Tiggiano
Tiggiano: questione di… campanile
“Il Campanile dell’ostinazione. Il termine stesso la dice tutta. La programmata realizzazione del Campanile della Nuova Chiesa “Cristo Redentore” di Tiggiano, infatti, non è altro che frutto di una ostinata volontà del parroco pro-tempore, don Lucio Ciardo, di disfarsi, e chissà per quali strane ragioni, di quanto già, con grandi sacrifici e dispendio economico, è stato regolarmente autorizzato”.
A parlare, con grande amarezza, è l’architetto di Tiggiano, Donato Martella, che agli inizi della sua carriera, nei primi anni ’80, ha redatto il Progetto e diretto i lavori per la costruzione della Nuova Chiesa Parrocchiale di Tiggiano, poi dedicata al Cristo Redentore. Da qualche settimana la vicenda sta infiammando la polemica in paese. Martella ricorda che il suo progetto fu approvato “in prima istanza dalla Commissione Pontificia di Arte Sacra Romana, dalla quale ricevetti gli elogi per la sua grande valenza architettonica, innovativa e per il forte valore simbolico. Poi, grazie alla tenacia del parroco dell’epoca, don Napoleone Di Seclì, ed ai tanti sacrifici economici della entusiasta comunità religiosa tiggianese, fu concretizzato nel giro di poco tempo per essere inaugurato nel 1989”.
Pur se la Nuova Chiesa fu completata in tutte le sue parti, per l’annesso Campanile, nonostante fosse stato allo stesso modo progettato, autorizzato e materialmente predisposto, si ovviò alla sua contestuale realizzazione per motivi di carattere economico e per la impellente necessità di utilizzare al più presto il nuovo e più ampio spazio sacro per il culto. Cos’è accaduto, dunque, in seguito? Che a distanza di circa 20 anni, riprendendo l’iniziativa tra l’altro già avviata dal suo predecessore don Gianni Leo, l’attuale parroco don Lucio abbia manifestato l’intenzione di costruire il Campanile non secondo il progetto principale autorizzato, “bensì”, spiega l’arch. Martella, “in maniera completamente diversa, ossia interamente a struttura metallica di tipo “a giorno”. Una soluzione tipologica ed architettonica non condivisa dalla moltitudine, irrispettosa del lavoro della mia persona, molto discutibile per la sua atipicità e palesemente in contrasto con il contesto circostante, specialmente con l’impianto originario. In particolare”, aggiunge Donato Martella, “una semplice Torre Campanaria di circa 25-30 mt. di altezza, a 5 livelli di piano aperti, costituita da quattro pilastri angolari in tubolari di “acciaio” spuntati in testa, sormontata in sommità da una stereotipata cuspide di forma piramidale al di sotto della quale saranno posizionati due ordini di celle campanarie.
Ma c’è di più: in precedenza don Lucio, appena insediatosi, si era subito disfatto dell’ampio e luminoso atrio della Nuova Chiesa ottenendo un angusto corridoio, affiancato da due anacronistiche Cappelle adibite, sino a poco tempo fa, a cellette di sgombero ribassate rispetto alla Navata centrale, e con sui gradini le due monumentali Acquasantiere che prima facevano bella mostra ai lati del grande vestibolo di ingresso”. Per Martella, quindi, la storia si sta ripetendo: “Come in quella occasione, anche per il Campanile, don Lucio, non curante delle prese di posizione del sottoscritto e senza degnarsi minimamente di dare risposta ad altre due nuove ed ulteriori proposte progettuali, da lui stesso pretese durante una fugace convocazione in merito, ed ancor più senza il parere di alcun organo tecnico specifico, si è ostinato a voler realizzare il Campanile secondo la sua intenzione.
