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Attualità

16,5 milioni per gli universitari

Udu: “Soddisfatti ma ancora non basta, la platea cui queste misure si rivolgono risulta particolarmente limitata. Saranno infatti dirette ai borsisti, soprattutto a quelli con Isee sotto i 10 mila euro”

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Ci riteniamo soddisfatti per lo stanziamento, come dichiarato dall’assessore regionale per il diritto allo studio Sebastiano Leo, di 16,5 milioni per gli studenti e le studentesse universitarie che stanno affrontando, in questo particolare momento, difficoltà economiche non indifferenti.


Di questi, 12 milioni saranno destinati al raggiungimento della copertura totale delle borse di studio Adisu per il prossimo anno accademico, dato importantissimo per garantire a tutti di poter accedere ai corsi di laurea degli atenei pugliesi, indipendentemente dalle proprie capacità economiche.


«Siamo, inoltre, particolarmente felici dello stanziamento dei restanti 4,5 milioni», fanno sapere dall’Udu, «per la realizzazione della nostra proposta di istituzione di un bonus, volto al contrasto delle problematiche scaturite da questa emergenza ed in particolare volte a supportare la didattica a distanza e la connettività di rete, che sarà di ben 500 euro a studente».


Come Studenti Indipendenti – Udu, «pur essendo indubbiamente gratificati dall’attuazione di queste misure e dal proficuo e costante dialogo con l’assessore Leo, non possiamo esimerci dal sostenere che queste misure, per quanto consistenti, non siano in grado di arginare le problematiche economiche dell’intera comunità studentesca».

«Si tratta indubbiamente di un consistente passo in avanti, ma non possiamo fermarci qui», dichiarano dal coordinamento dell’associazione, «la platea cui queste misure si rivolgono risulta particolarmente limitata. Saranno infatti dirette ai borsisti, soprattutto a quelli con Isee sotto i 10 mila euro. Una soglia davvero bassa, che non può sicuramente essere d’aiuto alla gran parte di quelle famiglie che, in questo particolare momento storico, si sono ritrovate per mesi senza introiti ed ora devono pagare le tasse universitarie e gli affitti di case di cui al momento non fruiscono. Sono necessarie misure di più ampio respiro. Il diritto allo studio non può essere garantito se per molti si profila l’ipotesi della rinuncia agli studi a causa delle difficoltà economiche. Tutelare le solo fasce di reddito più basse, per giunta i soli borsisti, non dà garanzie a quanti hanno visto a causa della pandemia il crollo dei propri redditi. Qui sta nascendo una nuova categoria di studenti, quella dei nuovi poveri, che ha bisogno di altrettante ed altrettanto urgenti tutele”.


Sono necessarie ed imprescindibili ulteriori misure, principalmente sul fronte affitti e sul fronte tassazione, entrambi ambiti per i quali abbiamo avanzato le nostre richieste agli organi competenti», dichiara Lorenzo D’Amico, portavoce Udu Lecce, «è inoltre necessaria una rimodulazione dei criteri d’accesso alle borse di studio per il prossimo anno accademico, ma anche una rimodulazione dei criteri di conferma delle borse di studio attualmente erogate. Come sindacato non ci fermeremo di fronte ai risultati ottenuti, il lavoro da fare è ancora tanto ed auspichiamo che Università e Regione ne siano consapevoli e continuino ad ascoltare le esigenze di una classe studentesca in enorme difficoltà».


Attualità

Meteo, da mezzanotte allerta arancione sul Salento

Protezione civile: “Per le prossime ore, un bollettino meteorologico con avverse previsioni e rischi di forti piogge, grandinate, vento e temporali…”

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La protezione civile, gestione emergenze, ha diramato, per le prossime ore, a partire da mezzanotte, un bollettino meteorologico con avverse previsioni e rischi di forti piogge, grandinate, vento e temporali.

Il bollettino recite: “Precipitazioni da sparse a diffuse, a prevalente carattere temporalesco specie sui settori meridionali, con quantitativi cumulati generalmente moderati, fino a puntualmente elevati;

Sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, sui restanti settori, con quantitativi cumulati moderati.

I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità , frequente attività elettrica (fulmini), locali
grandinate e forti raffiche di vento“.

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Appuntamenti

INPS – Lecce, Rendiconto sociale

Presentazione domani nella sala convegni della Camera di commercio

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Sarà presentato domani (giovedì 16 ottobre, alle ore 9,30, nella sala convegni della Camera di Commercio) il Rendiconto sociale INPS – Lecce.

In programma i saluti istituzionali da parte del presidente della Camera di commercio Mario Vadrucci, del presidente della Provincia Stefano Minerva, del sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone.

Introdurrà i lavori il presidente del comitato provinciale Inps di Lecce Massimo De Giorgi. A seguire la presentazione del Rendiconto da parte del direttore Inps di Lecce Giuseppe Garrisi.

Interverrà Davide Stasi, responsabile dell’Osservatorio Economico Aforisma School of Management” che ha condotto un’indagine socioeconomica sulla provincia di Lecce.

