Connect with us

Attualità

Natale con i tuoi, Pasqua… nel Salento

Focus Puglia: tra le principali località di mare richieste nella settimana di Pasqua Torre Vado, Porto Cesareo e Leuca

Pubblicato

il

Se lo scorso anno gli italiani si erano divisi tra mare e montagna, per il 2017 la scelta delle mete dove trascorrere il weekend di Pasqua appare decisamente più chiara.


Secondo Casa.it che ha analizzato le richieste degli italiani per le case vacanza nella settimana di Pasqua, considerando un bilocale per quattro persone, il 51% punterà alle località balneari, complice bel tempo e temperature miti, mentre la restante parte si sposterà più o meno equamente verso altre destinazioni.


L’alta “quota” e i sentieri alpini saranno l’opzione preferita dal 18%, il 16% approfitterà del ponte festivo per un viaggio culturale nelle città d’arte, mentre il 12% deciderà di godersi qualche giorno di relax al lago, all’insegna della natura e del benessere.


Per quanto riguarda la Puglia, tra le principali località di mare richieste nella settimana di Pasqua, si segnalano Rodi Garganico (406€ a settimana per l’affitto medio di una casa vacanza), Ostuni (294€), Marina di Torre Vado (336€), Vieste (301€), Porto Cesareo (385€), Santa Maria di Leuca (399€) e Gallipoli (441€).


In linea generale, in tutte le località citate si è registrato un incremento delle richieste rispetto a Pasqua dello scorso anno.


 


Focus Nazionale  


LOCALITÀ DI MARE

Tra le principali località marittime scelte per godere dei primi raggi di sole nel weekend di Pasqua, troviamo la Liguria con prezzi a settimana per le case vacanza che variano notevolmente: dalle più costose Monterosso al Mare e Santa Margherita Ligure (630€), a Lerici e Alassio (595€), Levanto (560€), Sanremo (525€), Camogli e Diano Marina (490€), sino ad Arenzano (294€), la più economica in assoluto. Tra le altre destinazioni più ambite troviamo in Sardegna San Teodoro (455€), Caorle (420€) in Veneto, Rodi Garganico (406€) in Puglia e in Toscana Marina di Pietrasanta (511).

LOCALITÀ DI MONTAGNA

La scelta delle piste e dei percorsi di trekking dove trascorrere il weekend di Pasqua ricade su Cervinia (770€), in Valle d’Aosta, prima nella classifica delle più richieste, seguita da Cortina d’Ampezzo, che si conferma tra le più care in Italia: il costo per una settimana di un bilocale per quattro persone è di 1.050€.


Più in generale, tra le principali mete montane del ponte pasquale primeggia la Valle d’Aosta, che propone, oltre a Cervinia e Courmayeur (1.085€), la più costosa a livello nazionale, anche soluzioni a prezzi più convenienti: una settimana in una casa vacanza a Valtournanche costa in media 595€, a Gressoney La Trinité  560€, a Champoluc e La Thuile 546€. In assoluto le più economiche sono Gressoney St. Jean (490 €), Morgex (441 €), Antagnod (420 €) e Pila (385€).


Sempre guardando alle località più scelte, in Trentino-Alto Adige si segnalano: Madonna di Campiglio (840€ la settimana), Folgaria (784€) e Alpe di Siusi (770€); in Piemonte Sestriere (686€), Sauze d’Oulx (665 €) e San Sicario (560€); in Lombardia Bormio (630€), famosa per le rinomate acque termali presenti nel suo territorio, e Madesimo (420€).


CITTA’ D’ARTE

Per il 16% che ha preferito un weekend all’insegna della cultura, Roma si conferma la destinazione più richiesta, seguita da Firenze e Venezia. La Città Eterna ha ottenuto un +17,4% di richieste rispetto a Pasqua 2016, e un incremento del 10% sul prezzo medio di una casa vacanza. Trascorrere una settimana tra le bellezze romane costa in media 616€, un prezzo di poco inferiore ai 651€ di Firenze. Se una settimana tra le calli e le gondole di Venezia costa mediamente 840€, chi ha scelto di unire arte e risparmio ha preferito Palermo (336€) e Napoli (420€).


LAGHI

Anche quest’anno c’è chi preferisce rifugiarsi nella natura e tranquillità dei laghi. Tra le località più gettonate troviamo quelle affacciate sul Garda come Desenzano del Garda (455€), Sirmione (595€) e Padenghe sul Garda (490€), che, rispetto a Pasqua 2016. Resta tra le mete preferite il lago di Como, che vede le sue due sponde sfidarsi sui prezzi per una settimana di relax: quella comasca con Bellagio, dove una casa vacanza costa in media 525€, e Laglio (476€), mentre quella lecchese con Varenna (441€), Mandello del Lario (420€) e Dervio (385€). Sul lago maggiore Stresa e Arona conquistano un buon numero di italiani: trascorrere qui il weekend di Pasqua costa rispettivamente 511€ e 469€.


