Attualità
Filanto sotto inchiesta per truffa!
Denunciati per truffa aggravata Sergio Antonio e Maria Antonietta Filograna, il consigliere provinciale Gabriele Caputo, Anna Lupo, Antonia Montedoro, Giuseppe Baiardo e Silvia Perico

È intervenuto addirittura il Nucleo di polizia tributaria del comando provinciale della guardia di finanza di Bari protagonista dell’operazione “Old Machine”, vale a dire “vecchio macchinario” perché invece di investire i soldi finanziati in nuove attrezzature i beneficiari hanno rispolverato il “vecchio macchinario”, appunto. Sottoposti a sequestro beni mobili, immobili e somme di denaro per un equivalente di oltre 10,5 milioni di euro. Le fiamme gialle baresi hanno dato seguito ad un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Lecce, su richiesta del pm Antonio Negro della Procura di Lecce.
I destinatari delle notifiche sono sei persone giuridiche e sette persone fisiche, tutte riconducibili alla Filanto Spa di Casarano. Ecco i destinatari del decreto di sequestro: Sergio Antonio Filograna, presidente del Consiglio di amministrazione della Filanto; Maria Antonietta Filograna (sorella di Sergio Antonio) legale rappresentante del Consorzio; il consigliere provinciale Gabriele Caputo, legale rappresentante della Iris Sud; Anna Lupo, legale rappresentante del Tomaificio Zodiaco; Antonia Montedoro, legale rappresentante Italiana Pellami; Giuseppe Baiardo, Silvia Perico, legali rappresentanti che si sono succeduti alla Iris insieme a Caputo. Sono tutti accusati di truffa aggravata nel conseguimento di erogazioni pubbliche ai danni della Regione Puglia e dell’Inps. Gli indagati sono assistiti dagli avvocati Pasquale e Giuseppe Corleto.
L’inchiesta è iniziata nel 2009 e riguarda le sovvenzioni pubbliche erogate dalla Regione nell’ambito del Programma operativo regionale “Por Puglia 2000/2006, misura 4.1, azione d) Pia” (Pacchetti integrati di agevolazioni) al Consorzio produttori salentini calzature di Casarano.
Secondo quanto emerso, gli indagati, in violazione del bando di concessione del finanziamento regionale, avrebbero posto in essere un’operazione finalizzata a scorporare veri e propri rami d’azienda della Filanto, per trasferirli alle società aderenti al già citato Consorzio: Tecnosuole Srl, Tomaificio Zodiaco Srl, Italiana Pellami Srl e Iris Sud Srl, tutte con sede a Casarano, per consentire a queste ultime di aderire al Por ed ottenere contributi per circa 4 milioni e mezzo di euro, altrimenti non spettanti. La Filanto, infatti, non avendo i parametri di “Piccola e Media Impresa”, non aveva i requisiti necessari.
Non solo, le Fiamme Gialle hanno anche verificato come neanche le società consorziate rientrassero nei parametri previsti, perché non sarebbe mai stato realizzato alcun nuovo impianto così come richiesto dal programma d’investimento. Si sarebbero invece limitate ad utilizzare macchinari già proprietà Filanto. Gli indagati si sarebbero poi procurati i soldi proprio dalla Filanto per fornire ai responsabili delle società consorziate i mezzi finanziari per comprovare le disponibilità finanziarie utili ad ottenere le erogazioni pubbliche. Una volta ottenuti i contributi regionali avrebbero poi restituito le somme di denaro alla “casa madre” Filanto. Per rendere tutta l’operazione poco rintracciabile gli indagati avrebbero usato una società fiduciaria di Milano.
In più le società beneficiarie dei contributi, per godere degli sgravi contributivi, pari a circa 6 milioni di euro avrebbero sì assunto come previsto dalla legge, peccato però che trattavasi di dipendenti licenziati proprio dalla Filanto. Di questi 165 “smistati” a Tecnosuole, 210 a Tomaificio Zodiaco e ventitré a Italiana Pellami.
Attualità
Aggressioni a personale sanitario, riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica
Nell’ambito della riunione saranno oggetto di esame le iniziative già intraprese e sarà aggiornato l’andamento statistico del fenomeno a livello provinciale

Prosegue incessantemente l’impegno corale di Prefettura, ASL, Forze dell’Ordine, Ordini professionali e Terzo Settore nella prevenzione e contrasto dell’odioso fenomeno delle aggressioni al personale sanitario e parasanitario, spesso sommerso, che non solo compromette l’incolumità e la serenità di medici, infermieri e operatori, ma danneggia anche l’intera collettività, minando la fiducia nel sistema di cura e mettendo a rischio la qualità e la continuità dell’assistenza.
Numerose sono state le iniziative sinergiche avviate con l’obiettivo di mitigare il fenomeno, a cominciare dal potenziamento , da parte di ASL, delle misure strutturali e tecnologiche di difesa passiva presso i nosocomi e i punti di continuità assistenziale , tra cui il “sistema tagliacode” ed il ricorso alla vigilanza privata, fino ad arrivare all’attivazione in via sperimentale , su impulso del Prefetto Natalino Manno, della progettualità con l’Associazione Nazionale Polizia di Stato per il contributo dei volontari al servizio di accoglienza, assistenza ed informazione in favore degli utenti e dei familiari degli stessi presso le sedi dei medici di continuità assistenziale.
Gli esiti delle citate iniziative saranno oggetto di esame nell’ambito della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica convocato per domani, mercoledì 3 settembre, alle ore 11,15, alla presenza del Direttore Generale Asl e del 118, dei vertici delle Forze di Polizia, dei Presidenti degli Ordini professionali dei Medici e degli Infermieri, nonché dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato.
L’incontro rappresenterà altresì l’occasione per un aggiornamento circa l’andamento statistico del fenomeno a livello provinciale.
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Attualità
Rifiuti dall’auto, tolleranza zero
Per chi li getta dai veicoli in corsa. Plastic Free Onlus plaude alle nuove norme che prevedono multe fino a 18mila euro e, nei casi più gravi, anche l’arresto. Consentito come prova l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private

