Cronaca
Tutela ambientale: largo raggio dei Carabinieri di Gallipoli
(11 dicembre) – Dallo scorso 7 dicembre e fino alla mattinata odierna, i militari della Compagnia di Gallipoli sono stati impegnati su tutto il territorio di loro competenza in un’attività a largo raggio finalizzata a contrastare e reprimere il fenomeno dei reati di natura ambientale. Durante un servizio che ha visto impegnati circa 90 militari delle Stazioni di Neviano, Nardò, Aradeo, Copertino, Sannicola e Gallipoli, sono stati complessivamente conseguiti i seguenti risultati:
– ARADEO:
VENIVA DEFERITO IN STATO DI LIBERTA’ UN SIGNORE DEL POSTO PER ATTIVITÀ DI GESTIONE DI RIFIUTI NON AUTORIZZATA, IN QUANTO AVEVA ADIBITO UNA CAVA DISMESSA A DISCARICA NON AUTORIZZATA DI MATERIALE PERICOLOSO E NON PERICOLOSO, COSTITUITO DA RIFIUTI URBANI, MATERIALE FERROSO DI VARIO GENERE, MATERIALE DI RISULTA EDILE, BOTTIGLIE DI VETRO E PLASTICA, IL TUTTO TOMBATO DA MATERIALE INERTE PER UN QUANTITATIVO DI 8.000 METRI CUBI. LA SUPERFICIE SOTTOPOSTA A SEQUESTRO, ALL’INTERNO DELLA EX CAVA, SI ESTENDE SU CIRCA 2.500 METRI QUADRI.
– NARDO’:
VENIVANO DEFERITI IN STATO DI LIBERTA’, PER ILLECITO SMALTIMENTO DI RIFIUTI SPECIALI E PERICOLOSI, DUE PROPRIETARI DI ALTRETTANTE PORZIONI DI TERRENO AGRICOLO, PRESSO L’AGRO DI NARDO’, ADIBITI A DISCARICA ABUSIVA A CIELO APERTO E DOVE I MILITARI OPERANTI HANNO RINVENUTO RIFIUTI SPECIALI, TOSSICI E NOCIVI, CONSISTENTI IN NUMEROSI CUMULI DI LASTRE IN ETERNIT DI AMIANTO, MATERIALE PLASTICO E FERROSO, NONCHE’ SVARIATI PNEUMATICI. TALE MATERIALE E’ STATO SCARICATO ANCHE LUNGO UN CANALE CHE, A SEGUITO DI PIOGGE, PORTA L’ACQUA DIRETTAMENTE IN MARE. LA SUPERFICIE SOTTOPOSTA A SEQUESTRO SI ESTENDE SU CIRCA 4.000 METRI QUADRI.
– NEVIANO:
I MILITARI OPERANTI, IN PERIFERIA DI NEVIANO, RINVENIVANO DUE DISCARICHE ABUSIVE A CIELO APERTO PER UN TOTALE DI CIRCA 100 METRI CUBI DI RIFIUTI SPECIALI, CLASSIFICATI DALLA RECENTE NORMATIVA COME PERICOLOSI E NON PERICOLOSI. NELLO SPECIFICO IL PERSONALE OPERANTE RILEVAVA LA PRESENZA DI MATERIALE DI RISULTA PROVENIENTE DALLE LAVORAZIONI EDILI, PNEUMATICI DISMESSI, PLASTICHE VARIE, E NUMEROSE LASTRE DI ETERNIT, PARTE INTEGRE E PARTE SGRETOLATE. L’AREA INTERESSATA A DISCARICA ABUSIVA A CIELO APERTO, ALL’INTERNO DI CAMPI DI ULIVI, E’ COMPLESSIVAMENTE DI CIRCA 350 METRI QUADRI. LA ZONA VENIVA SOTTOPOSTA A SEQUESTRO. I MILITARI HANNO INIZIATO LE INDAGINI AL FINE DI IDENTIFICARE GLI AUTORI DEL REATO.
– SANNICOLA:
I MILITARI OPERANTI, IN PERIFERIA DI TUGLIE E SANNICOLA, RINVENIVANO COMPLESSIVAMENTE DUE DISCARICHE ABUSIVE A CIELO APERTO PER UN TOTALE DI CIRCA 50 METRI CUBI DI RIFIUTI SPECIALI, CLASSIFICATI DALLA RECENTE NORMATIVA COME PERICOLOSI E NON PERICOLOSI. NELLO SPECIFICO IL PERSONALE OPERANTE RILEVAVA LA PRESENZA DI MATERIALE DI RISULTA PROVENIENTE DALLE LAVORAZIONI EDILI, PNEUMATICI DISMESSI, PLASTICHE VARIE, ED ELETTRODOMESTICI. L’AREA INTERESSATA A DISCARICA ABUSIVA A CIELO APERTO E’ COMPLESSIVAMENTE DI CIRCA 80 METRI QUADRI. IN PERIFERIA A TUGLIE UNA DITTA SPECIALIZZATA IN MATTINATA ODIERNA HA GIA’ PROVVEDUTO A FAR RIMUOVERE TALE MATERIALE. I MILITARI HANNO INIZIATO LE INDAGINI AL FINE DI IDENTIFICARE GLI AUTORI DEL REATO.
