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Attualità

Nel Salento si formano professionisti del cibo e della sostenibilità

Master in Gastronomie Territoriali Sostenibili e Food Policies a Melpignano. Si cercano visionari pronti a comprendere il valore profondo del cibo come simbolo culturale e strumento per un nuovo sviluppo sano e sostenibile

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Cercasi sognatori, pronti a diventare esperti gastronomi e a realizzare un cambiamento profondo e necessario per il nostro pianeta. Cercasi aspiranti allievi del primo Master Universitario in “Gastronomie territoriali sostenibili e food policies”, nato nel 2023 da un’idea dell’amministrazione comunale di Melpignano e realizzato grazie alla collaborazione tra l’Università del Salento, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Slow Food Italia e l’Associazione Està.


Un percorso formativo unico, che connette le eccellenze gastronomiche del Salento e delle Langhe, con l’obiettivo di creare nuove economie territoriali e adottare pratiche sostenibili: orientare i processi di innovazione sociale e tecnologica per rendere le produzioni meno impattanti sull’ambiente; creare reti locali per la trasformazione dei prodotti della terra e loro distribuzione; promuovere il «fare sistema» fra imprese, istituzioni, associazioni, commercianti, affinché il turismo possa creare ricchezza e valorizzare il “saper fare artigianale” e il legame con i territori.


Si cercano visionari pronti a comprendere il valore profondo del cibo come simbolo culturale e strumento per un nuovo sviluppo sano e sostenibile.


Questo Master non è Master Chef e la Gastronomia non è solo “Cucina”, ma sinonimo di rispetto per la terra e per le persone.


È una scienza multidisciplinare, un viaggio impegnativo per esplorare il sistema alimentare nel suo complesso tra storia, botanica, antropologia, politiche del cibo e innovazione ecologica.


Le iscrizioni sono aperte fino al 31 ottobre, sono disponibili 25 posti riservati a laureati e laureate di qualsiasi facoltà e il 50% della quota d’iscrizione è coperto dal finanziamento di “Melpignano promuove cultura”, progetto vincitore dell’avviso pubblico “Progetti locali per la Rigenerazione Culturale e Sociale PNRR – LINEA B”, che punta a contrastare l’abbandono e lo spopolamento dei piccoli comuni, con investimenti sul patrimonio culturale, materiale e immateriale per ricostruire un’attrattività turistica che cammini accanto al benessere degli abitanti dei luoghi.


Il Master Universitario di primo livello si svolge all’interno del bellissimo Palazzo Marchesale di Melpignano, nelle giornate di venerdì e sabato, a partire dal prossimo 15 novembre e dura un anno: 1500 ore, per un totale di 60 crediti e un approccio multidisciplinare, che va dal teorico al pratico, attraverso lezioni frontali, ma anche seminari, laboratori, stage, viaggi didattici e un tirocinio con project work finale.


«Il primo anno ha registrato un buon successo», dichiara il Rettore dell’UNISG di Pollenzo Nicola Perullo, anche membro del Consiglio Scientifico del Master e docente della prima edizione, «crediamo che questo risultato sia importante per il Salento e dunque il nostro è un invito a rinnovare la scelta per questo percorso rivolto a giovani e professionisti che vogliano operare per l’innovazione nella produzione alimentare e la valorizzazione del patrimonio enogastronomico del loro territorio“.


Il Master è articolato in tre moduli didattici che riguardano la storia, la cultura e i paesaggi dell’identità gastronomica italiana, passando dalla progettazione e dalle politiche del cibo alle competenze relative ai prodotti e alle filiere agroalimentari di qualità. L’obiettivo è quello di sviluppare attorno al “cibo” nuove produzioni e forme occupazionali.


«Occorre formare competenze che siano in grado di valorizzare le filiere enogastronomiche territoriali, ma anche di promuovere un’alimentazione sostenibile, operando contestualmente tanto sul fronte dell’offerta quanto su quello della domanda», sostiene Fabio Pollice, Rettore dell’Università del Salento, «le food policies possono infatti rilevarsi inefficaci senza il coinvolgimento di quanti operano all’interno delle filiere interessate e delle comunità locali direttamente coinvolte. Come UniSalento abbiamo sviluppato interessanti studi sul tema dell’alimentazione e partecipiamo a progetti di livello nazionale e internazionale».


«Confido che a breve riusciremo ad affiancare a questo nostro impegno scientifico anche nuovi percorsi didattici», conclude Pollice, «il master in tal senso va letto con un primo passo in questa direzione».


I fruitori del Master saranno i prossimi attori del mondo del Food, con un’importante missione: condividere comportamenti virtuosi per avere un impatto significativo.


