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Ugento

“Ugento senza fede né sacramento”

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Ogni paese salentino, piccolo o grande che sia, è caratterizzato da “detti popolari” che cercano di descriverne le caratteristiche: si affibbiano soprannomi agli abitanti o si coniano frasi che con il passare dei decenni entrano nel linguaggio comune, ma delle quali, come spesso accade, non si conoscono le origini. È il caso dell’anatema che Ugento si porta sulle spalle da secoli: “Uscentu senza fede né sacramentu!”.


Una frase che la tradizione popolare attribuisce al vescovo Arcangelo Maria Ciccarelli, che guidò la Diocesi ugentina dal 1738 al 1747. Secondo ciò che da sempre si racconta, il Vescovo incontrò profondo risentimento nella Diocesi a causa della sua severità, tanto da inimicarsi clero e popolo. L’occasione che fece scoccare la protesta arrivò quando Ciccarelli donò alla chiesa barese di Altamura una campana inizialmente commissionata per la Cattedrale di Ugento; il gesto fu seguito da incidenti così gravi da costringere il Vescovo ad abbandonare la città. All’altezza del Santuario della Madonna della Luce l’alto prelato, scuotendosi le scarpe per togliersi di dosso la polvere del paese, pronunciò la famosa frase. Lo scrittore Luciano Antonazzo, da sempre impegnato in ricerche storiche su Ugento, confuta non la frase, bensì le sue origini.


Secondo Antonazzo, infatti, l’anatema fu lanciato non dal Vescovo, bensì contro il Vescovo, resosi colpevole di comportamenti burberi nei confronti del suo clero. Tramite un’accurata ricerca ed una puntigliosa analisi di documenti notarili, Luciano Antonazzo spiega che il presule chiamò in causa un signore ugentino, don Domenico Colosso, ispiratore di un libello accusatorio che gettava su di lui pesanti accuse. Nella causa fu coinvolto anche un sacerdote, don Domenico Fauzza, che dal Vescovo venne scomunicato ed umiliato pubblicamente; le pesanti ingiurie lanciate dal vescovo Ciccarelli al sacerdote generarono lo sdegno della cittadinanza e dei forestieri: quindi il detto, scrive Luciano Antonazzo, “non fu coniato, come vogliono i detrattori campanilistici, a rimarcare lo scarso sentimento religioso degli ugentini, bensì per stigmatizzare il comportamento disdicevole e affatto cristiano del burbero Monsignore”.

Quello di Luciano Antonazzo è un testo che vale la pena leggere perché, così come conclude l’autore, “la riemersione della verità storica pone finalmente termine alla legittimità della contumelia denigratoria che per oltre due secoli e mezzo ha infangato la dignità morale e civile degli ugentini”.


Pierangelo Tempesta


Appuntamenti

A due settimane dal Rally del Salento

Cresce l’attesa con le iscrizioni in corso. Attesi i leader del tir Giuseppe Testa e Corrado Pinzano. Ad una settimana alla chiusura delle iscrizioni del 56° Rally del Salento e la macchina organizzativa sta mettendo a punto gli ultimi dettagli della kermesse motoristica che si disputerà, sulle strade salentine, il 24 e 25 maggio. Tre le manifestazioni che si incastoneranno tra loro come le tessere di un mosaico: il rally per le auto moderne, con la duplice validità per il Trofeo Italiano Rally e per la Coppa Rally di Zona, il rally per le auto storiche, con la titolazione per il Trofeo Rally di Zona e l’Historic Regularity Rally, gara di velocità a media

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Manca una settimana alla chiusura delle iscrizioni e cresce l’attesa per la cinquantaseiesima edizione del Rally del Salento, organizzato dall’Automobile Club di Lecce, col patrocinio dell’assessorato allo Sport per Tutti della Regione Puglia, del presidente della Giunta Regionale, della Provincia di Lecce – Salento d’Amare, del Comune di Lecce, del Comitato regionale del CONI e del SIAP, divenuto il classico appuntamento motoristico di metà primavera.

Molteplici le validità della gara salentina che per due giorni, venerdì 24 e sabato 25 maggio, regalerà emozioni ai tanti appassionati di automobilismo dell’intera Nazione.

Gli spettatori potranno incitare i propri beniamini lungo i 429,07 chilometri del tracciato, dei quali 86,16 saranno di prove speciali.

Oltre alla confermata validità, con coefficiente 1,5, per il Trofeo Italiano Rally, nuova serie cadetta Tricolore, per la Coppa Rally di Ottava Zona e per il Trofeo Rally di Quarta Zona, riservato alle auto storiche, nell’edizione 2024 ci sarà spazio anche per il Salento Historic Regularity Rally, manifestazione di velocità a media.