E mi meraviglia come la Curia Vescovile di Ugento, sempre attenta e fortemente sensibile alla cura e patrocinio, anche se a volte solo morale, delle diverse iniziative, possa aver dato il benestare al completamento di una struttura religiosa, importante emblema di arte sacra salentina degli ultimi decenni, senza tenere minimamente conto della scelta morfologica e della sua compatibilità qualitativa con il contesto architettonico-ambientale preesistente. Mi auguro che la stessa Curia, insieme a quanti altri condividono i rilievi innanzi evidenziati, facciano tutto il possibile per ripristinare lo scempio commesso nel vestibolo d’ingresso alla navata centrale e per impedire la realizzazione del traliccio campanario programmato, che distruggerà irrimediabilmente l’integrità dello impianto architettonico originario”.
Ultimamente, l’arch. Martella “dopo aver atteso invano anche un tardivo riscontro alle ulteriori soluzioni tecniche richieste dal parroco e dopo essere venuto a sapere dell’imminente avvio dei lavori secondo la nuova soluzione”, con un pubblico manifesto affisso per le vie di Tiggiano, ha sentito il dovere di informare tutta la comunità su questi particolari aspetti non noti della vicenda, compreso anche altri organi tecnici ed amministrativi preposti e competenti del caso. Dal canto suo, in merito alla regolarità dell’iter procedurale, l’architetto Martella, sostiene che “il benestare della Curia, per quanto ho saputo, non è stato dato da una Commissione Tecnica imparziale, ma in base ad un parere tecnico molto discutibile, mentre il citato nulla osta del Genio Civile nulla ha a che fare con la legittimazione formale dell’intervento modificativo.
Ma cosa più importante, non vi è stato il coinvolgimento della comunità religiosa né tantomeno il giusto consenso della cittadinanza tutta, che in quanto maggiore finanziatrice dell’opera principale, come pure del suo completamento con il Campanile, dovrebbe avere il diritto, almeno morale, di potersi esprimere liberamente in merito. Don Lucio ha dichiarato di sentirsi ugualmente tranquillo solo e soltanto perché i parrocchiani, partecipando attivamente alla raccolta di fondi, attraverso l’agostana sagra “delle quattro pignate”, dimostrano di approvare quanto sta facendo: ma si è mai accertato se approvano effettivamente, come ed a quali costi…?! Mi aspettavo che il Parroco riferisse le motivazioni tecniche ed economiche che lo hanno indotto ad optare per la scelta di un campanile a struttura metallica invece di quello previsto con il progetto principale, ma purtroppo non ha detto nulla di tutto questo”.
Ed a tal proposito, Martella ha una sua personalissima spiegazione: “Molto probabilmente perché queste sono state indicate da un fervido sostenitore della nuova soluzione tecnica, il quale, nella spasmodica intenzione di raggiungere l’effetto desiderato, con un meschino e gratuito volantino anonimo, sparso notte fonda per le strade del paese alcuni giorni addietro, ha voluto fare delle considerazioni gratuite e prive di valenza tecnica ed architettonica, che pur se saranno smentite in un’altra occasione, di fatto non giustificano nulla dell’azione distruttiva del bene patrimoniale in esame, che si sta perpetrando a danno, principalmente, della nostra comunità”.
Federico Scarascia
La replica di don Lucio
“Da parte mia c’è la volontà di non alimentare alcna polemica”, tiene subito a precisare il parroco don Lucio Ciardo. Che però, allo stesso tempo, vuole continuare per la sua strada nella costruzione del Campanile della Chiesa parrocchiale: “È da quattro anni che si parla della costruzione del Campanile, l’iter è stato seguito passo per passo, dalla discussione con i Consigli parrocchiali all’assemblea pubblica, all’ottenimento delle varie autorizzazioni tra cui quella dell’Ufficio Beni Culturali della Curia di Ugento e quella del Genio Civile. Sono quattro anni che, durante la sagra estiva, raccogliamo fondi per il Campanile “in metallo”, quindi non capisco come mai solo ora si facciano emergere questi problemi”.
