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Andrano

Litoranea Otranto – Leuca, presentato ai sindaci il nuovo progetto della Provincia

Il consigliere Ippazio Morciano sul sistema stradale per la fruizione ciclopedonale della costa: «Opera migliorata e da fare». La mobilità lenta e il flusso veicolare saranno conciliati attraverso l’uso versatile del senso di marcia, mediante l’utilizzo di tecnologie d’intelligenza artificiale. Il costo, tra infrastrutture e impiantistica, ammonta a 15 milioni e 500mila euro per lavori, per un totale complessivo di finanziamento pari a 22 milioni lordi

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Nuova tappa del percorso partecipato avviato dalla Provincia di Lecce per la realizzazione del progetto Realizzazione di un sistema stradale per la fruizione ciclopedonale della costa Otranto-Santa Maria di Leuca, proposto al Ministero per il Sud e la Coesione nell’ambito del Cis-Contratto Istituzionale di sviluppo “Brindisi-Lecce-Costa Adriatica”.


Questa mattina, nella sala consiliare di Palazzo dei Celestini, si è svolto l’incontro convocato dal presidente della Provincia Stefano Minerva con i sindaci interessati e i rappresentanti della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce.


Sono intervenuti Ippazio Morciano, consigliere provinciale delegato alle Politiche di valorizzazione del litorale adriatico e Pianificazione della viabilità, Roberto Serra, dirigente Governance Strategica, Pianificazione territoriale e del Pnrr e Luigi Tundo, dirigente Servizio Viabilità.


Presenti gli amministratori dei Comuni di Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Otranto, Ortelle, Santa Cesarea Terme.


Al centro dell’incontro il nuovo studio di fattibilità tecnico economica elaborato dalla Provincia di Lecce sulla base delle istanze presentate dai Comuni e dalle associazioni alla prima proposta progettuale.


Il lavoro è stato introdotto dal dirigente provinciale del Servizio Viabilità Luigi Tundo ed illustrato, più in dettaglio, dall’architetto Antonio Mangia e dal geologo Luca Giuseppe Miggiano (supporto progettazione) e dal consulente paesaggistico Federico Negro.


«In questi mesi abbiamo messo in moto un processo partecipato che ci ha portato a correggere alcuni punti rispetto all’idea originaria. Abbiamo, quindi, ridisegnato il progetto che, dopo l’acquisizione dei pareri obbligatori, si tradurrà in una nuova progettazione esecutiva», ha precisato, in apertura dei lavori, Ippazio Morciano, consigliere provinciale delegato alle Politiche di valorizzazione del litorale adriatico e Pianificazione della viabilità.


«La Provincia ha scommesso molto su quest’opera, perché appartiene a tutto il territorio non solo a quello salentino. La litoranea è un’arteria che ha una connotazione non più congrua. Anche definirla Strada Parco è ormai riduttivo, perché è essa stessa Parco. Abbiamo fatto il possibile per recepire le istanze pervenute dagli amministratori senza svilire la progettualità e abbiamo cercato di migliorarla perché è un’opera indispensabile che vogliamo realizzare. E vorremmo integrare il progetto con quello di Otranto, Comune con cui stiamo dialogando per avere una progettazione unica», ha spiegato ancora Ippazio Morciano.


«Noi ce l’abbiamo messa tutta. Vi chiedo di andare avanti con questo approccio», è stata l’esortazione conclusiva del consigliere provinciale ai sindaci presenti.


Nello studio di fattibilità presentato oggi, la Provincia ha recepito e inserito quanto emerso dagli incontri preliminari con i Comuni e le Associazioni del territorio.


Al centro dell’intervento c’è la fruizione ciclopedonale della Litoranea, almeno fino a Porto Badisco (60 km circa), attraverso una serie di interventi finalizzati a renderla più sicura.


Il paesaggio è il protagonista di questa narrazione progettuale.


È l’elemento al centro di un “quadro” intorno al quale è stata declinata la “cornice”.


