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Attualità

Casino Online AAMS: la vera garanzia per tutti i giocatori italiani

In Italia esistono tanti casino online AAMS / ADM, gli unici capaci di garantire ai giocatori il 100% della sicurezza e delle tutele legali: scopri perché sono importanti e dove possono venire trovati

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Chissà quante volte avrete sentito parlare di Casino Online AAMS o ADM, sigle dietro le quali si nasconde un vero e proprio mondo di sicurezza tutto rivolto a tutelare i giocatori italiani, siano essi amanti dei giochi tipici del gaming online o appassionati di scommesse.


Cosa significano però questi acronimi? Quali garanzie offrono agli utenti che fanno riferimento ai casino online muniti di questa licenza? Si tratta di un argomento che impone un approfondimento serio capace di sottolineare tutti gli aspetti nei quali si manifesta l’importanza del fare sempre la giusta scelta prediligendo i siti di gioco autorizzati.


Cosa sono i Casino Online AAMS?



Per cominciare veramente dalle basi va detto che AAMS è il nome in breve dell’Agenzia Autonoma dei Monopoli di Stato, fondata nel 1927 e sempre stata sotto il controllo del Ministero dell’Economia e delle Finanze, mentre ADM sta invece per Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, l’authority subentrata all’AAMS l’1 gennaio 2001: due sigle, due nomi, un solo obbiettivo.


Lungo quasi un secolo, l’AAMS prima e l’ADM poi, si sono prese cura della supervisione delle attività di gioco legale presenti in Italia facendo applicare tutte le linee guida stabilite dal Governo Italiano in fatto di gioco d’azzardo: regole che nel tempo si sono aggiornate di pari passo alle possibilità che il gaming ha offerto al pubblico, ma che hanno sempre fatto in modo di trovarsi davanti a referenti (o singoli giochi, lotterie incluse) seri ed appunto sicuri.


Nell’arco dei decenni il mondo del gaming si è ovviamente evoluto, fino al punto in cui il web si è fatto largo assumendo sempre più importanza nelle abitudini di gioco degli utenti italiani: è proprio per questo che oggi parliamo di migliori casino online AAMS o ADM, cioè quei siti web che operano in Italia applicando le regole decise dal Governo Italiano diventano quindi gli unici in grado di venire considerati al 100% sicuri.


Man mano che il gaming online si è sviluppato, sempre più siti web hanno fatto capolino sulla scena, tanto che ad oggi i casino online AAMS o ADM sono ormai parecchi, abbastanza da offrire un’enorme possibilità di scelta agli utenti, una grande varietà di opzioni con un’unica missione comune: permettere ai giocatori italiani di divertirsi sempre in assoluta sicurezza, assoluta legalità ed in modo del tutto rispondente alle regole di Stato.


A questo punto c’è però una domanda che spicca su tutte le altre: come trovare tutti i migliori casino online AAMS / ADM? Chiaramente la risposta viene sempre dal web, nel particolare grazie a siti come Casino-AAMS.org che censiscono regolarmente tutti i siti muniti di questa licenza facendone poi un’attenta recensione alla quale ogni giocatore attento dovrebbe sempre fare visita prima di scegliere su quale casino online aprire un conto di gioco.


Attraverso una visita al sito citato, i giocatori hanno infatti la possibilità di restringere l’enorme cerchio dell’offerta generale di siti di gaming a solo quelli più validi muniti di licenza AAMS (che appunto ad oggi si chiama licenza ADM) godendo automaticamente di tutti i benefici che solo i casino online autorizzati hanno modo di offrire.


Di quali garanzie si tratta? Più in là in questo articolo le spiegheremo in modo più approfondito citando tutti gli aspetti più importanti che questa licenza certifica, ma per riassumere tutto in poche parole basta pensare che nei migliori casino online AAMS / ADM i bonus offerti (bonus di benvenuto, giri gratis o qualsiasi altro bonus), i software dei giochi proposti, i metodi di pagamento per il deposito di fondi sul proprio conto ed un altro grande numero di dettagli risultano tutti garantiti a monte.


