Attualità
Capitane d’impresa
I Centri per l’impiego a sostegno dell’imprenditoria femminile. Al via nei 44 CPI pugliesi il servizio gratuito di orientamento e consulenza specializzata per le donne. Nella regione, trend in crescita per le imprese femminili ma con disomogeneità. I dati e le storie
La disuguaglianza di genere non è qualcosa di già dato. Superarla, tuttavia, significa fornire alle donne strumenti reali, per consentire non solo l’accesso ma anche l’affermazione nel lavoro e la possibilità di dare sostanza alle proprie aspirazioni. È ciò che è alla base del progetto di Arpal Puglia “Capitane d’impresa: i Centri per l’impiego a sostegno dell’imprenditoria femminile”, con cui viene attivato un servizio gratuito di orientamento e consulenza specializzata per le donne che vogliono avviare una propria realtà imprenditoriale o consolidare quella già esistente. Presentato pubblicamente nella mattinata di mercoledì 21 dicembre presso la sala conferenze della Regione Puglia, a Lecce, il progetto vanta il partenariato di Ente Nazionale Microcredito e AGI-Avvocati giuslavoristi italiani di Puglia e Basilicata.
Con “Capitane d’impresa”, dunque, Arpal Puglia intende coniugare i concetti di “imprenditorialità” e di “pari opportunità”, nell’ottica di offrire un servizio di accompagnamento per coloro che sono alla ricerca di una possibilità di impiego alternativa al lavoro dipendente.
«Il ruolo della donna sta crescendo», hanno spiegato i dirigenti Luigi Mazzei (Ambito territoriale di Lecce), Claudia Claudi (A.T. Taranto-Brindisi), Valentina Elia (A.T. di Bari) ed Eleonora De Giorgi (A.T. Foggia-Bat), «e avanza occupando posti sempre più strutturati nella società del lavoro, della politica, della pubblica amministrazione, ma teme ancora la perdita della leadership familiare nella cura della casa e dei figli. Facendosi interprete di questa trasformazione sociale in corso, Arpal Puglia, per il tramite dei Centri per l’Impiego territorialmente competenti, intende partecipare al compimento di questa conquista, attraverso l’attivazione di un servizio di orientamento e consulenza specializzata che mira al perseguimento della parità di genere attraverso la promozione della cultura dell’imprenditoria femminile».
ORIENTAMENTO, TUTORAGGIO, SCOUTING INCENTIVI, TUTELE: IL SERVIZIO NEI CPI
In ognuno dei 44 Centri per l’impiego pugliesi, è stato individuato un gruppo di operatori, selezionati sulla base delle competenze maturate in ambito legale-economico-finanziario e in ambito formativo-orientativo. Adeguatamente preparati in seguito ad un percorso di formazione dedicato, gli operatori sono in grado – anche con l’assistenza dei partner – di fornire alle aspiranti imprenditrici orientamento individualizzato; definizione del profilo motivazionale e attitudinale; analisi del contesto di mercato e consapevolezza sul rischio d’impresa; tutoraggio nello sviluppo dell’idea imprenditoriale; informazione su adempimenti amministrativi, normative settoriali e forme giuridiche utilizzabili; scouting di incentivi, iniziative di microcredito, bandi e finanziamenti pubblici per l’avvio di attività imprenditoriali femminili o per il consolidamento di quelle esistenti; supporto nella programmazione delle azioni da intraprendere per la realizzazione del progetto; individuazione di ulteriori soggetti a cui rivolgersi per gli adempimenti strumentali; informazione sulle tutele normative per la conciliazione dei tempi vita-lavoro. Si può prenotare un appuntamento gratuito contattando il Centro per l’impiego territorialmente competente. Il ruolo dei partner di progetto Nel solco di una collaborazione stabile già avviata nel 2020 con Arpal Puglia, l’Ente Nazionale Microcredito ha il compito di diffondere e condividere know-how, conoscenze e buone prassi al fine di potenziare la consapevolezza di chi è chiamato a promuovere, orientare e diffondere opportunità su autoimpiego ed autoimprenditorialità ed a facilitare l’accesso a persone appartenenti a fasce deboli del mercato del lavoro, come appunto le donne.