La novità più importante è che non ci saranno corsie dedicate alle due ruote (previste nel primo progetto preliminare), ma la mobilità lenta e il flusso veicolare saranno conciliati attraverso l’uso versatile del senso di marcia, mediante l’utilizzo di tecnologie d’intelligenza artificiale (I.A.).


Quest’ultima, inoltre, servirà anche a controllare il rispetto dei limiti di velocità (30 km orari nei centri abitati e 50 lungo la litoranea) e gli accessi al Parco.


Per aumentare la sicurezza è prevista la sostituzione delle rete paramassi, la potatura della vegetazione in eccesso, la realizzazione di rotatorie in alcuni punti nevralgici di snodo e l’adeguamento della segnaletica orizzontale e verticale.  Tutte le strade interessate dal progetto, è stato precisato, sono di proprietà della Provincia e, pertanto, non sarà necessario procedere ad alcun esproprio, né a varianti urbanistiche.


Lo studio di fattibilità preliminare punta anche a garantire la sostenibilità attraverso la sostituzione del manto stradale con superfici permeabili, il riuso delle acque meteoriche e il ripristino ambientale. In che modo? I punti di snodo principali, dove saranno collocati i sistemi ottici di rilevazione di accesso veicolare insieme a quelli destinati al controllo della velocità, saranno attrezzati anche visivamente in modo da essere percepiti come punti di accesso all’area parco e spingere, quindi, i fruitori ad entrare “in punta di piedi”.


Lungo la Litoranea, infine, saranno create delle aree panoramiche di sosta, con stalli per le biciclette e spazi per picnic.


Inoltre, saranno eliminati tutti i cosiddetti detrattori paesaggistici.


L’obiettivo finale del progetto è il miglioramento dell’offerta turistica attraverso lo sviluppo dell’ecoturismo e la destagionalizzazione dei flussi.


Il calcolo sommario della spesa, tra infrastrutture e impiantistica, ammonta a 15 milioni e 500mila euro per lavori, per un totale complessivo di finanziamento pari a 22 milioni lordi.


Lo studio di fattibilità sarà illustrato prossimamente, in un nuovo incontro, alle associazioni del territorio.






Andrano

Lupo ucciso a Castiglione, cacciatore a processo

LNDC Animal Protection annuncia che si costituirà parte civile. La presidente dell’associazione: «Faremo tutto ciò che è in nostro potere perché questa persona abbia una pena congrua al reato commesso. Ci stiamo battendo, anche in sede Europea con un ricorso tuttora pendente, perché sia annullato il declassamento per insussistenza di dati scientifici».

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Un lupo ucciso a colpi di fucile da caccia nelle campagne di Castiglione d’Otranto, c’è il rinvio a giudizio di un 67nne di Nociglia, che quindi sarà processato.

All’uomo, difeso dall’avv. Amilcare Tana, si contestano i reati di “uccisione di animali” e “abbattimento di specie protette”.

Il tutto per avere «con crudeltà e senza necessità, cagionato la morte di un esemplare di lupo, specie particolarmente protetta, contro il quale esplodeva un colpo con un fucile da caccia in località Castiglione di Andrano», si legge nel decreto di citazione a giudizio.

Si sono costituite come parte offesa diverse associazioni a tutela degli animali, aderenti al “Coordinamento a tutela del lupo e della fauna nel Salento”, difese dall’avvocato Anna Grazia Maraschio.

LA CRONACA

I fatti risalgono al 7 ottobre 2024 quando, nelle campagne di Castiglione d’Otranto, un uomo in abbigliamento mimetico e fucile da caccia sparò un esemplare di lupo, lasciandolo agonizzante per terra.

La scena fu notata da un automobilista che guidava in una stradina adiacente, che fotografò la scena e pubblicò le immagini sui social.

Da lì partirono le indagini dei Carabinieri Forestali di Tricase che, in presenza del testimone, si recarono sul posto.

Il corpo dell’animale fu trafugato ma sul terreno erano ancora presenti tracce di pelo e sangue, che furono prelevate dal personale tecnico del progetto Hic Sunt Lupi e in seguito analizzate dal corpo dei Carabinieri Forestali, analisi che confermarono come il materiale organico fosse riconducibile a un esemplare di lupo.

