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Attualità

Inaugurata nuova Bimbulanza

Donata dall’Associazione Cuore e Mani Aperte OdV, la nuova ambulanza pediatrica che effettua trasporti gratuiti di minori dalle nostre zone verso i maggiori centri d’eccellenza d’Italia

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L’Associazione Cuore e Mani Aperte OdV, che da 21 anni opera in campo socio sanitario, sostituisce il mezzo al fine di garantire trasporti nella massima sicurezza.


Nel piazzale antistante il Duomo di Lecce, si è svolta la cerimonia di inaugurazione della nuova Bimbulanza, l’ambulanza pediatrica che effettua trasporti gratuiti di minori dalle nostre zone verso i maggiori centri d’eccellenza d’Italia.


A benedire il mezzo è stato l’Arcivescovo Metropolita di Lecce, S.E. Monsignor Michele Seccia.


Alla cerimonia hanno preso parte anche il Commissario straordinario di ASL Lecce, avvocato Stefano Rossi e il primo cittadino di Lecce, avvocato Carlo Salvemini.


Il servizio Bimbulanza è stato attivato dall’Associazione nel maggio del 2012.


Il mezzo è sostituito con uno nuovo nel giugno del 2018.


Ora, dopo altri 4 anni di attività, per continuare a operare in condizioni di sicurezza, necessita di essere nuovamente sostituito.


«Questo è un giorno che ci rende felici», dichiara il presidente Don Gianni Mattia, «lo siamo sempre quando attraverso l’amore donato riusciamo a trasformare la paura in speranza. La Bimbulanza è per molti/e bambini/e per i loro genitori, la promessa di non essere lasciati soli; si macina con essa tanta strada e in quel tempo che trascorre si intrecciano vite. Per i bambini diventa tutto più facile se sono circondati da colori e disegni che li raccontano una storia. Oggi siamo tre volte contenti, perché quella che inauguriamo è la terza Bimbulanza e porterà con sé ancora più vita e speranza. I disegni colorati che anima mettendosi in moto rappresentano una storia vera. Quella di tutti i bambini e le bambine che giungono da noi in cerca di risposte e di cure e che trovano sorrisi, abbracci e chi si prenda cura non solo della malattia, ma anche dei loro cuori innamorati della vita. E la cura, la terapia, la medicina, quasi come se fosse un gioco di prestigio mutano e tutto diviene allegro. Le pillole sembrano bimbi saltellanti e soffici batuffoli le vitamine. Ogni cosa è gioiosa. I medici, le dottoresse e gli infermieri con i loro mantelli scintillanti diventano degli eroi. E lì a osservare ogni cosa due piccoli pettirossi. Uccellini graziosi. Si dice che segnino il passaggio dall’inverno alla rinascita, forse perché la loro vita inizia con l’inverno. Una leggenda narra che si macchiarono il petto con una goccia di sangue di Gesù nel tentativo di rimuovere con il becco la corona di spine che gli era stata deposta sul capo. Un gesto di coraggio e d’amore. E con lo stesso amore noi vorremmo poter liberare tutti i bambini e le bambine da quella stessa corona di spine e fare della malattia solo un lontano ricordo. Che la vita possa sempre renderci felici, caritatevoli e vicini agli indifesi. A tutti coloro che ci sostengono il nostro grazie».


«Sono stati 10 anni pienissimi», aggiunge Franco Russo, vicepresidente dell’Associazione e responsabile della Bimbulanza, «abbiamo affrontato una media superiore ai 40 viaggi all’anno. In ogni periodo dell’anno, a Natale come a Ferragosto, e con ogni condizione atmosferica, col sole battente come con la neve. Non ci siamo risparmiati mai. Gli autisti, tutti volontari, sono sempre stati pronti a partire a qualsiasi ora del giorno o della notte. Il loro impegno, il loro farsi dono non ha eguali! Senza tralasciare il rapporto specialissimo che si è creato con i piccoli pazienti e le loro famiglie. Si è divenuti un unico grande cuore che batte all’unisono. Molte di queste famiglie hanno chiesto di entrare in Associazione in qualità di volontari e collaborano attivamente alle raccolte fondi. Il nostro pensiero in questa giornata di festa va primariamente ai quei piccoli che nonostante abbiano lottato tanto e con grande convinzione, ora ci guardano e ci proteggono da lassù!».


