Attualità
Ospedale di Casarano: «Voi togliete, noi aggiungiamo»
A combattere ogni giorno per evitare un destino che pare ormai scritto, i sanitari che, con la propria generosità e professionalità, cercano di sopperire agli handicap che la politica crea artificiosamente loro: al “Ferrari” ci si può ancora sentire umani, come ci si sente a casa di quei vicini che da piccoli ti ospitano in attesa che tornino mamma e papà per riportarti a casa…
Sbaglia chi pensa che un ospedale debba solo rispondere a requisiti di efficienza e di efficacia, che abbia solo il compito di far guarire i propri pazienti così come la catena di montaggio realizza perfettamente un paio di scarpe. Logicamente è normale che il compito prioritario sia quello di guarire gli ammalati ma il come farlo sta assumendo sempre più una valenza altrettanto importante, se non addirittura equipollente.
L’ospedale di Casarano è stato e continua ad essere martoriato nel suo organico e nella sua struttura; è notizia degli ultimi giorni ad esempio lo spostamento pressoché immediato di ben dieci unità lavorative del reparto trasfusionale che, da un giorno all’altro è rimasto quindi con solo due operatori a fare il lavoro anche degli altri (con tutti i disservizi che ne conseguono).
Di questi episodi se ne potrebbero contare a decine, a conferma del fatto che il nosocomio casaranese è stato puntato da tempo e, di giorno in giorno, proprio con questi atteggiamenti e con queste decisioni, se ne continua a minare l’efficienza, avviandolo inesorabilmente ad una fine ingloriosa.
A combattere ogni giorno per evitare questo destino che sembra ormai scritto, più che i cittadini (che forse dovrebbero fare di più in questa direzione), sono proprio gli operatori sanitari dall’interno che, con la propria generosità e professionalità, cercano di sopperire agli handicap che la politica crea artificiosamente loro.
Proprio questo atteggiamento fa di quello di Casarano un Ospedale nonostante tutto moderno, dove i pazienti vengono chiamati per nome e non per il numero del loro letto, dove una parola di conforto, un sorriso ed un occhiolino curano quanto un antidolorifico.
Qualche tempo fa l’assessore regionale Pier Luigi Lopalco ebbe a dire parole di elogio e (le solite) rassicurazioni sul futuro della struttura e lo fece in occasione dell’entrata in funzione della più moderna colonna laparoscopica di tutta l’ASL (ottenuta più per la caparbietà perseverante della Dottoressa Romano, primaria del reparto di chirurgia, che per oculata pianificazione manageriale dell’azienda) ma la rilocalizzazione del personale di qualche giorno fa sembra proprio smentirlo.
C’è di bello, però, che il personale tutto non si arrende e continua ad andare avanti nonostante tutto, a sorriderti se sei in trepidante attesa della fine di un intervento, a mandarti un messaggio per tranquillizzare la tua ansia, a chiamarti per nome perché magari sei un anziano, ti conosce e ti accompagna pure a bussare alla porta giusta.
Ecco, forse non sarà l’ospedale più bello ed efficiente e forse i politici a Bari lo stanno lanciando in discesa senza freni, ma nell’ospedale di Casarano ci si può ancora sentire umani, come ci si sente a casa di quei vicini che da piccoli ti ospitano in attesa che tornino mamma e papà per riportarti a casa.
Antonio Memmi
Attualità
Il sindaco di Maglie revoca la nomina di assessore ad Antonio Fitto
Rottura storica con l’ex primo cittadino magliese con cui Toma ha avuto un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni
Il sindaco di Maglio Ernesto Toma comunica di aver disposto, con proprio decreto, la revoca della nomina di assessore ad Antonio Fitto, ponendo fine a un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni.
La spiegazione nelle parole del primo cittadino: “Antonio Fitto ha guidato la città come Sindaco per dieci anni con questa maggioranza e, successivamente, ha ricoperto il ruolo di Assessore nelle Giunte da me presiedute. In questo lungo arco temporale ha partecipato in modo diretto e continuativo a tutte le principali scelte politiche, amministrative e finanziarie del Comune, assumendosene pienamente la responsabilità.
Appare pertanto doveroso ristabilire la verità dei fatti di fronte ai cittadini: le recenti dichiarazioni con cui Antonio Fitto invoca oggi un “rilancio dell’attività amministrativa” risultano politicamente contraddittorie e poco credibili, poiché rivolte contro un’azione di governo che egli stesso ha contribuito a costruire, sostenere e approvare per due decenni. Non più tardi di pochi giorni fa, lo stesso Assessore ha votato in Giunta il Bilancio comunale, condividendone senza riserve contenuti, scelte e indirizzi strategici.
La scelta di candidarsi, senza nemmeno discuterlo con la propria maggioranza, alla carica di Sindaco di Maglie, con un progetto politico alternativo e dichiaratamente in contrapposizione all’attuale Amministrazione rappresenta una legittima ambizione personale, ma segna una rottura politica netta e non più compatibile con il ruolo di Assessore. Non è possibile, soprattutto in una fase pre-elettorale, amministrare una città e al contempo condurre una campagna politica contro l’Amministrazione di cui si fa parte. La revoca del decreto di nomina è quindi un atto di chiarezza politica, di rispetto istituzionale e di correttezza nei confronti dei cittadini, chiamati a scegliere tra progetti alternativi senza ambiguità, doppiezze o operazioni di scarico di responsabilità.
L’Amministrazione comunale continuerà il proprio lavoro fino alla conclusione naturale del mandato con coerenza, serietà e senso delle istituzioni, rivendicando con orgoglio il percorso compiuto e rimettendo, come è giusto che sia, il giudizio finale agli elettori”.
Attualità
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Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.
Attualità
Dal Salento spicca il volo “Il sogno di Flip”
Un albo illustrato per parlare ai bambini di inclusività e fiducia in sé, toccando il tema del bullismo
“Il sogno di Flip” è l’albo illustrato, con testi e disegni di Alessia Urso, illustratrice e grafica di Marittima, pubblicato da Curcio Editore.
Ambientata al Polo Nord, la storia racconta di Flip, un piccolo elfo con una disabilità che sogna di lavorare nella fabbrica di Babbo Natale.
Dopo un episodio di bullismo, grazie alla creatività e all’incontro con un’amica speciale, Flip trova la forza di non arrendersi e costruisce un braccio artificiale che diventa simbolo di riscatto e fiducia in sé. Un racconto dolce e luminoso che parla ai bambini di coraggio, amicizia e inclusione. Disponibile su Amazon
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