Plastic Free Onlus accoglie con favore il Decreto-Legge n. 116, entrato in vigore in agosto, che introduce un inasprimento senza precedenti delle sanzioni per chi getta rifiuti dai veicoli.
La nuova normativa non solo prevede multe fino a 18mila euro e, nei casi più gravi, l’arresto, ma consente anche l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private come prova per colpire i trasgressori, eliminando la necessità della contestazione immediata.
«Si tratta di un passo avanti fondamentale nella lotta contro una delle pratiche più vergognose e dannose per il nostro ambiente e la nostra comunità», dichiara Luca De Gaetano, presidente e fondatore di Plastic Free Onlus, associazione dal 2019 nella sensibilizzazione contro l’inquinamento da plastica e rifiuti abbandonati, «l’incremento delle sanzioni deve funzionare da deterrente reale: ci aspettiamo che i trasgressori non restino impuniti ma vengano perseguiti, così da lanciare un messaggio chiaro a tutti e porre fine a questo malcostume».
Il nuovo quadro normativo distingue tra diversi livelli di gravità: dalla sanzione amministrativa fino a oltre mille euro per i rifiuti minori, all’ammenda penale per i rifiuti non pericolosi, fino all’arresto per abbandono in aree protette o zone di particolare pregio ambientale. Previste anche sanzioni accessorie come la sospensione della patente e, per le violazioni più gravi, la confisca del veicolo, con particolare attenzione ai mezzi aziendali utilizzati per smaltimenti illeciti.
Plastic Free Onlus ricorda i risultati ottenuti in sei anni di attività: oltre 8.700 appuntamenti di raccolta organizzati, più di 4,6 milioni di chilogrammi di plastica e rifiuti rimossi dall’ambiente, una rete di oltre 1.100 referenti locali e la collaborazione con centinaia di comuni italiani, grazie al progetto “Comune Plastic Free”.
«Da sempre lavoriamo per far comprendere quanto un gesto apparentemente piccolo, come gettare un mozzicone o una bottiglietta dal finestrino, abbia conseguenze enormi sul piano ambientale, paesaggistico e sanitario», prosegue De Gaetano, «questa stretta normativa, unita all’uso intelligente delle tecnologie di videosorveglianza, è la dimostrazione che il cambiamento è possibile se si uniscono sensibilizzazione, impegno civico e strumenti legislativi efficaci».
Con queste nuove disposizioni, Plastic Free auspica un deciso cambio di rotta: più controlli, più responsabilità individuale e una netta riduzione di quei comportamenti incivili che da troppo tempo deturpano le città e la natura.
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Attualità
Lavoro, domanda e offerte
Trentesimo Report di Arpal Puglia: 631 posizioni aperte nel Leccese

Il 30° Report settimanale di ARPAL Puglia disegna un mercato del lavoro in crescita per un totale di 184 offerte lavorative e 631 posizioni aperte.
In questo inizio di settembre, il settore con maggiori opportunità è sempre quello turistico con 132 lavoratori ricercati soprattutto lungo la costa ionica. Segue il comparto sanitario e servizi alla persona che propone 113 posti di lavoro.
Bene anche il settore delle costruzioni con 79 posti disponibili, il settore delle telecomunicazioni che presenta 60 opportunità, industria e settore metalmeccanico con 59 e il settore del commercio con 54.
Sale il settore riparazione veicoli e trasporti con 45 lavoratori ricercati, seguito dal comparto amministrativo-informatico che registra 29 posizioni.
Seguono il settore tessile – abbigliamento – calzaturiero (TAC) con 25 posizioni aperte, il settore agroalimentare con 17 opportunità, il settore pedagogico e istruzione con 6 profili professionali ricercati.
Chiudono il settore delle pulizie e multiservizi, bellezza e benessere, e artigianato, rispettivamente con due, quattro e una posizione aperta.
A completare il panorama occupazionale c’è una posizione riservata agli iscritti alle categorie protette art.18 e quattro posizioni riservate a persone con disabilità, secondo la legge 68/99. Il report segnala, inoltre, cinque tirocini formativi attivi e una serie di proposte di lavoro e formazione all’estero, promosse attraverso la rete EURES che sostiene la mobilità professionale a livello europeo.
Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.
Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego. Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.
CLICCA QUI PER LEGGERE IL 30° REPORT ARPAL – AMBITO DI LECCE NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE
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