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Cronaca

Il sindaco di Maglie: «Sereno e innocente»

Appalti e favori, anche Ernesto Toma rigetta le accuse: «Mai piegato la mia funzione di sindaco ad interessi personali»

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Continua a far rumore la notizia deflagrata oggi dei tre sindaci coinvolti un presunto giro di favori nell’ambito di appalti pubblici.


Il gip di Lecce Stefano Sala ha fissato per il prossimo 4 febbraio l’interrogatorio preventivo di 25 persone tra rappresentanti istituzionali ed imprenditori.


Tra questi figurano i nomi del sindaco e del vicesindaco di Maglie, Ernesto Toma e Marco Sticchi, del sindaco di Ruffano, Antonio Cavallo, e del sindaco di Sanarica, Salvatore Sales.


Si tratta di una maxinchiesta, avviata alcuni anni fa e condotta dal pm della Procura di Lecce Maria Vallefuoco.


I capi d’accusa, in totale, sarebbero oltre 30. Le richieste vanno dai domiciliari sino all’arresto in carcere.


Tra i reati ipotizzati, a vario titolo, quelli di associazione per delinquere (contestata agli imprenditori) e vari reati contro la pubblica amministrazione e contro la fede pubblica.


Dopo quelle del sindaco di Ruffano Antonio Cavallo, registriamo anche le dichiarazioni del primo cittadino di Maglie Ernesto Toma.

Il sindaco magliese conferma: «Ho ricevuto un avviso contenente la fissazione di un interrogatorio, nell’ambito di un processo penale per fatti risalenti a tempi molto lontani. I miei avvocati Luciano Ancora e Roberto Eustachio Sisto, chiederanno a breve i documenti in modo di poterne capire di più».


Ernesto Toma si dice «sereno», e pronto ad «affrontare con determinazione l’interrogatorio, forte della mia innocenza. Non ho nulla da rimproverarmi e non ho mai piegato la mia funzione di sindaco ad interessi personali».


Le indagini degli inquirenti si sono soffermate sugli appalti per la gestione dei lavori di manutenzione del verde a favore della ditta dei fratelli Marco e Graziano Castrignanò e di Maurizio Montagna, componente delle commissioni aggiudicartici nelle procedute di gara e funzionario dei comuni di Botrugno e Sanarica.


Secondo l’accusa, Toma, insieme al suo vice, avrebbe ricevuto fornitura a titolo gratuito di piante e addobbi floreali in occasione del suo matrimonio ed anche calcestruzzo gratis per i lavori presso una sua abitazione. La ditta avrebbe poi inserito la spesa che nella voce di bilancio dedicata ai lavori pubblici relativi al potenziamento della rete pluviale dell’abitato di Maglie, per un valore di oltre 14mila euro.


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Andrano

Castiglione d’Otranto: il mistero di Era e Argo

Labrador Scomparsi: l’appello dell’associazione “Noi come loro” e della famiglia adottante: “Aiutateci a ritrovarli!”

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Il 20 giugno, in una calda mattina a Castiglione, frazione di Andrano, Era e Argo, due Labrador, affettuosi e vivaci, escono accidentalmente dal loro giardino, senza più fare ritorno.

Era, femmina dal mantello cioccolato, e Argo, maschio color miele chiaro, sono inseparabili.

Ma da quel giorno sono spariti nel nulla.

UNA CORSA SENZA RITORNO

I loro padroni, componenti di una famiglia del posto, non si danno pace da quel 20 giugno.

I due cani, regolarmente microchippati e iscritti all’anagrafe canina, non hanno lasciato traccia.

Era indossava un collare nero, Argo uno azzurro – dettagli che possono aiutare chi dovesse avvistarli a riconoscerli.

Eppure, nonostante i volantini affissi, i post sui social e le ricerche con drone e termocamere, nessun indizio concreto è emerso.

Dove Sono Finiti?

C’è chi sospetta che qualcuno li abbia presi con sé, ignaro del fatto che abbiano una famiglia che li cerca disperatamente.

Oppure, forse, si sono allontanati troppo e non riescono a tornare.