E per quanto riguarda la variazione del progetto, causa del polverone in atto, don Lucio spiega che l’idea di costruire un Campanile “in acciaio” anziché in cemento, non seguendo quindi il progetto originario, è scaturita dalla necessità di “evitare i problemi che già si sono avuti con la Chiesa in cemento e per i quali è stato necessario effettuare dei lavori in passato”. Per don Lucio, quindi, si va avanti: “Sono già stati raccolti i fondi per la realizzazione della struttura e per tre delle otto campane. I lavori saranno eseguiti da maestranze salentine: la Ditta che costruirà la torre è di Trepuzzi, quella che si occuperà delle campane è di Squinzano”.
Pierangelo Tempesta
Corsano
Tiggiano: «Siamo state aggredite e picchiate!»
Un suo ex le chiede un incontro per parlare. Al luogo dell’appuntamento lo trova con la nuova compagna e, sia lei che un’amica, vengono brutalmente aggredite. Costrette alle cure del 118 hanno poi denunciato l’accaduto ai carabinieri di Corsano

Scene di ordinaria follia quelle vissute a Tiggiano qualche sera fa.
Un suo ex che gli chiede un incontro per parlare; lei che seppur riluttante alla fine ci va ma in compagnia di un’amica.
Risultato le due sono finite in ospedale dopo essere state brutalmente picchiate dall’uomo e dalla sua nuova compagna in un tourbillon di botte che ha coinvolto anche altre persone intervenute per cercare di riportare la calma.
Salvo poi denunciare ai carabinieri della Stazione di Corsano l’ex e la sua attuale partner, nominando come difensore di fiducia l’avvocato tricasino Claudio Pispero.
Intanto portano ancora addosso i lividi delle botte prese, i cui segni fisici e morali faticheranno ad essere rimossi.
I FATTI
Stando alla denuncia presentata dalle due giovani, intorno alle 19,30 del 4 giugno scorso, la sfortunata protagonista di questa storia, una 26enne di Tiggiano, viene ripetutamente contattata via social da un uomo di Specchia con il quale aveva avuto una breve frequentazione quasi un anno fa.
Lui voleva un incontro per parlarle «urgentemente».
Lei memore anche di qualche episodio poco piacevole già vissuto in un primo momento ha rifiutato.
Spaventata si è messa in auto per andare dalla sua amica del cuore, una donna di 25 anni di Corsano, con cui voleva confidarsi.
Nel tragitto, però, ha notato l’ex fermo, a fianco della sua auto in sosta, vicino a un bar.
Non si è fermata ed ha proseguito fino a casa dell’amica.
Le due, alla fine, hanno deciso di vedere l’uomo e ascoltarlo, per mettere fine alla questione.
Fermatesi, però, lo hanno trovato con la sua nuova compagna, una donna di Presicce – Acquarica, che stando alla denuncia della vittima l’ha subito aggredita verbalmente («io ti uccido») e fisicamente.
Sono volate botte da orbi con le due amiche che, interdette, le hanno prese di santa ragione e sono state costrette alle cure ospedaliere con prognosi rispettivamente di sei giorni con trauma facciale per la 26enne e tre giorni con trauma per aggressione per l’amica colpita alle spalle dall’uomo di Specchia.
Tra strattoni, tirate di capelli (la vittima ha denunciato di essere stata trascinata dai capelli per strada e colpita con calci con tanto di anfibi ai piedi) e colpi alle spalle, l’aggressione è durata parecchi minuti che alle vittime devono essere sembrati infiniti.
Neanche l’intervento di altri conoscenti che passavano di lì per caso è bastato a calmare i bollenti spiriti degli aggressori fino, almeno, all’intervento di una coppia, marito e moglie di Tiggiano, che in qualche modo sono riusciti a mettere fine a quanto stava accadendo.
Gli aggressori sono stati denunciati per lesioni aggravate.
Ora toccherà ai carabinieri ascoltare i testimoni e, successivamente, alla Magistratura emettere giusta sentenza.