Sono previsti i contributi della presidente del Comitato regionale Inps di Puglia Nadia Polito e della direttrice regionale Inps di Puglia Benedetta Dito.

Dopo gli interventi delle parti sociali, concluderanno i lavori i componenti del consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) Angela Caracciolo e Franco Rampi.

Coordinerà gli interventi Antonio Tommasi, direttore provinciale vicario Inps di Lecce.

Il Rendiconto sociale è il più importante e dettagliato strumento con cui il consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell’Inps, nell’esercizio delle sue funzioni, mette a disposizione delle istituzioni e degli altri enti pubblici, delle parti sociali, degli istituti di ricerca e di istruzione e dei cittadini, un insieme di dati e informazioni che riguardano l’attività complessiva dell’Istituto nell’anno di riferimento, per quanto concerne sia le prestazioni erogate, sia gli elementi che attengono alla qualità e all’efficacia dei servizi nel rapporto con l’utenza, i cittadini e le imprese.

Sono raccolti i dati sociodemografici che caratterizzano il territorio, il numero e il valore delle prestazioni erogate dall’Istituto, come le pensioni, gli ammortizzatori sociali e gli altri interventi di sostegno alla famiglia e di inclusione sociale, l’andamento delle entrate contributive, la qualità del rapporto con l’utenza e il contenzioso.

Il Rendiconto sociale rappresenta anche un importante strumento attraverso cui il Civ esercita la funzione di vigilanza sull’attività dell’Istituto, nell’ottica che gli compete in quanto organo di rappresentanza delle parti sociali, dei lavoratori e delle imprese.

Anche le sedi regionali si dotano di un proprio rendiconto regionale, che rappresenta il valore creato dall’Istituto nelle regioni, attraverso dati e informazioni sul sistema di protezione sociale, in una logica di servizio al territorio e di colloquio con le comunità.

Dal 2022, inoltre, su iniziativa del consiglio di indirizzo e vigilanza, anche le sedi provinciali presentano i propri rendiconti provinciali, redatti dai comitati provinciali Inps, in collaborazione con le rispettive direzioni, ove si espongono i dati locali sui servizi dell’Istituto, destinati direttamente ai cittadini del territorio di riferimento.

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Attualità

«Lì non è come qui…»

Il racconto di Diana D’Agata, veterinaria salentina, costretta a vivere lontano da casa per veder riconosciuta la propria dignità di lavoratrice e uno stipendio consono. «Il Salento? Mi mancano il clima, il sole e il mare. Ma ci tornerò solo una volta in pensione»

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«A Lecce, un giorno di lavoro poteva anche valere la miseria di cinque euro, il costo di una prestazione sanitaria» ha raccontato al Corriere, la giovane veterinaria salentina Diana D’Agata (foto in alto, durante una sua vacanza in Salento).

Si è trasferita in Inghilterra nel 2015, per il momento si accontenta di circa 3mila sterline (poco meno di 3.500 euro) ma solo perché ha «deciso di calibrare l’orario di lavoro alle esigenze famigliari. Una casa da portare avanti, due figlioletti e un marito, per quanto fonte di gioia, restano un impegno non indifferente per una donna, madre e moglie».

«Quando sarà il momento», spiega la salentina, «potrò puntare ad uno stipendio anche molto più alto, fino a 60mila-80mila sterline, perché qui  al merito, all’impegno, soprattutto ai titoli di studio, di specializzazione, ai master, si dà molta importanza. Con rammarico devo dire che è un altro mondo, non solo rispetto a Lecce, ma credo pure in confronto al sistema italiano che non offre le stesse possibilità di crescita e affermazione professionale».

«In Salento», prosegue nel suo racconto al Corriere Diana D’Agata, «non avevo nemmeno un conto corrente, non avrei saputo che farmene, visti gli scarsi guadagni».

Invece, appena giunta in Inghilterra trovò subito un impiego nel settore del controllo della qualità delle carni.

Fu cooptata da un’agenzia interinale e spedita sul luogo di lavoro con un’ottima paga, affiancamento e telefonino di servizio. Cose… dell’altro mondo. Almeno per l’Italia!

«Quando era ancora a Lecce», ricorda la professionista, «lavoravo in un centro veterinario per pochi euro al giorno e, ovviamente, ero insoddisfatta con in mano una laurea. Ma non era colpa del mio datore di lavoro, quanto del sistema. Certo, in Italia il sistema è un freno per le carriere, per i giovani anzitutto. Manca spesso il riconoscimento del merito. Un veterinario può mai lavorare per cinque euro al giorno?».

Altra musica oltremanica: «Sono stata assunta in una clinica veterinaria. Mi pagano bene. Ho potuto scegliere l’orario di servizio e persino il giorno libero. Ovviamente la paga è commisurata alle ore lavorative che io ho facoltà di ampliare o diminuire quando voglio, in base alle mie necessità».

Ovviamente dell’Italia e del Salento, in particolare, le mancano «il clima, il sole, il mare. Ma qui lavoro e sono felice sono felice. Chi lo sa, una volta in pensione, forse, tornerò in Salento»

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