Come è possibile che nessuno li abbia visti?

Due Labrador di taglia media, socievoli e abituati alla presenza umana, sono difficili da non notare.

L’associazione Noi Come Loro si unisce all’appello: «Se li avvistate, anche solo per un attimo, contattateci immediatamente».

Anche una foto sfocata o un video da lontano potrebbero essere fondamentali per restringere il campo delle ricerche.

Il numero da chiamare per eventuali segnalazioni è 3288317664

SPERANZA SEMPRE VIVA

La famiglia non smette di cercarli, passando in rassegna campagne, strade secondarie e persino i boschi vicini.

Ogni suono, ogni movimento fa sobbalzare il cuore: «Era e Argo devono tornare a casa. Se li avete visti, se sapete qualcosa, non esitate. La loro storia potrebbe finire bene, ma serve l’aiuto di tutti».

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Cronaca

Salento in fiamme e Canadair in azione

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Giornata ad alta tensione in provincia di Lecce, dove diversi incendi sono divampati nel corso delle ultime ore, alimentati dal caldo intenso e dal vento. Le fiamme hanno interessato aree rurali e zone boschive in più punti del territorio, rendendo necessario l’intervento di squadre a terra e anche di due Canadair (entrambi su Depressa) per contenere l’emergenza.

A Tricase, un vasto incendio ha colpito in particolare la zona di Depressa (video a fine articolo), dove il rogo ha costretto le autorità alla chiusura della strada provinciale 81 Depressa-Andrano per motivi di sicurezza.

Simile situazione a Ruffano in via dei Falchi alle porte della frazione di Torrepaduli.

Le operazioni di spegnimento sono tuttora in corso. Seguiranno aggiornamenti su Il Gallo con tutti i dettagli e le eventuali evoluzioni della situazione.

Video da Depressa

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Cronaca

Domani a Racale i funerali di Teresa Sommario

Il figlio Filippo Manni resta in carcere: è accusato di averla uccisa a colpi d’accetta. Nuovi sconcertanti elementi sono emersi in queste ore dinanzi al GIP

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Domani mattina, domenica 22 giugno, si svolgeranno i funerali di Teresa Sommario, 53enne di Racale tragicamente uccisa in casa dal figlio, Filippo Manni, 21 anni.

La cerimonia si terrà alle 9 nella chiesa di San Giorgio Martire, partendo da via Toscana 4.

Nuove rivelazioni dall’interrogatorio davanti al GIP

Intanto le indagini iniziano a far luce sulla dinamica dell’omicidio grazie anche all’interrogatorio di Filippo Manni di fronte al giudice per le indagini preliminari.

Il giovane, già reo confesso, ha descritto con lucidità la tragedia: dopo un semplice rimprovero della madre – che era impegnata in casa in lavoro in modalità smart e lo aveva ripreso per non averla salutata al suo rientro – sarebbe “scattato”.

Sconcertante un dettaglio emerso in queste ore: il giovane avrebbe perso di mano l’accetto dopo aver inferto il primo colpo al petto. Nonostante ciò non si sarebbe fermato: dopo aver raccolto l’oggetto, si sarebbe scagliato nuovamente contro il corpo della madre, già accasciatasi dopo il primo fendente al petto.

Sono i colpi seguenti, quelli alla nuca ed al collo, ad esser risultati fatali.

Ferite sono state trovate anche sulle mani della vittima: sarebbero segno dei tentativi di difesa.

Il GIP ha convalidato il fermo del giovane (permane il rischio di fuga così come quello di reiterazione del reato), trasferito nel carcere di Lecce, e si attendono gli esiti dell’autopsia svolta nei giorni scorsi dal medico legale Alberto Tortorella, i cui primi rilievi confermano la violenza dell’aggressione.

Il giudice ha inoltre sottolineato la necessità di approfondire eventuali motivazioni pregresse: il ragazzo avrebbe confessato rancori dovuti a contrasti coi genitori, come la scelta di abbandonare gli studi universitari ed altre dinamiche ancora da approfondire debitamente.

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