Dettagli ai quali se ne aggiunge poi un altro forse più importante ancora: solo uno di questi siti può essere in grado proteggere i giocatori dal punto di vista legale davanti a qualsiasi contenzioso, una protezione che deriva appunto dal fatto che questi casino online rispondono alla lettera a tutte le regole stabilite a monte dal Governo Italiano in fatto di gioco d’azzardo autorizzato.


Sembra poco? Sicuramente no, ma in qualsiasi caso vale la pena spiegare meglio cosa significhi nello specifico lo scegliere i migliori casino AAMS / ADM e, questo di riflesso, a quali rischi mandi incontro sceglierne altri che invece non siano in possesso di questa licenza.


Perché conviene giocare sui migliori Casino AAMS


Come spiegato poco fa giocare sui migliori casino online AAMS / ADM significa scegliere di divertirsi su tutti quei siti di web gaming capaci di tutelare al massimo i giocatori italiani, questo fino al punto di offrire loro anche tutele legali in caso di qualsiasi tipo di contenzioso, ma nello specifico la licenza AAMS / ADM su quali livelli ha o può avere un effetto pensando all’offerta reale di ogni casino online che la detiene?


Si parla davvero di tanti ambiti che coinvolgono l’offerta di ogni sito in questione, ambiti che riguardano direttamente il gioco, ma anche tutti gli altri aspetti più importanti che satellitano attorno alla scelta di giocare godendosi i propri software di gioco preferiti, siano essi slot machine, roulette, poker o qualsiasi altra tipologia di giochi.


Per essere più chiari vale però la pena procedere con un elenco che può sicuramente fugare qualsiasi dubbio:



  • Software di gioco – che si tratti di slot machine, roulette, poker o di qualsiasi altro software di gioco che un casino online può ospitare, la licenza AAMS / ADM garantisce che tutti i giochi rispettino delle possibilità di vincita etiche che li rendano automaticamente sicuri: ogni software proposto dai migliori casino online AAMS / ADM può infatti venire scelto stando certi che offra un numero di possibilità di vincita capace di lasciare ai giocatori la possibilità di giocare sempre con ottime chance di successo;


  • Bonus – siano bonus di benvenuto, bonus senza deposito, bonus deposito, free spin (i famosi giri gratis) o ogni qualsiasi altra promozione, i migliori casino online AAMS / ADM garantiscono termini e condizioni che permettono ai giocatori di sfruttare i bonus per giocare, ma anche di poterli trasformare in vincite di denaro reale a fronte di regole ragionevoli: infatti senza questa garanzia non ha importanza quanto sia ricco un bonus di benvenuto o quanti free spin si ricevano, perché vincite in denaro reale semplicemente non ci saranno;

  • Sito mobile e casino live – i migliori casino AAMS / ADM hanno degli obblighi di sicurezza anche in termini di gioco live e da mobile, entrambe possibilità che al giorno d’oggi risultano essere parte integrante della quotidianità di tutti i giocatori;

  • Metodi di pagamento – i migliori casino online AAMS / ADM devono rendere disponibili un numero variabile di metodi di pagamento (come ad esempio PayPal) considerabili a propria volta come sicuri: come ben si sa utilizzare un sistema come PayPal come metodo di pagamento significa infatti essere in grado di fare un deposito o un prelievo con un ulteriore livello di sicurezza aggiuntivo;

  • Tutele legali – i migliori casino AAMS / ADM, aderendo a tutte le regole stabilite dal Governo in fatto di gioco d’azzardo, offrono ai propri giocatori ogni tutela legale in caso di contenzioso.