*foto in alto di repertorio
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Alessano
Cortili Aperti a Lecce e provincia
Domenica 25 maggio, Lecce apre le sue dimore storiche per la XXX edizione di “Cortili Aperti”, nell’ambito della “Giornata nazionale dell’Associazione Dimore Storiche Italiane” curata da A.D.S.I. . L’evento è organizzato dalla Sezione Puglia dell’associazione con il sostegno del Comune di Lecce. In programma per tutta la giornata concerti, mostre, visite guidate e performance. Tutte le aperture nei diversi centri della provincia

Compie 30 anni “Cortili Aperti”, la manifestazione che richiama a Lecce migliaia di visitatori per ammirare le bellezze celate dietro i portoni dei palazzi storici.
In programma domenica 25 maggio, dalle 10 alle 13 e dalle 16,30 alle 20,30, nell’ambito della XV edizione della “Giornata nazionale dell’Associazione Dimore Storiche Italiane”.
L’associazione nazionale raduna più di 4.500 proprietari di prestigiose dimore da nord a sud della penisola comprese le isole e, per un giorno ogni anno, apre gratuitamente il più grande museo diffuso d’Italia con oltre 500 monumenti tra castelli, rocche, ville, parchi, giardini che accoglieranno tutti coloro che vorranno immergersi in luoghi senza tempo, circondati dalle meraviglie del patrimonio artistico e culturale italiano.
A LECCE
Quest’anno la storica manifestazione leccese, giunta alla XXX edizione, organizzata dalla Sezione Puglia di A.D.S.I. con il supporto e la collaborazione del Comune di Lecce, svela a turisti e visitatori 30 dimore, luoghi storici, cortili, giardini, androni, chiostri, solitamente chiusi, lungo le vie del centro della città, che abbracciano un programma ricchissimo di eventi con incontri musicali che vedono esibirsi sia giovanissimi allievi delle scuole a indirizzo musicale sia artisti del panorama musicale nazionale e internazionale, il cui repertorio spazia dal classico a quello di tradizione, con incursioni nel mondo jazzistico, danze in costumi d’epoca, laboratori di artigianato, visite guidate nella città e accoglienza nei portoni, come da tradizione anche in lingua inglese.
Quest’anno tra i numerosi eventi se ne segnalano alcuni davvero peculiari.
A Palazzo Bernardini, alle 16,30, “Pazza per amor mio” a cura di Stefania Patavia, un viaggio alla scoperta dei tesori sonori del rinascimento pugliese con l’ensemble “Echi provvisori” composto da Andrea Cataldo (liuto e chitarra barocca) e Michele Tricarico (flauti antichi).
La chiesa di Santa Elisabetta – Palazzo Scarciglia, alle 10,30, invece, accoglie musica e strumenti tra Oriente e Occidente con il musicista indiano Imran Khan (sitar) e Gianluca Milanese (flauti).
Alle 11, a Palazzo Maremonte – Chillino, “Le canzoni di Mina incontrano il Jazz”, con Francesca Mazzeo (voce), Fulvio Palese (sax) e Marco Rollo (piano).
Alle 18,30, all’Accademia di Belle Arti si esibisce “Coru Presciatu”, il coro diretto dal Maestro Carla Petrachi. Giunge alla terza edizione la mostra “Un anno di noi” a cura dell’associazione Italia Nostra Lecce, allestita nella chiesa della Natività della Vergine “La Nova” che, quest’anno, si avvarrà pure della partecipazione del coro polifonico Parsifal (maestro Andrea Trastolla).
Alle 18.30 Palazzo Protonobilissimo ospita “I Giardini di Lecce dentro le Mura: passeggiata nel verde della storia”, una conversazione a cura di Rosa Mariano, vicepresidente di Garden Club Lecce e socia ADSI Puglia.
