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Cronaca

Racale, sequestrata piantagione di marijuana… in un bunker!

Con l’aiuto del cane antidroga “Roma”, la Guardia di Finanza svela un bunker sotterraneo con una piantagione di marijuana ricavato nel terreno rustico di pertinenza dell’abitazione

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I finanzieri del Comando Provinciale di Lecce hanno eseguito un’operazione finalizzata alla repressione del traffico di sostanze stupefacenti nel Comune di Racale.


I finanzieri sono, infatti, riusciti ad identificare e trarre in arresto in flagranza di reato due soggetti per detenzione e coltivazione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.


Le fiamme gialle della Compagnia di Gallipoli, composte da 10 militari, hanno disvelato un’attività di vendita al dettaglio di droga, ponendo sotto sequestro 28 dosi di cocaina e 2 dosi di marijuana, 3 bilancini di precisione e ancora bicarbonato di sodio necessario alla miscelazione/taglio della sostanza e vario altro materiale atto al confezionamento.


Le contestuali attività di perquisizione svolte anche con l’ausilio delle unità cinofile del Gruppo di Lecce e, in particolare, del cane antidroga di nome “Roma”, hanno permesso di disvelare un bunker sotterraneo di circa 15 mq e dell’altezza di circa 2,5 metri, destinato alla coltivazione di una piantagione di marijuana ricavato nel terreno rustico di pertinenza dell’abitazione, sopra al quale era stato collocato un camion non marciante in evidente stato di disuso, a sua volta coperto lateralmente da pannelli per mascherarne meglio l’ingresso.


Al nascondiglio si accedeva attraverso una botola ricavata sul pianale del mezzo dove era stata collocata una scala in legno.

Il locale era stato adibito ad una vera e propria aerea/serra di coltivazione, con materiale isolante, ventilatori, pompe di calore, soffiatori, riflettenti, lampade UV e termostato digitale.


Al termine dell’intervento venivano sottoposte a sequestro, oltre a quanto già sopra indicato, un totale di 49 piante di marijuana, in parte già raccolte, con un’altezza oscillante tra i 60 cm e i 100 cm, traendo nel contempo, su disposizione della Procura della Repubblica di Lecce, agli arresti domiciliari i due presunti autori delle condotte delittuose.


Sono in corso, sotto la direzione della competente A.G., accertamenti volti alla completa ricostruzione dei fatti.


L’operazione rientra nel più ampio dispositivo di contrasto ai traffici illeciti messo a punto dalla Guardia di Finanza di Lecce ed evidenzia il costante impegno delle Fiamme Gialle nell’azione di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, per la salvaguardia della legalità e la tutela della salute dei cittadini.


Cronaca

Centrati tre 5 al superenalotto a Tricase e Galatina

Due estrazioni vincenti…

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Nell’estrazione di ieri, lunedì 29 dicembre, centrati al Superenalotto tre “5” da 24.063,06 euro l’uno in provincia di Lecce: il primo a Galatina nel Tabacchino in piazza Dante Alighieri, 2, i restanti due a Tricase, presso il Punto Giochi in via corso Apulia, 27.

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Casarano

Il 2025 per l’Arma dei carabinieri. Il bilancio dell’anno quasi trascorso

Ma la sicurezza non passa solo dai controlli, passa dall’informazione, dal dialogo, dalla costruzione di fiducia. Per questo motivo i 61 presìdi dell’Arma…

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Nel corso del 2025, la provincia di Lecce ha potuto contare su una presenza silenziosa ma costante: quella dei Carabinieri, presidio di sicurezza e punto di riferimento dello Stato in quasi tutti i comuni del territorio salentino. 

Una presenza fatta di pattuglie che percorrono le strade di città e piccoli centri, di Stazioni che restano punti di accesso quotidiano per cittadini di ogni età, di uomini e donne dell’Arma pronti a intervenire quando serve e ad ascoltare quando è necessario fermarsi.

Sono oltre 86.000 le chiamate arrivate al NUE “112” nel corso dell’anno: dietro ciascuna, una richiesta di aiuto, un’emergenza, una paura. In molti casi si è trattato di situazioni classificate come “codice rosso”, nelle quali la rapidità delle gazzelle e il coordinamento delle Stazioni hanno consentito di attivare immediatamente le misure di tutela a protezione delle vittime.

È qui che la presenza dell’Arma diventa concretezza: una porta che si apre, una divisa che arriva, un aiuto che non tarda.

Con le sue 61 Stazioni, l’Arma dei Carabinieri di Lecce rappresenta un baluardo nella prevenzione e nel contrasto della violenza domestica e di genere. Le 798 denunce trasmesse all’Autorità Giudiziaria raccontano un fenomeno che resta impegnativo, ma indicano anche una crescente fiducia nelle istituzioni. Un segnale importante, rafforzato dall’arresto di 73 soggetti maltrattanti e dal deferimento in stato di libertà di altri 582.

Sul fronte della sicurezza generale, il 2025 ha fatto registrare una flessione della delittuosità complessiva rispetto all’anno precedente. Un risultato che non nasce per caso, ma dalla capillarità dei controlli e da una presenza costante sul territorio: l’Arma ha proceduto in 15.690 casi, pari all’83% dei reati denunciati all’Autorità Giudiziaria, su un totale di 18.838 segnalati da tutte le Forze di Polizia.