Secondo Carlo Petrini, il fondatore di Slow Food, «Siamo in una fase storica epocale, assistiamo passivamente a un cambiamento climatico irreversibile con danni inimmaginabili: il sistema alimentare è responsabile al 37% della produzione di CO2, buttiamo via il 33% del cibo prodotto, sprechiamo miliardi di litri di acqua, abbiamo problemi di smaltimento dei rifiuti, mentre 800 milioni di persone soffrono di malnutrizione e 20 milioni muoiono di fame. Le risorse sul nostro pianeta non sono infinite e il sistema iper-produttivistico della società industriale non è più accettabile. Dobbiamo cambiare stile di vita, modi di produrre, di distribuire, di viaggiare. Occorre favorire la transizione ecologica e realizzare un’economia circolare: privilegiare i prodotti locali e stagionali, consumare meno cibi ultra-processati e meno acqua, ridurre la carne, lo spreco, rifiutare la plastica monouso. Bisogna difendere il patrimonio gastronomico dei territori, puntare su prodotti che ne danno identità e su un turismo che preservi la felicità dei residenti, incrementando la cooperazione».


Da sempre il Comune di Melpignano mette il cibo al centro del dibattito culturale, sociale ed economico, come paradigma di un nuovo modo di sviluppo sano per il territorio e il pianeta intero su cui ragionare tutti insieme. Così nella scenografica piazza San Giorgio con i portici eretti alla fine del ‘500 per accogliere i mercanti da tutto il Regno, da anni si svolge in autunno e in primavera il Mercato del Giusto un piccolo mercato di bio agricoltura, arricchito da eventi culturali collaterali, quali talk e dibattiti dedicati alle tematiche più urgenti del nostro tempo, tanto a cuore all’amministrazione comunale che ha voluto anche la Mensa Scolastica bio-etica a km 0 e la nascita del Master Universitario.


Ripartire dalla terra, custode delle nostre radici, è la chiave per ridisegnare il futuro delle nostre piccole comunità”, afferma la sindaca (da poco mamma, auguri!)  Valentina Avantaggiato, «il Master analizza l’impatto socioeconomico del “Sistema Cibo”, formando figure capaci di contribuire attivamente alla rinascita eco-compatibile dei territori, valorizzando le filiere locali, la biodiversità e l’economia circolare. È un invito a diventare custodi del nostro patrimonio gastronomico e a costruire un futuro migliore, fatto di scelte consapevoli e sostenibili».






Attualità

Casarano, l’Associazione Placemaking boccia i lavori in centro

Placemaking una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).

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di Antonio Memmi

Quando iniziarono lavori di Piazza San Domenico e giardini William Ingrosso a Casarano, il mondo era diverso: Trump non era stato ancora rieletto, non era ancora cominciato il conflitto israelo-palestinese e chat GBT era riservata a pochi eletti. 

Si sa: i lavori pubblici non finiscono, entrano nella leggenda.

In un modo o nell’altro però, fra imprecazioni dei cittadini ed esercizi commerciali chiusi (anche) per l’impossibilità di raggiungerli, pare che almeno i primi abbiano trovato una conclusione. Tutti quindi contenti? Assolutamente NO!

I commenti sui social si rincorrono fra coloro che ne parlano male (tanti) e coloro che vedono qualcosa di positivo (pochi) ma, come sempre accade sui social, la maggior parte dei commentatori non ha alcuna preparazione tecnico artistica per parlare ed il tutto rimane confinato nel gradimentopersonale.

L’Associazione Placemaking invece una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).

Nel documento, firmato dalla presidente arch. Loredana Manco, l’Associazione solleva una critica tecnica e civica, non politica, al metodo progettuale adottato e agli esiti degliinterventi. 

Il nodo centrale è l’assenza di una reale coprogettazione con i cittadini: le piazze, secondo l’associazione, non sono semplici superfici da pavimentare, ma luoghi sociali, storici e simbolici che richiedono ascolto e partecipazione autentica.

Viene ricordato come le normative nazionali ed europee, comprese quelle legate al PNRR, promuovano processi partecipativi strutturati e trasparenti, non consultazioni di facciata ed evidenzia inoltre che i fondi PNRR non sono “regali”, ma debito pubblico che graverà sulle future generazioni, rendendo ancora più necessaria una visione strategica di lungo periodo.

Secondo Placemaking Casarano, i due interventi si sono invece limitati a una riqualificazione estetica, senza creare nuove funzioni, opportunità sociali o sviluppo economico, e particolarmente critiche sono le valutazioni su Piazza Umberto I, dove la fontana viene definita un elemento puramente scenografico, e su Piazza San Domenico, giudicata invece priva di una logica urbana, mancando allineamenti, assi civici e gerarchie spaziali.

Un altro punto centrale è poi l’assenza quasi totale di verde, ritenuto un grave errore in termini di sostenibilità climatica e qualità dello spazio pubblico così come viene criticata anche la demolizione del bar storico, sostituito poi da un edificio anonimo, considerato uno strappo all’identità del luogo.

L’Associazione infine contesta le modifiche alla viabilità e la discrepanza tra il progetto realizzato e quello presentato, sottolineando come la piazza rischi di perdere il suo significato simbolico; il tutto porta quindi verso una conclusione che è una bocciatura netta: le critiche, aggiunge, non sono un attacco politico, ma un atto di cittadinanza attiva.