«Sostenere l’autoimprenditorialità femminile», ha sostenuto, in collegamento da Roma, il presidente ENM, Mario Baccini, «è una chiave di volta fondamentale per le politiche del lavoro. L’ARPAL Puglia ha saputo cogliere questa opportunità per incentivare una buona prassi a favore del tessuto economico del territorio. Voglio ricordare che il microcredito nasce per le donne, considerate più affidabili nella restituzione, capaci nell’avvio dell’impresa e determinate. Come più volte testimoniato da dati e inchieste, la riduzione del gender gap supporta lo sviluppo dell’intero Sistema Paese con un fatturato del 40% in più».
AGI- Avvocati Giuslavoristi Italiani, tra le associazioni forensi maggiormente rappresentativa sul piano nazionale, fornirà agli operatori Arpal idonea formazione e aggiornamento.
«Inoltre», ha aggiunto Giuseppe Russo, referente per la sezione Puglia e Basilicata, «AGI affiancherà gli operatori nelle attività di consulenza gratuita alle donne utenti in ordine all’adozione del modello societario più idoneo al progetto da realizzare e a tutte le informazioni, di carattere normativo, necessarie in materia di autoimpiego e imprenditoria femminile».
Il gender gap in Puglia, i dati In Puglia, nel 2020, il tasso di occupazione femminile ha segnato -29,3 punti percentuali rispetto a quello maschile, documentando un divario di genere maggiore rispetto a quello riscontrabile nel resto del Mezzogiorno (-26 per cento) e in Italia (-19,9 per cento). Il gender gap resta una problematica strutturale, che si manifesta, come ribadito nel “Bilancio Sociale e di Genere 2020” della Regione Puglia, nel difficile accesso all’occupazione per le donne; nella scarsa “qualità” del lavoro in termini di legalità e stabilità della posizione contrattuale ricoperta; nella diffusione di forme di “segregazione orizzontale”, cioè la presenza di settori e mansioni tipicamente femminili; nella bassa propensione all’imprenditorialità. Durante la conferenza, Davide Stasi, data analyst, ha restituito la fotografia della situazione sul territorio: qualcosa inizia a cambiare, sebbene lentamente e con disomogeneità. Lo studio prende in esame le imprese attive, ovvero quelle iscritte in Camera di Commercio, che esercitano l’attività e non risultano avere procedure concorsuali in atto. Si tratta, quindi, di un sottoinsieme dello stock totale delle aziende presenti nel Registro delle imprese.
Dalla lettura dei numeri emerge che il trend delle imprese femminili in Puglia è in crescita. Negli ultimi sette anni, ne risultano 1.749 in più: si è passati dalle 77.330 imprese attive del 2015 alle 79.079 al 30 settembre di quest’anno. L’andamento, pari al +2,3 per cento, è migliore rispetto a quello nazionale, fermo al +1,7 per cento.
Tuttavia, le differenze all’interno della stessa regione sono importanti: nei sette anni presi in esame, Foggia – seconda provincia dopo Bari per numero totale di imprese femminili attive – è l’unico territorio nel quale si è registrata una lieve flessione, pari a -0,8 punti percentuali (139 le imprese cessate). Per Bari si documenta un tasso di crescita dell’1 per cento, dunque inferiore alla media nazionale e regionale (+290 imprese). Si fa presente che le Camere di Commercio di Bari e Foggia hanno competenza anche sui comuni della Bat, non essendoci qui una corrispondente CCIAA. In tutte e tre le province della Puglia meridionale, invece, il tasso di crescita è rimasto costante nei sette anni e supera quello regionale. A Taranto, è pari al +3,4 per cento (+371 imprese); a Brindisi è del +4,9 per cento (+358 imprese); a Lecce del +6,2 per cento (+869).
“L’analisi per settori economici» – ha spiegato, poi, Davide Stasi dell’Osservatorio economico Aforisma, «evidenzia una consistente presenza imprenditoriale femminile in agricoltura. A seguire, nel commercio; poi, ancora, nei servizi di alloggio e ristorazione e nelle “altre attività di servizi” (prevalentemente servizi alla persona). Riguardo al divario degli stipendi tra uomini e donne, che si riflette anche sugli aspetti previdenziali, le donne lavoratrici sono in numero maggiore nella fascia sotto i 15mila euro. Sopra questa soglia, invece, aumentano gli uomini e questo è sintomatico della strada ancora lunga da percorrere per una vera emancipazione femminile anche dal punto di vista economico»”.