Importante anche l’azione contro lo spaccio di stupefacenti, con 96 arresti e 210 denunce e quella contro il crimine organizzato, culminata nell’arresto di 147 affiliati, nel sequestro di beni per quasi un milione di euro e nella cattura di 3 latitanti. A tutela della sicurezzacollettiva, sono stati inoltre sequestrati 2.700 kg di materiale esplodente e potenzialmente pericoloso.

Accanto alle attività investigative, l’impegno si è esteso anche alla tutela del lavoro, dell’ambiente e della sicurezza alimentare, con accertamenti che hanno portato a sequestri per 3.584.550 euro e sanzioni amministrative per 1.120.170 euro.

Parallelamente, la prevenzione ha rappresentato un pilastro centrale: 9.384 contravvenzioni elevate nel corso dell’anno, di cui 2.734 per violazioni considerate “salva vita”, come l’eccesso di velocità, il mancato utilizzo delle cinture o l’uso del cellulare alla guida. Una vigilanza che non è solo sanzione, ma azione concreta per proteggere vite.

In totale, sono stati svolti 45.749 servizi di controllo del territorio, con 91.012 militari impiegati, 174.378 persone controllate, 131.035 veicoli verificati e 50.471 documenti esaminati. Numeri che raccontano dedizione, costanza e capacità di intervento immediato, soprattutto in quei contesti dove l’Arma rappresenta l’unico presidio di Polizia presente.

Ma la sicurezza non passa solo dai controlli, passa dall’informazione, dal dialogo, dalla costruzione di fiducia. Per questo motivo i 61 presìdi dell’Arma hanno portato avanti con continuità la “Campagna di Legalità”, incontrando oltre 11.000 studenti in circa 150 momenti di formazione nelle scuole e nelle comunità locali. Un investimento sui più giovani e sul futuro del territorio.

Dietro questi risultati ci sono donne e uomini della Benemerita che ogni giorno garantiscono non solo interventi operativi, ma anche ascolto, prossimità e vicinanza. Presenze discrete ma essenziali, capaci di trasformare la divisa in un simbolo di tutela e rassicurazione.

Il bilancio di fine anno del Comando Provinciale Carabinieri di Lecce restituisce così l’immagine di un’Arma radicata nel territorio, capace di unire efficienza operativa, umanità e senso dello Stato. Un riferimento certo per sicurezza, legalità e fiducia.

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Calimera

Poiana impallinata, dal coordinamento: “Sparare a una poiana è crimine gravissimo”

“la poiana è stata fucilata, come hanno confermato le radiografie del Cras, ha nel suo corpo 15 pallini…”

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E’ forte la denuncia che arriva dal Coordinamento a tutela del lupo e della fauna nel Salento:Solo questa settimana sono state fucilate tre poiane con pallini da caccia. I corpi dei rapaci sono completamente invasi dal piombo, come confermano le radiografie del Cras di Calimera. Veglie, Neviano e Collepasso le località dove sono avvenuti i fatti, tutti in provincia di Lecce.

Sparare a una poiana è crimine gravissimo, perché si tratta di una specie rigorosamente protetta. Questi tre esemplari si aggiungono ad altri fucilati durante questa stagione. Un danno serissimo alla fauna del Salento”.

Inoltre, le associazioni lamentano intimidazioni per i volontari che recuperano e denunciano gli animali sparati. “Come se non bastasse il bracconaggio dilagante ci troviamo anche a fronteggiare pressioni intimidatorie da parte di un dirigente di Federcaccia. Una di queste poiane, infatti, è stata recuperata dal nucleo guardie zoofile Nogra (aderenti al Coordinamento) su segnalazione di una volontaria, che il 24 dicembre, in piena giornata di caccia, ha udito degli spari e che, successivamente, avvisata da terzi, ha recuperato il rapace, solito volare sopra la sua abitazione. La volontaria, inoltre, ha denunciato il fatto sui social, descrivendo la dinamica.

Per questo è stata attenzionata da un dirigente dell’associazione venatoria, che con inaccettabile insistenza e tono intimidatorio, intimava alla donna di dare alcune risposte, “nel suo interesse” e attendendo delle prove altrimenti avrebbe preso “delle iniziative nei suoi confronti a tutela dei cacciatori.

Chiaramente la volontaria aveva ragione: la poiana è stata fucilata, come hanno confermato le radiografie del Cras, ha nel suo corpo 15 pallini”.

Questo signore, proseguono da coordinamento: “Invece di intimidire i volontari, dovrebbe pensare a contrastare un bracconaggio fuori controllo sul territorio. Perché di parole ne abbiamo sentite tante ma i fatti stanno a zero. Sarebbe ora che le associazioni venatorie prendessero contezza dell’emergenza in corso e che collaborassero concretamente con le forze di polizia e le associazioni, squarciando il muro di omertà e attuando azioni serie sul contrasto alla caccia illegale. E che non si permettano mai più di minacciare i volontari”.

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