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Tricase: dopo 44 anni Teresa ha spento i suoi Fornelli

Il meritato riposo: quasi mezzo secolo di ristorazione alle spalle: «Tanti sacrifici e tante soddisfazioni. Abbiamo costruito molto più di un’attività: è nata una grande famiglia»

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Dopo quasi mezzo secolo al fianco dei propri clienti, giunge il momento del meritato riposo per Teresa Vantaggiato, 81 anni, titolare a Tricase del ristorante I Fornelli di Teresa che, pochi giorni fa, ha portato per l’ultima volta in tavola le sue bontà ai propri fedeli clienti.


Quali emozioni affiorano alla fine di questa esperienza?


«Dopo 44 anni passati dietro ai fornelli e tra i tavoli, il cuore è pieno di gratitudine. È difficile trovare le parole giuste per descrivere cosa significhi concludere un percorso così lungo e intenso. Ho vissuto ogni giorno con dedizione, cercando non solo di offrire un buon piatto, ma anche un sorriso, un momento di serenità, un ricordo da portare via. Salutare questa esperienza è difficile, ma anche bello, perché significa aver vissuto qualcosa di profondo, che ha lasciato il segno nella vita delle persone e nella mia».


Avete visto Tricase ed il Capo di Leuca crescere e cambiare in oltre quattro decenni di attività. La professione che oggi salutate, come è cambiata dal giorno in cui l’avete avviata a come la lasciate oggi?


«In 44 anni abbiamo visto cambiare tante cose: il modo di lavorare, le abitudini dei clienti, le aspettative. Oggi l’ospitalità è più attenta ai dettagli, più organizzata, e anche grazie alla tecnologia si può offrire un servizio sempre più efficiente, ma forse anche più impersonale. Ma ciò che non è mai cambiato è l’essenza di questo mestiere: accogliere le persone, farle sentire a casa, e offrire loro qualcosa che parli di noi, della nostra terra. Questo, nemmeno il tempo lo ha modificato. Oggi, con grande rispetto per il lavoro fatto e per chi ci ha sempre scelto abbiamo deciso di avviare un nuovo progetto. Cambiamo forma, ma restiamo fedeli allo spirito con cui abbiamo iniziato: accogliere con amore».

Quali i ricordi e le sensazioni più belle che vi lasciano questi 44 anni?


«Le risate in sala, le famiglie che tornavano anno dopo anno, i bambini che sono cresciuti e poi tornavano da adulti con i propri figli… Questi sono i ricordi che porterò sempre con me. Anche le serate intense, le estati piene, le corse in cucina: ogni fatica è stata ripagata dal calore umano, dai “grazie” sinceri, dai clienti che ci sceglievano non solo per mangiare, ma per vivere un’esperienza. È stata una vita fatta di sacrifici, certo, ma anche di tante soddisfazioni e di amore per il mio lavoro».


Ai suoi affezionati clienti, che messaggio vorrebbe lasciare?


«A tutti voi che in questi 44 anni avete varcato la porta del nostro ristorante, diciamo semplicemente: grazie. Grazie per la fiducia, per l’affetto, per i momenti condivisi. Abbiamo cucinato con amore, accolto con il sorriso e vissuto ogni giorno con passione e rispetto per questo mestiere. Ci avete fatto sentire a casa, e speriamo di aver fatto lo stesso con voi. Un pensiero speciale va a mio marito Cosimino, che insieme a me ha dato vita a tutto questo. Compagno di vita e di lavoro, sempre presente, instancabile e determinato: senza di lui niente sarebbe stato possibile. Insieme abbiamo costruito molto più di un’attività: abbiamo costruito una famiglia unita anche nel lavoro, e una storia che porteremo sempre nel cuore. Il mio grazie va anche ai miei figli Rosanna, Luana, Caterina e Gerardo, a mia nuora, a mio genero, e ai miei adorati nipoti Giorgia, Silvia e Cosimo: siete il cuore della mia vita e la mia più grande ricchezza. E con profonda gratitudine ringrazio tutti i collaboratori che, nel corso degli anni, hanno condiviso fatiche, gioie e successi con noi. Ognuno ha lasciato un segno, e ognuno ha contribuito a rendere questo posto speciale per chi lo ha vissuto».