IL TALK: LE STORIE DI QUATTRO IMPRENDITRICI COME LEVA D’ISPIRAZIONE
Quattro storie molto diverse, ma con lo stesso filo conduttore: la grande tenacia nel creare o portare avanti la propria azienda con un management al femminile in grado di innovare gli approcci e di farsi spazio anche in ambienti tradizionalmente maschili. Il talk “Impresa, roba da donne” è stato utilizzato come leva d’ispirazione sia per le donne utenti sia per gli stessi operatori Arpal che dovranno erogare il servizio.
Tra le protagoniste, Giorgia Marrocco, amministratrice delegata di Pimar srl: è da molti anni al timone dell’azienda leader nella lavorazione della pietra leccese, realtà con 150 anni di storia e un percorso produttivo che incarna da quattro generazioni l’essenza del made in Italy nella lavorazione di un materiale millenario. Non solo tradizione, ma anche ricerca tecnica e design, dall’ambito architettonico al retail, dal restauro al design, e collaborazioni con architetti e designer di tutto il mondo. Giorgia Marrocco ricopre anche ruoli importanti in Confindustria Puglia, come componente commissione internazionalizzazione.
Patrizia Spedicato è rientrata in Puglia qualche anno fa dopo una lunga carriera nel nord Italia come ingegnere civile presso multinazionali del settore edile ed energetico. È tra le “ritornanti”, cioè coloro che hanno scelto di reinvestire nella propria terra il bagaglio di esperienze maturato fuori. A Lecce si è cimentata in un settore del tutto nuovo per lei: la gestione di un proprio b&b nel centro storico della città, dopo l’acquisto e la ristrutturazione di un’antica dimora. Nell’avvio dell’azienda, che vanta tutte collaboratrici donne, è stata beneficiaria di un finanziamento derivante dal bando Nidi della Regione Puglia.
Alessandra Ferramosca si definisce “cuoca itinerante salentina”: ha una ditta individuale ed è imprenditrice di se stessa. Ha iniziato il suo percorso professionale come direttore marketing di un’azienda casearia salentina, poi ha deciso di cambiare rotta: il suo lavoro non ha una sede fissa, ha una natura “nomade” e lei porta la sua cucina in giro, nei percorsi di degustazione territoriale, negli eventi gastronomici a tema Salento in Italia e all’estero, nei food tour al mercato ortofrutticolo, negli eventi a domicilio e in strutture ricettive o nei laboratori di cucina rivolti a turisti provenienti da tutto il mondo.
Iliana Morelli è co-founder e amministratrice di Boboto, srl creata nella forma innovativa di “società benefit”, evoluzione delle forme tradizionali di società: lo scopo non è solo quello di distribuire gli utili tra i soci, ma anche di generare impatto positivo sulla società e creare valore condiviso. Nel caso di Boboto, che vanta un team quasi completamente composto da donne, la mission è quella di promuovere attività educative orientate all’inclusività e alla responsabilità sociale attraverso la divulgazione del metodo Montessori e delle competenze del XXI secolo.
Attualità
“Maratona della Salute”, protagonisti i medici con 50 anni di laurea
La cerimonia in programma domani, 15 dicembre, alle 20.30, al Teatro Apollo di Lecce…
Gli eventi 2025 legati alla “Maratona della Salute” giungono al culmine con la cerimonia in programma domani, 15 dicembre, alle 20.30, al Teatro Apollo di Lecce, che vedrà protagonisti i medici che hanno raggiunto i 50 anni dalla laurea, i nuovi iscritti all’Ordine, le scuole e le istituzioni che hanno condiviso un percorso di sensibilizzazione collettiva sui temi della prevenzione, della salute e dei corretti stili di vita.
L’iniziativa è promossa dall’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Lecce, che attraverso la “Maratona della Salute” ha costruito una rete territoriale capace di coinvolgere enti, università, istituzioni sanitarie, associazioni di volontariato e realtà culturali. Tra i partner del progetto figurano UniSalento, Asl Lecce, OPI Lecce, Comune e Provincia di Lecce, Accademia di Belle Arti di Lecce, Croce Rossa Italiana – Comitato di Lecce, Cittadinanzattiva Gallipoli e Casarano.
