Cronaca
Drone carico di droga e cellulari in volo verso il carcere, due arresti
Lo stratagemma per trasportasse otto micro telefoni cellulari oltre ad hascisc
Gli uomini della Polizia di Stato e del Corpo di Polizia Penitenziaria, hanno tratto in arresto due foggiani, rispettivamente di 27 e 33 anni, responsabili di aver tentato di introdurre nella Casa Circondariale di Lecce sostanze stupefacenti e sistemi per le comunicazioni da destinarsi ai detenuti.
In particolare, gli agenti della Squadra Mobile di Lecce e del Corpo della Polizia penitenziaria avevano notato, nelle decorse giornate, la presenza nei pressi del locale Carcere, di soggetti intenti a monitorare la struttura detentiva.
Su tali basi, in forza di una sinergica cooperazione tra le Forze di Polizia in parola, gli agenti della Squadra Mobile, in stretto contatto con gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno realizzato specifici servizi d’osservazione e controllo, volti a prevenire eventuali condotte illecite.
L’attività in parola permetteva di individuare, nella tarda serata, un drone che, sollevatosi in volo nei pressi del carcere, tentava di avvicinarsi all’area ove erano ristretti i detenuti.
L’immediata reazione degli uomini della Polizia Penitenziaria, grazie all’utilizzo di particolari sistemi di sorveglianza, permetteva di bloccare il veicolo che veniva agganciato e fatto atterrare. L’immediato controllo permetteva di riscontrare come lo stesso trasportasse ben otto micro telefoni cellulari oltre che hascisc del peso di circa 170 grammi.
Parallelamente gli uomini della Squadra Mobile, grazie alla perfetta conoscenza del territorio, giungevamo tempestivamente sul luogo da dove il veicolo era partito bloccando i due odierni arrestati che tentavano di nascondersi, con ancora in mano il telecomando di gestione del drone; uno dei due vanamente tentava la fuga venendo immediatamente bloccato dagli agenti della Polizia di Stato.
Gli investigatori riscontravano la presenza sul sito dell’autovettura con cui i due erano li giunti rinvenendo all’interno della stessa, ulteriore materiale direttamente riconducibile a quanto rinvenuto a bordo del drone.
Su tali basi i due soggetti venivano condotti presso la locale Questura ove venivano tratti in arresto; i due interessati, al termine delle formalità di rito, venivano quindi condotti presso la locale Casa circondariale a diposizione dell’Autorità Giudiziaria innanzi alla quale si terrà il giudizio di convalida ed il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza dovrà essere accertata in sede processuale, nel contradditorio delle parti.
Cronaca
Famiglie spezzate dalla violenza, arresti a Supersano e Ugento
Due distinti interventi dei carabinieri pongono fine a episodi di maltrattamenti in famiglia prima che degenerassero nell’irreparabile. I carabinieri «Denunciare è il primo passo per tornare a vivere»
I carabinieri del Comando Provinciale di Lecce sono intervenuti in due distinti episodi di violenza domestica verificatisi a Supersano e Ugento, entrambi conclusisi con l’arresto dei responsabili.
Due storie che, seppur diverse, raccontano una stessa realtà: quella di famiglie lacerate da dinamiche di sopraffazione e dipendenza, dove la violenza diventa linguaggio quotidiano e la paura sostituisce il dialogo.
A SUPERSANO
Un padre, ormai esasperato dalle continue richieste di denaro e dalle aggressioni del figlio 23nne, convivente, ha trovato il coraggio di chiedere aiuto al 112.
L’intervento tempestivo dei carabinieri della Stazione di Ruffano ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente.
Come ricostruito dai militari dell’Arma, il giovane, in preda a stato di agitazione, pretendeva denaro dal padre per l’acquisto di sostanze stupefacenti, aggredendolo verbalmente e fisicamente, rivolgendo violenza anche nei confronti della compagna dell’uomo, colpita e minacciata fino a riportare lesioni poi refertate presso l’ospedale di Scorrano.
All’arrivo dei Carabinieri, il ragazzo ha continuato nel suo comportamento aggressivo, insultando e tentando di colpire i militari, che lo hanno prontamente bloccato.
Condotto in caserma, il giovane è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale e, al termine delle formalità di rito, condotto presso la Casa Circondariale di Lecce Borgo San Nicola, come disposto dal PM di turno della Procura della Repubblica di Lecce, che conduce le indagini.
A UGENTO
A pochi chilometri di distanza, una madre viveva da tempo nel silenzio di una violenza costante.
Offese, minacce, richieste di denaro e la paura di un figlio che non riconosceva più.
La donna ha trovato la forza di denunciare presso il Comando Stazione di Ugento.
Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lecce, hanno fatto emergere un quadro di maltrattamenti reiterati, culminato con l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 24nne, eseguita lo scorso pomeriggio dai militari della locale stazione.
Due vicende che non rappresentano solo fatti di cronaca, piuttosto segnali di un disagio sociale profondo, dove la dipendenza, l’isolamento e la fragilità relazionale si trasformano in violenza.
Dietro ogni intervento dei Carabinieri c’è una storia familiare spezzata ma anche la possibilità di riscatto: la certezza che denunciare è il primo passo per uscire dal silenzio e tornare a vivere in sicurezza e dignità.
Dal Comando Provinciale Carabinieri di Lecce, infatto, rinnovano l’invito a tutte le persone vittime di violenza domestica a non esitare nel chiedere aiuto: «L’Arma è costantemente impegnata nel contrasto a questi fenomeni, con personale formato e una rete di collaborazione con centri antiviolenza, servizi sociali e istituzioni del territorio, per garantire assistenza immediata e protezione a chi subisce maltrattamenti. Denunciare è il primo passo per tornare a vivere».
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Cronaca
La banda della “marmotta” colpisce ancora
Alle solite, la tecnica è collaudata: un ordigno artigianale introdotto nella fessura del bancomat e innescato per farlo saltare…
La banda della “marmotta” colpisce ancora.
Questa volta è stato preso di mira il bancomat della filiale della Banca Popolare Pugliese, di Torre San Giovanni, di Ugento.
Alle solite, la tecnica è quella collaudata della “marmotta”, un ordigno artigianale introdotto nella fessura del bancomat e innescato per farlo saltare.
L’esplosione ha provocato seri danni alla struttura, sembra che i ladri siano riusciti a portare via circa 5.000 euro prima di darsi alla fuga.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Ugento e di Casarano, che hanno transennato l’area e avviato i rilievi tecnici.
Ora stanno acquisendo le immagini delle telecamere di video sorveglianza della banca e delle abitazioni vicine, nella speranza di individuare l’auto utilizzata per la fuga.
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Cronaca
Stipula RCA online ma è falsa
Vittima un automobilista salentino. Gli operatori della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica identificano e bloccano l’attività fraudolenta di una falsa società assicurativa on-line
Dopo aver cercato online e stipulato un’assicurazione per la responsabilità civile automobilistica, un uomo residente in provincia di Lecce si è accorto di essere stato truffato solo quando ha esibito un certificato assicurativo contraffatto agli agenti durante un controllo di polizia.
La Polizia di Stato di Lecce, dopo aver raccolto la querela della vittima, ha avviato tempestivamente le indagini di rito.
Nello specifico, gli operatori della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica di Lecce – Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, a seguito di un’attività di polizia giudiziaria condotta mediante approfondimenti investigativi specialistici telematici, sono riusciti a identificare i responsabili ed a bloccare i conti correnti alimentati dai proventi illeciti.
La Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica coglie l’occasione per fornire le seguenti raccomandazioni per evitare di cadere vittime di simili frodi.
È importante fare attenzione a: falsi intermediari, verificando sempre l’attendibilità di un broker prima di concludere qualsiasi contratto, soprattutto se proposto telefonicamente; email o messaggi contraffatti (phishing, smishing), evitando di aprire link sospetti in essi contenuti; siti web non ufficiali, che spesso ricalcano la forma e i contenuti di quelli originali.
Inoltre, è importante consultare il sito dell’IVASS, l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni, che svela agli utenti come tutelarsi, suggerendo di prestare attenzione alla sottoscrizione di contratti online, controllando che esista la società a cui si affidano, leggendo le eventuali recensioni prima di sottoscrivere il contratto e soprattutto verificando che si tratti di una compagnia assicurativa regolarmente autorizzata.
È bene diffidare, inoltre, da siti internet nei quali sono assenti dati importanti come il nominativo, la sede o la partita iva societaria, ma anche quando non presenta preventivi o una storia del brand e quando i contatti possono avvenire solo tramite app di messaggistica come WhatsApp, Telegram o cellulare.
Altro elemento importante che deve far insospettire l’utente è il metodo di pagamento: una compagnia assicurativa seria non richiede pagamenti non tracciati ma permette pagamenti con modalità digitali o non, purché tracciabili, per tutelare ambo le parti.
Infine, un aspetto decisamente importante è quello di verificare autonomamente la copertura assicurativa, visitando il portale dell’automobilista, un servizio offerto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Una volta inseriti il numero di targa e la tipologia di auto, si potrà verificare se il veicolo è coperto e ha una RC auto attiva.
In caso di sospetto è importante rivolgersi alle autorità competenti.
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