In poco tempo l’autore del gesto fu identificato e sottoposto a indagine.

Quindi il recente rinvio a giudizio.

L’uccisione di un lupo, infatti, è reato, punibile con una reclusione da 4 mesi a 2 anni.

LNDC ANIMAL PROTECTION PARTE CIVILE

LNDC Animal Protection annuncia che si costituirà parte civile nel processo a carico dell’autore della brutale uccisione di un lupo a Castiglione Andrano, in provincia di Lecce, all’inizio di ottobre scorso e per la quale aveva già sporto denuncia contro ignoti appena appreso il fatto.

L’uomo, un cacciatore, è stato incastrato grazie a un automobilista che passando in quella zona aveva notato l’animale a terra, pubblicando poi in rete la foto della scena: da qui erano successivamente partite le indagini dei Carabinieri forestali di Tricase. Nonostante il corpo fosse stato rimosso dal cacciatore, sono state sufficienti le tracce di pelo e sangue rimaste sul terreno per capire che si trattava di un lupo e, con l’avanzamento delle ricerche, è stato possibile poco dopo risalire anche all’autore del gesto, ora sottoposto a indagine e rinviato a giudizio.

«Un gesto di crudeltà gratuita e intollerabile per il quale speriamo ci possa essere una condanna esemplare», ha affermato Piera Rosati, presidente di LNDC Animal Protection, «la violenza contro gli animali è un sintomo di una società che ha perso il rispetto per l’altro, che sia animale o umano. Faremo tutto ciò che è in nostro potere perché questa persona abbia una pena congrua ai reati commessi. Ci stiamo battendo, anche in sede Europea con un ricorso tuttora pendente davanti al Tribunale dell’Unione Europea e già pubblicato nella gazzetta Ufficiale, perché sia annullato il declassamento del lupo per insussistenza di dati scientifici».

LNDC Animal Protection, infatti, si batte da numerosi anni e in diverse sedi in difesa del lupo, sostenendo con fermezza come le scelte politiche debbano essere basate su dati scientifici e non sugli interessi economici a breve termine di alcuni settori, che rappresentano una minoranza della cittadinanza. L’associazione ha sottolineato più volte come le misure di protezione verso i lupi dovrebbero essere potenziate e non ridotte come invece accade, facendo pressione perché si attuino politiche di gestione che bilancino le esigenze degli agricoltori con la necessità di preservare la fauna selvatica.

 

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Andrano

Olè, mobilità sostenibile sulle vie del Parco

Parco Naturale Regionale Costa Otranto-Leuca e Bosco di Tricase, laboratorio ad Andrano il 7 novembre. Tre le direttrici: tre direttrici ciclopedonabilità del tratto litorale adiacente alla litoranea; intermodalità su gomma e su ferro tra le stazioni FSE Maglie – Gagliano del Capo e le marine; accesso alla costa e fruizione delle marine, delle aree sosta stagionali e reversibili e il settore delle attività turistico-ricreative

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Pianificare una mobilità lenta e sostenibile lungo il tratto di costa da Otranto a Leuca, per ridefinire insieme alla comunità una nuova idea di fruizione dell’area.

Con questo obiettivo nasce il progetto “Olè”, promosso dalla Provincia di Lecce, con il supporto tecnico di Città Fertile, finanziato dalla Regione Puglia, presentato oggi a Palazzo Adorno a Lecce.

Per illustrare tutti i dettagli e le opportunità di “Olè”, sono intervenuti il consigliere provinciale Ippazio Morciano, il dirigente responsabile Roberto Serra e, per Città FertileRino Carluccio.

L’obiettivo è quello di costituire un laboratorio partecipato per la fruizione sostenibile della Costa Otranto-Leuca, che possa operare come strumento di governance locale, cabina di regia e incubatore di progettualità condivise.

Il Laboratorio avrà un ruolo centrale per l’attuazione della pianificazione, la promozione e il dialogo tra comunità e istituzioni.

