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Cronaca

Torre Vado: “Marine Italia” fa il punto sul contenzioso col Comune

La società che gestisce il porto spiega il perchè del ricorso al Tar e l’evolversi della controversia

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La “Marine Italia srl”, affidataria della gestione del porto di Torre Vado, dice la sua sulla controversia col Comune di Morciano di Leuca, sulla quale si è pronunciato nei giorni scorsi il Tar di Lecce.


Il contenzioso tra Comune di Morciano di Leuca e Marine Italia Srl è rimasto sostanzialmente invariato“, specificano dalla società. “Marine Italia si è rivolta al Tar di Lecce, il quale si è espresso ritenendo che la controversia, avente ad oggetto questioni meramente patrimoniali e contrattuali, sia di competenza del Giudice Civile. Ci teniamo a ricordare che“, aggiungono ritornando sui motivi della contesa, “il Comune di Morciano aveva messo a gara l’intera area portuale di Torre Vado con due concessioni demaniali, per 170 posti barca più i servizi. Ne ha resa disponibile solo una, per 150 posti barca realmente disponibili, senza servizi, con una funzionalità limitata dell’area portuale.

Rispetto al piano finanziario presentato in sede di gara, tali limitazioni hanno portato in cinque anni ad una riduzione delle entrate per 447 mila euro“.

“Marine Italia” conclude spiegando di aver “chiesto ripetutamente al Comune di fissare un canone congruo alle condizioni reali dell’uso delle concessioni e dei servizi. A tali richieste il Comune ha dato una disponibilità mai praticata e in seguito ritirata. Tali ragioni hanno portato al ricorso al Tar di Lecce, il quale si è espresso come suddetto. E seguendo le sue indicazioni, Marine Italia farà ricorso al Giudice Civile per vedere soddisfatti i suoi diritti contrattuali e valuterà con i propri legali le condizioni per un ricorso al Consiglio di Stato sulle ragioni amministrative del contenzioso”.


Cronaca

L’incubo di incendi di auto nella notte: altre cinque coinvolte

I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli.

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Lecce si sveglia ancora con l’incubo delle auto incendiate: questa volta sono cinque le auto interessate.

I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli ed altre tre auto danneggiate.

Il primo verso le 2 e mezzo nel rione Borgo Pace, dove una Fiat 600 è stata avvolta da una fiammata; l’auto è di proprietà di una 58enne di origini brasiliane.

Oltre ai pompieri sono intervenuti anche i carabinieri, gli stessi che hanno cercato le videocamere installate in zona, per avviare le indagini e stabilire l’origine dell’accaduto.

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Cronaca

Ruba a casa di anziana vicina, donna nei guai

Aveva arraffato mobili in oro dalla cucina dell’anziana signora. Ora è ai domiciliari

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Arrestata in flagranza di reato dai Carabinieri della Stazione di Parabita, la donna ritenuta
presunta responsabile del furto perpetrato presso l’abitazione di un’anziana del posto.

La donna, di nazionalità italiana, poco prima, era entrata nell’abitazione di una vicina di casa.

Dopo alcuni minuti, all’insaputa della vittima,
la medesima iniziava a rovistare nell’appartamento, riuscendo ad arraffare alcuni monili in oro da un mobile della cucina.

I Carabinieri, in servizio di pattuglia nel centro abitato di Parabita, allertati da una segnalazione
al 112 (Numero Unico Emergenze), sono giunti sul luogo indicato e hanno individuato e bloccato la donna che usciva dalla casa.

Sottoposta a perquisizione personale è stata trovata ancora in possesso dei preziosi in oro del valore di circa 1500 Euro, nascosti
all’interno di una busta.

I militari hanno poi riconsegnato all’avente diritto tali preziosi.

La ladra è stata arrestata e, su disposizione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotta presso la propria abitazione e sottoposta agli arresti domiciliari.

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Cronaca

Lavoro… cinese: 4 lavoratori in nero e 4 ditte sospese

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati. In provincia Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese. Elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro

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È prevalentemente in nero o sottopagato il lavoro cinese in Italia.

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati.

È quanto risulta dall’operazione svolta dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Lecce unitamente a personale dell’ITL di lecce e dell’Arma territoriale nell’ambito di un’attività svolta dal 20 al 27 aprile nella provincia di lecce ed estesa a livello nazionale, coordinata dall’europol e finalizzata al contrasto dello sfruttamento del lavoro e irregolare delle imprese gestite da cittadini extracomunitari.

Le violazioni accertate hanno visto sia l’inosservanza della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro che quelle di natura amministrativa.

Le prime riguardavano la mancata valutazione dei rischi, la mancata sorveglianza sanitaria dei dipendenti e la non conformità dei requisiti idonei sugli ambienti di lavoro e locali spogliatoi e igienici mentre, le seconde il lavoro nero, pagamento in contante di parte della retribuzione, la mancata tracciabilità della stessa e l’ inosservanza dell’ orario di lavoro previsto dai CCNL.

Le verifiche hanno interessato il settore edile, attività commerciali e la filiera della ristorazione presenti nel territorio della provincia di lecce.

Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese e sono state elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro.

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