Attualità

Whatsapp cambia ancora: le novità

Pubblicato

il

A pochi giorni dal lancio della nuova interfaccia per le app Android e iOS, e dell’annuncio dei nuovi filtri per le chat non lette e quelle di gruppo, Meta aggiorna anche l’interfaccia di WhatsApp Web, la versione per browser della piattaforma di messaggistica da 2,3 miliardi di utenti.

Si tratta di piccole novità, apparentemente quasi insignificanti, ma che vanno viste alla luce delle altre modifiche già annunciate. Meta, in pratica, ha fatto spazio nell’interfaccia di WhatsApp Web in vista dell’inserimento di altre icone per accedere alle nuove funzioni.

WhatsApp Web, la nuova interfaccia

La novità nell’interfaccia di WhatsApp Web è sostanzialmente una: la barra di navigazione spostata a sinistra, in verticale. Nella barra compaiono ora 8 icone e un separatore, segno che potrebbe non trattarsi della versione definitiva dell’interfaccia e che qualcosa, nelle prossime settimane, potrebbe ancora cambiare. Dall’alto verso il basso, le icone sono:

  • Chat (per accedere a tutte le conversazioni)
  • Stato
  • Canali
  • Archiviate
  • Importanti
  • Impostazioni
  • Profilo

Tra i canali e le chat archiviate c’è il separatore, che al momento è un semplice elemento grafico che non può essere spostato né modificato.

Oltre la barra laterale posta a sinistra, tutto il resto non cambia e resta identico a prima: colonna principale con l’elenco delle chat, dei canali, degli stati, e riquadro a destra con il contenuto delle chat.

Restano anche l’icona per cercare all’interno di tutte le chat e quella per cercare all’interno della chat attualmente aperta. Resta anche il filtro per le chat non lette che, però, molto probabilmente sparirà a breve.

WhatsApp Web cambierà ancora

Alla luce dell’annuncio dei nuovi filtri in arrivo sulle app per smartphone, è molto probabile che questa modifica all’interfaccia di WhatsApp Web sia solo un preparativo per portare i filtri anche sul browser.

Nella colonna a sinistra, infatti, c’è ora moltissimo spazio libero dove inserire nuove icone e c’è anche un separatore che, al momento, non serve a nulla e non ha alcun senso. Lo avrà, invece, quando le icone saranno di più con l’arrivo di quelle per mostrare solo le chat non lette o le chat di gruppo.

WhatsApp e le chat di terze parti

C’è, infine, un’ulteriore novità in arrivo da considerare: le chat con le app di terze parti, che WhatsApp è stata costretta ad accettare in Europa dopo l’entrata in vigore del Digital Markets Act e del Digital Services Act.

Queste chat arriveranno se, e solo se, altre piattaforme decideranno di aderire al sistema di interoperabilità messo in piedi da Meta. Sappiamo già che quasi nessuna delle piattaforme concorrenti è intenzionata a farlo, ma WhatsApp deve permetterlo per legge.

Eventuali chat con utenti provenienti da altre app e piattaforme, quindi, potrebbero essere raggiunte da un’apposita icona posizionata nella barra laterale sinistra di WhatsApp Web. Ciò permetterebbe anche a WhatsApp di mostrare, nella colonna dell’elenco di queste chat, un apposito messaggio sul diverso grado di sicurezza di queste conversazioni.

Sulla sicurezza delle future chat multipiattaforma, infatti, è in corso un acceso dibattito e la maggior parte degli esperti ritiene che esse non potranno essere tanto sicure come quelle tra utenti della stessa piattaforma.

Continua a Leggere

Attualità

A Tricase la collezione Scolozzi apre le porte a Cimeetrincee

Pubblicato

il

Significativo incontro in questi giorni in quel di Tricase.

Il consigliere dell’Associazione Storica Cimeetrincee, Daniele Lissoni, ha fatto visita alla collezione di militaria curata dal tricasino Paolo Scolozzi, rimanendo particolarmente colpito dalla varietà della raccolta di cimeli.