A conclusione della lunga giornata, alle 21, al Teatro Apollo (ingresso gratuito), il Conservatorio Tito Schipa, per i trent’anni della manifestazione leccese “Cortili Aperti”, regala all’associazione e alla città il concerto “Da Giraut De Bornelh a Carl Orff” con la partecipazione speciale del maestro Scipione Sangiovanni al pianoforte.
In programma tra gli eventi correlati “Artigianato d’eccellenza 2025”, la bellezza e il glamour della mostra mercato del made in Italy d’autore e non solo, ospitata nell’Ex Convento dei Teatini, venerdì 23, dalle 18 alle 21, e nei giorni di sabato 24 e domenica 25 maggio, dalle 10 alle 21.
Il percorso, come di consueto, a Lecce parte dall’Istituto di Cultura e Lingue Marcelline e termina con l’apertura straordinaria della Regia Scuola Artistica Industriale oggi Liceo Artistico e Coreutico Ciardo-Pellegrino.
Per la prima volta si esce fuori dalle mura con la passeggiata guidata, anche in inglese, a cura del liceo Virgilio Redi che da Porta San Biagio arriva alla Fontana dell’Armonia, con l’apertura (solo di mattina) di Palazzo Pio, una delle novità della XXX edizione come Palazzetto Bensanti che da quest’anno si aggiungono alla lista delle dimore private.
A schiudere i portoni alla bellezza nel centro storico del capoluogo salentino sono anche: Palazzo Grassi, Pollicastro Boutique Hotel, Palazzetto Palmieri, Galleria Ship in Arte, Palazzo Lecciso, Palazzo Tamborino Cezzi, Palazzo Sambiasi, Palazzo Bernardini, Palazzo Brunetti, Palazzo Andretta, MUST – Museo storico città di Lecce, Palazzo Carrelli Palombi, Palazzo Apostolico Orsini, Chiesa di Santa Elisabetta – Palazzo Scarciglia, Accademia di Belle Arti, Palazzo Sant’Anna e il suo Borgo, Chiesa di San Giovanni di Dio, Chiesa della Natività della Vergine “La Nova“, Dimora Storica Muratore, Cappella nobiliare di San Leucio, Palazzo Guido, Palazzo Protonobilissimo, Palazzo Maremonte – Chillino, il II Circolo Didattico “Edmondo De Amicis”, Palazzo Personé, sede del Museo Ebraico, e l’affascinante percorso sulle Mura Urbiche.
Un ruolo importante nella realizzazione di “Cortili Aperti” è rivestito da sempre dalle scuole e dagli istituti di formazione. Come ogni anno, si rinnova la collaborazione tra A.D.S.I. sezione Puglia e le scuole che vedono gli studenti e le studentesse direttamente coinvolti in numerose attività culturali.
Alla XXX edizione partecipano: Accademia di Belle Arti; Istituto di Cultura e Lingue “Marcelline”; ITES “A. Olivetti”; Liceo Artistico e Coreutico “Ciardo Pellegrino”; Liceo Classico e Musicale “Giuseppe Palmieri”; Liceo Scientifico Statale “Giulietta Banzi”; Liceo Statale “Pietro Siciliani”; Liceo Statale “Virgilio – Redi”; Scuola Oxford Group International House; Scuola Secondaria di Primo Grado “Ascanio Grandi”; il II Circolo Didattico “Edmondo De Amicis”.
IN PROVINCIA
La provincia di Lecce è coinvolta intensamente con l’apertura di molti palazzi storici e dimore.
A Cavallino l’atrio del Palazzo ducale dei Castromediano, il frantoio ipogeo di via Crocifisso e la Chiesa e il chiostro dell’ex Convento dei Domenicani.
A Sternatia, Palazzo Marchesale Granafei.
A Minervino di Lecce, Palazzo Ducale Venturi (noto come Castello Nuovo).
Al castello di Casamassella (frazione di Otranto) un ricco programma che comprende una degustazione di oli e vini locali, l’evento “Telai all’opera: l’arte della tessitura de Le Costantine” e momenti musicali.