Sia il Commissario straordinario di ASL Lecce, avvocato Stefano Rossi, che il sindaco del capoluogo salentino, avvocato Carlo Salvemini, hanno avuto parole di grande plauso nei confronti dell’Associazione presieduta da Don Gianni Mattia.


Il primo ha rivolto «un ringraziamento all’associazione che è ormai un partner ufficiale e quasi istituzionale di ASL Lecce. Io sono qui – ha aggiunto – per portare il mio ringraziamento. Ho messo il naso rosso per ricordare che si servono gli uomini, servono le tecnologie però servono anche il cuore e serve questo atteggiamento che è quello che poi dà valore aggiunto, perché il servizio sanitario sia migliore e arrivi dritto al cuore dei nostri piccoli utenti».

Il sindaco di Lecce ha concluso riconoscendo noi confronti dell’associazione che «siete bellissimi per quello che fate, per come lo fate, per lo spirito che esprimete ed essere qui con voi ogni volta è un regalo e un’emozione sincera e profonda. Ogni volta che vi incontro e condivido con voi questa esperienza si rafforza in me l’idea che quando ci chiedono “come state” bisogna rispondere sempre “bene”, se stiamo in salute, che è la cosa più importante. A tutte queste mamme e a questi padri che vivono una situazione di sofferenza vera il conforto di una comunità che si stringe intorno a loro è un qualcosa di impronunciabile. Lo ricordiamo sempre nel nostro vocabolario non esistono le parole per definire il dolore di chi perde un figlio. Voi ne avete trovata una che è “guerriero”, perché veramente ci vuole un grande temperamento e un grande coraggio per andare avanti dopo un’esperienza del genere. Grazie veramente».


L’acquisto del nuovo mezzo è stato reso possibile grazie al ricavato del 5×1000 e al contributo di privati cittadini. Per questo l’Associazione invita tutta la comunità a prendere parte alla cerimonia.



Per saperne di più dell’Associazione


Quello della clownterapia e della Bimbulanza sono solo alcuni degli importanti progetti dell’Associazione. Da diciotto anni esiste la Casa di Accoglienza che ospita malati e parenti di degenti del Vito Fazzi; è attivo anche lo Spazio Benessere A Sua Immagine, presso il polo oncologico di Lecce, allo scopo di garantire trattamenti estetici gratuiti a donne e uomini in terapia oncologica e molto altro ancora.


Per info consultare:


–          il sito www.cuoreemaniaperte.it


–          la Pagina Facebook Cuore e mani aperte OdV


–          il Gruppo Facebook Amici della Bimbulanza


Attualità

La precisazione dell’Ordine dei Medici sulle certificazioni d’invalidità e il pagamento

In particolare, l’articolo 54 stabilisce che il compenso per le prestazioni professionali debba essere equo e proporzionato alla complessità dell’atto, ai mezzi impiegati e al tempo necessario per l’esecuzione…

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Riceviamo e Pubblichiamo

Certificazioni di invalidità civile – Precisazioni dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Lecce

In relazione alle recenti prese di posizione della Cgil e della Fp Cgil di Lecce, in merito al rilascio dei certificati di invalidità civile, l’Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Lecce ritiene opportuno fornire chiarimenti utili a garantire una corretta informazione ai cittadini e a ricondurre il confronto nell’ambito delle norme vigenti e dei principi deontologici.

Il presidente dell’Ordine, Antonio Giovanni De Maria, richiama innanzitutto quanto previsto dal Codice di deontologia medica. In particolare, l’articolo 54 stabilisce che il compenso per le prestazioni professionali debba essere equo e proporzionato alla complessità dell’atto, ai mezzi impiegati e al tempo necessario per l’esecuzione, e che lo stesso debba essere comunicato preventivamente all’assistito.

La normativa deontologica consente inoltre al medico di prestare gratuitamente la propria opera, qualora le condizioni lo permettano, a condizione che ciò non configuri concorrenza sleale o indebito accaparramento di clientela.

Il presidente evidenzia, inoltre, che la legislazione nazionale vigente non attribuisce agli Ordini professionali alcun potere di determinare o imporre tariffe, né minime né massime.