Nel corso della serata saranno premiati i licei Banzi e Palmieri di Lecce, che hanno realizzato video dedicati agli eventi e ai messaggi della Maratona della Salute, contribuendo a diffondere tra i giovani la cultura della prevenzione. Un riconoscimento speciale sarà inoltre conferito all’Unione Sportiva Lecce per la sensibilità dimostrata nell’aderire alla campagna dell’Ordine contro la violenza nei confronti dei medici e degli operatori sanitari.
La cerimonia sarà arricchita da momenti di spettacolo con Andrea Baccassino, I Cantori di Ippocrate e il Jab Quartet, e sarà condotta dalla giornalista Daniela Panzera.
«Questo appuntamento – dichiara il presidente dell’Ordine dei Medici di Lecce, Antonio Giovanni De Maria – rappresenta un momento di grande valore simbolico e umano. Celebriamo i colleghi che hanno dedicato una vita intera alla professione medica, accogliamo i giovani che oggi scelgono di intraprendere questo percorso e ribadiamo il ruolo sociale del medico come presidio di fiducia e prossimità. La “Maratona della Salute”, che si concluderà a ottobre 2026 ha dimostrato che la tutela della salute deve diventare un obiettivo condiviso, costruito insieme alle istituzioni, al mondo della scuola, dello sport e del volontariato».
Il presidente conclude: «In un momento storico complesso, in cui i medici sono sempre più esposti a tensioni e aggressioni, riaffermiamo il valore della relazione medico-paziente e del rispetto reciproco come fondamento del sistema sanitario. La risposta del territorio ci incoraggia a proseguire su questa strada, investendo nella prevenzione, nella cultura della salute e nella partecipazione attiva dei cittadini».
La cerimonia conclusiva della “Maratona della Salute” vuole essere anche un momento di restituzione alla comunità di quanto realizzato nel corso dei mesi, attraverso incontri pubblici, attività divulgative, iniziative sportive e culturali. Un percorso che ha rafforzato il dialogo tra professionisti sanitari e cittadini, promuovendo consapevolezza, responsabilità e partecipazione, con l’obiettivo di rendere la prevenzione un valore quotidiano e condiviso.
L’evento al Teatro Apollo intende così celebrare non solo l’eccellenza professionale, ma anche il senso di comunità e la collaborazione tra istituzioni, scuola e società civile, elementi indispensabili per una sanità più vicina alle persone e attenta ai bisogni emergenti del territorio salentino. Oggi e domani. Sempre.
Attualità
Luca Abete: “Il figlio di Capitan Findus è a Tricase Porto”
Pubblicato da Luca Abete (inviato di Striscia la notizia) sui suoi canali social, fa il giro del web un video che giunge da Tricase Porto.
Un uomo, dalla banchina, pesca un pesce con un’asta fiocinata. Il gesto è sorprendente, le immagini scatenano subito i commenti che si dividono tra stupore e critiche.
Il video
Attualità
Donate letto e pittura che umanizza al Vito Fazzi
“Dicembre è quel periodo dell’anno che si riveste di luci, profumi e colori che parlano di vita, amore e famiglia, è la ricerca di un alloggio che possa accogliere e proteggere, un racconto che parla di una nascita e quindi della vita” – sono queste le parole con cui don Gianni Mattia…”
Donato un letto da parto e l’umanizzazione pittorica di tre sale parto all’U.O. di Ostetricia e Ginecologia del Vito Fazzi. Un investimento concreto per il benessere delle mamme.
Sono stati presentati e donati un letto da parto e l’umanizzazione pittorica di tre sale parto ispirate ai fiori narciso, viola e peonia per l’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia del presidio ospedaliero “Vito Fazzi” di Lecce.
E’ un gesto di solidarietà che acquista un significato ancora più profondo perché compiuto in prossimità delle festività natalizie, periodo simbolo di nascita e rinascita.
In questo clima di rinnovamento, l’Organizzazione di Volontariato Cuore e mani aperte ODV ha presentato queste due importanti donazioni, inserendosi pienamente nella missione dell’associazione: umanizzare le cure e gli spazi ospedalieri affinché ogni persona si senta accolta, rispettata e accompagnata.
Grazie alla collaborazione con Deghi S.p.A., l’associazione ha donato un letto da parto modello AVE2, una dotazione tecnologica di alto livello e dal valore economico rilevante.