– COPERTINO:
I MILITARI OPERANTI, NELLA ZONA PERIFERICA, SOTTOPONEVANO A SEQUESTRO UN’AREA MQ 1.500 CIRCA, NEI PRESSI DELLA ZONA INDUSTRIALE, POICHE’ INTERESSATA DA UNA DISCARICHE ABUSIVA A CIELO APERTO. NELLO SPECIFICO ERANO PRESENTI VARI RIFIUTI SPECIALI E PERICOLOSI, QUALI PNEUMATICI, ETERNIT, MATERIALE PLASTICO E SANITARI DISMESSI.
IN TUTTI I CASI SONO STATE RICHIESTE ORDINANZA DI BONIFICA ALLE AUTORITA’ COMUNALI LOCALE.
Cronaca
Sgominata violenta baby gang
Fermati nove ragazzi tutti minorenni. Si aggiravano nei pressi dei lidi gallipolini, accerchiavano la vittima e la costringevano a consegnare denaro ed eventuali oggetti preziosi. Le rapine sono state accompagnate da veri e propri pestaggi di gruppo

Gli agenti del Commissariato di Gallipoli, visti i reiterati episodi di violenza verificatisi nelle serate del 21 e 22 giugno, allorquando un gruppo di ragazzi, con stesso modus operandi, perpetravano delle rapine, aggirandosi nelle zone dei lidi e, scelta la vittima, la accerchiavano costringendola a consegnare denaro ed eventuali oggetti preziosi indossati.
Le rapine sono state accompagnate da veri e propri pestaggi di gruppo.
La Polizia ha per questo potenziato il controllo del territorio lungo il litorale, noto per i locali e la vita notturna.
Sono stati disposti servizi specifici sia per scongiurare ulteriori accadimenti, sia per individuare gli autori delle rapine e garantirli alla giustizia.
Il Dirigente ed il personale del Commissariato di Gallipoli, dopo l’’immediata denuncia sporta dalle vittime, hanno iniziato un’intensa e ininterrotta attività d’indagine grazie alla quale sono riusciti a ricostruire i fatti ed acquisire la descrizione dettagliata dei responsabili, che componevano una vera e propria baby gang.
Sono state inoltre acquisite immagini dei filmati di videosorveglianza reperiti nella zona interessata che hanno consentito, grazie al confronto con la descrizione resa dai testimoni, l’individuazione, proprio nei pressi della zona dove si erano svolti i fatti, di nove ragazzi, responsabili di una rapina.
Tutti molto giovani; si tratta di un 15enne, di tre 17enni, di tre 16enni e due 19enni.
Con l’ausilio della radiomobile dell’Arma dei Carabinieri, i nove sono stati accompagnati in Commissariato per gli accertamenti di rito.
Qui sono stati riconosciuti dalle vittime e i poliziotti hanno dato vita alla perquisizione domiciliare presso le abitazioni di due degli aggressori che sono stati visti impossessarsi dei beni dei rapinati.
A seguito della perquisizione, effettivamente sono stati rinvenuti gli indumenti descritti dalle vittime. Non è stata, però, ritrovata la refurtiva consistente in una collana, una banconota da 50 euro e occhiali da sole.
I responsabili sono stati denunciati a piede libero data la trascorsa flagranza del reato di rapina in concorso e a tre di loro è stato immediatamente notificato il foglio di via obbligatorio che vieta di fare ritorno a Gallipoli per due anni (sono residenti a Grosseto).
È ancora al vaglio la posizione dei 5 gallipolini per i quali si valuta l’applicazione di ulteriori misure di prevenzione.
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Cronaca
Due arresti per spaccio
I carabinieri hanno fermato un diciottenne di Palmariggi, che in casa oltre alla droga custodiva anche delle bombe carta, e un 36enne di Melissano

Continuano in tutta la provincia le operazioni di controllo del territorio dei carabinieri per prevenire situazioni di degrado legate al traffico di stupefacenti.
A PALMARIGGI
Altri due spacciatori sono stati scoperti e arrestati.