L’abolizione delle tariffe professionali, sancita dall’articolo 9 del decreto legge 24 gennaio 2012 n. 1, impedisce qualsiasi fissazione vincolante dei compensi da parte degli Ordini. In tale quadro, eventuali accordi sottoscritti a livello territoriale con le organizzazioni sindacali devono intendersi esclusivamente come indicazioni orientative, prive di efficacia cogente.

Con riferimento alla certificazione di invalidità civile, De Maria sottolinea che essa rientra a pieno titolo nell’ambito della libera professione medica e comporta un’assunzione diretta di responsabilità da parte del medico certificatore.

Il professionista, infatti, è chiamato a condividere e attestare il contenuto diagnostico della documentazione clinica allegata, quali diagnosi specialistiche o certificazioni di dimissione ospedaliera, assumendone piena responsabilità sotto il profilo professionale e deontologico. In questo contesto, l’eventuale variazione dei compensi richiesti da alcuni professionisti è da ricondurre all’aumentata complessità dell’atto certificativo e al maggiore tempo necessario per la sua compilazione rispetto al passato.

È fondamentale, precisa il presidente, evitare che si diffonda l’idea di una contrapposizione tra medici e cittadini o che i professionisti della salute possano essere percepiti come un ostacolo al riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità. L’azione del medico è orientata alla tutela della salute e dei diritti dell’assistito, nel rispetto delle regole e della responsabilità professionale.

L’Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Lecce ribadisce infine la propria disponibilità al confronto istituzionale e alla collaborazione con tutte le parti coinvolte, con l’obiettivo di garantire chiarezza, uniformità di informazione e tutela dei cittadini, in particolare di quelli in condizioni di maggiore fragilità.

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Tre ragazzi dalle mani d’oro: miniature e presepi rifulgono nei dettagli

Il successo ottenuto ha già però posto le basi per nuove e più ampie collaborazioni fuori regione, aprendo scenari promettenti per il futuro…

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Dalla passione condivisa di tre amici nasce RKR, una realtà artistica tutta salentina che sta conquistando pubblico e addetti ai lavori grazie a un linguaggio originale, capace di fondere tradizione, innovazione e narrazione visiva.

Roberta Esposito e Roberto Memmi, entrambi di Casarano, insieme a Katia Luzio di Serrano, hanno trasformato il loro amore per la bellezza e l’artigianato in un progetto creativo che parla al cuore attraverso opere minuziose e altamente evocative.

La maestria di questi ragazzi si distingue per la capacità di muoversi con naturalezza tra diverse forme d’arte: dalle miniature, dove la precisione della piccola scala diventa espressione di grande bravura, alla presepistica, reinterpretata con realismo ed emozione, fino ai diorami, veri e propri mondi immersivi in grado di raccontare storie complesse in pochi centimetri. Ogni creazione nasce sempre ed interamente a mano, utilizzando materiali autentici, ed è arricchita da una progettazione 3D estremamente accurata, che consente di raggiungere livelli di dettaglio altrimenti impossibili.

La tecnologia però non sostituisce certo l’anima artigianale, ma la valorizza. Le opere vengono dipinte a mano con grande cura, per dare profondità e carattere a ogni figura, mentre la stampa 3D permette di realizzare miniature e soggetti altamente personalizzabili. È così che prende forma un’“arte fatta su misura”, in cui ogni lavoro diventa unico e irripetibile.

Uno degli aspetti più apprezzati del progetto è infatti la possibilità di personalizzazione dei personaggi, sapendo realizzare ritratti miniaturizzati che immortalano persone reali, familiari o figure significative, trasformandole in protagonisti di presepi e diorami o in opere da esporre in qualsiasi contesto. Un modo originale e intimo di rendere l’arte parte della propria storia personale.

Le opere di “RKR” sono attualmente esposte in diverse mostre locali, a testimonianza di un percorso in costante crescita.

A Casarano, presso Palazzo D’Elia, e a Matino, nel suggestivo Frantoio ipogeo all’interno del Presepe Vivente, le installazioni sono visitabili nei fine settimana e nei giorni festivi.