Come dimostrato da questo articolo, il gaming online in Italia è un argomento che viene discusso quotidianamente non solo dai giocatori, ma anche dalle autorità che si adoperano per rendere disponibili condizioni di gioco e di sicurezza sempre migliori, iniziative nelle quali l’ADM è sempre protagonista rendendo così la licenza ADM / AAMS ancora più importante: un coinvolgimento infatti necessario visto il ruolo di questa agenzia, ma utile soprattutto quando i giocatori scelgono in gran numero di utilizzarne solo i casino online che detengono questa autorizzazione.


Per concludere non si può quindi che ribadire di scegliere di giocare sempre in modo legale facendo visita solo sui migliori casino online ADM / AAMS.


Attualità

Via alle ispezioni della cavità in zona Puzzu a Tricase

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Sono iniziate stamani le ispezioni del pozzo rinvenuta nel borgo antico di Tricase, in zona Puzzu, la scorsa settimana (leggi qui)

A calarsi sono i componenti del Gruppo Speleologico Tricase. Restituiranno tutte le informazioni utili che emergeranno sulla cavità, a partire anche dall’esatta profondità, stimata in circa 25 metri al momento del ritrovamento, avvenuto durante i lavori di riqualificazione del centro storico.

Per le vie del centro cittadino intanto stamattina è rimbalzata la falsa notizia secondo cui qualcuno sarebbe caduto accidentalmente nel pozzo. Nulla di vero: trattasi appunto delle operazioni ispettive avviate nella giornata odierna.

La locale Protezione Civile ed una ambulanza sono sul posto preventivamente, pronte a intervenire in caso di necessità.

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Approfondimenti

Sotto un cumulo di rifiuti e pannelli

Con la Civiltà dei consumi si è passati da comunità che tendevano a conservare e utilizzare la gran parte degli oggetti ad una collettività in cui gli oggetti si rinnovano in continuazione

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di Hervé Cavallera

È da anni ormai che da più parti si lamenta che nel Salento sta crescendo il cumulo di rifiuti industriali con grave inquinamento per l’ambiente.

Né meno semplici sono i problemi connessi alle discariche dei rifiuti comunali, a prescindere dalle discariche illecite che non mancano.

Ma non basta.

A tutto questo si deve aggiungere la consistente presenza di pannelli solari e pannelli fotovoltaici in tutto il territorio, sul cui smaltimento è difficile prevedere; una presenza peraltro favorita dalla debole strategia nell’affrontare la Xylella fastidiosa.

Gli effetti della diffusione del batterio insieme alla decrescita della coltivazione delle campagne hanno condotto alla desertificazione di gran parte del Salento con la conseguenza che la distesa di olivi secolari è stata sostituita da quella di pannelli fotovoltaici, mentre nella incantevole striscia di mare che va da Otranto a Santa Maria di Leuca si propone con forza la realizzazione di un gigantesco parco eolico offshore.

Senza entrare nei dettagli, è chiaro che va manifestandosi uno scenario che una volta si sarebbe definito apocalittico e che in fondo è tale. Si tratta allora di cercare di comprendere cosa sta affettivamente accadendo.

Il punto chiarificatore da tenere in massimo conto è lo sviluppo della tecnologia.

Chi è anziano sa molto bene cosa è accaduto a partire dagli anni ‘60 del secolo scorso con la fascinosa affermazione della società dei consumi, la quale, però, ha fatto venir meno ogni sostenibilità.

L’usa e getta è divenuta una realtà sempre più frequente e la diffusione del materiale in plastica, in particolare, è diventata inarrestabile con tutti i problemi che nel tempo si sono manifestati, rivelandosi una fonte di inquinamento drammatico nelle acque (dai laghi agli oceani) e negli stessi viventi, poiché frammenti di plastica di dimensioni di pochissimi millimetri si trovano ormai nei corpi dei viventi.

E il discorso si potrebbe ampliare estendendolo ai pannelli solari e fotovoltaici dismessi, ai tanti oggetti che quotidianamente buttiamo via.

Si può e si deve essere diligenti nella gestione dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata, ma il problema dello smaltimento permane.

