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Cronaca

Allarme bomba al Tribunale di Lecce!

Fuggi fuggi dalla sede del Tribunale di Lecce. Evacuati Penale e Procura. Ma si trattava di un falso allarme

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Fuggi fuggi dal Tribunale di Lecce. Sospese le udienze ed evacuato il Tribunale Penale di Viale De Pietro. Stessa operazione anche per la Procura.


Tribunale LecceTutti fuori per un allarme bomba.  Proprio in Procura sono arrivate ben tre telefonate che avrebbero avvertito della presenza di un ordigno: “Al tribunale di Lecce c’è una bomba“. Gli artificieri hanno poi verificato che si trattava di un falso allarme.



“Da ripensare il sistema-sicurezza degli uffici giudiziari di Lecce”


Dopo quanto accaduto stamane a Lecce, il segretario generale della Confasal-Unsa, Massimo Battaglia è perentorio: “L’allarme-bomba di oggi, peraltro durato non più di un’ora”, dice il segretario generale della Confsal-Unsa, Massimo Battaglia, appena appresa la notizia, “fa comprendere i rischi oggettivi che si corrono lavorando nella Giustizia, e la necessità di rivisitare e ripensare le misure di sicurezza attuali. Appare in particolare vulnerabile la porta carraia di viale De Pietro, e andrebbe rivisto anche il regime dell’accesso ai parcheggi interni da parte di estranei agli uffici giudiziari e alle forze dell’ordine”.


La Confsal-Unsa dà atto che, mentre in precedenti occasioni non è stata nemmeno data notizia del pericolo, questa volta è stata favorita l’evacuazione che, però, non è apparsa organizzata e sistematica. Negli uffici non è stata fatta circolare con chiarezza e metodo una disposizione ufficiale al riguardo, dal che si deduce o la mancanza, o l’inefficienza di piani di evacuazione urgente per eventi imprevisti e per situazioni di rischio grave e incombente. Da questo punto”, conclude Battaglia, “la Confsal-Unsa riprenderà con la massima determinazione l’iniziativa organica in tema di sicurezza, avviata prima dell’estate con la richiesta di un tavolo presso la Corte di appello”.


Cronaca

Infermiere non barelliere: «Assistenza a rischio e demansionamento cronico»

Denuncia del personale infermieristico della U.O. Malattie Infettive del Presidio Ospedaliero di Galatina e l’intervento della Fp CISL Lecce – Comparto Sanità

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La Fp CISL Lecce – Comparto Sanità rende pubblica la vibrante denuncia del personale infermieristico della U.O. Malattie Infettive del Presidio Ospedaliero di Galatina, sezione degenze, in merito a gravi e persistenti criticità organizzative che mettono a rischio la sicurezza dell’assistenza erogata ai pazienti e comportano un sistematico demansionamento della professione infermieristica.

La sigla sindacale sottolinea come la gestione dei trasferimenti interni ed esterni dei pazienti sia da anni completamente disfunzionale, ricadendo interamente sulle spalle degli infermieri di reparto.

«INFERMIERI COSTRETTI A SVOLGERE MANSIONI IMPROPRIE»

Gli infermieri, con una dichiarazione congiunta acquisita integralmente dal sindacato, denunciano di essere sistematicamente costretti a spingere e trasportare barelle con pazienti non autosufficienti, spesso da soli e senza il supporto di figure dedicate (OSS, ausiliari, barellieri), anche per esami diagnostici extra-ospedalieri.

«Questa prassi», afferma Antonio Piccinno, Segretario della Fp CISL Lecce – Comparto Sanità, «comporta un sovraccarico fisico e rischio di infortuni per il personale e rappresenta un chiaro demansionamento professionale, distorcendo il ruolo dell’Infermiere che, per D.M. 739/1994, è responsabile dell’assistenza infermieristica di natura tecnica, relazionale ed educativa, non del trasporto barelle».

«RISCHIO CLINICO E DANNI ALL’ASSISTENZA»

La conseguenza più grave di questa organizzazione, che il sindacato definisce «di ordinaria criticità», è l’inevitabile rischio clinico per i pazienti ricoverati.

«Mentre l’Infermiere è impegnato a spingere barelle per trasferimenti o esami, viene sottratto tempo prezioso e presenza fisica all’assistenza diretta dei pazienti rimasti in reparto, spesso in condizioni precarie o monitorizzati», spiega ancora il segretario provinciale della Fp CISL.

In caso di turno unico o con esiguo personale, infatti, lasciare il reparto per l’accompagnamento programmato mette a repentaglio la sicurezza di tutti gli altri degenti, configurando una potenziale responsabilità professionale impropria sull’Infermiere.