Nulla trapela ancora sui nomi dei partecipanti, ma è certa la presenza dei due principali contendenti del Campionato, il molisano Giuseppe Testa, attuale leader della classifica e il piemontese Corrado Pinzano.

Sarà ancora una volta il tecnico tracciato salentino, con diverse novità rispetto allo scorso anno, a fare selezione nelle due giornate di gara.

Il primo giorno sarà caratterizzato dalla prova speciale di Torrepaduli di 11,3 chilometri, che ripercorrerà il tracciato della scorsa edizione e precederà la seguitissima Super Prova Speciale, lunga 2,64 chilometri, allestita all’interno del Circuito Internazionale Karting Pista Salentina di Torre San Giovanni, marina di Ugento.

Il kartodromo sarà sede anche della direzione gara, i riordini e il parco assistenza.

Le sfide proseguiranno nella giornata numero due con tre prove che verranno ripetute due volte: nuovamente la Torrepaduli, la Ciolo, che tornerà con i suoi 11,75 chilometri, dopo un anno d’assenza e la selettiva Specchia, la speciale più lunga, di 13,06 chilometri.

Molteplici le iniziative promosse dall’Automobile Club di Lecce, a corollario della gara del Tacco d’Italia, vocate all’inclusione sociale e alla ricerca, che saranno i temi fondamentali di tutti gli eventi di contorno.

Fitto il programma che vedrà il coinvolgimento degli alunni delle scuole di tutto il comprensorio salentino e il partenariato con la Fondazione Telethon.

Rinnovata la presenza del Villaggio Rally in Piazza Mazzini, salotto buono di Lecce, che farà da scenario alle cerimonie di partenza e arrivo.

Gianluca Eremita

  • nella foto in alto, Testa – Abatecola al 55° Rally del Salento (foto Bettiol)
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Cronaca

Ancora fiamme nel Salento: incendiati un bar a T.S. Giovanni ed un’auto a Gallipoli

Escalation di incendi e paiono tutti dolosi. Dopo le tre autovetture bruciate l’altra notte a Torre San Giovanni, questa volta è toccato ad un bar all’ingresso della marina di Ugento. E, a Gallipoli, è stato divorato dalle fiamme un SUV

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Inizia a destare preoccupazione l’escalation di incendi, all’apparenza sempre dolosi, che negli ultimi giorni hanno interessato diversi centri del Salento.

Gli ultimi due a Gallipoli e Torre San Giovanni già teatro, appena un giorno prima, di un attentato incendiario ai danni di tre vetture, tutte di proprietà della famiglia di un professionista del posto.

Proprio all’ingresso della marina di Ugento sono dovuti intervenire i vigili del fuoco dei distaccamenti di Ugento e Tricase per domare le fiamme che si erano sviluppate all’interno di un bar di una stazione di servizio.

L’esercizio commerciale è andato quasi completamente distrutto (vedi foto in alto) e solo il pronto intervento dei caschi rossi ha evitato guai peggiori perché in loco vi erano delle bombole di gpl che sono state subito allontanate e messe in sicurezza.

Danneggiata anche una serra, posta nelle vicinanze del bar.

Ci sarebbe pochi dubbi sulle origini dell’incendio: gli investigatori propendono per il dolo.

Sempre nella notte, era l’1,30 circa, a Gallipoli, in via Agrigento, il fuoco ha completamente inghiottito un’Audi Q5 intestata a un 46enne del posto.

I vigili del fuoco intervenuti sul posto hanno solo potuto evitare che le fiamme si espandessero e creassero altri problemi. Anche qui pochi dubbi: l’incendio sarebbe doloso.

Il susseguirsi di tanti avvenimenti ravvicinati, ovviamente, lascia pensare che qualcosa stia accadendo. Alle forze dell’ordine il compito cercare di capire cosa e chi ci sia dietro tali episodi. Perché ora la preoccupazione è latente.

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Cronaca

Violento rogo a Torre S. Giovanni: distrutte tre auto

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Tre auto distrutte dalle fiamme nella notte in un incendio che desta forti sospetti, scoppiato a Torre San Giovanni, marina di Ugento.

Erano da poco passate le tre quando una chiamata al 115 ha fatto accorrere una squadra dei Vigili del Fuoco del Comando di Lecce, distaccamento di Gallipoli in via Monte Pollino.

Qui le lingue di fuoco avevano rapidamente avvolto tre macchine ferme in sosta sulla sede stradale: una Renault modello Kangoo, un’Alfa Romeo modello Stelvio e un furgone Fiat modello Doblo.

Grazie al tempestivo intervento della squadra dei Vigili del Fuoco, ulteriori danni a persone e beni sono stati evitati, garantendo la sicurezza pubblica e privata. 

Da chiarire però le cause che hanno originato l’incendio, tuttora oggetto di indagine.

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