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Attualità

Salvare l’ambiente a piccoli passi: Manu Manu Riforesta!

Ripopolazione arborea nel rispetto dei tempi della natura: l’associazione di Miggiano che (assieme ad altre) ha rifiutato 300mila euro da Enel

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assunta de santis manu manu riforesta

a cura di Lorenzo Zito


Se c’è qualcosa che può salvare il mondo è il buon esempio. Lo sanno bene in “Manu Manu Riforesta!”, associazione di promozione sociale di Miggiano impegnata nella difesa dell’ambiente. Un gruppo di persone che ha deciso di adottare il principio dell’azione in opposizione a quello dei proclami, che ha scelto di adoperarsi in prima persona anche per seminare curiosità e stimolare l’emulazione, con l’auspicio di contribuire alla realizzazione di un futuro sostenibile e consapevole per il nostro territorio. La loro idea, germogliata nel ventre del basso Salento, sta già riscuotendo successo.


Per parlarne, abbiamo invitato in Redazione la presidente Assunta De Santis.


Com’è nata la vostra associazione?


“È nata nel 2019 da un’idea per certi versi stravagante: quella di non impegnarci contro qualcosa ma impegnarci per qualcosa, attraverso l’acquisizione di terreni e la loro ripopolazione arborea. Siamo un gruppo di persone, molte delle quali anche non salentine (io stessa sono calabrese d’origine), che ha deciso di lasciare le battaglie di bandiera per provare ad invertire la rotta della desertificazione, degli incendi devastanti, della monocoltura (pericolosa sia in termini ambientali che economici, come ci ha dimostrato il caso Xylella), dell’assenza di indicazioni sensate da parte delle istituzioni.


Da dove è partita la vostra attività sul territorio?


“Abbiamo iniziato a ricostruire la popolazione arborea di una zona ricadente nel territorio dell’antico bosco Belvedere. Il nostro primo vero importante step è stata l’acquisizione di un’area nota come bosco Don Tommaso. Abbiamo iniziato a prendercene cura osservandola nel passare del tempo (dal caldo dell’estate all’inverno che la riempie d’acqua) e lentamente ricostruendo la sua biodiversità. Ricade nella zona speciale di conservazione Padula Mancina, un’area poco nota anche alla popolazione locale che si colloca tra Ruffano, Miggiano e Montesano, protetta dalla Comunità Europea (direttiva Habitat) per la presenza di stagni temporanei mediterranei. Stiamo lavorando affinché la sua tutela passi anche tramite l’azione delle amministrazioni dei tre Comuni citati, con cui stiamo dialogando in questo senso. Quotidianamente, poi, siamo anche impegnati in tanti progetti di sensibilizzazione, molti dei quali all’interno delle scuole”.


L’attualità offre a chi non può contribuire alla salvaguardia del pianeta alcune strade alternative. Tra queste, la possibilità per le aziende di comprare dei “carbon credit”: compensare le emissioni in atmosfera acquisendo titoli a supporto di progetti di sostenibilità ambientale. È vero che ne avete rifiutato uno a cinque zeri da parte di una importante multinazionale?

“Tempo fa ci si è presentata l’opportunità di ricevere 300mila euro da Enel in un momento in cui, in partenariato con altre 3 associazioni ed una cooperativa, cercavano degli interlocutori a sostegno del progetto Fondazione con il Sud. Abbiamo respinto la proposta (decidendo in modo collegiale, come sempre facciamo) perché non sposava i nostri canoni: la nostra dimensione non è massiva, non pianteremo mai milioni di alberi, ma procediamo sempre nel rispetto dei territori, valutando quanti questi ne possano accogliere”.


È attesa a breve la cantierizzazione della nuova statale 275, siete contrari anche alla luce delle ultime rivisitazioni dei progetti?


“La nuova Maglie-Leuca è un’infrastruttura smisurata dall’impatto inaccettabile. Un’opera che peraltro progettata 30 anni fa con una prospettiva che il tempo ha completamente disatteso: era stata pensata immaginando un basso Salento disseminato di poli industriale da congiungere, ma quei poli oggi non ci sono più. È anche un investimento economico che andrebbe orientato diversamente, come ad esempio sul potenziamento vero delle ferrovie Sud-Est (oltre la semplice sostituzione dei treni), che favorirebbe anche lo sviluppo di un turismo di qualità. A ciò si aggiunga il fatto che il Salento ha già una rete stradale capillare, figlia della peculiare frammentazione urbana che conta numerosi Comuni in provincia. Questo è già una consistente consumo di suolo che non si tiene mai in considerazione”.


Qual è il vostro appello, la rotta da seguire?


Il nostro nome racconta il nostro credo: manu manu significa agire poco a poco, lentamente, rispettando i tempi della natura. Noi operiamo in questo senso ed abbiamo stimolato già tanta curiosità: molte persone che ci vedono al lavoro hanno scelto di unirsi a noi, oppure di sostenerci o emularci.


Una buona strada sarebbe anche la progressiva ripopolazione delle campagne, che sono finite in abbandono. Ricominciare ad abitarle, a curarle, a viverle nel rispetto dei loro spazi e dei loro tempi sarebbe un importante passo contro la desertificazione che sta dilagando in Salento”.


Per saperne di più consulta manumanuriforesta.org. Chi volesse sostenerne la causa può farlo attraverso il 5×1000.