Il sindacato evidenzia come questa situazione comprometta il raggiungimento e la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e violi l’obbligo del datore di lavoro, sancito dal D.Lgs. 81/2008 e dal Codice Deontologico FNOPI, di garantire la sicurezza e un’organizzazione che non comprometta l’assistenza.

LE RICHIESTE «INDEROGABILI» ALLA DIREZIONE SANITARIA

La Fp CISL Lecce – Comparto Sanità, condividendo integralmente la “Dichiarazione di tutela professionale” degli infermieri, chiede un intervento urgente e risolutivo alla direzione sanitaria e al coordinamento infermieristico.

Si esige:

«L’immediata assegnazione di figure di supporto dedicate (OSS, barelliere, ausiliari) per tutti i trasporti intra ed extra-ospedalieri»;

«Il rigoroso rispetto delle competenze professionali dell’Infermiere, eliminando ogni forma di demansionamento»;

«La garanzia che i trasferimenti per esami extra-ospedalieri siano effettuati con personale dedicato al trasporto, non sottraendolo all’assistenza ordinaria di reparto, salvo i casi di accompagnamento di pazienti critici gestiti, comunque, con personale aggiuntivo».

Il sindacato sottolinea che, in assenza di adeguate procedure organizzative, gli infermieri si riservano la legittima facoltà di rifiutare l’accompagnamento a trasferimenti e/o esami extra-ospedalieri programmati, qualora ciò metta a rischio la sicurezza dei pazienti rimasti.

«È dovere dell’Azienda», conclude Antonio Piccinno, «ottimizzare le attività in funzione del personale assegnato. Non possiamo tollerare che la carenza di personale di supporto si scarichi sul personale infermieristico, compromettendo la qualità e la sicurezza delle cure a Galatina. Chiediamo risposte immediate per tutelare la salute dei cittadini e la dignità professionale dei lavoratori».

 

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Cronaca

Hashish, cocaina e marijuana, nei guai 24enne e 42enne

Poche ore dopo, nella notte tra giovedì e venerdì, un secondo intervento si è svolto a…

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Ieri mattina a Pisignano, frazione di Vernole i carabinieri di Lecce, con il supporto dell’unità cinofila del Nucleo di Modugno, hanno trovato in casa di un 41enne del post, già noto, circa 90 grammi di cocaina suddivisi in dosi, oltre 430 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e 11.000 euro in contanti. 

L’uomo è stato arrestato e condotto nel carcere di Borgo San Nicola, come disposto dal PM di turno della Procura di Lecce.

Hashish, cocaina e marijuana;
Otranto.

Intorno alle 4 del mattino, i Carabinieri di Maglie hanno fermato un giovane di 24 anni a bordo di un monopattino elettrico. Addosso aveva una dose di cocaina e 480 euro in contanti. 

La successiva perquisizione della stanza di un B&B, dallo stesso utilizzata, ha permesso di rinvenire circa 35 grammi di hashish, 10 grammi di marijuana e due bilancini elettronici. 

Dopo le formalità di rito, il giovane, poiché incensurato, è stato rimesso in libertà.

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Cronaca

Foto scattate per un fotoromanzo nel cimitero “senza consenso”, e scatta la denuncia

I protagonisti del servizio, sono volti noti come Antonio Zequila e Matilde Brandi, immortalati in scene realizzate, appunto, nel cimitero senza, secondo il legale, alcuna autorizzazione in un giorno di chiusura…

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“La canzone del sole nascente”, un fotoromanzo uscito sulle pagine del settimanale “Grand Hotel”, con scatti “rubati” nel cimitero di Ugento finisce in tribunale.

Il legale del Comune chiede conto alla società editrice di Milano degli scatti che ritrarrebbero anche la tomba di una giovane concittadina scomparsa prematuramente.

I protagonisti del servizio, sono volti noti come Antonio Zequila e Matilde Brandi, immortalati in scene realizzate, appunto, nel cimitero senza, secondo il legale, alcuna autorizzazione in un giorno di chiusura.

Tutto è iniziato grazie alla segnalazione della cooperativa che gestiva i servizi cimiteriali che ha acceso la miccia tra il Comune, guidato dal sindaco Salvatore Chiga, e la casa editrice milanese “Edizioni Del Duca Srl”, responsabile della produzione, alla quale sono state richieste chiarimenti e scuse ufficiali.

Alcune foto, realizzate tra i viali del cimitero di Ugento nel 2023, ritraggono la tomba di una ragazza morta prematuramente. 

L’avvocato al quale è stato conferito l’incarico è Sergio De Giorgi, chiamato a tutelare i propri diritti e quelli della famiglia della ragazza.

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