Il letto, progettato per migliorare comfort, sicurezza ed ergonomia, contribuisce a rendere l’esperienza del parto più serena e centrata sulle esigenze della donna.
Al valore tecnologico si aggiunge un investimento dall’impatto psicologico profondo: l’umanizzazione pittorica di tre sale parto, resa possibile grazie ai contribuenti che hanno scelto di destinare il 5×1000 a Cuore e mani aperte ODV. Le sale, ispirate ai fiori narciso, viola e peonia, sono state trasformate in luoghi più accoglienti, distensivi e armoniosi, capaci di ridurre ansia e stress, favorire il benessere emotivo e offrire alle future mamme un ambiente che parla di delicatezza, cura e speranza.
Un intervento che sottolinea come la qualità dell’assistenza non dipenda solo dai dispositivi clinici, ma anche dagli spazi e dall’atmosfera che circondano le persone in un momento intenso come quello del parto. E proprio nel periodo dell’anno che celebra la nascita, questa iniziativa vuole essere un segno tangibile di vicinanza, bellezza e umanità.
“Dicembre è quel periodo dell’anno che si riveste di luci, profumi e colori che parlano di vita, amore e famiglia, è la ricerca di un alloggio che possa accogliere e proteggere, un racconto che parla di una nascita e quindi della vita” – sono queste le parole con cui don Gianni Mattia, presidente di Cuore e mani aperte OdV, ha presentato l’iniziativa – “Quando una nuova vita inizia il nostro mondo cambia e ci rendiamo conto di essere protagonisti di un miracolo, del senso più profondo del nostro essere. Poco meno di un mese fa abbiamo fatto una donazione pensando ai bambini che nascono prematuri, ma innegabilmente anche le gravidanze che arrivano al termine portano con loro ansie e paure e l’umanizzazione pittorica diventa una carezza silenziosa che allevia la tensione. Con questa donazione speriamo di riuscire ad accompagnare le donne che stanno dando la vita in un’esperienza che possano ricordare in assenza della paura. Vogliamo che nel momento in cui sentiranno sul seno il corpicino dei loro piccoli possano ricordarsi del Narciso, simbolo di rinascita e nuovi inizi o della Viola che simboleggia la modestia e l’umiltà o ancora della Peonia che nel significato dei fiori richiama la prosperità, l’amore e la felicità. E forse loro insegneranno a questi bambini e bambine a coltivare questa bellezza.
Ancora una volta la nostra Associazione ha camminato insieme ad altri, perché lì dove la solidarietà unisce più cuori che amano e mani che aiutano, non c’è nulla di impossibile. Ed è così che in collaborazione con Deghi s.p.a. abbiamo realizzato la donazione del letto da parto. Deghi è una realtà consolidata nel nostro territorio e non è nuova ai gesti di solidarietà e noi siamo lieti di condividere un tratto di strada insieme.
E visto che la solidarietà è il riflesso dell’amore e che esso più è forte più sono le persone che si uniscono, l’umanizzazione pittorica delle tre sale parto è stata resa possibile da tutte le donazioni ricevute dal 5 per mille, un gesto semplice d’amore che racchiude in se tutto l’amore di Dio.”
“Ringrazio l’Associazione Cuore e mani aperte ODV, sempre attenta ai bisogni dei pazienti, delle donne in questo caso, al loro benessere psicofisico e all’accoglienza nei nostri reparti. La donazione della decorazione pittorica di tre sale parto e il letto da parto si inseriscono nel percorso di umanizzazione delle cure e dei luoghi di cura che da tempo sosteniamo e supportiamo con convinzione. Le associazioni arrivano con efficacia dove noi a volte, per le ragioni più diverse, non riusciamo a intervenire. Motivo in più per dire loro Grazie di cuore” ha commentato il Direttore generale di ASL Lecce Stefano Rossi.
L’Associazione Cuore e mani aperte OdV è un ente del Terzo Settore che opera all’interno del nosocomio leccese da più di venti anni, grazie al sogno e vocazione del cappellano, Don Gianni Mattia, che ne è fondatore e presidente. L’Associazione ha saputo rendersi luogo di cura e rifugio per chi sta affrontando una sfida per la vita e crede nella potenza di un sorriso, attraverso la clownterapia, la Bimbulanza, la Casa di accoglienza e tanti altri progetti.
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