Ad Alessano apre al pubblico, solo nella mattinata, il Palazzo Ducale.
A Depressa (frazione di Tricase) la cantina ottocentesca “Castel di Salve” sarà aperta dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 (pranzo su prenotazione).
A Tiggiano si schiude il portone di Palazzo Baronale Serafini-Sauli.
A Santa Maria di Leuca, aprirà Villa La Meridiana della famiglia Caputo-Caroli.
Infine, a Gallipoli, apertura straordinaria di Palazzo Briganti.
Quest’anno significativa è anche la collaborazione del gruppo ADSI Giovani Puglia, il cui nuovo direttivo guidato da Rebecca Braccio e Riccardo Winspeare cura alcune aperture dislocate nella provincia di Brindisi: a Francavilla Fontana si può visitare Palazzo Resta Barbaro-Forleo Braccio; a San Pietro Vernotico la Masseria Torleanzi e a San Vito dei Normanni il Castello Dentice di Frasso. Al gruppo giovani sono affidate anche le visite di Palazzo Maremonti a Lecce, di Palazzo Briganti a Gallipoli e della Cantina Castel di Salve a Depressa.
ADRIANA POLI BORTONE
«Tanti visitatori da fuori città per Cortili aperti»
«Ringrazio l’associazione che, con passione e tenacia, da trent’anni realizza questo appuntamento straordinario», afferma il sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone, «siete stati dei visionari, dei precursori. Non è facile riuscire a mettere a disposizione della città, e non solo, spazi privati ricchi di arte e bellezza, riuscire a mettere in luce un patrimonio nascosto e che con tanta generosità i proprietari di queste splendide abitazioni mettono a disposizione di tutti, anche dei turisti. Devo dire che questa è una forma di turismo che va crescendo sempre di più, lo dico con orgoglio di sindaco, perché apprendo che da fuori vengono a Lecce perché “Cortili aperti” è diventato un appuntamento annuale fisso. È la dimostrazione di quella “destagionalizzazione” che io ritengo essere fondamentale. Non si visitano solo i cortili, ma si può apprezzare la storia di cui fanno parte, la storia della città. E poi, l’appuntamento mette insieme una serie di professionalità e di occupazioni. Solo per fare un esempio, ci sono tanti giovani che animeranno i cortili con spettacoli soprattutto musicali. A tal proposito, ringraziamo il Conservatorio per la consueta disponibilità a prendere parte attiva alle manifestazioni che si tengono in città, con una collaborazione continua e preziosa che arricchisce tutti».
CARLO FUMAROLA
Il presidente di A.D.S.I. Sezione Puglia: «Siamo il più grande museo diffuso d’Italia»
«L’Associazione Dimore Storiche Italiane, è stata costituita nel 1977 da un gruppo di proprietari allo scopo di tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio culturale privato», spiega il presidente Carlo Fumarola, presidente di A.D.S.I. Sezione Puglia, «oggi contiamo quasi 5mila soci su tutto il territorio nazionale e ci possiamo definire il più grande museo diffuso d’Italia. Da alcuni anni, grazie all’Osservatorio del patrimonio culturale privato della Fondazione RiES, presentato presso il CNEL, Consiglio Nazionale dell’Economia e Lavoro, forniamo una fotografia di quanto una dimora storica sia importante per lo sviluppo economico della comunità in cui è inserita. Gli investimenti operati dai proprietari di dimore storiche corrispondono circa all’1,8% del PIL. Se le DS vengono aiutate, viene aiutata l’economia, basti pensare alla filiera delle manutenzioni, del turismo, dell’enogastronomia. In Puglia siamo circa 200 soci che cercano di portare all’attenzione delle istituzioni e delle amministrazioni i problemi di manutenzione e gestione dei nostri immobili. I nostri soci sono proprietari di castelli, masserie, palazzi ubicati nelle città o in piccoli comuni, ma il denominatore comune è la loro unicità e irripetibilità. Ognuno di questi immobili rappresenta un frammento di storia del territorio in cui è inserito, storia da approfondire e divulgare, cosa che cerchiamo di fare nelle Giornate Nazionali dell’ADSI, in cui le porte di 500 luoghi, altrimenti inaccessibili, si aprono al pubblico. La Giornata Nazionale a maggio è l’appuntamento che da 15 anni si ripete in tutta Italia, unificando le manifestazioni che le Sezioni Regionali già portavano avanti da anni. A Lecce siamo giunti alla trentesima edizione di Cortili Aperti, a Bitonto all’undicesima, e ogni anno con entusiasmo accettiamo la proposta di nuove aperture da parte di proprietari o istituzioni pubbliche e registriamo con soddisfazione la partecipazione del pubblico sempre numerosissimo, uno sprone a continuare nel nostro lavoro».