Attualità

Il Mezzogiorno inizia a Tricase

Presentato il nuovo libro di Uli Weber, fotografo internazionale che firma con questo volume un intenso omaggio al Sud Italia. Accompagnano le immagini, i testi della Premio Oscar e salentina d’adozione, Helen Mirren. e di Denis Curti, storico e critico della fotografia. Parte del ricavato del volume sarà destinato a sostenere le attività di Save the Olives

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Un viaggio per immagini che si snoda dalla Sicilia alla Sardegna, dalla Puglia all’Abruzzo, restituendo la forza dei contrasti che rendono unico il Mezzogiorno.

Scorci di armonia assoluta convivono con segni di disarmonia e abbandono; paesaggi naturali incontaminati si alternano a tracce antropiche e urbane.

È in questo equilibrio precario e affascinante che Weber trova la sua cifra poetica, capace di trasformare il paesaggio in emozione e di rivelarne la dimensione simbolica.

La sua fotografia si muove al di là dei cliché turistici per restituire un Grand Tour contemporaneo, un racconto iconografico che invita a guardare oltre la superficie, a cogliere il legame profondo fra l’uomo e il suo ambiente. Protagonista assoluta è la luce, che ora incide la realtà con precisione chirurgica, ora avvolge i luoghi in atmosfere sognanti.

«Questo libro vuole essere il mio omaggio all’Italia, Paese che amo e in cui vivo per buona parte dell’anno, e in particolare a quel Mezzogiorno che mi ha fatto innamorare 20 anni fa quando ho comprato la mia casa pugliese dove tutt’ora risiedo nella stagione estiva», spiega Uli Weber, «un Sud al cui fascino concorrono egualmente “pregi e difetti”, l’armonia assoluta di alcuni scorci e altresì la totale disarmonia di altri, in un contrasto che a mio modo di vedere ne caratterizza l’Unicità. Attraverso le migliaia di chilometri percorse, ho cercato di cogliere con la mia macchina fotografica un Mezzogiorno inedito, e al contempo familiare, in cui ciascuno di noi ritrova tracce di esperienze personali, o visioni inconsuete di posti conosciuti».

Ad accompagnare le immagini, i testi di Helen Mirren, attrice Premio Oscar e impegnata con l’associazione Save the Olives, che in Puglia combatte la devastazione degli ulivi secolari causata dalla Xylella, e di Denis Curti, storico e critico della fotografia, che offre le chiavi di lettura di un’opera sospesa fra poesia e testimonianza.

Parte del ricavato del volume sarà destinato a sostenere proprio le attività di Save the Olives, contribuendo concretamente alla salvaguardia di un patrimonio naturale e culturale unico.

Queste le parole di  Helen Mirren, presente al lancio del libro: «Credo che nessuno possa dimenticare il primo incontro con i monumentali alberi secolari della Puglia. La loro presenza è travolgente. La loro forza immobile nasce dal movimento costante di centinaia, a volte migliaia di anni. Le loro intricate forme scultoree, opera della terra, del vento, del sole, della pioggia e delle mani dell’uomo che si è preso cura di loro nel corso dei secoli, fanno di ciascuno di essi un individuo, una testimonianza del legame tra uomo e natura. E ora questi testimoni della nostra storia sono sotto una terribile minaccia. Un batterio chiamato Xylella si sta diffondendo da circa dieci anni: partito da un piccolo angolo della punta più meridionale della Puglia, prosegue la sua marcia distruggendo tutti gli ulivi sul suo cammino, giovani e antichi. Dobbiamo fare appello alla nostra grande immaginazione umana, alle nostre conoscenze e alla nostra esperienza per salvare questo patrimonio».