A Ugento, il Museo Diocesano ospita alcune creazioni del collettivo, mentre a Cannole, presso Masseria Torcito e partecipando al Presepe Vivente allestito nel Parco di Torcito, visitabile il  4, 5 e 6 gennaio 2026, dalle 17:00 alle 20:00.

Un traguardo particolarmente significativo è arrivato poi con la selezione di due opere per la storica Mostra d’Arte Presepiale “Città di Salerno”, giunta alla sua XXXI edizione e capace di attirare ogni anno decine di migliaia di visitatori. Un riconoscimento importante non solo per l’impegno di questi ragazzi ma per l’intera arte presepiale salentina, accolta con entusiasmo in una delle capitali italiane di questa tradizione (e, siccome nessuno è profeta in patria, fra i mille complimenti, attestazioni ed interessamenti è mancato purtroppo proprio quello della propria cittadina).

Il successo ottenuto ha già però posto le basi per nuove e più ampie collaborazioni fuori regione, aprendo scenari promettenti per il futuro. Un percorso che conferma come il presepe salentino possa ritagliarsi un ruolo di primo piano nel panorama artistico nazionale, continuando a rinnovarsi senza perdere la propria identità.

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Casarano, l’Associazione Placemaking boccia i lavori in centro

Placemaking una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).

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di Antonio Memmi

Quando iniziarono lavori di Piazza San Domenico e giardini William Ingrosso a Casarano, il mondo era diverso: Trump non era stato ancora rieletto, non era ancora cominciato il conflitto israelo-palestinese e chat GBT era riservata a pochi eletti. 

Si sa: i lavori pubblici non finiscono, entrano nella leggenda.

In un modo o nell’altro però, fra imprecazioni dei cittadini ed esercizi commerciali chiusi (anche) per l’impossibilità di raggiungerli, pare che almeno i primi abbiano trovato una conclusione. Tutti quindi contenti? Assolutamente NO!

I commenti sui social si rincorrono fra coloro che ne parlano male (tanti) e coloro che vedono qualcosa di positivo (pochi) ma, come sempre accade sui social, la maggior parte dei commentatori non ha alcuna preparazione tecnico artistica per parlare ed il tutto rimane confinato nel gradimentopersonale.

L’Associazione Placemaking invece una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).

Nel documento, firmato dalla presidente arch. Loredana Manco, l’Associazione solleva una critica tecnica e civica, non politica, al metodo progettuale adottato e agli esiti degliinterventi. 

Il nodo centrale è l’assenza di una reale coprogettazione con i cittadini: le piazze, secondo l’associazione, non sono semplici superfici da pavimentare, ma luoghi sociali, storici e simbolici che richiedono ascolto e partecipazione autentica.

Viene ricordato come le normative nazionali ed europee, comprese quelle legate al PNRR, promuovano processi partecipativi strutturati e trasparenti, non consultazioni di facciata ed evidenzia inoltre che i fondi PNRR non sono “regali”, ma debito pubblico che graverà sulle future generazioni, rendendo ancora più necessaria una visione strategica di lungo periodo.

Secondo Placemaking Casarano, i due interventi si sono invece limitati a una riqualificazione estetica, senza creare nuove funzioni, opportunità sociali o sviluppo economico, e particolarmente critiche sono le valutazioni su Piazza Umberto I, dove la fontana viene definita un elemento puramente scenografico, e su Piazza San Domenico, giudicata invece priva di una logica urbana, mancando allineamenti, assi civici e gerarchie spaziali.

Un altro punto centrale è poi l’assenza quasi totale di verde, ritenuto un grave errore in termini di sostenibilità climatica e qualità dello spazio pubblico così come viene criticata anche la demolizione del bar storico, sostituito poi da un edificio anonimo, considerato uno strappo all’identità del luogo.

L’Associazione infine contesta le modifiche alla viabilità e la discrepanza tra il progetto realizzato e quello presentato, sottolineando come la piazza rischi di perdere il suo significato simbolico; il tutto porta quindi verso una conclusione che è una bocciatura netta: le critiche, aggiunge, non sono un attacco politico, ma un atto di cittadinanza attiva.

E così, dopo anni in cui si attende l’inaugurazione più come una liberazione, si comprende come non sempre ciò che dura a lungo lascia il segno… qualche volta lascia solo domande.

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