ROSSELLA GALANTE ARDITI DI CASTELVETERE
«Saranno i nostri giovani a portare avanti la cultura del bello e della storia della loro città nei prossimi anni»
«In questi 30 anni Cortili Aperti ha accompagnato la crescita della città di Lecce proponendo agli innumerevoli visitatori protagonisti di questa giornata la bellezza celata dietro i portoni delle dimore storiche generalmente non visitabili», dice Rossella Galante Arditi di Castelvetere, già presidente e membro del consiglio direttivo di A.D.S.I. Sezione Puglia, «da sempre grande collaborazione tra i proprietari e le istituzioni pubbliche per dare vita ad un evento ormai nel cuore di tutti. Amo sottolineare il rapporto con le scuole di ogni ordine e grado perché i nostri giovani saranno in futuro loro a portare avanti la cultura del bello e della storia della loro città nei prossimi anni. Siamo felici quest’anno di arricchire il nostro percorso con l’apertura di luoghi di epoche differenti fra loro. Ricordiamo Palazzo Pio inserito nel percorso che per la prima volta uscirà al di fuori delle mura, Palazzetto Bensanti in via della Sinagoga nel quartiere ebraico e la Regia Scuola Artistica Industriale oggi Liceo Artistico e Coreutico Ciardo-Pellegrino animato da un ricco programma di attività curate dai suoi allievi. Un grazie di cuore da parte di tutti noi va al Conservatorio Tito Schipa per la trentennale collaborazione con la manifestazione e che per questo importante anniversario offre all’Associazione e alla Città il concerto del maestro Scipione Sangiovanni presso il Teatro Apollo».
GIUSEPPE SERACCA GUERRIERI
«Dimore Storiche fondamentale attrattore turistico – culturale e soggetto economico da sostenere e rispettare»
«L’associazione dimore storiche italiane fu fondata da un gruppo di amici, a Roma, il 4 marzo del 1977, con l’obiettivo di tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio delle Dimore Storiche Italiane», dice Giuseppe Seracca Guerrieri già presidente e membro del consiglio direttivo di A.D.S.I. Sezione Puglia, “l’ADSI conta più di 4.500 soci, che hanno il requisito fondamentale di essere proprietari di una Dimora Storica. In realtà, le Dimore Storiche nel nostro Paese sono molte di più, ma non tutti i proprietari sentono l’impegno di associarsi per tutelare i loro beni. È grazie all’ADSI se l’importante patrimonio privato costituito dalle Dimore Storiche viene messo a disposizione del territorio, diventandone protagonista per la sua valenza culturale ed economica. Oltre 45milioni di visitatori e più di 1,9 miliardi di euro di investimenti fatti dai proprietari, impongono di considerare le Dimore Storiche come fondamentale attrattore turistico – culturale e come soggetto economico da sostenere e rispettare. Purtroppo, numerosi sono stati, e sono, gli attacchi sconsiderati a tale patrimonio ed è sempre più difficile illustrarne l’importanza e la delicatezza. Per la loro peculiarità, le Dimore hanno bisogno di investimenti per una manutenzione attenta, costante e di alta specializzazione, ma poi restituiscono al territorio la bellezza e cultura di uno dei pochi patrimoni non delocalizzabili. Ma questi sono i problemi di sempre. Oggi apprezziamo insieme queste bellezze che l’ADSI pone gratuitamente alla fruibilità di tutti e, il successo sempre crescente della manifestazione, conferma l’importanza di questo momento indispensabile di arricchimento culturale e di sviluppo economico”.