Il progetto, prendendo come riferimento la pianificazione in materia paesaggistica e della mobilità a livello regionale, provinciale e del Parco Naturale Regionale Costa Otranto – S. Maria di Leuca e Bosco di Tricase, vuole promuovere la rigenerazione dell’attuale sistema della mobilità del tratto costiero e retro-costiero all’interno di un’area che si caratterizza per le sue peculiarità identitarie, paesaggistiche, ambientali e culturali.

Olè” è un progetto Integrato di Paesaggio, finanziato dalla Regione Puglia, Sezione Tutela e Valorizzazione del Paesaggio, nell’ambito del “Sostegno ai Comuni finalizzato all’implementazione degli strumenti di governance per l’esercizio delle funzioni di tutela e valorizzazione del paesaggio e per l’attuazione della pianificazione paesaggistica a scala locale”.

Il percorso progettuale prevede la realizzazione di un laboratorio di co-progettazione “Scenario Workshop la costa sostenibile” ispirato al metodo EASW (European Awareness Scenario Workshop), che si svolgerà ad Andrano il 7 novembre, presso il Castello Spinola-Caracciolo, sede del Parco Naturale Regionale Costa Otranto-Leuca e Bosco di Tricase.

La fase realizzativa sarà suddivisa in diversi step per conoscere le azioni in corso e quelle pianificate.

Ad un periodo di osservazione partecipata e al coinvolgimento degli stakeholders, seguirà la redazione del “Manifesto della transizione ecologica Olè”, per orientare le linee programmatiche provinciali e il sistema di governance.

Successivamente, verrà incoraggiata l’istituzione di tre forum e la definizione di progetti pilota su proposta dei partecipanti.

Il sistema della mobilità verrà analizzato e suddiviso secondo tre direttrici in linea con i rispettivi forum tematici: la mobilità attiva partendo dalla ciclopedonabilità del tratto litorale adiacente alla litoranea, considerata come “Strada Parco”; l’intermodalità su gomma e su ferro tra le stazioni FSE Maglie – Gagliano del Capo e le marinel’accesso alla costa e la relativa fruizione delle marine, delle aree sosta stagionali e reversibili e il settore delle attività turistico-ricreative che vengono svolte a mare.

L’integrazione tra le criticità e le potenzialità emerse dai tre forum consentiranno di costruire, assieme alla comunità, la visione futura del territorio e la governance condivisa.

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Andrano

Tartaruga liberata da rete fantasma

Associazione “A Mare”, straordinario salvataggio a Marina di Andrano: la grande Caretta Caretta visibilmente provata ma in buone condizioni, ha potuto riprendere a nuotare libera

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Un commovente intervento di salvataggio ha avuto luogo oggi pomeriggio lungo la costa di Marina di Andrano, dove una tartaruga marina Caretta Caretta di grandi dimensioni è stata ritrovata in difficoltà, intrappolata in una rete fantasma.

A intervenire prontamente sono stati i rappresentanti dell’associazione A Mare, realtà da sempre impegnata nella protezione dell’ambiente marino.

A guidare l’operazione tre volontari esperti: Dario Urso, Antonio Pellegrino e Danilo Minonne, che con grande abilità e delicatezza sono riusciti a liberare l’animale dalla rete e a restituirlo al mare in tutta sicurezza.

La tartaruga, visibilmente provata ma in buone condizioni, ha ripreso a nuotare libera.

Questi salvataggi sono la dimostrazione concreta di quanto sia urgente proteggere il nostro mare e le creature che lo abitano“, ha commentato uno dei volontari.

Le reti fantasma, abbandonate o perse in mare, continuano a rappresentare una delle più gravi minacce per la fauna marina, causando ogni anno la morte di migliaia di animali.

L’associazione A Mare lancia ancora una volta un appello alla cittadinanza: occhi aperti in mare e segnalazioni tempestive possono fare la differenza.

La salvaguardia dell’ecosistema marino è una responsabilità collettiva.

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