Per dirla in breve, si è passati da comunità che tendevano a conservare e utilizzare la gran parte degli oggetti (si pensi alle vecchie brocche e agli utensili di terracotta) ad una collettività in cui gli oggetti si rinnovano in continuazione.

SOCIETÀ DEI CONSUMI

È chiaro che tutto questo corrisponde all’affermazione di una società del consumo sotto la spinta della scienza e della tecnica; è la società del capitalismo avanzato con tutti i suoi indubbi vantaggi, ma con la conseguente produzione di rifiuti che sono ormai difficilmente smaltibili.

L’artificiale non si dissolve nella natura come invece avveniva per l’antica spazzatura e ciò genera la diffusione non solo delle grandi discariche, ma di un inquinamento sempre più pericoloso. Ed è un fenomeno che ovviamente non riguarda solo il Salento, ma si estende in tutte le parti del mondo, soprattutto in quelle più industrializzate.

Così il 5 giugno è stata dichiarata dall’ONU “Giornata mondiale dell’ambiente” e quest’anno tale giornata è dedicata alla lotta all’inquinamento da plastica.

Sotto tale profilo, essendo un processo legato alla funzionalità e alla comodità – espressioni appunto della tecnologia – esso appare invincibile in quanto è difficile qualunque ritorno al passato, a società che possono essere giudicate arcaiche. Certo, è lecito e doveroso cercare di ricorrere a dei rimedi. Non si può rimanere inerti di fronte a dei guasti che mettono discussione la salute e la stessa continuità della vita.

Per poter porre rimedio ai pericoli in corso sarebbe auspicabile la produzione di oggetti smaltibili e inoltre di maggior durata.

LA LOGICA DEL MERCATO

Gli strumenti di cui ci serviamo dovrebbero essere più durevoli.

E ciò è sicuramente fattibile, anche se va contro la logica del profitto propria della realtà industriale, la quale richiede invece il rapido consumo di ogni prodotto e un continuo rilancio in un mercato che continuamente si rinnova.

La logica del mercato, insomma, impone una produzione sempre nuova e di breve durata. Una produzione apparentemente o realmente più funzionale, ma che va oltre la tutela dell’ambiente.

E qui il discorso si potrebbe estendere al processo di cementizzazione che diventa sempre più esteso a discapito della permanenza della flora e della fauna, con palazzi destinati peraltro ad avere una minore durata nel tempo.

Come si vede, quello che deve essere messo in primo luogo in discussione non è tanto il problema della discarica in una determinata località o di un hub energetico, quanto quello della natura del “progresso” ossia di uno sviluppo della vita quotidiana connesso ai frutti della tecnologia e ad un numero considerevole di lavoratori che vive producendo (e utilizzando) tali frutti. È, per ricordare un’immagine classica, il serpente che si mangia la coda: siamo asserviti a ciò che produciamo e di cui non sappiamo fare a meno, nonostante la consapevolezza che rischiamo di autodistruggerci.

COSA POSSIAMO FARE

Quello che al momento possiamo fare è prendere consapevolezza di tale situazione e richiedere la produzione di materiali sostenibili e di lunga durata. Non è un andare controcorrente, perché è in gioco la qualità e la possibilità stessa della vita. È realistico che non si possa bloccare o modificare tutto da un momento all’altro, ma l’intelligenza umana deve indirizzare con serenità e decisione verso tale cammino e il compito della classe dirigente dell’immediato futuro è farsi carico di tutto questo, mentre la diffusione di tale messaggio deve essere fatta propria, senza nessun impeto che sarebbe controproducente ed inutile, da tutti coloro che sono addetti alla promozione della cultura.

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Attualità

«La mafia salentina è sempre viva»

Intervista a Francesco Mandoi, ex magistrato salentino già Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo presso la Direzione Nazionale Antimafia: «Vi spiego tutto»

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di Sefora Cucci

Né eroe né guerriero. Ricordi e sfide di un magistrato” (Besa editrice).  Questo il titolo del libro di Francesco Mandoi, ex magistrato salentino che è stato Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo presso la Direzione Nazionale Antimafia, in libreria dal 25 aprile.