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Appuntamenti
Tricase, “giro” di Tango con l’economia circolare
Innovazione, economia circolare e gestione degli scarti agricoli: Tango-Circular, il ciclo di incontri giunge nel Capo di Leuca con una tavola rotonda con Istituzioni e studenti. Giovedì 8 maggio, dalle ore 10,30 al Liceo Comi

Il Capo di Leuca protagonista degli incontri partecipati di Tango-Circular, progetto finanziato dal programma Erasmus+ con l’obiettivo di offrire una formazione specifica agli operatori agricoli e altri stakeholder, in tema di valorizzazione di ciò che è considerato “rifiuto” agricolo, puntando al miglioramento dei ricavi economici e della sostenibilità ambientale delle produzioni.
Cinque i Paesi europei coinvolti dal progetto, quindici i partner istituzionali, fra cui l’Unione delle Province Pugliesi guidata dal presidente Stefano Minerva.
Nel dettaglio, sarà l’Auditorium del Liceo Comi ad ospitare, giovedì 8 maggio, dalle ore 10,30, Circular, una tavola rotonda per discutere economia circolare e prospettive di sviluppo dei Comuni del Capo di Leuca.
Dopo i saluti della dirigente scolastica Antonella Cazzato, e l’intervento introduttivo e di saluto del presidente Stefano Minerva, previsti i contributi alla discussione di: Gabriele Abaterusso, sindaco di Patù e presidente dell’Unione dei Comuni Terra di Leuca; Giacomo Cazzato, sindaco di Tiggiano e presidente delle Aree Interne Sud Salento; Antonio Ciriolo, sindaco di Poggiardo e Presidente del Gal Capo Santa Maria di Leuca.
Insieme a loro, anche Giulio Sparascio, di Turismo Verde-Confederazione Italiana Agricoltori, il Direttore Generale di UPI Puglia Roberto Serra e il docente universitario e responsabile del progetto Tango-Circular, Pietro Picuno.
Cofinanziato dall’Unione Europea, Tango-Circular nasce dalla consapevolezza che, se adeguatamente gestiti e inseriti in una corretta catena di valore, i rifiuti agricoli, organici e non, possono rivelarsi una nuova risorsa da valorizzare nel quadro di un approccio all’economia circolare, specialmente nelle aree rurali.
Tuttavia, sebbene l’agricoltore sia responsabile della gestione del fine vita dei sottoprodotti e dei rifiuti agricoli, non è in grado di farlo da solo.
Pertanto, gli agricoltori, così come gli altri stakeholder coinvolti nella relativa catena di valore, meritano una formazione specifica, che attualmente non esiste in tutta Europa.
Scopo di Tango-Circular è, dunque, contribuire allo sviluppo degli ecosistemi regionali tramite un modello di apprendimento basato sul lavoro, grazie ad un approccio a Quadrupla Elica, che coinvolge le Istituzioni pubbliche (Ministeri, Regioni, Enti Locali e Agenzie), enti preposti alla formazione professionale, stakeholder privati (associazioni di agricoltori, collezionisti/imprese di riciclaggio/associazioni) e società civile (ONG, associazione no-profit).
Giovedì 8 maggio, dunque, sarà il momento di una nuova tappa voluta non solo per disseminare i risultati progettuali nell’ambito di Tango, ma anche per offrire ad amministrazioni locali, esperti, associazioni di categoria, cittadini e studenti un momento di confronto partecipato sulle prospettive di sviluppo dell’economia circolare.
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