E così, dopo anni in cui si attende l’inaugurazione più come una liberazione, si comprende come non sempre ciò che dura a lungo lascia il segno… qualche volta lascia solo domande.

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I carabinieri portano la magia del Natale in reparto

L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale…

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Un gesto che scalda i cuori in pieno periodo natalizio: i Carabinieri di Lecce hanno portato la magia delle feste nel Reparto di Pediatria dell’Ospedale “Vito Fazzi”, donando giocattoli e materiale didattico ai bambini ricoverati. 

L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale, dove opera con dedizione Suor Alessandra Notaro.

Grazie alla preziosa collaborazione della dott.ssa Roberta Tornese e della direzione sanitaria, l’evento è stato accolto con grande entusiasmo da grandi e piccini. 

Presenti i responsabili dei reparti – tra cui la dott.ssa Assunta Tornesello, la dott.ssa Lucia Russo e la dott.ssa Adele Civino, oltre ad una folta rappresentanza di operatori sanitari.

I militari, in veste di Babbo Natale, hanno testimoniato l’attenzione costante dell’Arma verso i più piccoli, augurando a ciascun bambino di vincere la propria battaglia contro la malattia. Questo impegno va oltre le attività istituzionali di tutela e sicurezza, rafforzando il legame con il territorio attraverso gesti di prossimità verso le fasce più fragili.

Dal Comando dei Carabinieri si sottolinea come la sinergia tra Arma e personale sanitario trasformi l’ospedale in un luogo di speranza e solidarietà autentica, dimostrando il valore della vicinanza umana nelle azioni quotidiane.

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Aradeo

Serie di misure della Polizia: tra fogli di via, truffa nei confronti di anziani e rissa

Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso…

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Le attività di controllo del territorio della Polizia di Stato nella trascorsa settimana hanno dato luogo all’emissione di diverse misure di prevenzione 

I report dei controlli dell’ultima settimana della Polizia vedono l’emissione di diverse misure di prevenzione tra le quali: due ammonimenti del Questore, uno nei confronti di un 38enne e l’altro di un 34enne, entrambi per atti persecutori nei confronti delle rispettive ex-compagne;

Tre fogli di via obbligatori: uno per truffa aggravata e continuata in concorso in danno di anziani nei confronti di un 42 enne di Napoli che vieta di fare ritorno nel comune di Aradeo per tre anni; 

un altro di 3 anni nei confronti di un 44enne originario di Napoli per truffa aggravata in concorso che fingendosi un appartenente all’Arma dei Carabinieri, tentava insieme a un complice, una truffa in danno di anziani a Cursi; 

il terzo foglio di via vieta l’ingresso ad Uggiano la Chiesa per due anni ad un 23enne di Scorrano che, alla guida di un’auto sprovvisto di patente, non si fermava all’alt dei Carabinieri innescando una fuga che creava pericolo tra gli abitanti del predetto paese. 

Due Daspo: uno di tre anni nei confronti di un 47enne di Bagnolo del Salento e uno di due anni per un 17enne di Carovigno (Br) a seguito dei fatti occorsi durante l’incontro di calcio “Polis Bagnolo Vs Città di Carovigno” il 16 novembre u.s. disputatosi presso lo stadio comunale di Otranto, dove alcuni tifosi delle opposte tifoserie hanno dato luogo ad un pericoloso lancio di oggetti in cui una bottiglia in vetro si è infranta in direzione delle forze dell’ordine.

Inoltre è stato notificata un Dacur  per i fatti occorsi in un bar di Aradeo il 15 novembre u.s. quando nel locale si è verificata una violenta rissa tra alcuni avventori, scaturita da futili motivi riconducibili all’abuso di sostanze alcoliche. 

Durante l’alterco, uno dei soggetti coinvolti ha estratto un coltello colpendo al fianco sinistro un altro avventore, provocando una ferita con abbondante perdita di sangue.

Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso.

Tutti i soggetti coinvolti risultano gravati da precedenti di polizia, incluso l’autore dell’accoltellamento, un 49enne del posto, deferito in stato di libertà per lesioni personali e porto illegale d’arma.

L’episodio, avvenuto in orario preserale in un locale aperto al pubblico, ha generato particolare allarme sociale, determinando una concreta minaccia all’ordine e alla sicurezza pubblica, per tali motivi l’autore dell’aggressione è stato colpito dalla misura di prevenzione del Dacur, che vieta al responsabile la frequentazione dell’esercizio commerciale teatro dei fatti, nonché di altri bar e locali pubblici situati nel centro abitato di Aradeo.

La Divisione Anticrimine della Questura di Lecce ha avviato una specifica istruttoria finalizzata all’adozione di ulteriori misure di prevenzione nei confronti di altri soggetti coinvolti nella rissa. 

Parallelamente, la Squadra Amministrativa della Questura ha avviato il procedimento per la sospensione, per dieci giorni, della licenza a carico del titolare del locale.

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