Il primo pusher arrestato è un incensurato 18enne di Palmariggi.
L’indagine è stata condotta dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Maglie al comando del Maggiore Francesco Zaccaria che, dopo aver monitorato per alcuni giorni le abitudini del ragazzo, sono entrati in azione e si sono presentati a casa sua per una perquisizione.
Gli uomini dell’Arma hanno trovato nascosti nel bauletto dello scooter in uso al 18enne circa 10 grammi di cocaina e 5 grammi di marijuana, nonché alcuni bilancini di precisione e varie bustine di cellophane.
Anche nella camera da letto del giovane i carabinieri hanno trovato altro materiale per pesare e confezionare le dosi da spacciare, nonché 250 euro in contanti ritenuti provento dell’attività di spaccio.
La vera sorpresa è arrivata quando i militari dell’Arma sono entrati nel ripostiglio vicino la cucina, dove hanno trovato 17 petardoni non classificati, definiti comunemente bombe carta per la loro forma cilindrica e per l’elevata pericolosità, insieme a 300 artifizi pirotecnici regolari, alcuni in cattivo stato di conservazione e comunque tenuti in modo scorretto.
Vista la pericolosità del materiale rinvenuto, sono prontamente intervenuti gli artificieri antisabotaggio dei Comandi Provinciale Carabinieri di Lecce e di Taranto, che hanno sequestrato il materiale pirotecnico e, dopo la campionatura, hanno avviato la procedura per l’immediata distruzione.
Trattandosi di un incensurato, il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Lecce, nel convalidare l’arresto, ha disposto la sua immediata liberazione, rinviando il processo a data da destinarsi.
A MELISSANO
La seconda indagine antidroga è stata invece portata a termine a Melissano, dove i carabinieri della locale Stazione hanno arrestato in flagranza di reato un 36enne del posto, già noto alle Forze dell’Ordine.
Fermato in via Castello mentre circolava con un monopattino elettrico.
Durante il controllo, i militari gli hanno trovato addosso un contenitore con dentro circa 10 grammi di cocaina.
Invece, a casa sua, è stata recuperata una modica quantità di marijuana insieme a tutto il necessario per confezionare e pesare le dosi.
Dopo aver illustrato i dettagli al Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Lecce, il 36enne è stato arrestato con l’accusa di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, poi sono stati disposti i domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.
I controlli delle pattuglie dell’Arma si intensificheranno nei prossimi week-end in tutto il territorio, inserendosi in un più ampio piano di prevenzione e sicurezza urbana, messo in campo dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Lecce in vista dell’estate.
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Cronaca
Sindaci indagati: concluse indagini su presunto intreccio affari-politica

Nel Salento è emerso un presunto intreccio tra politica e affari che ha portato alla luce una rete di favoritismi e corruzione all’interno di tre amministrazioni comunali: Maglie, Sanarica e Ruffano. L’inchiesta, avviata nei mesi scorsi e giunta ora alla conclusione delle indagini preliminari, coinvolge ben 25 persone tra politici, funzionari pubblici e imprenditori.
Secondo quanto emerso, al centro dell’indagine ci sarebbero accordi illeciti tra alcuni imprenditori locali – in particolare i fratelli Castrignanò – e diversi amministratori pubblici. L’obiettivo sarebbe stato quello di pilotare appalti e assegnazioni di lavori pubblici, in cambio di favori personali, come ristrutturazioni gratuite, forniture floreali, pranzi elettorali, bottiglie di prosecco, e persino sostegno durante le campagne elettorali.
Tre sindaci risultano tra gli indagati principali: Ernesto Toma, primo cittadino di Maglie, Salvatore Sales di Sanarica, e Antonio Rocco Cavallo di Ruffano. Quest’ultimo ha già rassegnato le dimissioni dopo essere finito in carcere. Toma e il suo vice, Marco Sticchi, invece, sono tornati in libertà e hanno ripreso le loro funzioni in Comune.
Le accuse vanno dalla corruzione all’abuso d’ufficio, passando per la turbativa d’asta e la creazione di un’associazione per delinquere finalizzata al controllo delle gare d’appalto pubbliche. Le indagini hanno rivelato episodi piuttosto concreti, come l’uso di fondi pubblici per pagare materiali edilizi per lavori privati, o bandi costruiti su misura per imprese “amiche”.
Adesso si attende la decisione della procura: con la chiusura dell’indagine, è probabile che si proceda con la richiesta di rinvio a giudizio. Gli avvocati dei principali imputati si dichiarano tranquilli e pronti a dimostrare l’estraneità ai fatti, ma l’impianto accusatorio appare complesso e ben documentato.
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