.
Bagnolo del Salento
4 anni a falso personal trainer che molestava ragazzine in spiaggia
L’uomo accusato di avere molestato una 15enne mentre faceva il bagno in un lido in zona Alimini, ad Otranto, presentandosi come un personal trainer…

Condanna a 4 anni di reclusione per il 51enne di Bagnolo del Salento, Luca Coluccia.
L’uomo accusato di avere molestato una 15enne mentre faceva il bagno in un lido in zona Alimini, ad Otranto, presentandosi come un personal trainer.
Al termine del processo con rito abbreviato (consente lo sconto di pena di un terzo), i giudici della prima sezione collegiale hanno emesso il verdetto di colpevolezza per violenza sessuale aggravata. L’istanza di rito alternativo era stata avanzata in una scorsa udienza, dall’avvocato Dimitry Conte, legale dell’imputato. Respinta, antecedentemente dal gup Angelo Zizzari, durante l’udienza preliminare.
Disposta altresì una misura di sicurezza ed il risarcimento del danno, di 20mila euro, per la presunta vittima e per i suoi genitori.
Gli stessi si erano costituiti parte civile rappresentati dall’avvocato Alberto Corvaglia. La difesa dell’imputato potrà fare appello contro la condanna.
La storia
L’uomo avvicinatosi alla ragazzina mentre faceva il bagno, e presentatosi come personal trainer, fingeva di insegnarle alcuni esercizi mentre la prendeva in braccio, la palpeggiava e la stringeva sé.
La scena, notata dal fidanzatino della 15enne, lo mise in allerta e accorse in suo aiuto.
Il 51enne, capita l’antifona, tentò di fuggire a nuoto verso la riva, lì venne fermato da un ex poliziotto e da un finanziere fuori servizio. Arrivati i carabinieri è scattata la denuncia, e partito l’obbligo di dimora nel paese di residenza (gip Giulia Proto, e pm Maria Grazia Anastasia), cambiato in arresti domiciliari più tardi.
-
Corsano2 settimane fa
Tiggiano: «Siamo state aggredite e picchiate!»
-
Cronaca3 settimane fa
Incidente sulla litoranea: muore 67enne in moto, sequestrata Golf
-
Castro2 settimane fa
Castro: chiuso il porto!
-
Cronaca3 settimane fa
Mortale sulla litoranea: conducente Golf si autodenuncia
-
Cronaca2 settimane fa
Rubati farmaci al “Cardinale Panico” per decine di migliaia di euro
-
Attualità3 settimane fa
Lucugnano torna ad avere il medico di base
-
Attualità4 settimane fa
Miggiano: “… e lessero tutti felici e contenti”
-
Alessano3 settimane fa
Tricasino sopreso a rubare in un garage di Alessano