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Cronaca

I Carabinieri scovano un arsenale e una base di spaccio: tre arresti

I Carabinieri del comando provinciale di Lecce a poche ore di distanza hanno colto in flagranza di reato tre individui, a seguito di altrettante perquisizioni domiciliari, traendoli in arresto

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Si è trattato di una giornata animata per i Carabinieri del comando provinciale di Lecce, che a poche ore di distanza hanno colto in flagranza di reato tre individui, a seguito di altrettante perquisizioni domiciliari, traendoli in arresto.


Il primo ha interessato Daniele Papa, classe ’76 residente a Trepuzzi, che nascondeva nella sua abitazione un vero e proprio arsenale abusivo: un ordigno esplosivo, fucili da caccia, pistole mitragliatrici e semiautomatiche assieme a centinaia di munizioni di vario calibro. La perquisizione condotta dai Carabinieri è stata quindi estesa ad una masseria situata a Squinzano, da lui gestita, dove in un cellophane era custodito 1kg di marijuana.


Arrestato in flagranza anche S.M., sempre di Trepuzzi, imputato di ricettazione e per il furto di una moto Honda, precedentemente denunciato dal legittimo proprietario. Entrambi, già noti alle forze dell’ordine, sono stati arrestati e condotti presso il carcere di Borgo San Nicola di Lecce


Ad essi si aggiunge il nome di Massimiliano Barba, ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, tra le quali cocaina, eroina e metadone e di un bilancino di precisione. Anche per lui si sono aperte le porte del penitenziario leccese.






Castro

Viareggio: il coraggio del poliziotto di Castro

Nonostante la pioggia battente, la scarsa visibilità e il violento moto ondoso il capo pattuglia Andrea Ciriolo e un collega si son tuffati in mare affrontando una corrente fortissima e condizioni meteo proibitive. Il vicesindaco Alberto Antonio Capraro: «Orgogliosi di lui»

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Mancano pochi minuti alle 3 della notte tra il 17 e il 18 novembre, quando al 112 arriva la telefonata di un uomo disperato che annuncia l’intenzione di togliersi la vita gettandosi in mare.

Il personale della sala operativa del Commissariato di Polizia di Viareggio tenta di trattenere al telefono l’uomo per dissuaderlo dal gesto estremo, fornendo al contempo informazioni cruciali alla volante in servizio, composta dall’agente Gaspare Mascolino e dall’assistente Andrea Ciriolo, 39 anni, originario di Castro.

Raggiunta l’area indicata, in viale Regina Margherita – presso il Belvedere delle Maschere, accanto alla statua di Burlamacco – i due agenti non esitano a spingersi fino alla battigia.

Nonostante la pioggia battente, la scarsa visibilità e il violento moto ondoso riescono a individuare l’uomo grazie alle torce in dotazione.

Allertati i soccorsi e avvisata la centrale operativa, Mascolino e Ciriolo comprendono immediatamente la gravità della situazione: l’uomo, inghiottito ripetutamente dalle onde, rischia di annegare da un momento all’altro.

È in questo momento che i due poliziotti compiono un gesto di autentico eroismo.

Senza alcuna esitazione, consapevoli del pericolo per la propria incolumità, si tuffano in mare, affrontando una corrente fortissima e condizioni meteo proibitive. Raggiungono l’uomo, lo soccorrono e, con uno sforzo notevole, riescono a trascinarlo fino alla riva e successivamente all’interno della volante, dato il suo evidente stato di ipotermia.

Nel frattempo, arriva il personale medico, che presta le prime cure e trasporta l’uomo al Nosocomio Versilia.

Una notte difficile, segnata da condizioni estreme, in cui la prontezza, il coraggio e il sangue freddo degli agenti Mascolino e del capo pattuglia Andrea Ciriolo – in servizio nella Polizia di Stato dal 2013 e operativo a Viareggio dal 2016 – hanno fatto la differenza, trasformando un potenziale dramma in una vita salvata.

«La nostra comunità è orgogliosa del nostro concittadino che si è contraddistinto con un gesto eroico nello svolgimento del proprio lavoro», afferma il vicesindaco di Castro Alberto Antonio Capraro, «mai avuto dubbi sull’uomo e sull’amico Andrea, che in questa occasione più che mai ha confermato il suo coraggio ed il suo spirito di abnegazione nel servire lo Stato. Di certo l’amministrazione comunale lo onorerà come merita».