«Il mio sentito ringraziamento a Uli Weber», conclude The Queen, «il cui straordinario libro cattura il fascino dell’Italia meridionale attraverso le sue fotografie, portando ulteriore attenzione internazionale alla piaga degli ulivi del Salento».

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Tartarughe curate e rimesse in mare

Erano state ripescate lungo la costa di Leuca con problemi di galleggiamento che le mettevano a serio rischio. La reimmissione in natura importante per la conservazione della biodiversità marina

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Due tartarughe marine affette da gravi problemi di galleggiamento, curate presso il Centro di Recupero delle Tartarughe Marine del Museo di Storia Naturale del Salento, sono state liberate in località Rivabella, a Gallipoli.

I due esemplari erano stati recuperati lo scorso agosto lungo la costa di Leuca, da un’unità navale del Corpo impegnata in un ordinario servizio di vigilanza e controllo del litorale.

Entrambi gli animali presentavano anomalie nel galleggiamento, che li esponevano a un elevato rischio di collisione con le imbarcazioni in transito.

Il recupero e la gestione delle operazioni sono stati resi possibili anche grazie al prezioso supporto logistico e operativo fornito dalla Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Gallipoli, che ha messo a disposizione uomini e mezzi per facilitare le fasi di intervento in mare e garantire il trasporto in sicurezza degli esemplari fino al Centro di Recupero.

Dopo il soccorso, le tartarughe sono state sottoposte a esami diagnostici approfonditi presso il Centro, tra cui indagini radiologiche ed ecografiche, per escludere la presenza di corpi estranei e per valutare lo stato dell’apparato respiratorio.

La reimmissione in natura rappresenta un risultato significativo per la conservazione della biodiversità marina e testimonia l’efficacia della sinergia tra enti scientifici, forze dell’ordine e istituzioni pubbliche, impegnati in prima linea nella difesa dell’ambiente.

L’operazione conferma inoltre il ruolo attivo della Guardia di Finanza nella protezione degli ecosistemi marini, un impegno che si affianca ai compiti di polizia del mare, contribuendo in modo concreto alla tutela della fauna e della flora del nostro territorio costiero.

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Consigliere supplente, Blasi non ci sta

Il consigliere regionale salentino: «Sono contrario all’introduzione. Non è in linea con il ridimensionamento dei costi e tentare di portare il numero degli eletti a 58 non sarebbe opportuno»

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Il Consigliere regionale del Partito Democratico Sergio Blasi si schiera contro l’introduzione nell’ordinamento regionale della figura del consigliere supplente:

«Non sosterrò alcuna ipotesi di introduzione del consigliere supplente. Abbiamo trascorso l’ultimo decennio a ridimensionare i costi di funzionamento degli organi politici, raggiungendo un equilibrio sostenibile. Andare ad alterare nuovamente questo equilibrio, con un aumento dei costi della politica non mi pare sia un’urgenza dei pugliesi», sottolinea il consigliere di Melpignano.

«Secondo la norma nazionale, modificata appena un mese fa», prosegue, «saremmo dovuti passare a 40 consiglieri. Restare a 50 è stata, a mio avviso, una scelta positiva, per ragioni di rappresentanza territoriale. Tentare però, oggi, di portare il numero degli eletti a 58 non è opportuno».

«Inoltre», insiste il consigliere regionale salentino, «il fatto che gli assessori regionali conservino le funzioni di consigliere garantisce la loro presenza in Aula e preserva un più solido collegamento tra Giunta, Consiglio e gruppi consiliari di maggioranza. Un distacco, in questo senso, non è auspicabile».

«Dunque», conclude Sergio Blasi, «se dovesse palesarsi in Consiglio un provvedimento per l’introduzione del Consigliere supplente, il mio voto sarà contrario».

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