Attualità

Scuola Smart al Comprensivo “Pascoli” di Tricase: “Più dinamici e inclusivi”

Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.

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Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale. Questo nuovo spazio, già a disposizione di tutte le classi, è stato progettato per trasformare la didattica quotidiana in un’esperienza sempre più dinamica e inclusiva.
L’ambiente è stato dotato di strumenti all’avanguardia:
• Arredi modulari: 24 banchi trapezoidali, un tavolo collaborativo e 25 sedie, pensati per favorire il lavoro di gruppo.
• Tecnologia di ultima generazione: 25 Chromebook con relativo carrello caricatore e un monitor touch interattivo da 65 pollici.
• Formazione: Nei prossimi mesi i nostri docenti parteciperanno a corsi specifici sull’uso dei nuovi dispositivi e sulle metodologie didattiche collaborative digitali.
La Dirigente Annamaria Turco spiega: “La Fondazione con questo dono ha voluto fornire ai nostri alunni gli strumenti necessari per lo sviluppo di competenze digitali, di problem solving e di comunicazione, competenze ormai essenziali per i futuri cittadini europei, come indicato dal quadro di riferimento europeo Digicomp 2.3.
Gli arredi e i dispositivi sono pensati nell’ottica della Classe 4.0, promossa dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e che rappresenta un nuovo modello di ambiente di apprendimento che si discosta dalla tradizionale impostazione trasmissiva per una didattica innovativa, attiva e centrata sullo studente.
I ringraziamenti ufficiali sono stati espressi con profonda gratitudine il 16 dicembre 2025 durante il nostro Recital di Natale alla Dott.ssa Tina De Francesco e alla Dott.ssa Mariangela Martella, rappresentanti della Fondazione, per il loro concreto sostegno alla crescita dei nostri ragazzi. Il nostro plauso va anche alla Prof.ssa Laura Accoto, progettista dell’ambiente collaborativo“.
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Attualità

Dal Salento spicca il volo “Il sogno di Flip”

Un albo illustrato per parlare ai bambini di inclusività e fiducia in sé, toccando il tema del bullismo

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“Il sogno di Flip” è l’albo illustrato, con testi e disegni di Alessia Urso, illustratrice e grafica di Marittima, pubblicato da Curcio Editore.

Ambientata al Polo Nord, la storia racconta di Flip, un piccolo elfo con una disabilità che sogna di lavorare nella fabbrica di Babbo Natale.
Dopo un episodio di bullismo, grazie alla creatività e all’incontro con un’amica speciale, Flip trova la forza di non arrendersi e costruisce un braccio artificiale che diventa simbolo di riscatto e fiducia in sé. Un racconto dolce e luminoso che parla ai bambini di coraggio, amicizia e inclusione. Disponibile su Amazon

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Attualità

Presentato il calendario della Polizia locale contro la violenza di genere

Ogni mese, attraverso gli scatti di Giacomo Fracella, racconta un valore, un gesto, un simbolo di rispetto e di tutela…

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Lo speciale calendario della Polizia Locale di Nardò per il 2026 è dedicato al tema del contrasto alla violenza di genere.

Ogni mese, attraverso gli scatti di Giacomo Fracella, racconta un valore, un gesto, un simbolo di rispetto e di tutela. Ci sono, tra le altre cose, un paio di scarpette rosse sul suolo di piazza Salandra, una foto di gruppo delle agenti del Comando di via Crispi, la panchina rossa.

Dietro queste immagini c’è il lavoro quotidiano della Polizia Locale, che con dedizione e sensibilità opera per garantire sicurezza e dignità ai cittadini e ovviamente anche a tutte le donne.

Questa mattina il comandante Cosimo Tarantino ha presentato il calendario nella sede di via Crispi, consegnando una copia al consigliere delegato alla Polizia Locale Gabriele Mangione e all’assessora con delega alle Pari Opportunità Sara D’Ostuni. Presenti anche la consigliera Daniela Bove e la vice comandante Simona Bonsegna.

“Questo calendario – ha detto il comandante Cosimo Tarantino – è un messaggio di coraggio e speranza. Pensiamo che ognuno di noi debba fare la propria parte nel contrasto alla violenza di genere, la Polizia Locale ha ritenuto quest’anno di utilizzare il calendario come importante veicolo divulgativo per sensibilizzare tutti. È importante non abbassare mai la guardia”.

“Questo è un tema che interessa singoli, famiglie e istituzioni – ha aggiunto il consigliere delegato alla Polizia Locale Gabriele Mangione – e ognuno deve affrontarlo nei limiti del proprio ruolo e delle proprie possibilità. Questo calendario è uno strumento istituzionale, ma stavolta anche un segno tangibile di vicinanza nei confronti dei cittadini e di tutte le donne”.

“Ringrazio il Corpo di Polizia Locale – ha detto ancora l’assessora alle Pari Opportunità Sara D’Ostuni – per questa iniziativa di estrema sensibilità e responsabilità. Avere a casa questo calendario ci ricorda ogni giorno che il contrasto alla violenza di genere non può e non deve essere una battaglia episodica, ma costante e generalizzata”.

Dalla prima edizione del calendario della Polizia Locale di Nardò sono passati ormai 24 anni, dedicata all’epoca alla sicurezza stradale e arricchita dai disegni sul tema degli studenti delle scuole primarie. Questa edizione, invece, arriva nell’anno (il 2026) che celebra i 160 anni della Polizia Locale italiana.

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