Da allora, il suo autore è coinvolto in un tour di presentazione e divulgazione che sta facendo il giro dell’intera Puglia, toccando moltissimi paesi, ad esempio Molfetta, Castellaneta, Cutrofiano, Manduria, Lecce, Novoli, Nardò, Trepuzzi e Ugento.

Una vita spesa al servizio dello Stato. «Il destino ha voluto che potessi fare il mestiere che amavo e grazie al mio lavoro posso dire di aver raggiunto, come sosteneva Primo Levi, “la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra”», dichiara il dott. Mandoi, che abbiamo intervistato.

Lei rifiuta l’etichetta di magistrato antimafia. Perchè?

«Non amo quella definizione perché la magistratura, nella sua essenza, non è mai stata né pro né contro qualcosa. La giustizia non dovrebbe essere partigiana e un magistrato non è e non deve essere un militante. Aggiungere l’aggettivo “antimafia” rischia di creare una grande confusione, perché il più delle volte viene utilizzato quasi per fini retorici, politici o mediatici. Sembra quasi indicare implicitamente che esista una categoria di magistrati “speciali” che svolgono un lavoro più nobile o significativo rispetto ad altri. Chi combatte la mafia non lo fa per vanità, ma per dovere. Etichettare qualcuno come “antimafia” non solo isola quel magistrato dal contesto più ampio della giustizia, ma sminuisce il valore del lavoro degli altri. Sono sempre più convinto che la lotta alla mafia non ha bisogno di eroi solitari, ma di una società consapevole e unita».

Dalla recente relazione DIA relativa al 2024 emerge che i clan storici del Salento continuano ad esercitare il controllo sul territorio. Quali armi allora?

«Ho letto con sincera preoccupazione i dati emersi i quali, non fanno altro che raffermare la mia idea che la SCU non è mai finita nel nostro territorio. Anzi, molto più correttamente dovremmo parlare di mafia salentina perché nel corso del tempo ha assunto vari nomi; perché sa, la mafia è camaleontica ed è in grado di adattarsi a qualunque scenario, mantenendo sempre gli stessi obiettivi. Alle attività tipiche (estorsione, spaccio, riciclaggio, ecc.) se ne aggiunge un’altra, altrettanto preoccupante: quella relativa al controllo delle attività turistiche».

Cosa possiamo fare?

«Denunciare e sensibilizzare. Questi non sono due verbi vuoti ma si caricano del significato che diamo loro: mettere la pulce nell’orecchio delle forze dell’ordine è possibile, purché ci sia fiducia nelle istituzioni. Dobbiamo stimolare alla collaborazione. Cosa serve? Uomini, mezzi, collaborazione, credibilità nello Stato e soprattutto recuperare la fiducia nei confronti delle Istituzioni che in questo momento storico va via via perdendosi. Occorre recuperare quella fiducia perché si sta diffondendo una cultura del ‘chi me lo fa fare?’ che è l’anticamera della cultura dell’omertà».

Le recenti riforme sulla giustizia e i disegni di legge qualificano una situazione in cui, da più parti, è stato lanciato un allarme al pericolo di lesione dello stato di diritto. Lei cosa ne pensa?

«Il pericolo è estremamente reale. Sono molto preoccupato. Il rapporto tra cittadino e Stato si deve basare sulla fiducia. Se questa viene a poco a poco minata, quanta credibilità rimane? Il rischio è di mettere in crisi lo stato di diritto perché la gente non crede. É scettica. E scetticismo si riscontra verso i recenti atti, pensiamo al decreto sicurezza, ormai legge. Al di là di possibili profili di illegittimità costituzionale, mi sembra fatto solo per ragioni demagogiche. E se si è scelta questa strada, significa che l’80% della legge serve solo a livello demagogico».

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