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Il lungomare di Viareggio

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Cronaca

Arrestato per violenza sessuale su minore

Un uomo di 24 anni da poco trasferitosi in Salento, fermato ad Anzio dai carabinieri. Dovrà rispondere delle accuse di atti persecutori, adescamento e violenza sessuale aggravata 

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I carabinieri della Stazione di Lavinio, supportati in fase esecutiva dai colleghi della Compagnia di Gallipoli, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Velletri nei confronti di un cittadino marocchino di 24 anni, già gravato da precedenti, ritenuto, allo stato delle indagini, gravemente indiziato dei reati di atti persecutori, adescamento e violenza sessuale aggravata.

L’attività investigativa ha preso avvio dalla denuncia presentata il 19 settembre 2025 da una minore, accompagnata dalla madre presso la Stazione Carabinieri di Lavinio

La giovane aveva riferito di essere da circa un mese vittima di ripetute molestie nei pressi della stazione ferroviaria di Lavinio, raccontando in particolare di essere riuscita a sottrarsi a un tentativo di bacio e palpeggiamento e, successivamente, a un ulteriore episodio di adescamento avvenuto nelle immediate adiacenze dello scalo.

Attivato il Codice Rosso, i carabinieri della Stazione di Lavinio hanno avviato le indagini, svolgendo accertamenti territoriali e procedendo a una individuazione fotografica, che hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari a carico dell’uomo.

L’identificazione dell’indagato è stata perfezionata durante un servizio straordinario di controllo del territorio.

L’ordinanza è stata eseguita in provincia di Lecce, dove l’indagato si era recentemente trasferito.

L’arrestato è stato successivamente associato alla casa circondariale competente, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

 

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Cronaca

Tricase: sequestrata villa con piscina

Accertato che le opere erano state realizzate in totale assenza dei prescritti titoli edilizi, paesaggistici, demaniali e doganali e che tutte le acque reflue domestiche comprensive degli scarichi fognari e delle piscine venivano immessi nel suolo e nella falda acquifera in modo illecito

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Finanzieri della Sezione Operativa Navale di Otranto, con il coordinamento del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza Bari, hanno portato a termine un’operazione di servizio volta al contrasto dell’abusivismo edilizio e demaniale su aree soggette a vincolo paesaggistico.

Gli accertamenti esperiti sul litorale costiero della marina di Tricase hanno, nel tempo, permesso di constatare la trasformazione di un tratto di costa ricadente nel Parco Naturale Regionale “Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, nonché “Sito di Rilevanza Naturalistica”.

È stata realizzata infatti una struttura turistico-ricettiva con annesse piscine e solarium, che ha comportato una progressiva perdita dei valori paesaggistici e della naturalità, in contrasto con gli obiettivi di qualità paesaggistica sanciti dalle normative vigenti in materia.

In particolare, l’attività delle Fiamme Gialle ha permesso di accertare che le opere erano state realizzate in totale assenza dei prescritti titoli edilizi, paesaggistici, demaniali e doganali e che tutte le acque reflue domestiche comprensive degli scarichi fognari e delle piscine venivano immessi nel suolo e nella falda acquifera in modo illecito.

I Finanzieri aeronavali hanno accertato, altresì, l’esercizio di attività extra-alberghiere in assenza della prescritta comunicazione di inizio attività all’Ente Comunale competente, l’omessa esposizione del CIN (Codice Identificativo Nazionale) all’esterno della struttura turistico ricettiva e all’interno del sito web pubblicizzato.

Le risultanze delle attività investigative poste in essere hanno portato alla segnalazione all’autorità giudiziaria di un una persona oltre al sequestro delle intere aree di proprietà privata pari a 3.100 metri quadri comprensive degli immobili per un totale di 282 mq destinati ad ospitare i turisti.

L’esigenza del sequestro probatorio è finalizzata alla ricostruzione della vicenda sotto il profilo urbanistico, edilizio e demaniale per le ipotesi di reato relative all’esecuzione di interventi senza le previste autorizzazioni e/o permessi.

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