“Ci auguriamo che all’orizzonte si profili un’interessante collaborazione tra le due realtà – Cimeetrincee è un’associazione di ricerca storica, con sede a Venezia e con soci distribuiti su tutto il territorio nazionale, che si occupa di conservare la memoria in relazione ai fatti accaduti durante la Grande Guerra -, che dia risalto anche alla storia passata del nostro territorio salentino”, ha commentato Scolozzi.

Nelle foto alcuni momenti dell’incontro.

Continua a Leggere

Attualità

Bollette di gas e luce salate: procedimento istruttorio contro Enel Energia

Dopo i reclami di Adiconsum Lecce, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato vuole accertare l’eventuale pratica commerciale scorretta in merito alle modalità di comunicazione delle variazioni contrattuali

Pubblicato

il

 Segui il canale il Gallo  Live News su WhatsApp: clicca qui

Tutto aveva avuto inizio nel 2022 quando molti consumatori decisero di passare dal prezzo variabile al prezzo fisso con l’obiettivo di mettersi al riparo da repentine impennate delle tariffe.

I contratti erano a tempo indeterminato ma l’offerta era a tempo determinato e raramente superava i 12 mesi.

Già questa differenza, poco nota ai molti, ha contribuito ad ingenerare confusione e disattenzione.

Alla scadenza dell’offerta concordata, il consumatore doveva ricevere dal proprio gestore, una comunicazione di variazione della tariffa – se meno favorevole – almeno tre mesi prima dell’entrata in vigore della nuova tariffa informandolo della possibilità di poter recedere dal contratto.

Questa comunicazione, separata dalla bolletta, può essere inviata per posta ordinaria o per email qualora l’utente abbia scelto tale modalità in fase contrattuale e non sono previste altre modalità di invio.

La comunicazione è molto importante perché oltre a informare l’utente del cambio tariffario, contiene anche l’informazione che, qualora l’utente non sia d’accordo con la tariffa proposta, potrà recedere dal contratto e cambiare gestore.

Ed è qui che nel mese di gennaio molti utenti si sono visti recapitare bollette del gas esagerate e si sono rivolti ad Adiconsum LecceAssociazione per la difesa dei consumatori per contestare la bolletta, visto che l’unica risposta fornita dagli operatori di Enel energia è stata quella che la tariffa era variata.

L’analisi delle bollette attenzionate ha evidenziato che molte tariffe del gas erano variate a partire da luglio 2023 e che, con l’avvento della stagione estiva, gli utenti non hanno potuto rendersi conto dell’aumento subito.

La sorpresa si è avuta solo quando con l’inverno sono stati accesi i riscaldamenti ma le bollette sono arrivate quando ormai erano trascorsi i periodi per porvi rimedio.

La beffa maggiore è stata poi quella che a fronte delle lamentele avanzate dagli utenti, Enel energia si è dichiarata disponibile a variare il prezzo del gas per il futuro (all’arrivo della bella stagione) ma lasciando invariati i prezzi dell’inverno pregresso.

Moltissimi consumatori lamentano di non aver mai ricevuto una comunicazione di variazione tariffaria per cui si è provveduto a contestarlo a Enel energia.

«Purtroppo», fanno sapere da Adiconsum Lecce, «il codice di condotta commerciale approvato da Arera scarica sui clienti l’onere di dimostrare di non aver mai ricevuto la comunicazione. In pratica l’onere della prova ricade sulle spalle della parte più debole. Questo anche quando la nuova tariffa viene di fatto scoperta solo alla ricezione della bolletta. Inoltre il gestore gode di una presunzione di ricezione della comunicazione, trascorsi 10 giorni dall’invio, anche se il consumatore sostiene di non aver mai ricevuto nulla!».

A fronte delle «inaccettabili risposte fornite da Enel energia» ed ai reclami effettuati da Adiconsum Lecce, l’associazione ha provveduto a inviare le segnalazioni all’Autorità Garante della Concorrente e del Mercato e ad Arera «per i profili di comportamento commerciale che le stesse vorranno rilevare a salvaguardia dei consumatori» e invocando il recesso contrattuale ai sensi dell’art. 52 e 53 del Codice del consumo «non essendogli stato consentito preliminarmente di conoscere le condizioni economiche che sarebbero state applicate, né posto nelle condizioni di poter valutarne gli effetti e le decisioni da assumere consapevolmente e decidere se avvalersi del garantito diritto di recesso».

Ora, grazie alle segnalazioni effettuate anche da Adiconsum Lecce, l’autorità ha formalmente aperto un’istruttoria che potrebbe portare gli utenti a vedersi riconosciute le proprie ragioni ed ottenere qunato contestato da Adconusm Lecce.

 

 

Continua a Leggere
Pubblicità

Più Letti

Copyright © 2019 Gieffeplus